Libri sempre

Libri su sempre, con la parola sempre

Confessioni di un Italiano (pagina 4)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Sono tribolazioni queste che bisogna offerirle al Signore per farsi sempre più degni di lui — gli andava dicendo la mamma ... Ma egli perdeva tuttavia una buona ora ogni giorno a farsi brutto tre volte più che non lo avesse fatto natura; e studiava sempre allo specchio qualche foggia di guardatura e qualche nuovo arricciamento di baffi che gli rendesse il cipiglio più formidabile ... Ma siccome il Capitano camminava dinanzi con le gambe più lunghe della compagnia, così per quanto questa si affrettasse egli giungeva sempre solo sul piazzale ... E così finiva quasi sempre nella giurisdizione di ...
Confessioni di un Italiano (pagina 9)
di Ippolito Nievo (estratti)

... C'era anche un certo Martino, antico cameriere del padre di Sua Eccellenza, che bazzicava sempre per cucina, come un vecchio cane da caccia messo fra gli invalidi: e voleva ficcare il naso nelle credenze e nelle cazzeruole, con gran disperazione della cuoca, brontolando sempre contro i gatti che gli si impigliavano nelle gambe ... Mi par ancora d'udire il romore monotono delle croste menate su e giù per la grattugia con pochissimo rispetto delle unghie; in premio della qual parsimonia il vecchio Martino aveva sempre rovinate e impiastricciate di ragnateli le punte delle dita ... Io poi non aveva pei coltelli e per le pistole un odio simile a quello del Capitano Sandracca; e durante la via frugava sempre per le tasche a Marchetto per rubargli il pugnale e far con esso mille attucci e disfide ai villani che s'incontravano ... Noi Italiani ebbimo sempre una naturale antipatia per le burattinate; e ne ridiamo sì, assai volentieri; ma più volentieri anco ridiamo di coloro che vogliono darci ad intendere che le sono miracoli e cose da levarsi il cappello ... Ora quelle masnade d'uomini, attruppati come le pecore, messi in fila a suon di bacchetta e animati col piffero, nei quali il valore è regolato da una parola tronca del comandante, le ci parvero sempre una famosa comparsa di burattini; e questo accadde, perché tali comparse furono sempre a nostro discapito e radissime volte a vantaggio ... Ma anche adesso, filosoficamente non si avrebbe forse torto a pensare come si pensava una volta; e il torto sta in questo, che si ha sempre torto a incaparsi di restar savi e di adoperare secondo le regole di saviezza, allorché tutti gli altri son pazzi ed operano a seconda della loro pazzia ... Napoleone peraltro insegnò a tutti, una volta per sempre, che non fallisce a ciò il valor nazionale, sibbene la volontà e la costanza dei capi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 10)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma di ciò basta in proposito ai giurisdizionali di Fratta; e quanto al loro tremore nel cospetto delle autorità non è nemmen d'uopo soggiungere che non tanto era effetto di pusillanimità, quanto della secolare reverenza e del timore che dimostra sempre la gente illetterata per chi ne sa più di lei ... L'era un bel pretone di montagna poco amico degli abatini d'allora e bucherato dal vaiuolo a segno che le sue guancie mi fecero sempre venir in mente il formaggio stracchino, quando è ben grasso e pieno di occhi, come dicono i dilettanti ... Camminava molto adagio; parlava più adagio ancora, non trascurando mai di dividere ogni sua parlata in tre punti; e questa abitudine gli si era ficcata tanto ben addentro nelle ossa che mangiando tossendo o sospirando pareva sempre che mangiasse tossisse o sospirasse in tre punti ... Per questo quando gli bisognava stare in castello pareva sempre sulle spine; e credo che se ora che è morto gli si volesse dare un vero purgatorio, non occorrerebbe altro che rimetterlo a vivere in corpo d'un maestro di casa ... E tra loro due correvano sempre quelle burle quelle farsette, che erano tanto in moda al tempo andato e che nei crocchi di campagna tenevano allora il posto della lettura dei giornali ... Il Cappellano, com'era di dovere, pagava sempre le spese di cotali trastulli; e ne veniva rimeritato con qualche invito a pranzo, ricompensa più crudele dello stesso malanno ...
Confessioni di un Italiano (pagina 11)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Un altro giovinastro chiamato Giulio Del Ponte che capitava sempre insieme con lui e si piccava di misurar versi più pel sottile, si godeva di fargli perdere la bussola empiendogli troppo sovente il bicchiere ... L'aveva sempre in capo una cuffietta di merlo bianco fiocchettata di rosa alle tempie come quella d'una sposina; ma io credo non la portasse per vanagloria ma unicamente per abitudine ... Il ritratto che portava al petto doveva essere del più avventurato fra questi; ma dicevano che quel tale le fosse morto d'un colpo d'aria buscato di sera andando in gondola con lei; e dopo non ne avea più voluto sapere ed erasi ritirata per sempre a Fratta con grande compiacenza del signor Conte ... — Bene, Carlino — mi rispose ella — io ti parlerò sempre con bontà finché meriterai di esser ben trattato pei tuoi buoni portamenti; ma non istà bene a nessuno e meno che meno ai fanciulli origliare dietro le porte; e quando vuoi parlare con me, devi entrar in camera e sedermiti vicino, ché io ti insegnerò, come posso, a pregar Iddio e a diventare un buon figliuolo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 13)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Certo non mai figliuola vegliò la madre con maggior cura di quella ch'essa adoperava nell'indovinar perfin le brame della nonna: e le indovinava sempre perché la continua usanza fra di loro le aveva avvezzate ad intendersi con un sol giro di occhiate ... E qui mi dimanderanno alcuni perché nelle mie descrizioni io torni sempre alla cucina, e perché in essa e non nel tinello o nella sala io abbia introdotti i miei personaggi ... Onde avvenne che se la mia vita corse come quella degli altri uomini in varii paesi, in varie stanze, in diverse dimore, i miei sogni invece mi condussero quasi sempre a spaziare nelle cucine ... Fu infatti un gran miracolo il mio od una giunteria solenne di menarvi a zonzo per un intero capitolo della mia vita, parlandovi sempre di me, senza dir prima chi io mi sia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 14)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Fra Martino e lui si può credere che non erano sempre della stessa opinione ... M'attento di chiamarla zia, ora poveretta che la è morta da un buon mezzo secolo; poiché per allora, appena fui in grado di pronunciar parola mi insegnarono per suo comando a chiamarla la signora Contessa e così seguitai sempre poscia, rimanendo per tacito accordo dimenticata la nostra parentela ... Fu in quel tempo che diventando io grandicello e non garbando alla Contessa vedermi sempre sul ponte, pensarono affidarmi a quel tal Fulgenzio sagrestano, del quale io feci sempre quel conto che voi sapete ...
Confessioni di un Italiano (pagina 17)
di Ippolito Nievo (estratti)

... In quel frattempo aveano già messo la cotta a Noni o a Menichetto, i quali coi loro zoccoli di legno correvano sempre il pericolo di rompersi il naso sugli scalini nel cambiar di posto al messale; ed io entrava in chiesa, sicuro di averla scapolata ... E infatti, per giustificare questa mia scusa, le poche volte che era beccato, aveva sempre l'accorgimento di tornar a capo, una volta giunto al mea culpa; e per due tre e quattro volte ripeteva una tale manovra, finché Monsignore impazientato lo finiva lui ... Mi sovviene che mi accadeva sovente di perder gli occhi in certi libroni rossi che stavano dietro i cristalli d'uno scaffale, ed allora invece di compitar la linea seguente saltava sempre alla riga del V: vi a va, vi e ve, vi o vo ... Gli sbadigli, le tirate di pelle o di naso e i versacci che io faceva durante quelle lezioni mi son sempre restati in mente come un segno della mia mala creanza e dell'esemplare pazienza del Piovano ... Costui del resto, come dissi, sfuggiva quasi sempre all'onore della mensa padronale; laonde la sua posata il più delle volte tornava netta in cucina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 21)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Anche la Clara si risovveniva con una gioia mista di tremore di quel giorno tutto celeste; assaporando sempre colla memoria quei sublimi rapimenti dell'anima invitata a partecipare per la prima volta al più alto e soave mistero di sua religione ... Tenetevi ben a mente ch'io narro d'un tempo in cui la fede era ancora di moda, e produceva negli spiriti eletti quei miracoli di carità di sacrifizio e di distacco dalle cose mondane che saranno sempre meravigliosi anche all'occhio miscredente del filosofo ... Dopo molti anni strappai al mio cuore un brano sanguinoso sul quale era scritto giustizia, e conobbi che la vita umana è un ministero di giustizia, e l'uomo un sacerdote di essa, e la storia un'espiatrice che ne registra i sagrifici a vantaggio dell'umanità che sempre cangia e sempre vive ...
Confessioni di un Italiano (pagina 24)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Perciò egli magnificava sempre le imprese degli Americani e la civile grandezza di Washington che aveva sciolto dalla soggezione dei Lordi tutto un nuovo mondo ... L'inferma lo udiva volentieri narrar casi e battaglie che volgevano sempre alla peggio degli Inglesi, e s'univa con lui in un caldo entusiasmo per quel patto federale che avea loro tolto per sempre il possesso delle colonie americane ... La conversazione non si aggirava sempre sopra questi altissimi argomenti; anzi li toccava molto di rado e in difetto di argomenti più vicini ...
Confessioni di un Italiano (pagina 26)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma già egli fu sempre così; e non ricordo negozio di piccolo o grave momento nel quale s'imbarcasse, senza navigarci entro coll'eguale costanza, in onta alle bonaccie o ai venti contrari ... Adoperò sempre da astuto nei mezzi; ma da forte nella perseveranza: e se fu egoismo, era l'egoismo d'un titano ... Due persone che avvicinandosi prendono contentezza l'una dall'altra, sono molto proclivi ad amarsi; perfino la simpatia di due esseri melanconici passa per la manifestazione del sorriso prima di infervorarsi in amore, e questa gioia della mestizia ha sua ragione nella somiglianza che si discopre sempre gradevolmente fra i nostri sentimenti e gli altrui ... Vedeva la compiacenza pel piacere goduto dalla nonna nella sua compagnia mutarsi in gratitudine per lui; indi in simpatia, per le lodi che si figurava dovevano ronzarle sempre nelle orecchie delle sue doti belle e brillanti ... — La simpatia generò la confidenza, e questa il desiderio il piacere di vederlo e di parlargli sempre ... — Io gli rispondeva gridando a piena gola: — No, non l'ho veduto! — Questo dialogo avveniva sempre quando la Clara o soletta o accompagnata dal Partistagno usciva nel dopopranzo, meno serena ed ilare del solito ... I confronti son sempre odiosi; ma io non potei allora tralasciare di farne, se non col cervello, almeno cogli occhi; e deggio anche confessare che tra la cucina di Fratta ed il ...
Confessioni di un Italiano (pagina 28)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Là sotto canticchiava sempre un perpetuo cinguettio d'augelletti; l'erba vi germinava fitta ed altissima, come il tappeto nel più segreto gabinetto d'una signora ... Per quelle pose tanto gradevoli noi sceglievamo quasi sempre una sponda della fiumiera, dove essa dopo un laberinto di giravolte susurrevoli e capricciose si protende diritta per un buon tratto queta e silenziosa, come una matterella che d'improvviso si sia fatta monaca ... La cagione era che in tutte le fasi dell'umore, l'indole non cangiava mai; la restava sempre la tirannella di Fratta, capace di render felice un tale per esperimentare la propria potenza in un verso, e di farlo poi piangere ed infuriare per esperimentarla in un altro ... La Pisana era a quel tempo una fanciulletta; ma che altro sono mai anche le bambine se non scorci e sbozzi di donne? Dipinti ad olio o in miniatura, i lineamenti d'un ritratto stanno sempre gli stessi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 29)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io me n'accorgeva pel fumo che cominciava a spennacchiarsi dal comignolo della casa, precedendo sempre l'intervento di questo nuovo stridore nel concerto universale ... Le mie passeggiate si facevano sempre più lunghe, e sempre più lunghe e temerarie le diserzioni dalla custodia di Fulgenzio e dalla scuola del Piovano ... Voglio contarle perché quella passeggiata mi votò forse per sempre a quella religione semplice e poetica della natura che mi ha poi consolato d'ogni tristizia umana colla dolce e immanchevole placidità delle sue gioie ... Spingi da una banda e tira dall'altra, mi faceva strada fra quella boscaglia nuotante, ma la strada andava sempre in giù, e le piante mi scivolavano sopra una belletta sdrucciolevole come il ghiaccio ... E volsi intorno gli occhi e mi ricorderò sempre l'abbagliante piacere e quasi lo sbigottimento di maraviglia che ne ricevetti ...
Confessioni di un Italiano (pagina 33)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Io allora ti vorrò bene sempre più! Ma perché non ridi ora? ... Tuttavia fin da fanciullo i segni materiali delle mie gioie de' miei dolori e delle mie varie vicende mi furono sempre carissimi; e quei capelli non li avrei dati allora per tutti i bei bottoni d'oro e di mosaico e per le altre dovizie che sfoggiava sulla persona il signor Conte nei giorni solenni ... Per me la memoria fu sempre un libro, e gli oggetti che la richiamano a certi tratti de' suoi annali mi somigliano quei nastri che si mettono nel libro alle pagine più interessanti ... Io mi portai sempre dietro per lunghissimi anni un museo di minutaglie, di capelli, di sassolini, di fiori secchi, di fronzoli, di anelli rotti, di pezzuoli di carta, di vasettini, e perfino d'abiti e di pezzuole da ...
Confessioni di un Italiano (pagina 34)
di Ippolito Nievo (estratti)

... collo che corrispondevano ad altrettanti fatti o frivoli o gravi o soavi o dolorosi, ma per me sempre memorabili, della mia vita ... Quel museo cresceva sempre, e lo conservava con tanta religione quanta ne dimostrerebbe un antiquario al suo medagliere ... Del resto questa pietosa abitudine mi parve sempre indizio d'animo dabbene; il tristo nulla ha da guadagnare e tutto da perdere nel ricordarsi; egli s'affanna a distruggere non a conservare le traccie delle sue azioni, perché i rimorsi pullulano da ognuna di esse, come gli uomini dai denti seminati da Cadmo ... Ma se è così in taluno, non è certo sempre né in tutti; del che sono io la prova ... Chi raccolse nel suo pellegrinaggio e tenne sol conto delle gemme e dei fiori, si avvicinerà forse tremando a quel varco dove i gabellieri inesorabili lo spoglieranno per sempre dell'allegro bottino; ma se si affidarono al sacrario delle rimembranze i sorrisi e le lagrime, le rose e le spine, e tutta la varia vicenda della sorte nostra ci si schiera dinanzi per via di figure e d'emblemi, allora lo spirito s'adagia rassegnato nel pensiero dell'ultima necessità; e i gabellieri gli sembrano inesorabili insieme e pietosi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 36)
di Ippolito Nievo (estratti)

... E così le circostanze dell'infanzia, se non governano l'intero tenore della vita, educano sovente a modo loro quelle opinioni che formate una volta diventano per sempre gli incentivi delle opere nostre ... Perciò badate ai fanciulli, amici miei; badate sempre ai fanciulli, se vi sta a cuore di averne degli uomini ... Il germoglio è nel seme, e la pianta nel germoglio; non mi stancherò mai nel ripeterlo; perché l'esperienza della mia vita confermò sempre in me ed in tanti altri la verità di questa antica osservazione ... Se precipitai in qualche occorrenza, fu pronto il pentimento; ma non iscrivo per iscusarmene, e la mia penna sarà sempre pronta a riprovare come a benedire le mie azioni secondo il merito ... Mi vedeva il preferito più di sovente e sopra tutti; voleva esserlo sempre ... Sempre d'accordo che qui la carestia delle parole mi fa dir amore in vece di quell'altro qualunque vocabolo che si dovrebbe adoperare; perché una passione tanto varia, che abbraccia le sommità più pure dell'anima e i più bassi movimenti corporali, e che sa inchinar quelle a questi, o sollevar questi a quelle, e confonder tutto talvolta in un'estasi quasi divina e tal altra in una convulsione affatto bestiale, meriterebbe venti nomi proprii invece d'un solo generico, sospetto in bene o in male a seconda dei casi, e scelto si può dire apposta per sbigottire i pudorati e scusare gli indegni ...
Confessioni di un Italiano (pagina 38)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io stesso mi ricordo aver letto il nome di ser Giacomo della Provedona nel protocollo d'una vicinia tenuta nel 1400 e d'allora in poi l'era sempre rimasta principale nel Comune ... Del resto, se le Comuni nelle loro contese coi castellani avevano spesso torto sul libro delle leggi, lo avevano poi sempre dinanzi ai tribunali, e ciò, oltreché pel resto, anche per la connivenza privata dei magistrati patrizi, mandati anno per anno dalla Serenissima Dominante a giudicare nei Fori Supremi di Terraferma ... Così la taccagneria, che si è osservata abbarbicarsi quasi sempre nel governo dei molti e piccoli, menomava d'assai quella debolissima forza che era consentita ai Comuni ... Non sempre a torto fummo tacciati noi Italiani di dissimulazione, d'adulazione, e d'eccessivo rispetto alle opinioni e alle forze individuali ...
Confessioni di un Italiano (pagina 42)
di Ippolito Nievo (estratti)

... In quanto al piacere degli occhi, sicuro che la primavera è la prima! — C'è quel birbo di Gaetano a Venchieredo che difende sempre l'inverno — soggiunse la ragazza ... — Mi pare, ho un'idea confusa di averlo udito nominare! — No, non è il guardiano; è il cavallante — soggiunse la giovane — con lui c'è sempre da venir ai capelli per questa inezia ... Io non voglio mai sentir a parlare dell'inverno ed egli me lo porta sempre a cielo per dispetto! — Oh io lo ridurrei a tacere! — sclamò Leopardo ... Da ciò deriva l'abuso di quella terribile parola sempre, che si fa con tanta leggerezza nei colloqui e nelle promesse amorose ...
Confessioni di un Italiano (pagina 43)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Tuttavia fu essa la prima che comandò al suo cuore di vivere e di vivere tutto e sempre per essa ... La Doretta adunque si lasciò trovare sempre più spesso alla fontana; s'intrattenne sempre più amichevolmente con essolui nelle ragunanze festive, e dall'accogliere le sue cortesie al ricambiarle, il tratto fu sì abbastanza lungo, ma dàlli e dàlli ne vennero a capo ... Se la Doretta faceva sempre al suo damo le belle accoglienze, tutti gli altri abitanti di Venchieredo non si mostravano dell'ugual parere ...
Confessioni di un Italiano (pagina 47)
di Ippolito Nievo (estratti)

... ci siamo intesi sempre! — Ben parlato, giuraddio! — soggiunse l'altro sedendogli allato sopra una poltroncina ... — Ci siamo sempre intesi e c'intenderemo anche questa volta in barba a chiunque ... La nobiltà, per quanto diversa di costumi, d'indole, e di attinenze, ha pur sempre interessi comuni; e un torto fatto ad uno de' suoi membri ricade sopra tutti ... — Di più — continuò il Venchieredo — la giustizia di quei cotali non è sempre ...
Confessioni di un Italiano (pagina 52)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Nella morte, nella morte!! dica nella vita, nella vera vita che durerà sempre! — sclamò come inspirata la Clara — ed ecco dove Dio risorge, e torna ad aver ragione sulle contraddizioni di quaggiù ... Il fiore perde la freschezza e il profumo; ma la memoria del fiore ci rimane nell'anima incorruttibile ed odorosa per sempre! — Dio mio, per sempre, per sempre! — sclamò Lucilio correndo colla veemenza degli affetti dove lo chiamava l'opportunità di quegli istanti quasi solenni ... — Sì, per sempre! E sia un istante, sia un anno, sia un'eternità, questo sempre bisogna riempirlo satollarlo beatificarlo d'amore per non vivere abbracciati colla morte! Oh sì, Clara, l'amore ricorre all'infinito per ogni via; se v'è parte in noi sublime ed immortale è certamente questa ... Sì, lo giuro ora; lo giuro, e mi ricorderò sempre di questo rapimento che mi fa maggiore di me stesso ... Il desiderio è così potente da tramutarsi in fede; l'amor nostro durerà sempre, perché le cose veramente grandi non finiscono mai! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 53)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Mi amerai sempre? — le domandò egli dopo alcuni passi silenziosi ... — Sempre! — rispose ella ... Ma la catena era gittata; le loro due anime erano avvinte per sempre ... — E questa facoltà di adoperare la forza io la ho sempre, e ne uso largamente contro i soperchiatori! — soggiunse con maggior calore Lucilio sciogliendosi con una scrollata dal pugno dei due sgherani ...
Confessioni di un Italiano (pagina 67)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Avendo vissuto assai con francesi questo incommodo mi disturba sovente; e non ho sempre tanta conoscenza della mia lingua da disimpacciarmene bene ... D'accordo sempre che spiritoso e spirituale sono epiteti più contrari che sinonimi ... Io era, in poche parole, l'ombra dell'ombra; ma in questo caso il farla da ombra non mi spiaceva gran fatto poiché mi porgeva il pretesto di seguitar la Pisana fra la quale e me gli amori continuavano di gran cuore interrotti e variati dalle solite gelosie, rannodati sempre dalla necessità e dall'abitudine ... I giochetti continuavano dunque facendosi seri sempre più: ed io andava già architettando certi romanzi che se li volessi contar ora, queste mie confessioni andrebbero all'infinito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 70)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Qualche altro motivo vi dovea covar sotto, ed io, sciocco allora come sempre in queste faccende, deliberai di chiarirmene tosto ... Vidi la Pisana fisa sempre cogli occhi a guardare Lucilio, come volesse mangiarlo ... Indifferente a tutto il resto, montò in carrozza guardando sempre lui; e la vidi sporgersi dallo sportello a guardar il posto ch'egli aveva occupato, anche dopo che fu partito ... Mille volte avea pensato che giorno verrebbe quando la maledetta forza delle cose umane me l'avrebbe tolta per sempre a datala ad un altro; ma ad un altro non desiderato, non amato, appena forse sofferto ... — No, ella non ha un briciolo di cuore, né un barlume di memoria, né un avanzo di pudore! Sì, la disprezzo come merita, la disprezzerò sempre! — gridava dentro di me ...
Confessioni di un Italiano (pagina 71)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io disprezzava ed amava! Riderete forse anco di questi due fanciulli che nel mio racconto la pretendono ad uomini: ma ve lo giuro una volta per sempre: io non vi ricamo di mio capo un romanzo: vo semplicemente riandando la mia vita ... Io per mia parte, o per fortuna di temperamento o per merito delle avversità che mi afforzarono l'animo fin dai primi anni, potei rimaner diritto e non insudiciarmi tanto in quel pantano da esservi invischiato sempre ... Un guasto sì lagrimevole cominciò nella prima infanzia; nel tempo di cui narro ora, l'era già ito tanto innanzi che sarebbe stato possibile forse l'arrestarlo, non distruggerne gli effetti; quando poscia io fui in grado di toccarlo con mano e di riconoscer in esso la causa per cui la Pisana era venuta sempre peggiorando cogli anni ne' suoi difetti infantili, allora non v'avea più forza alcuna nel mondo che potesse rinnovarla ... Martino mi domandava sempre cosa avessi da sospirar tanto; il Piovano si maravigliava di non trovare i miei latinetti così corretti come per l'addietro, ma non aveva coraggio di rimproverarmene, tanto la mia sfinitezza lo moveva a compassione; la contessina Clara mi stava sempre dietro con carezze e con premure ...
Confessioni di un Italiano (pagina 77)
di Ippolito Nievo (estratti)

... S'intende sempre che l'ottimo padre insinuò queste cose in maniera da sembrare che la Contessa gliele strappasse dalle labbra, e non che egli ne la pregasse lei ... Si figurerebbe lei, padre reverendo, che da sei settimane io meditava di farle questo discorso e che me ne è sempre mancato il coraggio? — Davvero, signora Contessa? ... Ma un anno fa non mi inculcava sempre la massima, che bisognava esser maturi di anni e di senno per decidersi a piantare una famiglia? e che l'aiuto d'un precettore di mente e di cuore comprava benissimo il soccorso spesso lieve e manchevole d'una donnicciuola? — Sì, figliuolo mio; — rispose candidamente il precettore — questi consigli io vi davo nell'ultimo anno che fui vostro maestro nel collegio; e credeva fossero ottimi; ma allora non vi aveva ancora osservato nella libertà del mondo ... — Ma padre! non mi dicevate voi sempre che anche maritandomi io, voi sareste rimasto il paciere, il consolatore, il vincolo spirituale fra me e mia moglie! che per oro al mondo non avreste consentito di separarvi da me? ... — Il mio spirito rimarrà sempre fra voi, perché la parte sua migliore si è transfusa nell'anima vostra col santo canale dell'educazione; e quanto alla sposa, siccome io avrei cura di sceglierla conforme alle massime della buona morale, essa corrisponderà perfettamente alle mire ch'io ho nel confidarvela ... Questo, Raimondo, questo è quel vincolo spirituale che dipende dalla più intima parte del mio cuore e che rimarrà sempre fra voi e vostra moglie! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 79)
di Ippolito Nievo (estratti)

... E non appena la piacque a qualcuno, tornò verso di me quale era sempre stata ... La mamma cominciò a credere che la fosse una stupida, come aveva sempre sospettato dentro di sé vedendola grave modesta e disforme in tutto da quello ch'ella era stata negli anni della giovinezza ... Si aperse allora colla vecchia suocera, che era sempre stata la confidente della fanciulla, e la pregò d'ingegnarsi a farle capire i disegni della famiglia intorno a lei ... La vecchia inferma parlò ascoltò, e riferì alla nuora che la Clara non aveva intenzione di maritarsi, e che voleva star sempre con lei a vegliarla nelle sue malattie, a confortarla nella sua solitudine ... Quando i genitori vogliono, il dovere delle ragazze fu sempre quello di obbedire, almeno in questa casa; e non si vedranno novità, no, non si vedranno ... Si ebbe un bel che dire e un bel che fare: alla nonna, alla mamma, al papà, allo zio monsignore la Clara ripeté sempre la medesima solfa ...
Confessioni di un Italiano (pagina 84)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il Conte udendo cotali cosacce faceva occhi da spiritato; ma il Frumier lo confortava a darsi animo e a cercar invece di accontentare sua moglie la quale sempre più si lamentava della sua parsimonia nel mandar denari ... La Pisana, affidata alla guida poco sicura di quella volpe scodata della signora Veronica, imbizzarriva sempre più, e peggiorava nell'ozio la cattiva piega della sua indole ... La scolaresca era in gran tumulto in grandi discorsi per le novelle di Francia che giungevano sempre più guerriere e contrarie ai vecchi governi ... Io per me rosicchiava melanconicamente lo scarso pane del collegio e le abbondantissime chiose del Digesto sempre pensando alla Pisana e alle gioie, ora dolci ora amare, sempre dilette alla memoria, de' nostri anni infantili ...
Confessioni di un Italiano (pagina 85)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il Collegio dei Savi, sempre rinnovato e sempre imbecille, taceva al Senato di cotali pericoli: gli usciti trasfondevano negli entranti la stolida sicurezza e la molle indolenza ... La querela terminava dinanzi al Foro privilegiato degli scolari; dove i giudici mostravano il facile buonsenso di dar sempre ragione a questi ultimi, per non incorrere nel loro sdegno altrettanto implacabile, quanto poco giusto e moderato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 86)
di Ippolito Nievo (estratti)

... S'era fatta veramente donna; non di quelle che somigliano fiori delicati cui la prima brezza del novembre torrà l'olezzo e il colore; ma una figura altera, robusta, ricisa, ammorbidita da una rosea freschezza e da una mobilità di fisonomia bizzarra e istantanea sovente, ma sempre graziosa e ammaliatrice ... E come poteva non esserlo io che l'amava tanto, io che la conosceva fin nel profondo delle viscere? — Povera Pisana! — Ne aveva ella colpa se la natura abbandonata a se stessa avea guastato di sua mano ciò ch'ella di sua mano avea preparato perché gli amorosi accorgimenti dell'arte ne cavassero un prodigio d'intelligenza, di bellezza e di virtù? Ed io, aveva io colpa di amarla tuttavia, ebbi poi colpa d'amarla sempre, quantunque ingrata, perfida, indegna, se sapeva di essere il solo al mondo che potesse compatirla? La terribile sventura del peccato non ha da essere ricompensata quaggiù da nessun conforto? Memoria, memoria, che sei tu mai! Tormento, ristoro e tirannia nostra, tu divori i nostri giorni ora per ora, minuto per minuto e ce li rendi poi rinchiusi in un punto, come in un simbolo dell'eternità! Tutto ci togli, tutto ci ridoni; tutto distruggi, tutto conservi; parli di morte ai vivi e di vita ai sepolti! Oh la memoria dell'umanità è il sole della sapienza, è la fede della giustizia, è lo spettro dell'immortalità, è l'immagine terrena e finita del Dio che non ha fine, e che è dappertutto ... Poco stante, eccola cambiar registro; voleva esser condotta mattina e sera a Portogruaro; faceva attrappire tutti i vecchi cavalli di suo padre nelle fangose carraie di quelle stradacce, ma si dovea sempre correre di galoppo ... Ella invece sempre scontenta, sempre tormentata da desiderii mal definiti, e da una voglia sfrenata di piacere a tutti, di far bene a tutti, non pensava che ciò, non si studiava che a ciò, e rade volte si prendea la briga di neppur ascoltare quando altri parlava ...
Confessioni di un Italiano (pagina 87)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Giulio Del Ponte mi sovveniva allora colla sua fisonomia piena di fuoco, d'ardimento, di vita, co' suoi occhi inondati sempre di gioia e d'amore, col suo sorriso schernitore insieme e procace come quello d'un fauno greco, colla sua loquela pronta, vivace, immaginosa, soave! Io lo odiava in ragione delle immense doti concessegli da natura per ammaliare le donne; mi piaceva di pensare ch'egli non era né bello né robusto né ben fatto, e che la più guercia donzella del contado avrebbe preferito le mie larghe spalle e la mia aperta e sana figura a quel suo corpicciuolo magro, sparuto, convulso ... Dio! cosa non avrei io dato allora per cambiarmi con lui a prezzo di qualunque sacrifizio! — Avessi perduto le forze, la salute, fossi morto sfilato il giorno dopo, non avrei esitato a entrar ne' suoi panni per godere un istante di trionfo, e credere ch'ella mi amava più di se stessa! Sciocco di pensare e di desiderare ciò! Nessuno al mondo esisterà mai, per quanto incantevole e perfetto, che avesse potuto concentrare in sé solo e per sempre tutti gli affetti, tutti i desiderii della Pisana ... La Pisana fu una creatura siffatta, che soltanto chi nacque, si può dire, e crebbe con lei, e pensò sempre a lei, e non amò che lei, può averla interamente indovinata ... Dubito che si sarebbe anche dimenticata della madre e della sorella, perché la lontananza fu sempre pe' suoi affetti un calmante prodigioso ... Gli zii Frumier erano forse i soli che, lontani o vicini, stettero sempre in mente o sulle labbra alla fanciulla ...
Confessioni di un Italiano (pagina 88)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Peraltro io mi stupii sempre che col grande magnificar ch'ella faceva l'eccellentissima casa Frumier, rimanesse poi mogia, imbrogliata e quasi uggiosa quando vi compariva in conversazione ... Ma volendo ricattarsene coi vezzi e collo splendore della bellezza, cadeva nell'altro sconcio di far sempre mille attucci e di restar sempre preoccupata di sé in modo che pareva perfino stupida ... Questi ospiti perpetui del castello di Fratta eran divenuti sempre più domestici e burloni, dopo la partenza della Contessa; e neppure il Cappellano pativa più tanto la soggezione ... E sì che aveva sempre il capo nelle nuvole! e ad ogni pedata che udissi nel cortile correva alla finestra per vedere se era la Pisana che usciva o che tornava dalle sue gite solitarie ... Era tanto inasinito che nemmeno lo scalpiccio di due zoccoli mi lasciava quieto; udiva sempre la Pisana, la vedeva dovunque, e per quanto ella sfuggisse d'incontrarsi con me, e incontratomi mi tenesse il broncio, io non cessava dal desiderarla come il solo bene che m'avessi ... Costei, arrogante, bisbetica, malcontenta di tutto; suo marito infinocchiato e aizzato sempre da lei, ingiusto, zotico e crudele a sua volta; non è a dire quanto l'indole di lui s'era cambiata sotto l'impero della moglie ...
Confessioni di un Italiano (pagina 102)
di Ippolito Nievo (estratti)

... No, l'uomo non è un congegno meccanico che produce umori e pensieri, ma è veramente un impasto d'eterno e di temporale, di sublime e d'osceno, in cui la vita, diffusa talvolta equabilmente, si condensa tal'altra in questa parte od in quella per trasformarlo in un eroe od in una bestia! Una parte divina splendeva negli occhi della Pisana; e rimase sempre pura perché impeccabile ... Io adorava, io compativa lo spirito schiavo ed immemore, ma sempre dolente e redivivo da' suoi lunghi torpori ... Raimondo Venchieredo le sta sempre intorno ostinatamente; ella gli tien bordone con centomila moine che è una vera sconcezza a vederli; ma poi quand'egli venne a chiederla seriamente in isposa, che oggimai l'ha diciotto anni e si potrebbe pensarvi, essa dichiarò solennemente che non lo avrebbe preso mai per marito e che la lasciassero stare ... Si dice che vi covi sotto un amore più vecchio con Giulio Del Ponte, ma non si capisce poi perché ella strapazzi sempre questo giovine e lusinghi invece quell'altro che si è proposta di rifiutare ... Le colpe di coloro che amai, ebbero sempre virtù di affliggermi più che i miei stessi dolori; credo che a quel tempo avrei perdonato alla Pisana l'amore per Giulio purché ella gli ridonasse con quello la salute e la vita ... Le sue passioni furono sempre così eccessive che le vietarono di discernere alcuna cosa fuori di loro ...
Confessioni di un Italiano (pagina 106)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ella invece si apprendeva a me coll'umiltà del cagnolino cacciato; ma quella sentenza di codardia mi minacciava sempre nel cuore; io soffocava i miei sospiri, nascondeva i miei desiderii, divorava le lagrime, e cercava lungi da lei la solitudine e l'innocenza del dolore ... Il Cappellano mi disse ch'egli si ricordava di quella sera quando mi avea recato in groppa fin vicino al castello, e che se ne lodava sempre per la buona riuscita che avea fatto e pei grandi diritti che aveva alla gratitudine del Comune ... Per lui io rimasi sempre lo scolaretto dalle orecchie spenzolate, e il latinante da quattro sgrammaticature al periodo ...
Confessioni di un Italiano (pagina 107)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Giovandosi delle dissensioni che inacerbivano sempre più in casa Provedoni, e della vecchiaia omai quasi impotente del dottor Natalino, persuase egli Leopardo di accasarsi a Venchieredo per aiutarvi il suocero ... Il buon pastriccione, sempre più infinocchiato dalla Doretta, accondiscese; e così tutti dicevano che il signor Raimondo era ben fortunato di abitar colla ganza sotto le stesse tegole ... Così le cose s'erano raccomodate o bene o male per tutti; ma il mondo non era solamente Fratta, e fuori di là i romori i guai le minacce di guerre e di rivoluzioni crescevano sempre ... Al Conte non mi arrischiava, al Canonico era inutile, al fattore dannoso il mover parola: e la Pisana, cui ne accennai qualche volta, mi rispondeva squassando le spalle, che alla mamma non si potea comandare, che le cose erano sempre ite così, e che già lei non se ne dava fastidio, ché avrebbe vissuto in una maniera o nell'altra ... Senza mostrarsi né adirata né contenta del mio riserbo, mi trattava con bastevole confidenza; e a Giulio poi faceva sempre buon viso, benché si vedesse che non era nella solita smania de' suoi innamoramenti ... Il tempo trascorso lo avea persuaso sempre più del valore irresistibile de' proprii meriti, e contro tutte le ragioni che aveva per ritenere il contrario, si ostinava a credere che la Clara fosse innamorata di lui, e che i suoi parenti non gliela volessero concedere per qualche causa misteriosa ch'egli si proponeva di svelare in seguito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 108)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io peraltro risolsi di rispondere coi fatti: e sudai e lavorai e n'adoperai tanto, sempre col pensiero in testa di giovare alla Pisana e di esser utile a chi bene o male mi aveva allevato, che quando il contino Rinaldo capitò a prender le redini del governo, gli ottomila ducati di dote delle Contessine erano assicurati, i creditori pagati o acchetati, le entrate correvano libere, e i poderi, diminuiti di qualche appezzamento in qua ed in là, continuavano a formare un bel patrimonio ... Io del resto menava i miei giorni l'uno dopo l'altro sempre tranquilli sempre uguali come i grani d'un rosario ... Per me almeno fu sempre così; fuori dei colloqui obbligati a un prefisso argomento, quello che si chiama proprio il vero spontaneo brioso chiacchierio non ho mai potuto farmelo venire in bocca trattenendomi con uomini; fossero anche amici, più naturalmente taceva se avessi nulla a dire di nuovo o d'importante, sicché avrò anche fatto le mille volte la figura dello stupido ... Qualche volta mi spingeva fino a Venchieredo a trovar Leopardo sempre più istupidito dalla tirannia e dalla frivolezza della moglie ... Se conversava o scherzava colla Doretta lo faceva senza alcun riserbo, e in modo quasi da mover lo stomaco; se poi non si curava di lei per badare ad altre forosette o civettuole dei dintorni, allora la sfacciata non si schivava dal perseguitarlo, sempre a rimorchio del marito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 109)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La lettera della Pisana l'ho ancora qui insieme alle altre nel cantero più profondo del mio scrittoio: e se ne avessi voglia potrei farvi assaggiare qualche fioretto di lingua d'un gusto molto bizzarro; ma vi basterà sapere che la mi dava notizia della Clara sempre novizia in convento e un po' anche di Lucilio, il quale faceva parlar molto di sé a Venezia col suo fanatismo pei Francesi ... Fuori di quelle il pensiero della Pisana mi martellava sempre; ma la sua lontananza se aggiungeva melanconia toglieva anche acerbità al mio cordoglio ... Sempre poi trovava qualche ristoro nell'idea di aver fatto il mio dovere ... Il Contino sempre nella sua stanza; la Contessa che chiedeva denari con ogni corriere e la vecchia nonna sempre confitta nel suo letto e affidata alla sorveglianza della signora Veronica e della Faustina ...
Confessioni di un Italiano (pagina 117)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il cane è sempre lo stesso; non cambia mai come la stella polare ... Sempre amoroso paziente e devoto fino alla morte ... Pensava sempre a Venezia, alla caduta di San Marco, al nuovo ordinamento che ne sarebbe sorto, alla libertà, all'uguaglianza dei popoli ... Questa missione della fida cameriera mi sorprese anche un poco, tanto più che essa, non più giovane ma sempre bisbetica com'era stata, vi si disponeva con assai borbottamenti ...
Confessioni di un Italiano (pagina 130)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La signora Contessa giocava sempre accanitamente, e quando non c'erano denari ne cercava al Monte di Pietà ... In quel torno, quando le faccende di Venezia s'erano già acconciate alla servitù francese, e alla vaga aspettazione d'un avvenire che appariva sempre più triste, il dottor Lucilio comparve in casa della Contessa di Fratta ... La Contessa finse una gran sorpresa e di essere scandolezzata da una tale domanda; rispose che la sua figliuola era prossima a pronunciar i voti e non intendeva per nulla avventurarsi ai pericoli del mondo, da lei con tanta prudenza schivati; accennò da ultimo, ai diritti anteriori del signor Partistagno il quale seguitava sempre ad empire bestialmente Venezia delle sue lamentazioni sul sacrifizio imposto alla Clara, e certo non avrebbe consentito che ella uscisse di convento per isposarsi ad un altro ... — Signora Contessa — conchiuse Lucilio — io son fermo com'ella dice ne' miei propositi, e lo fui sempre da molti anni a questa parte, benché volessi piuttosto in grazia loro capovolgere il mondo che violare una convenienza od implorare a mani giunte un favore ... Passeggiava a quel modo da lunga pezza quando entrarono la madre Redenta e la Clara: quella col collo torto cogli occhi bassi colle mani incrocicchiate sullo stomaco, e i mustacchietti del labbro superiore più irti del solito: questa invece calma e serena come sempre; ma la sua bellezza erasi illanguidita pel chiuso del monastero, e l'anima ne traluceva più pura e ardente che mai, come stella da una nebbia che va diradando ...
Confessioni di un Italiano (pagina 131)
di Ippolito Nievo (estratti)

... È vero: me ne sovvengo sempre, e mi adopero sempre perché le mie promesse abbiano quel maggiore effetto che Dio loro consente ... Ve lo giuro, Lucilio! Io vi amo sempre, io non amo che voi! ... Vi amerò sempre, vivrò sempre con voi in comunione di preghiere e di spirito ...
Confessioni di un Italiano (pagina 135)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Leopardo diventava sempre più cupo e taciturno; l'ozio finiva di consumargli lo spirito; egli non faceva pompa dei proprii dolori, ma si accontentava di morire oncia ad oncia ... Quello invece che smaniava daddovero e sempre era Giulio Del Ponte ... Quello sciagurato di Giulio si ostinava indarno a posseder un cuore che gli sfuggiva sempre più ...
Confessioni di un Italiano (pagina 136)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il buio dinanzi, ai lati, sul capo; di dietro la memoria inesorabile che, colle immagini dei mali crescenti sempre e dei beni per sempre fuggiti, ci toglie la forza della volontà e la potenza del moto ... “Oh la vita, la vita! datemi ancora un anno, un mese, un giorno solo della mia vita piena confidente rigogliosa d'un tempo! Tanto che possa rinfiammare un lampo d'amore, bearmi di piacere e d'orgoglio e morire invidiato sopra un letto di rose! Datemi un giorno solo del mio bollor giovanile, perché possa scrivere a caratteri di fuoco una maledizione che abbruci gli occhi di quelli che oseranno leggerla, e rimanga terribilmente famosa fra i posteri, come il Mane Tecel Fares del convito di Baldassare! Ch'io muoia; sì ma che possa coll'ultimo grido dell'anima lacerata sgominare per sempre gli impudenti tripudii di coloro che non ebbero una lagrima pei miei dolori! ... Morire a ventott'anni, assetato di vita, avido di speranza, delirante di superbia, e sazio solo d'affanno e d'avvilimento! Senza un sogno, senza un fede, senza un bacio abbandonare la vita; sempre col solo spavento, colla sola rabbia dinanzi agli occhi, di doverla abbandonare! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 143)
di Ippolito Nievo (estratti)

... quanta vicenda di cose, quanto fragore di tempeste, e sguiscio di fulmini! Si armi di costanza e di rassegnazione il piloto per trovare un porto in quel pelago vorticoso e sconvolto; alzi sempre gli occhi al cielo, ed anche traverso nuvole e al velo luttuoso della procella traveda sempre colla mente lo splendor delle stelle ... Ma cento milioni di miglia sopra quelle effimere battaglie, le stelle siedono eterne sui loro troni di luce; l'occhio le perde di vista talvolta e il cuore ne indovina sempre i raggi benigni, e ne sente e ne raccoglie l'arcano calore ... O vita, o mistero, o mare senza sponde, o deserto popolato da oasi fuggitive, e da carovane che viaggiano sempre, che non giungono mai! Per consolarmi di te bisogna che io slanci il pensiero fuori di te; veggo le stelle ingrandirsi agli occhi delle generazioni venture; veggo il piccolo e modesto seme delle mie speranze, covato con tanta costanza, fecondato da tanto sangue da tante lagrime crescere in pianta gigantesca, empir l'aria de' suoi rami, e proteggere della sua ombra la famiglia meno infelice de' miei figliuoli! Oh non vivrò io sempre in te, anima immensa, intelligenza completa dell'umanità! — Così pensa il giovane sul sepolcro dell'amico; così si conforta la vecchiaia nel baldanzoso aspetto dei giovani ... La stanchezza mi vinse, dormii alcune ore sullo stesso letto dove dormiva per sempre Leopardo; e il mio sonno fu profondo e tranquillo come sul seno della madre ... In quel lido angusto e deserto, popolato soltanto da croci e da uccelli marini, poche palate di terra mi divisero per sempre da quelle spoglie dilette ...
Confessioni di un Italiano (pagina 144)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Allora la sua superbia cominciò a raddrizzarsi: da quei lamenti da quelle disperazioni tornava a trapelare la nobildonna offesa nell'onore; l'animo suo s'esasperava sempre più in quelle noterelle buttate giù sulla carta giorno per giorno con mano rabbiosa; finalmente si giungeva ad una pagina vuota dove null'altro era scritto senonché queste parole: “Ho deciso!” Così terminavano quelle memorie; ma le completava una lettera scritta da essa medesima a mio padre, dappoiché la ebbe deciso ... “Marito mio! (così cominciava la scritta ov'ella prendea commiato da mio padre per sempre) Io volli amarvi, io volli fidarmi a voi, io volli seguirvi fino in capo al mondo contro l'opinione de' miei parenti i quali mi vi dipingevano come un birbante senza cuore, e senza cervello ... Sì, io voleva che fossero calunnie ad ogni costo: son sempre calunnie le accuse ai poveri morti, le accuse senza esame e senza pudore scagliate contro una tomba ... La ragione non è lì sempre apparecchiata a tirare in senso contrario all'istinto; talvolta complice ignara, talaltra anche maliziosamente ella usa mettersi dal lato del più forte: allora ci crediamo forti e commettiamo delle viltà, tanto più spregevoli quanto più ignorate e sicure dalla disistima del mondo ... Tutto ciò che hai letto di tua madre io poteva celartelo per sempre; ringraziami di averla rialzata nella tua stima a scapito anche di quella che io avessi potuto inspirarti ...
Confessioni di un Italiano (pagina 145)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Le mie continue lontananze e le preoccupazioni di quel grande disegno che mi frullava sempre in capo davano motivo ad alterchi, a risse continue ... Mi maraviglio e mi maraviglierò sempre che la mia morale levantina abbiami consentito questo dannoso pentimento ... Pensa sempre a Venezia, pensa a Venezia, dove erano i Veneziani che comandavano ... Quel temperamento duro e selvaggio ma tenace ed intero di mio padre esercitava sul mio una certa violenza: i piccoli sono sempre disposti ad ammirare i grandi; quando poi li spinga il dovere, l'ammirazione loro trascende ogni misura ...
Confessioni di un Italiano (pagina 151)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Costei aveva ricevuto da madre natura tutte le più brutte impronte della fedeltà: perché io ho sempre osservato che fedeltà ed avvenenza litigano sovente fra loro e s'acconciano assai di rado a una vita tranquilla e comune ... S'intende che io le diedi precetto assoluto di dir sempre ed a tutti che i padroni eran fuori di Venezia; e di restar nascosto ci aveva molti buoni perché ... Peraltro non voglio nascondere le mie colpe, e me ne confesserò sempre peccatore ... Oh quanta distanza ci corre dal meschino accattonaggio delle scuse alla superba indipendenza dell'innocenza! Con quante bugie non fui io costretto a nascondere agli occhi degli altri quella mia felicità clandestina e codarda! No, io non sarò mai indulgente verso di me né d'un momento solo di smemorataggine, quando l'onore ci comanda di ricordarsi robustamente e sempre ... La Pisana, poveretta, pianse assai quando vide da ultimo che tutti i suoi sforzi per rendermi felice non riuscivano ad altro che a interrompere con qualche lampo di spensieratezza un malcontento che sempre cresceva e mi faceva vergognar di me stesso ... — Pur troppo i sentimenti nostri ubbidiscono ad una legge che li guida sempre per quella strada ove sono incamminati da principio ... — Più erano splendidi belli graziosi, più mi venivano in uggia; laonde se mai dava segno di qualche gentilezza o di aggradimento, l'era sempre verso i più brutti e sparuti, con gran maraviglia mia e di quelli che mi circondavano; e credevano quella stranezza un'arte squisita di civetteria ... La Contessa sua madre giocava disperatamente e non volea saperne di miseria, tantoché l'era sempre in sul chieder quattrini a questo ed a quello; quando si trovava proprio alle strette, macchinavano qualche gherminella tra lei e la Rosa, quella sua antica cameriera, per cavarne di tasca ai conoscenti e agli amici ... — Ella è sempre tanto sicura di vincere, che le parrebbe di far un torto a non giocare; e quello poi che è più bello, ella pretende di averci sempre guadagnato e che fummo noi, io e mio fratello, a consumarle mano a mano tutti quegli immensi guadagni! Figurati! Per me non ebbi mai indosso che un vestitello di tela, e ho sempre lasciato nelle sue mani i frutti degli ottomila ducati ...
Confessioni di un Italiano (pagina 157)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Uccidendomi non ne avrei saputo più di prima, e neppure gli avrei recato alcun conforto; mentre invece raggiungendolo, mettendomigli al fianco, rimanendo sempre con lui, chi sa? avrei potuto attenuare le disgrazie che gli aveva tirato addosso colle mie smanie liberalesche ... D'altro canto gli scriverò, lo metterò in quiete, e pregherò sempre il cielo che mi conceda la grazia di riunirci ... Ch'egli fosse stato profeta? Pareva di sì; ad ogni modo io deliberai di non abbandonare la ragazza, di sorreggerla coi miei consigli, di seguirla sempre, di prestare insomma quei fraterni uffici che le venivano di diritto per l'antica amicizia professata da mio padre al padre suo ... Io me le opposi dimostrandole che un uomo è sempre responsabile delle proprie azioni, e suo danno se si lascia menar pel naso dalle donne ...
Confessioni di un Italiano (pagina 159)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Quanto al partire di qui, se salire non si può, scendere si potrà sempre ... quali sono i nomi dei centomila elementi, sempre nuovi, sempre varii, sempre discordi che vi compongono? — Io non aveva mai veduta l'Aglaura così lieta, così briosa come allora dopo avermi giuocato quel mal tiro da disperata ... Infatti il mattino appresso traversando il lago, e i giorni seguenti viaggiando pei neonati dipartimenti della Repubblica Cisalpina ella fu così serena e composta che me ne stupiva sempre ... Ed io più volte m'arrischiai allora di toccarla sul tasto di quella stramba volata, ma ella sempre mi dava sulla voce, dicendo che già me lo avea confessato le cento volte che la era pazza, e che rimanessi pur tranquillo che almeno in quella pazzia non ci sarebbe incappata più ...
Confessioni di un Italiano (pagina 162)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Tuttavia la giocava sempre, e le scarse mesate di Rinaldo passavano il più delle volte nelle tasche senza fondo di qualche baro matricolato ... I subalterni e i minimi litigavano sempre fra loro, perché ai primi sembrava dover essere primi per ragione di grado; e i secondi del pari per la prammatica repubblicana che tendeva a rialzar gli ultimi ... Io per me credo che quel futuro sarà sempre futuro ...
Confessioni di un Italiano (pagina 166)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Tuttavia sperava sempre dall'oggi in domani; e mentre il Carafa tempestava per quel benedetto assenso sempre ritardato, io me ne confortava come d'un maggior campo che ancora mi rimaneva a qualche vaga speranza ... La sua focosa e convulsa eloquenza mi ammaliava; lo udii per più di due ore bestemmiare e sparlare di tutto, dei Veneziani, dei Francesi, dei Tedeschi, dei re, dei democratici, dei Cisalpini, e gridava sempre alla tirannia, alla licenza; vedeva fuori di sé gli eccessi della propria anima ... La figura grave serena ed affabile del Parini mi resterà sempre impressa nella memoria; i suoi piedi quasi storpi, lo conducevano a rilento; ma il fuoco dell'anima lampeggiava ancora dalle ciglia canute ...
Confessioni di un Italiano (pagina 167)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Però m'ero avvezzo ai ghiribizzi del signor Ettore, e conchiusi ch'egli era felice di poter sempre ridere ... La è tornata quale fu sempre ... Il vostro Emilio era un vile, un traditore; ve l'ho sempre detto e non volevate ascoltarmi ... — Ah è proprio vero? — soggiunse Spiro amaramente, saettandomi delle sue occhiate sempre più truci e sinistre ... — Temervi? — riprese sempre con calma l'Aglaura — due cose sole io temo, la mia coscienza e Dio! ...
Confessioni di un Italiano (pagina 171)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La mia legione aspettava sempre il suo capitano che tardava a giungere da Firenze; ma forse non si dava fretta perché la pochezza delle forze francesi e le grandi fortificazioni interne di re Ferdinando non lasciavano lusinga per allora d'una guerra napoletana ... Era l'unico svagamento che mi restasse contro lo sconforto che mi aggravava sempre più per le mancanti notizie di Venezia ... Si tornava a mutare per cambiar poi di nuovo, soldatescamente tirannicamente sempre ...
Confessioni di un Italiano (pagina 176)
di Ippolito Nievo (estratti)

... A Milano, a Firenze, a Roma mi seguì sempre muta, altera, insensibile; godendo delle mie smanie, rispondendo alle mie preghiere e alle minacce con questa acerba parola: “Mi son vendicata anche troppo!” ... Io capiva che qualche suprema deliberazione, qualche passione invincibile me l'avea tolta per sempre dopo le concessioni quasi involontarie d'un momento di sorpresa! ... La mia casa le sarà sempre aperta, perché io non dimentico mai né i favori altrui, né le mie proprie promesse ... Me ne sono dimenticata quando appunto dovea prenderne maggior cura! Maledizione a me che avrò sempre sulla coscienza il sangue d'una innocente! Io mi sforzai a darle ad intendere che essendo ella svenuta in quel parapiglia e bisognevole del mio soccorso per fuggire, non la potea già darsi pensiero né della Rosa né di nessuno ... Ma intanto il barone Mack non istava colle mani alla cintola e complicava sempre più i proprii piani per cacciar Championnet dallo Stato romano e forse forse da tutta Italia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 185)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Questo era per esempio un punto sempre controverso tra me e lei: ch'ella avrebbe voluto un bambino ad ogni costo, ed io, per quanto mi scaldassi a dimostrarle che nella nostra posizione, in quel luogo, in quei tempi, un figliuolo sarebbe stato il peggiore degli imbrogli, dovevo sempre metter le pive nel sacco ... Finallora io m'era sempre congratulato colla Pisana che non aveva mai sospettato di me, e queste congratulazioni, se volete, erano intinte un pochino d'ironia, perché la sua sicurezza mi pareva originata o da freddezza d'amore o da piena confidenza nei proprii meriti ... La Pisana baccheggiava come una vivandiera, e in quel momento le avrei dato uno schiaffo; ma si serbava sempre così bella così bella per quante pazzie e scioccaggini commettesse, che avrei temuto di guastarla ... La Pisana per farmi dispetto seguitò lunga pezza a lodare e magnificare i buoni portamenti e il valore stragrande del colonnello Alessandro, dicendo che per farsi di mugnaio esperto soldato in così breve tempo si voleva un ingegno sperticato, e che ella già aveva sempre augurato bene di quel giovine distinguendolo dagli altri fin da piccino ...
Confessioni di un Italiano (pagina 187)
di Ippolito Nievo (estratti)

... La Contessa di Fratta, come zia, batteva l'acciarino: ma più che l'affetto pel nipote la lusingava la speranza d'una ricca senseria, perché la sua passione pel gioco continuava sempre e il patrimonio della famiglia calava sempre trovandosi omai ridotto ad un centinaio di campi intorno al castello di Fratta, sui quali erano ipotecati i crediti delle figlie ... Il conte Rinaldo sgobbava sempre alla Ragioneria e nelle biblioteche; Raimondo Venchieredo se gli aveva offerto di fargli ottenere un avanzamento negli uffici amministrativi, ma aveva ostinatamente rifiutato; andava via unto e cencioso col suo ducato al giorno, pelatogli anche questo dalla madre; ma non voleva, a mio credere, curvar la schiena più che non fosse strettamente necessario ... La sciagurata, abbandonata da Raimondo, aveva perduto ogni ritegno; e di amante in amante sempre più basso era caduta nei sitacci più fetidi e infami di Venezia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 191)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Anche un rabbino mi assicurò l'altro giorno che la sua religione è la più filosofica di tutte; ed io lo lasciai dire, benché, sapendo che il rabbino è filosofo, avrei potuto rispondergli: “Padron mio, tutti i filosofi maomettani, bramini, cristiani ed ebrei trovarono sempre la propria religione più filosofica delle altre ... Per finir poi di parlarvi di Bologna, dirò che vi si viveva allora e vi si vive sempre allegramente, lautamente, con grandi agevolezze di buone amicizie, e di festive brigate ... Sempre in attività, sempre in movimento tutte le funzioni vitali ... Ometti bellini, piacevoli, eleganti, in rispetto alle bolognesi; ma sempre uomini; e non era né rusticità né chietineria, ma tutto amore era ...
Confessioni di un Italiano (pagina 200)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Saldo come la rupe io t'attesi sempre; non mi sdegnai degli oltraggi, accolsi modestamente le carezze ed i baci ... La vita si ripete e si ricopia sempre ... L'Aglaura piangeva, Spiro crollava il capo, i bambini mi guardavano sgomentiti e domandavano alla mamma perché lo zio aveva la voce così bassa, e voleva sempre dormire e non usciva mai dal letto ... La concordia dei pensieri mena alla concordia delle opere; e la verità non tramonta mai ma sale sempre verso il meriggio eterno ... Oh, vi sono momenti che la memoria sente ancora e sentirà sempre quasiché fossero eterni, ma non può né esaminarli né descriverli ...
Confessioni di un Italiano (pagina 206)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Pentirsi d'una azione buona e sublime, per quanto danno ce ne incolga, è sempre atto di gran codardia ... Un altro commensale di cui forse vi sarete dimenticati fu lo Spaccafumo; il quale in tanta confusione di governi e di avvenimenti che s'era succeduta, avea sempre continuato ad amministrare la giustizia a suo modo; ma ad ogni anno passava qualche mesetto in prigione e allora s'era fatto vecchio e ubbriacone ... L'innocenza, la leggiadria di mia moglie vinsero affatto la causa; e feci assoluto proponimento di mostrarmele sempre buon marito ... Sulle prime ella la capì per questo verso; ma i giorni passavano e nelle frequenti visite che ne faceva andava sempre più oscurandosi in viso; e quelle congratulazioni che recava negli occhi della mia bravura si cambiarono a poco a poco in sospetti ed in stizza ... L'Aglaura e Spiro scrivevano sempre più maravigliati di quella mia improvvisa conversione; io rispondeva celiando che Dio m'avea toccato il cuore: ma sovente si scrive quello che non si sente ... L'Aquilina, tutta mia, si rivestiva ogni giorno di nuove grazie di nuovi pregi per piacermi; la riconoscenza per un amore così nobilmente dimostrato m'inchinava sempre più verso di lei, e rendeva sempre più rari i rimpianti del passato ...
Confessioni di un Italiano (pagina 207)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Mentre io mi faceva dì per dì sempre più casalingo e campagnuolo, e al mio piccolo Luciano che già trottolava nel cortile aggiungeva un secondo fanciulletto cui misimo nome Donato in onore dello zio che gli fu padrino, nel mondo strepitavano le glorie guerresche di Napoleone ... Spiro frattanto scriveva lettere sempre più animate e misteriose; e ben m'accorgeva che qualche sublime idea fermentava nell'anima del greco mercante ... Egli m'invitava sempre a trasferirmi colla famiglia a Venezia, ove diceva non mi sarebbe mancato né decoroso sostentamento né occasione di esser utile a me ed agli altri ... Giunse a Mosca, vincitore sempre: ne fuggì vinto dal fuoco, dal gelo, dagli elementi insomma, ma non dagli uomini ...
Confessioni di un Italiano (pagina 208)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Anzi le spese fatte in quell'anno furono il principio del nostro sbilancio che poi s'aggravò sempre e mi condusse ai nuovi rivolgimenti che udrete in appresso ... Sempre quello scirocco ostinato!! ... I Cisterna dovettero prestare qualche ducato al conte Rinaldo per farla seppellire, giacché né la Clara né la Pisana avevano un ducato in tasca, e Sua Eccellenza Navagero si commiserava sempre della propria povertà ...
Confessioni di un Italiano (pagina 210)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io mi guardava qualche volta allo specchio e sapeva come i quarantacinqu'anni mi si leggessero comodamente sulla fisonomia; ella all'incontro mi parve essere più giovine di quando l'avea lasciata; una maggiore rotondità di forme aggiungeva dolcezza alla sua idea di bontà, ma erano sempre i suoi occhi languidi, infuocati, voluttuosi, il suo bel volto fresco ed ovale, il suo collo morbido e bianco, il suo andare saltellante e leggiero ... Aveva un bel che fare ad accordarsi colla monacale rigidezza della Clara, un bel dirmi che facevano vita santa insieme, io la vedeva sempre la mia Pisana d'una volta; e basta! ... Memorie, memorie, sempre memorie traverso queste onde non mai quiete né mutate da secoli, per queste aure sempre dolci e profumate, sopra questa terra eternamente divoratrice e feconda ...
Confessioni di un Italiano (pagina 212)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io nulla aveva scritto a casa, perché, secondo me, va sempre bene ritardar altrui la notizia di sventure irreparabili; mi disposi dunque a morire colla maggior rassegnazione, solo spiacentissimo di non veder la fine di quel tristo capitolo di storia ... I buoni esempi parlano colle bocche di tutti, e giovano sempre; e il boia fece sovente maggior danno col parlar poi, che non avea recato vantaggio coll'impiccare ... Allora capii di che si trattava, e non so se me ne consolassi, perché tra la morte e la galera ci vidi sempre pochissima differenza ... Le fattezze delle persone che amo mi sono nascoste per sempre, e soltanto coll'immaginazione posso bearmi delle serene ed amabili vostre sembianze! M'accorsi che la Principessa sorrise mestamente, come di chi credesse guadagnare a non esser veduto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 214)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io invece m'impinguava proprio come un cavallo tenuto sempre in istalla; e questo non era l'ultimo dei miei dispiaceri; temeva di esser creduto poco sensibile a tante prove di eroica amicizia che mi venivano date ... D'altronde, a dissuadermi da quell'opinione sarebbero bastati i continui e caldi discorsi ch'ella era sempre la prima ad intavolare sull'Aquilina sui miei figli e sulla felicità che avrei gustato quandocchesia fra le loro braccia ... Costei si affaticava sempre oltre ogni misura, per quanto volesse darmi ad intendere il contrario; e sovente stava assente le intiere mattine, a volerle credere, per darsi bel tempo o per correre da casa a casa alle numerose lezioni che diceva avere ... Miserie! Massime poi colla mia infermità che la Pisana voleva curare sempre e coi consulti dei medici più riputati; benché io, sfidato d'ogni soccorso dell'arte, ne la rimproverassi come d'un lusso affatto inutile ... Le sue assenze da casa si facevano sempre più frequenti e lunghe; il mio umore diventava tetro e sospettoso; ella, poveretta, per correggermi montava in collera e allora cominciavano gli alterchi e le dissensioni ... Allora m'incapava di volerla spuntare; ella imbizzarriva dal suo lato e non sempre questi diverbi finivano all'amichevole ...
Confessioni di un Italiano (pagina 216)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Carlo, le mene non sono sempre segrete, né le macchinazioni oscure! ... — Avete guadagnato in tutto — soggiunse Lucilio infervorandosi sempre più ... — Sì, sì, ora che è morto il povero Piovano che m'ha battezzata! Sapete ch'è una gran malinconia il trovar la nostra vita sempre più cinta e ombrata da sepolcri! Ormai la prima fila è andata quasi tutta ... Io approvai del capo, ché quella teoria del buon esempio mi avea sempre frullato entro come un ottimo negozio: e me ne fidava più che dei libri ... Il medico riverito dai duchi e dai Pari di Londra non ripudiava il mediconzolo di Fossalta; non confessava di esser stato piccolo, ma pretendeva di esser sempre stato grande ad un modo; e la ferrea vecchiaia porgeva la mano alla bollente giovinezza per sollevarla alla ricompensa d'ogni dolore, alla forza incrollabile della coscienza sicura in se stessa ...
Confessioni di un Italiano (pagina 222)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Se doveste esser separati per tutta l'eternità, se la vostra morte pusillanime e spietata fosse il principio d'un allontanamento che dovesse crescere sempre, crescendo insieme i tormenti della disunione e i vani desiderii di raggiungersi? ... Adesso non vi rendo molte speranze, ma sibbene quelle che la provvida natura ci consente sempre, finch'ella non arresta, forse provvida del pari, l'arcano movimento della vita ... La sera mi trovai soletto colla Pisana, perché Lucilio aveva accompagnato mia moglie mio cognato e i miei ragazzi a vedere non so quali meraviglie di Londra; ell'era più pallida ma più allegra del solito; sperava sempre che nel suo bizzarro temperamento anche la salute potesse ravvivarsi d'improvviso sfuggendo alle regole comuni degli altri esseri, e che il male non fosse irreparabile con quella festività d'umore che allora le rinasceva ... Sono sempre stata una creatura molto variabile, ma più sovente taciturna e ingrognata ...
Confessioni di un Italiano (pagina 224)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Giurami che vivrai pel bene della famiglia ch'io ti imposi, per l'onore della patria che insieme abbiamo amato, e ameremo sempre! ... Vedi tu questo sorriso di beatitudine, queste lagrime di gioia che m'inondano gli occhi? Or bene, credi tu che io povera donna pazza briaca d'amore, mi rassegnerei a lasciarti ad abbandonarti per sempre a non vederti mai più né in terra né in cielo, se una speranza certa, profonda, invincibile non mi affidasse che ci rivedremo che saremo uniti e contenti a mille tanti che nol fummo mai, per tutta la eternità? ... Così vidi illanguidirsi a poco a poco in una calma ilare e serena quell'anima di fiamma che avea sempre vissuto in una sì fiera tempesta di passioni; vidi la sua parte più pura sorgere a galla, e risplendere d'una luce sempre più tersa e tranquilla, e scomparire affatto que' profani sentimenti che l'avevano per qualche istante appannata: vidi quanto aveva potuto un affetto solo, ma pieno e costante contro un'indole bizzarra e tumultuosa, contro un'educazione falsa e pervertitrice: vidi tacere affatto le passioni al volo rapido e lieve che spiccava lo spirito, e la morte avvicinarsi bella amica sorridente al bacio del pari sorridente delle sue labbra ...
Confessioni di un Italiano (pagina 233)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Nonostante i diverbi fra me e mia moglie su questo od altri argomenti consimili si ripetevano sempre più spessi e finirono col guastare d'assai la nostra pace ... La piccola Pisana pigliava su quelle maniere solite dei torcicolli che rendono sospette e spiacevoli perfino le virtù, e Giulio accarezzato e vezzeggiato dai maestri cresceva sempre in superbia, ed era oggimai tanto presuntuoso da non si sapere come persuaderlo ch'egli avesse fallato ... Io capiva benissimo dove lo potevano condurre quei difettacci; ché adulandolo e lusingandolo un pochino ognuno lo avrebbe piegato a qualunque porcheria, ed egli avrebbe sempre creduto di essere dalla parte della ragione ... Così, se anche una contraria educazione li privava dei sostegni della fede, essi restavano sempre uomini soggetti ad una legge ragionevole ed umana; mentre una volta che fossero alieni dalla religione, così com'erano sudditi a' suoi precetti unicamente per paura, la loro coscienza rimaneva senza alcun lume, e nullo affatto il valor morale dell'animo ... Preparar dunque gli animi dei fanciulli in modo che, anche provvisti di queste credenze, debbano ubbidire per intimo sentimento alla regola universale di giustizia che illumina le coscienze, sarà non solamente opera di prudente educator sociale, ma anche cura lodevole e consentanea alla natura pietosa di Dio! Quanto al poter supporre questo pervertimento nelle opinioni di color che si istituiscono, gli uomini son sempre uomini, perciò mutabili sempre, né ci veggo né ci vedrò mai sacrilegio di sorta ... Il fatto era che non credeva più ma sentiva sempre di dover fare a quel modo; e poco cristiano alle parole, lo era poi scrupolosamente nei fatti in tutte quelle infinite circostanze nelle ...
Confessioni di un Italiano (pagina 234)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io non credo d'aver mai avuto il coraggio di schiccherare all'Aquilina una così lunga predica, ché allora non dubito che l'avrei persuasa; anzi colgo l'occasione di dichiararvi che per quanto parolaio e quaresimalista possa sembrarvi nel racconto della mia vita, all'atto pratico poi sono sempre stato assai parco di parole, e tre persone che avessi dinanzi più del solito bastavano per impegolarmi lo scilinguagnolo ... Pure qualche volta bel bello venni con mia moglie su quel discorso; e battuto da una parte ci tornai dall'altra, sempre coll'ugual risultato di buscarmi nelle orecchie una solenne gridata ... Io era sempre stato in qualche corrispondenza con Lucilio, ma dopo il trent'uno quand'egli pure era venuto in Italia per ripartirne tantosto, le nostre lettere s'erano sempre fatte più rare ... Lo trovai curvo, pallido e bianco affatto di quei pochi capelli rimastigli; ma negli occhi era sempre lui; l'anima forte e integerrima scaldava ancora le sue parole, quando alzava un gesto s'indovinava la vigoria dello spirito che covava in quel corpicciuolo asciutto e sparuto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 235)
di Ippolito Nievo (estratti)

... I nostri sospiri le nostre parole si ripercotono lontano lontano affievoliti sempre annullati mai, come quei cerchi che s'allargano intorno a quel punto del lago che fu percosso da un sasso ... — Dunque guarderete la Clara come il notomista che indaga un cadavere? — No, Carlo, ma guarderò lei come guardo me: per convincermi sempre più, anche nelle obiezioni apparenti dei fatti, che una ragione solo sommove spinge ed acqueta quest'umanità varia ed immensa; per provare ancora una volta colla costanza de' miei affetti, che essi tendono ad un'esistenza più vasta, ad un contentamento più libero e pieno che non si possa ottenere in questa fase umana dell'esser nostro ... Augusto Cisterna andava dicendo che si dovea perdonargli per la vecchiaia, ma la Clara portava più oltre la tolleranza, affermando che era sempre stato pazzo a quel modo e che Dio lo avrebbe scusato pei suoi buoni motivi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 236)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Del resto la morte di questo come già quella della Pisana mi persuase sempre più che ad esser forti e generosi c'è sempre da guadagnare ... Nel riandare la mia storia io penso sempre alla margheritina, a quel modesto fiorellino dal botton d'oro e dai raggi bianchi, sul quale le zitelle traggono il pronostico d'amore ... Peraltro nei due o tre anni che seguirono, disgrazie che colpirono più direttamente lei me la resero un po' più indulgente; e di ciò ebbi ed avrò sempre rimorso pei grandi malanni che provennero dalla mia fiacca indulgenza ...
Confessioni di un Italiano (pagina 240)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io per me vi rinunzio volontieri e per sempre! — Non dir per sempre, Giulio, ché non lo puoi! Sei troppo giovane! (Egli sorrise, come tutti i giovani, quando si appunta loro mancanza d'esperienza) ... La mia coscienza mi dirà sempre ch'io la penso più dirittamente di loro, e il mio buonsenso riformerà le sentenze appellabilissime dell'altrui ignoranza ... Tu stai sempre con lei; ma ti piace molto il conversare, e non l'abbandonerai forse col pensiero, ma cogli occhi ti assicuro che ...
Corbaccio (pagina 8)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Oh quanti parti in quelle, che più temono o che più delli loro falli arrossano, innanzi al tempo periscono! Per questo la misera savina, più che gli altri alberi, si truova sempre pelata, quantunque esse a ciò abbiano argomenti infiniti ... Niuna cosa si potrà con vicino, con parente o con amico trattare, che, se ad esse non è palese, che esse subitamente non suspichino contro a loro adoperarsi e in loro detrimento trattarsi; benché di ciò gli uomini non si debbono molto maravigliare, per ciò che naturale cosa è di quelle cose, che altri sempre opera in altrui, di quelle da altrui sempre temere; per questo sogliono i ladroni sapere ben riporre le cose loro ...
Decameron (pagina 30)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Questo udendo Currado avvisò lui dovere esser desso, e caddegli nell'animo, se così fosse, che egli a una ora poteva una gran misericordia fare e la sua vergogna e quella della figliuola tor via dandola per moglie a costui; e per ciò, fattosi segretamente Giannotto venire, partitamente d'ogni sua passata vita l'esaminò; e trovando per assai manifesti indizii lui veramente esser Giuffredi figliuolo d'Arrighetto Capece, gli disse: “Giannotto, tu sai quanta e quale sia la 'ngiuria la quale tu m'hai fatta nella mia propria figliuola, là dove, trattandoti io bene e amichevolemente, secondo che servidor si dee fare, tu dovevi il mio onore e delle mie cose sempre e cercare e operare; e molti sarebbero stati quegli, a' quali se tu quello avessi fatto che a me facesti, che vituperosamente t'avrebbero fatto morire: il che la mia pietà non sofferse ... Amai tua figliuola e amo e amerò sempre, per ciò che degna la reputo del mio amore; e se io seco fui meno che onestamente, secondo la oppinion de' meccanici, quel peccato commisi il qual sempre seco tiene la giovanezza congiunto e che, se via si volesse torre, converrebbe che via si togliesse la giovanezza, e il quale, se i vecchi si volessero ricordare d'essere stati giovani e gli altrui difetti con li lor misurare e li lor con gli altrui, non saria grave come tu e molti altri fanno: e come amico, non come nemico il commisi ... Quello che tu offeri di voler fare sempre il disiderai, e se io avessi creduto che conceduto mi dovesse esser suto, lungo tempo che domandato l'avrei; e tanto mi sarà ora più caro quanto di ciò la speranza è minore ... Se tu non hai quello animo che le tue parole dimostrano, non mi pascere di vana speranza; fammi ritornare alla prigione e quivi quanto ti piace mi fa affliggere, ché tanto quanto io amerò la Spina, tanto sempre per amor di lei amerò te, che che tu mi facci, e avrotti in reverenza ...
Decameron (pagina 103)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il qual colpo come la giovane ebbe ricevuto, così cadde boccone sempre piagnendo e gridando: e il cavaliere, messo mano a un coltello, quella aprì nelle reni, e fuori trattone il cuore e ogni altra cosa da torno, a' due mastini il gittò, li quali affamatissimi incontanente il mangiarono ... Né stette guari che la giovane, quasi niuna di queste cose stata fosse, subitamente si levò in piè e cominciò a fuggire verso il mare, e i cani appresso di lei sempre lacerandola: e il cavaliere, rimontato a cavallo e ripreso il suo stocco, la cominciò a seguitare, e in picciola ora si dileguarono in maniera che più Nastagio non gli poté vedere ... Ma tra gli altri che più di spavento ebbero, fu la crudel giovane da Nastagio amata, la quale ogni cosa distintamente veduta avea e udita e conosciuto che a sé più che a altra persona che vi fosse queste cose toccavano, ricordandosi della crudeltà sempre da lei usata verso Nastagio; per che già le parea fuggire dinanzi da lui adirato e avere i mastini a' fianchi ... E non fu questa paura cagione solamente di questo bene, anzi sì tutte le ravignane donne paurose ne divennero, che sempre poi troppo più arrendevoli a' piaceri degli uomini furono che prima state non erano ...
Decameron (pagina 133)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La qual venuta e lungo al pelaghetto a tavola postisi, quivi al canto di mille uccelli, rinfrescati sempre da una aura soave che da quelle montagnette da torno nasceva, senza alcuna mosca, riposatamente e con letizia cenarono ... La donna, dopo molte novelle, venne a questa conclusione, che ella era presta di far ciò che Gulfardo volesse dove due cose ne dovesser seguire: l'una, che questo non dovesse mai per lui esser manifestato a alcuna persona; l'altra, che, con ciò fosse cosa che ella avesse per alcuna sua cosa bisogno di fiorini dugento d'oro, voleva che egli, che ricco uomo era, gliele donasse, e appresso sempre sarebbe al suo servigio ... Gulfardo, udendo la 'ngordigia di costei, isdegnato per la viltà di lei la quale egli credeva che fosse una valente donna, quasi in odio transmutò il fervente amore e pensò di doverla beffare: e mandolle dicendo che molto volontieri e quello e ogni altra cosa, che egli potesse, che le piacesse; e per ciò mandassegli pure a dire quando ella volesse che egli andasse a lei, ché egli gliele porterebbe, né che mai di questa cosa alcun sentirebbe, se non un suo compagno di cui egli si fidava molto e che sempre in sua compagnia andava in ciò che faceva ...
Diario del primo amore
di Giacomo Leopardi (estratti)

... Il Venerdì le dissi freddamente due parole prima del pranzo: pranzammo insieme, io taciturno al mio solito, tenendole sempre gli occhi sopra, ma con un freddo e curioso diletto di mirare un volto più tosto bello, alquanto maggiore che se avessi contemplato una bella pittura ... E ad ogni modo io mi sentiva il cuore molto molle e tenero, e alla cena osservando gli atti e i discorsi della Signora, mi piacquero assai, e mi ammollirono sempre più; e insomma la Signora mi premeva molto: la quale nell'uscire capii che sarebbe partita l'indomani, nè io l'avrei riveduta ... Mi pasceva della memoria continua e vivissima della sera e dei giorni avanti, e così vegliai sino al tardissimo, e addormentatomi, sognai sempre come un febbricitante, le carte il giuoco la Signora; contuttochè vegliando avea pensato di sognarne, e mi parea di aver potuto notare che io non avea mai sognato di cosa della quale avessi pensato che ne sognerei: ma quegli affetti erano in guisa padroni di tutto me e incorporati colla mia mente, che in nessun modo nè anche durante il sonno mi poteano lasciare ... E così il sentir parlare di quella persona, mi scuote e tormenta come a chi si tastasse o palpeggiasse una parte del corpo addoloratissima, e spesso mi fa rabbia e nausea; come veramente mi mette a soqquadro lo stomaco e mi fa disperare il sentir discorsi allegri, e in genere io tacendo sempre, sfuggo quanto più posso il sentir parlare, massime negli accessi di quei pensieri ... E veggo bene che l'amore dev'esser cosa amarissima, e che io purtroppo (dico dell'amor tenero e sentimentale) ne sarò sempre schiavo ...
La divina commedia (pagina 55)
di Dante Alighieri (estratti)

... Se fosse a punto la cera dedutta e fosse il cielo in sua virtù supprema, la luce del suggel parrebbe tutta; ma la natura la dà sempre scema, similemente operando a l'artista ch'a l'abito de l'arte ha man che trema ... E questo ti sia sempre piombo a' piedi, per farti mover lento com'uom lasso e al sì e al no che tu non vedi: ché quelli è tra li stolti bene a basso, che sanza distinzione afferma e nega ne l'un così come ne l'altro passo; perch'elli 'ncontra che più volte piega l'oppinïon corrente in falsa parte, e poi l'affetto l'intelletto lega ... Quell'uno e due e tre che sempre vive e regna sempre in tre e 'n due e 'n uno, non circunscritto, e tutto circunscrive, tre volte era cantato da ciascuno di quelli spirti con tal melodia, ch'ad ogne merto saria giusto muno ...
Fermo e Lucia (pagina 3)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Quegli stessi che non avevano un animo provocatore ed ingiusto si trovavano come costretti di guardarsi e di stare sulle difese, il che teneva per dir così una quantità di forze sempre in presenza e dava a tutta la società un'aria di sospetto, di offesa ... Alcune classi già anticamente costituite avevano anche per questa circostanza una forza preponderante e spaventosa, quindi gli altri per non trovarsi sempre individui contra una società, dovevano esser contenti di trovare un motivo per riunirsi, di avere deliberazioni, massime comuni, privilegi, e una bandiera, e di potere, quando fossero toccati, rivolgere le forze solidali di molti a loro difesa ... Abbondio non nobile, non ricco, non animoso, si era presto avveduto di essere nella società come il vaso di terra cotta in compagnia di molti vasi di bronzo sempre in movimento ... Ma il povero Don Abbondio non avrebbe voluto esser conscio a se stesso di esser mosso da principj bassi e da non confessarsi; e si era quindi fatto (come accade sempre) una dottrina sua propria, secondo la quale la sua condotta era ragionevole anzi la sola ragionevole e onesta ... I potenti, i ricchi, i facinorosi, i protettori, i protetti, insomma i vittoriosi d'ogni genere erano per lui uomini d'oro, e ne parlava sempre col mele alla bocca ... E sigillava sempre il discorso col suo assioma favorito, proferendo il quale rifletteva con compiacenza sopra di sè: e l'assioma era: che ad un galantuomo che vuol viver quieto, che sa stare nel fatto suo, ...
Fermo e Lucia (pagina 12)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ma il fondaco, le balle, il braccio gli tornavano sempre alla fantasia come l'ombra di Banco a Macbeth: in mezzo ai conviti, e alle riverenze dei parassiti; e il pover'uomo passò gli ultimi suoi anni nella angustia, parendogli ad ogni tratto di essere schernito, e non riflettendo mai che in verità vendere e comprare non è cosa turpe, e che egli aveva fatta questa professione in presenza di tutto il pubblico senza rimorso ... Questo sentimento unito alla bontà e all'amore della giustizia ch'era grande in lui, lo portava ad assumere volentieri le difese degli oppressi; e con molte sconfitte e con qualche riuscita, con molte spese, con molti raggiri, con molta audacia, e con qualche guajo che aveva corso si era fatta una riputazione di protettore, ch'egli era sempre più impegnato a sostenere, e che gli aveva procurato il favore di molti, e l'odio caldo e risoluto di alcuni potenti ... Così combattuto sempre tra la sua inclinazione, e gli ostacoli, rispinto sovente, urtato ad ogni passo, stanco ad ogni momento su questa strada ch'egli aveva scelta, più volte gli era passato per la mente il pensiero che nasce dagli imbrogli e dai contrasti, il pensiero di uscirne e di attendere all'anima sua col darsi alla solitudine, cioè col farsi frate, cosa che in quei tempi si chiamava uscire dal secolo ... » «Coi pari vostri, la strada è sempre mia ...
Fermo e Lucia (pagina 23)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «Tu sei sempre stato un martorello, Fermo: non sai che all'osteria non si fa menzione di debiti? Ecco, io mi sentiva una voglia che sarei andato nel fuoco per te, ma con questo discorso tu mi hai fatto passare tutta l'allegria, e quasi non ti son più obbligato ... Lucia rispondeva sempre con un dilemma senza però saperlo presentare in forma: «O si può fare,» diceva, «e perchè non dirlo al padre Cristoforo? o non si può fare, e non si deve fare ... » Fermo pos'egli pure in campo la sua eloquenza: fece mille interpellazioni a Lucia, e rispose sempre egli per mostrare che i dubbj di essa erano vani: ma Lucia fu inconcussa ... Fermo insisteva rimproverando Lucia di poco amore, e ripetendo i suoi argomenti con una forza e una amarezza sempre crescente: Lucia addolorata, tenera, ma ferma li ribatteva singhiozzando, ed Agnese predicava all'una, dava sulla voce all'altro secondo l'occasione ...
Fermo e Lucia (pagina 59)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il creditore avrebbe volentieri fatto senza un tale intromettitore; ma punto dalla insolenza di quel procedere, animato dal sentimento della sua buona ragione, e atterrito dalla idea di comparire allora allora un vigliacco, e di perdere per sempre ogni credito; rispose ch'egli non riconosceva il signor Conte per suo giudice ... Questo maneggio serviva non poco ad agevolare tutte le operazioni del Conte, perchè le si compivano tutte senza molto impaccio dei ministri della giustizia, i quali potevano sempre allegare l'impossibilità di porvi un riparo ... Le sue corrispondenze erano varie, estese, sempre crescenti ... Accoglieva con molta riserva certamente per non incorrere nel pericolo al quale era sempre esposto, ma con molta piacevolezza, quelli che venivano a domandare l'opera sua, deponeva con essi il sopracciglio, stipulava con parole spicce, ma pacate, non andava in furia contra chi non avesse voluto stare alle sue condizioni, ma rompeva pacificamente il trattato, non volendo nè disgustare alcuno senza utilità, nè atterrire coloro, i quali avevano per la scelleragine più inclinazione nella volontà, che determinazione di coraggio ...
Fermo e Lucia (pagina 66)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... ! l'ho veduta sempre, sempre: l'ho veduta smuovere a poco a poco il mucchio di sassi, e poi metter fuori il capo, e poi venir su ... quello sgabello son ben sicura d'averlo bruciato: e pure quando colei arriva, si trova sempre a quel posto, ed ella vi si adagia, e non vuol partire ... » «Ora è tempo di finirla,» interruppe sempre aspramente Egidio ... ah i morti non vi danno travaglio!» «Che pazzie! che pazzie!» disse Egidio con istizza sempre crescente ...
Fermo e Lucia (pagina 74)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... E se domani a sera costoro mi tornassero in mente? che dovessi passar sempre la notte così? Diavolo! comincio ad invecchiare: vorrebb'essere un tristo vivere, e un tristo ... Ho sempre detto imposture, e quando aveva proferita questa parola, bastava ... tornano sempre quei pensieri ... che cosa son diventato? che è accaduto? non son sempre quello? Ecco anche quel Vercellino vorrei non averlo ammazzato ... Se doveva pensare così un giorno, era meglio che avessi pensato così sempre ... – Che diavolo hanno in corpo costoro? – diss'egli fra sè, e tosto chiamato uno de' suoi fidati, domandò la cagione di quel movimento e di quel concorso; e intese che s'era risaputo la sera antecedente che il Cardinale Federigo Borromeo arcivescovo di Milano era giunto improvvisamente a Lecco per visitare le parrocchie di quei contorni; che quella mattina doveva trovarsi ad una chiesa (che nominò, ed era alla metà della via, distante circa due miglia dal castello) e che tutti accorrevano a vedere quell'uomo il quale dovunque si portasse attraeva sempre folla ... Quando una brigata di giovanetti, di adolescenti delle principali famiglie della città, entrata a turba nella Chiesa per curiosità, e visto in quel luogo il giovane Federigo, che sempre con l'esempio, e talvolta con le parole gli faceva vergognare del loro vivere superbo scioperato molle e violento, s'accordarono di fargli fare una trista figura, di vendicarsi, e di divertirsi un momento a sue spese ...
Fermo e Lucia (pagina 82)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Don Abbondio che aspettava questo momento per vedere se il Conte gli usasse un atto di cerimonia anzi di civiltà, e pigliarne buon augurio, fu contristato della poca buona creanza del Conte; e gli tenne dietro con l'animo sempre più sconsolato ... Salirono entrambi in silenzio; i lettighieri uscirono per porsi sulla via che conduceva al castello, e i due cavalieri su le mule sempre guidate a mano dai due palafrenieri, la cui compagnia fu molto gradita a Don Abbondio, seguirono posatamente la lettiga ... – Superata tutta la folla, il corteggio seguì pianamente il suo cammino; ma siccome la disposizione d'animo dei due personaggi a cavallo era sempre la stessa, anzi i pensieri dell'uno e dell'altro diventavano sempre più intensi a misura che si avvicinava la meta, così il cammino si faceva in silenzio, e noi non possiamo riferire che i soliloqui dell'uno e dell'altro ... – Gran cosa, (è il soliloquio di Don Abbondio) gran cosa, che a questo mondo vi debbano essere dei ribaldi e dei santi, che gli uni e gli altri debbano avere l'argento vivo addosso, che quando hanno una ribalderia, o un'opera santa da fare, debbano sempre tirare per forza in ...
Fermo e Lucia (pagina 124)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Le memorie tornavano però sovente a tormentarla; l'immagine della madre era, sempre la prima a presentarsi; e mentre Lucia si fermava a contemplarla con sicurezza, con una mesta affezione, l'immagine di Fermo che le stava dietro nascosta, si mostrava ... Lucia voleva rispingerla tosto; ma l'immagine che non voleva andarsene aveva un buon pretesto, ed era sempre lo stesso, per obbligare Lucia a trattenerla almeno un momento: le ricordava in aria trista e non senza rimprovero i pericoli che Fermo aveva corsi, e quelli che forse gli soprastavano ancora, le rimostrava che quando anche un nuovo dovere può far rinunziare ad un affetto, già così lecito, già così caro, non deve, non vuol però togliere la pietà, la sollecitudine, la carità del prossimo ... Con tutto ciò, ella combatteva, e la guerra sarebbe stata, se non sempre vinta, pure meno aspra e meno dolorosa; Lucia avrebbe potuto, se non ottenere lo scopo almeno andargli sempre da presso, se questo scopo non fosse stato anche quello di Donna Prassede ... Donna Prassede non voleva mai stare a questa ragione, e ne aveva molte da opporre: «So come vanno le cose,» diceva ella, «conosco il mondo: so come son fatte le giovani: se v'è un ribaldo, è sempre il più accetto ... E con questa prova in mano lavorava sempre più animosamente sull'animo di Lucia, facendole vedere chi era colui ch'ella ardiva pure di difendere ...
Fermo e Lucia (pagina 125)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Fatte ingojare a Lucia tutte le amare parole ch'ella credeva necessarie pel bene di lei, Donna Prassede, che non era trista in fondo, la rimandava con qualche parola di conforto e di lode, e rimaneva sempre soddisfatta di avere acconciato un po' il cuore di quella giovane ... Quivi Lucia sarebbe stata fuori d'ogni pericolo per sempre, e la buona opera di Donna Prassede sarebbe stata più evidente, più conosciuta; Lucia sarebbe divenuta un monumento parlante della sapiente benevolenza della sua padrona ... La nostra Agnese era lontana, a casa sua, dove pensava sempre a Lucia; e andava spesso alla villa di Donna Prassede per saper le nuove di Lucia; e le nuove le erano sempre date ottime, coi saluti della figlia ... Fermo sempre più inquieto chiedeva ad Agnese la spiegazione di quei dubbii e del silenzio di Lucia ... La corrispondenza andava sempre più imbrogliandosi fin che essa fu interrotta dagli avvenimenti che racconteremo nel volume seguente ...
Fermo e Lucia (pagina 144)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... si abbandonavano sempre più a quella stanca trascuratezza che è compagna della disperazione ... Ma l'intolleranza della sventura, la disistima e l'obblio delle speranze superiori a tutte le sventure del tempo, l'orrore pusillanime e furioso della morte, erano le cagioni che mantenevano negli animi una irritazione avida di sfogo e di vendetta, e quindi sempre in cerca di fatti che ne dessero l'occasione, quindi ancora pronta a trovar questi fatti ad ogni momento ... 5 Una sera, verso il mezzo d'Agosto, Don Rodrigo tornava alla sua casa in Milano, dove era sempre rimasto dal giorno che vi era tornato dalla villa in forma di fuggitivo ...
Fermo e Lucia (pagina 160)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... son sempre lo stesso ... » Lucia aveva sempre tenuti gli occhi bassi; ma proferendo non senza fatica queste parole, chinò anche la testa, e la tenne appoggiata sul petto, come per riposarsi d'un grande sforzo ... » «L'ho fatto: che giova parlarne più? Che giova pentirsi? Pentirsi? No no, Dio liberi! Egli pure è sempre a tempo a pentirsi d'avermi salvata ... Corro da lui: egli ci ha sempre ajutati; e spero che ci ajuterà anche in questa occasione ... Ditegli che io ho sempre pregato per lui; che se può venga a trovarmi, a consolarmi, e voi ... Dopo fatto quel voto, Lucia aveva sempre creduto di essersi legata irrevocabilmente, e non aveva supposto mai che alcuna autorità potesse annullare un patto col cielo; aveva rispinto come colpevole il pensiero stesso, e non aveva mai confidato a persona il suo doloroso segreto ...
Fior di passione (pagina 20)
di Matilde Serao (estratti)

... Lei resisteva, si scioglieva, non rispondeva, tirava innanzi, mezzo impazzita, cercando sempre, come una belva ferita, con lo sguardo feroce ed umile nel medesimo tempo ... Adriana si esaltava sempre più nella sua parte di donna insensibile, malgrado le piccole ferite al suo amor proprio; e provava una specie di ebbrezza nei sagrifici che faceva ... Visto che con l'assiduità non vi riusciva, trovando sempre quell'aria severa di virtù offesa che lo irritava, si allontanò tentando il più comune dei mezzi, a cui molte donne si lasciano pigliare ... Come si consolava all'interno, così si mostrava noncurante e sprezzosa all'esterno; i piccoli e quotidiani peccati di vanità che commetteva inasprivano sempre più le apparenze della sua virtù, simile in questo ai mistici appassionati che si esaltano maggiormente nella voluttà amara del pentimento ...
Fior di passione (pagina 24)
di Matilde Serao (estratti)

... Ci vediamo sempre, la domenica, al vespro nella chiesa dei Gerolomini ... Noi ci amiamo nelle lagrime gelide che quietano i nervi e smorzano l'ardore delle guance, nei sorrisi lenti e placidi che si rivolgono a un punto indefinito, nei poeti celestiali come Chateaubriand, Lamartine, Manzoni, nel distacco tranquillo da ogni contatto terreno, nelle aspirazioni al più alto, al sempre più alto ... Al teatro mi guardava sempre ... Non mi ha dato nè i suoi capelli, nè un anello, nè un piccolissimo dono; mi disse che tutta questa roba non serve, e che va sempre a finire, in cucina, nella spazzatura ...
Fior di passione (pagina 26)
di Matilde Serao (estratti)

... Lottchen diventava sempre più triste, sempre più collerico; il polso di Ulrich era mosso da una febbre continua che ne consumava e rinnovava il sangue ... Egli si faceva sempre più esperto nell'arte, ne aveva penetrati tutti i segreti: era arrivato alla finezza dell'ultimo tocco, della più lieve sfumatura, all'eleganza più leggiadra, al gusto raffinato, alla solidità, a tutte le qualità riunite insieme in un'armonia completa ... Il direttore gli dava sempre notizie del favore che toccava a que' giocattoli ... Anzi, nella sua mente s'intrigavano, si complicavano sempre più mille forme, mille congegni ... Temeva sempre aver commesso qualche grosso sbaglio materiale ...
Fior di passione (pagina 29)
di Matilde Serao (estratti)

... Il principe non era punto geloso, ma se lo fosse stato, un rimedio all'innamoramento dell'amante poteva essere condurre la moglie sempre a piedi ... Così, alla rinfusa, come difetti e come qualità, ella aveva l'orecchio troppo piccolo, non si abbandonava mai col capo per stanchezza, impallidiva molto spesso lasciando scorgere l'onda del pallore che saliva dal collo alla fronte, si vedeva troppo in luce nel palco, salutava senza sorridere mai chinando lentamente la testa, parlava rapidissimamente, tirando indietro la lettera esse; la voce era molto bassa, sempre intima ... Non faceva mai dello spirito, ma rideva sempre per quello degli altri ... Alla passeggiata della Riviera, non guardava mai il mare; sempre, fisamente, la collina di Posilipo ...
Garibaldi (pagina 4)
di Francesco Crispi (estratti)

... Non vi dirò, signori, quale lo vidi a Calatafimi e a Palermo, in mezzo alle palle borboniche, sereno, raggiante il viso; fu sempre così in tutti i combattimenti ... Nelle cento battaglie se il suo corpo non restò sempre illeso, la sua vita fu sempre salva ...
I nuovi tartufi
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... —Nonostante a lui piacque così; e quantunque di beni largamente provvisto, egli sempre repugnò adoperarli se non in quanto i bisogni più urgenti della vita desiderassero ... —Nelle vesti procedè squallido oltre il dovere, se togli i pannilini che costumò sempre candidissimi ed eletti ... Paionmi cose degne di vedersi quei giovanetti in virtù della istruzione chiamati a nuova vita, e la esultanza dei parenti, e la carità pubblica…" "A egregie cose accendono le urne dei forti, o Pindemonte… Va tu se vuoi; per me non mi lascio prendere a queste lustre…" "Ma qui non vedo insidia; e tu, o Ascanio, diffidando sempre di tutto e di tutti, farai come colui che lasciava morirsi di fame per paura di veleno…" "Di' piuttosto che per avere bevuto troppo veleno ormai non temo più tossico ... —Io parlo a te senza ira e senza amore, e non vorrei che tu lo ridicessi a persona, almeno finchè io viva,—perchè le voglie son piene già della usanza pessima ed antica, del ver sempre nemica,—come avvertiva Messere Francesco ...
I nuovi tartufi (pagina 3)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... lingua materna sopra la scorta del Cinonio, del Buonmattei, del Salviati e di altri valentissimi, fra i quali non devo tacere Bembo con gli Asolani, Varchi con l'Ercolano; e quindi in Rettorica mi dimostrarono l'applicazione dei precetti nelle fiorite scritture del Casa, del Bembo, del Caro, e di altri tali che, dicano pur quanto vogliono, formeranno sempre la corona della nostra letteratura ... Oltre questa necessità, altre migliori ragioni non gli mancheranno,—quantunque tu deva accordarmi, o Gualberto, darsi due moti, uno dei quali consiste nello andare sempre avanti, e un altro nello aggirarci dentro un circolo eterno ... —Nonostante, io per me reputerò sempre insano colui il quale abbracciando una formula nuova maledice l'antica, senza darsi pensiero, come pure si dovrebbe fare, se questa contenesse alcuna cosa buona da avvantaggiarcene, imperciocchè paia e sia impossibile che molte schiatte di uomini si accomodassero dentro una formula ov'ella non comprendesse requisiti da soddisfare in parte, secondo la ragione dei tempi, i nobili istinti ed i fini a cui si dicono destinate ... —1º Come persone di molto seguito si fossero persuase che per conseguire fama di oneste bisognasse adoperarsi in benefizio della patria comune: biasimevole l'ozio, la indifferenza peccato; ormai mossi a fare non si sarebbero così di leggieri rimasti, e questi moti comunque impotenti a sovvertire l'ordine stabilito, pure capacissimi a tenerlo agitato; d'altronde le opposizioni tornare sempre moleste, e di grave spesa a guardare; se le rendessero amiche pertanto, non impedissero, anzi le aizzassero ad agitarsi, purchè lo facessero dentro un cerchio determinato ... I rimasti privi d'insegnamento ecco astiare gl'istruiti, non comprendendo la ragione per cui abbiano a patire la odiosa esclusiva, e aborrire, siccome quasi sempre avviene, nello effetto sensibile la causa segreta ...
Il benefattore (pagina 15)
di Luigi Capuana (estratti)

... Ed io posso testimoniare che egli non si è mai ingannato, mai! I fatti gli hanno dato sempre ragione ... Domineddio o la Natura (è lo stesso) provvide, da principio, alla specie creando l'uomo maschio e femina insieme, al pari delle Palmelle e dei Zignemi tra gli Infusorii; e se separò poi i due sessi, li avvinse e li tiene ancora avvinti per via del senso, e anche per via del sentimento, costringendoli ad amarsi perchè procreino e continuino indefinitivamente la specie… fino a che non sarà intervenuta la scienza per ricondurre la donna a quel che è stata sempre e che sarà sempre (giacchè non può essere altro): un'incubatrice di creature umane, ma senza il concorso del maschio! Così nude e crude, queste affermazioni sembrano assurde; ma, svolte dalla sua parola dotta, feconda, quasi poetica, diventavano d'una chiarezza, e d'una efficacia irresistibile ... Soltanto la giovane rimaneva sempre inconsapevole, credendo a una malattia che poi non la faceva molto soffrire ...
Il colore del tempo (pagina 4)
di Federico De Roberto (estratti)

... «Il dovere che incombe ad ogni uomo di prender parte alla lotta contro la natura, per assicurare la propria vita e l'altrui, sarà sempre il primo» ... Ciò è innegabile; ma fra la propria vita e l'altrui, o per lo meno fra l'interesse proprio e l'altrui, bisogna troppo spesso, e quasi sempre, scegliere; e per un martire o un eroe, che sacrifica agli altri sè stesso, milioni e milioni d'uomini procacciano prima d'ogni altra cosa l'utile proprio; e insomma: alla lotta degli uomini contro la natura ne succede un'altra: quella degli uomini fra loro ... Il Tolstoi afferma che il cristianesimo, nella sua vera significazione, «distrugge lo Stato»; ma il figlio di Dio non disse anche: «Date a Cesare quel che è di Cesare»? Lo Stato, l'ordinamento sociale, secondo il Tolstoi, sono iniqui, sempre, qualunque cosa facciano, su qualunque sentimento si fondino ... «Le scienze e le arti esisterono sempre, e finchè esisterono veramente, furono necessarie e accessibili a tutti gli uomini ...
Il colore del tempo (pagina 14)
di Federico De Roberto (estratti)

... Che faremo allora dell'altruismo? «Certamente l'altruismo resterà sempre il centro di gravità delle anime nobili; ma le anime deboli si perdono nelle altre, mentre le forti vi si ritrovano… ... Non dimentichiamo che, nel commercio delle anime, quelle che credono di dar sempre non sono già le più generose» ... Se la bontà, se l'amore trionfassero sempre, se vi fosse nel mondo questa giustizia, che è soltanto in noi, la gioia sarebbe grande; ma vi è una gioia anche maggiore nello scoprire la verità, la quale ci dice che le cose vanno al rovescio ... Bisogna vivere, agire; ma «la sola cosa che ci resta dopo il passaggio dell'amore, della gloria, di tutte le avventure, di tutte le passioni umane, è un sentimento sempre più profondo dell'infinito, e se questo sentimento non è restato, nulla ci è accaduto» ... Vi sarà sempre un certo numero d'uomini incontestabilmente utili grazie a certi altri uomini che sembrano inutili…» ... Egli nota anche come tutta la morale, tutta la virtù, tutto l'eroismo umano si riducono quasi sempre a scegliere fra due partiti incresciosi: o vivere lasciando perire la miglior parte della mente e del cuore, o perire interamente per salvare i sentimenti più belli e i pensieri migliori ...
Il colore del tempo (pagina 25)
di Federico De Roberto (estratti)

... Il ridicolo è un prodotto delle società da lungo tempo costituite, le quali finiscono sempre col chiudersi in un formalismo dommatico ... Perciò i paesi dove esso più agisce sono spesso retrogradi e sempre consuetudinarî; e perciò ivi l'eccentricità, cioè l'essere dissimile dai più, induce sempre un'idea di ridicolo ...
Il colore del tempo (pagina 33)
di Federico De Roberto (estratti)

... Il timido non è sempre inventivo; ma chi non prova mai difficoltà di sorta è sempre un mediocre imitatore degli altri ... Lo sviluppo delle doti artistiche non è sempre agevole nel temperamento timido; alle volte anzi è del tutto impedito, come nell'Amiel, il quale diceva di sè stesso: «Tu hai lasciato, per timidità, l'intelligenza critica divorare dentro di te il genio creatore» ... Le facoltà intellettuali, che sono privilegio degli uomini, dovrebbero, facendo antivedere i futuri bisogni, dandoci coscienza delle molte e continue difficoltà, persuaderci della convenienza dello sforzo continuato, dell'energia costantemente sostenuta, dell'attenzione sempre vigile; ma queste cose repugnano ...
Il conte di Carmagnola (pagina 2)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... — O come il vecchio Guerrier nell'ozio i giorni trar, vivendo Della gloria passata, in atto sempre Di render grazie e di pregar, protetto Dal braccio altrui che un dì potria stancarsi E abbandonarmi — o ritornar sul campo, Sentir la vita, salutar di nuovo La mia fortuna, delle trombe al suono Destarmi, comandar ... — Il giorno è questo che del viver mio Ferma il destin; poi che quest'alma terra M'ha nel suo glorioso antico grembo Accolto, e dato di suo figlio il nome, Esserlo io vo' per sempre: e questo brando Io consacro per sempre alla difesa E alla grandezza sua ... IL CONTE Io — come? MARCO Al par di tutti I generosi, che giovando altrui Nocquer sempre a sé stessi, e superate Tutte le vie delle più dure imprese, Caddero a un passo poi, che facilmente L'ultimo de' mortali avria varcato ... IL CONTE Troppo è il tuo dir verace: il tuo consiglio Le mille volte a me medesmo io il diedi; E sempre all'uopo ei mi fuggì di mente; E sempre appresi a danno mio ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 4)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... E al sole la dolcezza dell'aria faceva ricordare i giorni più tristi, ma passati per sempre ... — Che prete sono? Un prete che ha sempre fatto il suo dovere; un galantuomo, sono, io, che ha sempre sofferto in lite con la miseria! Sempre! E adesso che ho quel che ho, un capitale mio, tutto mio (un biglietto da mille, stupendo; uno da cinquecento, sudicio, ma stupendo anche lui; due da cento, del Banco di Napoli, belli e buoni; due marenghi d'oro lucidi e sonanti che consolano a toccarli, e una carta da dieci per giunta), adesso che posso rifiatare, io, fratello, non ti scongiuro più a mani in croce di non rovinarmi, di non sacrificarmi, di non rubarmi, e ti domando, io, a te: — Che fratello sei? che cristiano sei? che uomo sei? E ti dico: Quando io digiunavo per tirar innanzi gli studi e arrivare a dir messa; quando nostra madre rompeva il digiuno a fette di polenta, tu eri già in America a far fortuna, e non mandavi un soldo, che è un soldo, a casa, mai; e affrettavi con la tua condotta, col tuo silenzio, coi tuoi misteri, la morte di quella santa! Che Dio ti perdoni! E quando sei tornato e mi hai veduto qui, nella parrocchia più misera, più trista della diocesi, e mi hai veduto nelle spese e nei debiti — la cascina, bruciata, da rifare; il fondo da bonificare; la vigna da ripiantare, da scassare, da curare —, sei venuto forse ad aiutarmi? Ti sei dato, invece, alle gozzoviglie in paese, laggiù, perchè ti credessero un gran signore e ti dicessero l'Americano; ti sei mangiato, bevuto, giocato tutto ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 11)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Gli erano concessi due mesi a rimettersi del sangue perduto da una ferita che era stata quasi mortale, al petto, e da un'altra, al capo, che gli aveva deturpata la guancia sinistra per sempre ... Egli non l'aveva riveduta nell'altro triste ritorno, quando la morte stava al capezzale materno; l'aveva riveduta sempre gli anni innanzi; e la rammentava bambina, quando al vecchio fattore successe il padre di lei ... M'è sempre attorno a domandare di lei, e se è guarito, e come se la passa, e se vien nessuno a salutarla ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 14)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Quindi: — Lei perchè è sempre così pensieroso? Baredi tacque ... Dunque: cercate di non perdere nulla; non spregiate nulla; raccogliete sempre ciò che fu perduto, o gettato via, e tenetene conto ... Ai quali consigli altri ne seguivano, se non del tutto nuovi, sempre belli ... Gli accadeva sempre così ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 16)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Nè volle mai vedere gli scartafacci e gli abbozzi che consumavano troppe matite, gomme e mollica di pane, aspettando la sorpresa che gli togliesse ogni dubbio per sempre ... — Ti ringrazio — disse — perchè dimostri di avermi sempre in mente; ma la pittura non è per te ... E una sera, che era uno stellato fittissimo, Celso esclamò, ammirato e rapito: — Sapere i nomi di tutte le stelle! Commosso a sua volta, il filosofo cominciò a nominargli e indicargli quella dozzina che ne conosceva di vista; e si domandava dentro: — Come mai non ho pensato all'astronomia? Eppure io gli vo sempre ripetendo che bisogna guardare in alto! Celso sbagliava i conti; senza calcoli non si fanno scoperte astronomiche ... Il conte si alzava di notte e faceva alzare il discepolo, per innamorarlo sempre più delle contemplazioni celesti ... E scorgeva sempre un'intenzione seria, un motivo ragionevole in ogni scherzo o birichinata che il suo protetto faceva ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 20)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Ma non poteva fuggire, miserabile, da sè stesso; non poteva fuggire al dilemma che gli si veniva determinando sempre più chiaro nella mente: O il mondo sapeva, e sarebbe inesplicabile la sua condotta, la sua ipocrisia, la sua dedizione alle convenienze quando e in qualunque modo egli desse a vedere che non ignorava, già prima, la colpa della moglie; o il mondo non sapeva, e guai per lui se si vendicasse ... Che poteva sperare dal destino? E invano la mattina dopo si provò a un ritorno di vita normale nelle faccende per cui era stato chiamato a Ferrara; anzi quei discorsi, così lontani e diversi dell'intima cura, gli esacerbarono sempre più la ferita, gli rintorbidarono la mente ... E lesse; e intanto che leggeva, Rina, nel vederlo affoscare sempre più, dubitò di una nuova disgrazia e: — Che c'è, Corrado? Una nuova disgrazia? — chiese con dolcezza ... Arricchiva sempre più usando ingegno, energia e volontà in imprese agricole e industriali; estendendo l'opera sua in tutta la regione; acquistandosi stima invidiabile pur in città, dove si trasferiva l'inverno ...
Il ponte del Paradiso
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Un albergo, sia pur di prim'ordine, è sempre un'albergo; e in giorni come questi ... — Se non verrà, — disse Raimondo, trattenendo un sospiro, — avremo sempre sotto la mano il mio ottimo Brizzi ... — E credo che facciano un po' tutti per chiasso; — proseguì Raimondo; — come quel tale che mi diceva coll'aria e coll'accento più grave del mondo: quando si è in tredici a tavola, accade sempre questo, che uno dei tredici muor sempre, o presto o tardi, prima degli altri dodici ... — Sempre, lo sai, come il primo giorno; — riprese Raimondo ...
Il ponte del Paradiso (pagina 2)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Per questo, viva la faccia della contessa Galier, fosse pure con tutte le sue grinze, donde tra la cerusa e il belletto brillava e scoppiettava sempre l'arguzia, mentre era lei la prima a ridere degli sforzi inani che faceva allo specchio, per levarsi vent'anni di dosso! Ma quella Margherita Cantelli era tanto carina! E niente puppattola, come pareva che volesse gabellarla in un momento di stizza la sua Livia adorata; semplice, intelligente, buona e cortese, un vero angelo in terra ... Non erano state tutte rose, nei cominciamenti di Raimondo; ed anche più tardi, quando già poteva avventurarsi più in alto nel mare magno degli affari, non gli erano mancati i frangenti, nè i passi difficili; Milano allora, sempre confidente e magnanima, aveva sostenuto Venezia ... Sempre a quel modo l'aveva egli amata, temendone un poco gli scatti improvvisi, servendola molto timidamente, come avrebbe servita la sua dama un buon cavaliere antico, memore di essere stato paggio, e sempre disposto a reggerle lo strascico della sua veste di castellana ... Aveva promesso di scendere per quell'anno? Sì e no, dipendendo il fatto dalle circostanze, che sogliono sempre avere un gran peso sulle umane risoluzioni ...
Il ponte del Paradiso (pagina 3)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Ma infine, pretesto o ragione che fosse, il piccino voleva sempre la nonna al suo capezzale, e non c'era modo di spiccarsene ... E non se ne doleva; che anzi! Era uomo di gusti semplici, che la compagnia d'una donna avrebbe sempre un po' contrariati; si contentava di poco, non ispendendo la metà di quel che guadagnava, tanto che gli amici lo accusavano di essere omai diventato milionario, o giù di lì ... Le cerimonie lo seccavano a morte, e per questo non si ritrovava bene in casa del suo principale, in quei ricevimenti sempre un pochettino solenni, o che a lui parevano tali; dove bisognava star sulla vita, fare il bocchino, gesticolar poco o nulla, e parlare in punta di forchetta, fra giovinotti inamidati, vecchi incerettati e signore infarinate ... Ma quella c'era sempre, buon Dio, come obbligata in chiave, e gli pareva una stonatura ...
Il ponte del Paradiso (pagina 13)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Quei benedetti artisti greci, che avevano foggiate tante divinità femminili, deliberatamente chiusi nella ricerca di un'immagine spiccata, conforme al tipo che dovevano raffigurare, non avevano mai pensato a fondere in uno i due tipi, della bellezza rigidamente casta, sempre un po' acerba, quasi selvaggia, e della bellezza intelligente, più serena e più dolce ... Sicuramente, quegli artefici insigni avevano cercate altre espressioni, plasmando altri simulacri di dee; ma tutte semplici, d'un carattere unico: Cerere, ad esempio, faccia contenta di buona massaia, colle pupille a fior di testa e colle palpebre abbassate, come a raccoglier lo sguardo sulle cose della terra; Giunone, maestà consapevole, cogli occhi bovini, che non andavano più là dalle bianche braccia, ond'ella era sempre stata orgogliosa ... Quanto a Venere, celeste o terrestre che fosse, uscita appena dalla spuma del mare, o dai lavacri d'un bagno tiepido, era sempre la imagine di una donna, che doveva parlare ai sensi il linguaggio della bellezza; linguaggio possente, a cui non occorrono profondità di pensiero ... L'amore è così; viene quando vuole, e quasi sempre contro il nostro volere ...
Il ponte del Paradiso (pagina 14)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Non si voltava a guardarle, quelle tenebre dense; le sentiva alle spalle, gravide di tempesta, sibilanti, piene di mostri, di gòrgoni e di chimere; e le cacciava col pensiero da sè, a grado a grado allontanandosi, sempre più immergendosi in quella nebbia rosata e luminosa, che attenuandosi via via gli faceva balenare allo sguardo i vaghi contorni d'una riva lontana ... Allora, per miracolo nuovo, il lido spariva a sua volta; ed egli e lei, tenendosi sempre per mano, muovevano leggeri leggeri sul verde smalto d'un prato, di tanto in tanto levandosi a piccoli voli, posando il piede a terra un istante per rivolare ancora, come due uccellini che alternassero capricciosamente i passi coi salti, e i salti colle volate, spensierati ed allegri, contenti di sè e dell'ora propizia, senz'altro desiderio che di sentirsi vivere ... Uscite col signor Filippo dall'albergo, passarono il ponte dei Sospiri, svoltarono dal palazzo Ducale a San Marco, e di là, per l'arco dell'Orologio, entrarono in Mercerìa, non già per rimanervi, a goder lo spettacolo, sempre nuovo della turba affaccendata e chiacchierina ... Che peccato non aver sempre al fianco una guida come il conte Aldini gentilissimo! Per quella volta, a buon conto, non mancando la guida desiderata, non c'era da temere di smarrirsi in quel labirinto di calli, di campi e di campielli, di fondamenta, di ponticelli: senza darsi pensiero della via da tenere, Margherita avrebbe osservata e studiata frattanto, di quartiere in quartiere, quella calca di popolino così gaio, così originale nella sua vivacità, e sentita bene quella sua parlata tutta vezzi e moinerie, arguzie di pensiero e carezze di suoni ...
Il ponte del Paradiso (pagina 18)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Ella era un angelo, come bene l'aveva definita in una parola il signor Zuliani; seria, senza apparato, innocente l'anima, tra tanta cultura d'ingegno; sempre l'istesso umore, amabilmente giocondo, e il senso della misura in ogni cosa perfetto ... Infine, se quel soggiorno prolungato delle signore a Venezia doveva portare una conseguenza come quella, non c'era da ascriverlo a grande fortuna? Le mamme, si sa, vedono sempre e dappertutto un marito; si può dire che non hanno occhi per altra cosa nel mondo ... Quanto ai suoi pretendenti, Margherita era sempre stata chiamata ad esprimere la sua opinione ... Il signor Anselmo finiva sempre col dar ragione a sua figlia ... A rompervi il collo ci sarà sempre tempo; mentre una vita come quella che fate in casa vostra, senza pensieri, senza cure, senza affanni, senza rimpianti, non la farete mai più ...
Il ponte del Paradiso (pagina 20)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... E più obbligata ancora la contessa Galier di San Polo, che la signora Livia voleva aver sempre ai fianchi, dando ai maligni buon argomento a rinfrescare il paragone della luce e dell'ombra, con la debita chiosa dell'ombra che serve stupendamente per dare maggior risalto alla luce ... Ma dopo tutto, quell'ombra sempre attaccata ai panni della luminosa Zuliani, era una signora vera ed autentica, non ricca, ma d'una nobiltà anteriore alla “Serrata del Gran Consiglio„, e faceva buon effetto nel quadro, intonandolo: allegra, poi, salda alla celia, chiacchierina a quel dio, era fatta a posta per tener viva la conversazione, colmandone le lacune, smorzandone le asprezze ... E non faceva niente di nuovo, poichè, discorrendo coll'amico Zuliani, era sempre stato suo costume accomodarsi alle battute ... Raimondo, sempre ilare e verboso, lo accompagnò fino in anticamera ... — Tu pensi sempre al tuo sogno, Raimondo! — Ma sì, e più che mai; tanto più che non è un sogno ...
Il ponte del Paradiso (pagina 23)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Ma Venezia non aveva bisogno di tanto caldo, per bacco; non ne aveva bisogno con quel suo clima sempre uguale, temperato dai venti tiepidi della Laguna, specie negli appartamenti esposti a mezzogiorno ... È sempre bene averlo favorevole, da uomini di dottrina e d'esperienza, se anche ve lo incartoccino di astruserie, o ve lo confettino di vocaboli greci ... Era un medico esperto e consumato, che conosceva l'arte di non turbare lo spirito degl'infermi, nè delle loro famiglie; quelli sempre disposti ad aver nelle ossa tutti i malanni di cui si faccia il menomo cenno, queste sempre facili a spericolarsi per eccesso di tenerezza, e magari a lasciarsi sfuggire dagli occhi un segreto che l'ignoranza e la paura più facilmente ingrandiscono ... — Ah, per questo, — saltò su a dire Raimondo, che il primo responso sul caso particolare aveva levato d'ansietà, — ti dirò anch'io come mia moglie: brutto dottore! ed anzi aggiungerò: “sior Tòdaro brontolon!„ Passi pel bàvero, per la pelliccia, per la mantellina ovattata, per quell'altro che tu vorrai, e che raccomando sempre all'uscita ... — Anche gli uomini? Ho sempre creduto che l'isterismo ...
Il ponte del Paradiso (pagina 28)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... E questo è il sicuro; resta sempre l'incerto, ma probabile, come avrai già capito ... — Ha dunque cangiato opinione? — No, ma vedi, mia cara; in tutti i ragionamenti umani c'è sempre un piccolo elemento perturbatore, che te li cambia lì per lì nel cervello, quando meno ci pensi ... — Sia, come vuole la galanteria del mio signore e padrone; — conchiuse Livia amabilmente; — ma la signora Eleonora resta sempre una gran sciocca ... — Ma è sempre ridicolo, sai ...
Il ponte del Paradiso (pagina 33)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — E n'ebbi sempre rimorso; — replicò in quella vece, umiliato ... — L'ho sempre sentito acutissimo, e voi lo sapete ... Noi ci perdiamo, vi dicevo ancora, vi ricordate? — E siamo sempre qui sani e salvi; — conchiuse la signora, sviando quel molesto discorso, più che con la parola, col gesto ... — Debbo io ricordarvi sempre il passato? Una volta, davanti a lui, vi accadde di dirmi: sai! — È vero; e ne fui tanto felice! — Egli poteva sentirvi ... — Infine, — ripigliò, — è bene ch'egli vi ami sempre così ...
Il ponte del Paradiso (pagina 35)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Se tu risolutamente non vuoi, chi ti può sforzare? Non sei già una vittima ignara, da potersi condurre così facilmente al sacrifizio! Resisti, resisti, Filippo; te ne supplico per quell'amore, che non hai sempre ricusato, e che conserva nei ricordi, almeno nei ricordi, i suoi sacri diritti ... Che cosa gli avrebbe ancor detto, dopo essersi lasciato persuadere una volta, dopo avergli confessato perfino l'amor suo invincibile per Margherita? Ah si, quello era proprio il momento di pensare a ciò che avrebbe potuto dire di nuovo, o ripetere di vecchio! Infine, non ci avrebbe pensato affatto! si sarebbe buttato a mare, aspettando il maroso che lo cacciasse sotto, una volta per sempre ... Rimorsi nuovi, da aggiungere ai vecchi! E il suo bel sogno svanito, e Margherita, la dolce Margherita, perduta per sempre! Perchè oramai il dado era tratto; doveva resistere, lo aveva promesso ... In verità, quell'Aldini era un grande spericolone; ma non faceva poi niente di nuovo, quel giorno; era stato sempre così, se non peggio ... Si vedevano di rado, e quasi alla sfuggita; Raimondo, frattanto, parlava sempre di voler ammogliare Filippo ... Filippo, dal canto suo, si era sempre valorosamente difeso ...
Il ponte del Paradiso (pagina 37)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... La lettera diceva così: “Caro Zuliani, “Vi ho sempre stimato per un uomo di cuore, d'onore, e di buon consiglio ... Quello che a voi parve un eccellente partito, era già accettato da me, sempre sotto la condizione che fosse accettato dalla mia cara Margherita ... State sano, ottimo tra gli amici, e credetemi sempre il vostro “Anselmo Cantelli ... — Che famiglia ho io? Non figli a cui provvedere, col desiderio di farli sempre più ricchi; anche la mia vita diviene una cosa inutile e sciocca ... Con te, in confidenza, posso dire ciò che ho sempre taciuto: è figlia d'una donna che è morta pazza; mi capisci? pazza ...
Il ponte del Paradiso (pagina 40)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Ma qual donna innamorata, o che tale si creda, accetterà mai il consiglio di distruggere i dolci ricordi del tempo felice, i cari trofei della sua stessa vittoria? Aveva promesso di bruciare, ed aveva conservato; rileggeva allora, e si esaltava sempre più ... Ma egli dormiva ancora, dormiva sempre il sonno del giusto; e Livia ebbe tempo a rileggere, a meditare, a richiamar sensazioni antiche, poi a rifar l'involtino, a rimetterlo nel suo cassetto d'acero, e a richiuder lo stipo ... Il freddo la riprendeva, ed ella ritornò a rannicchiarsi nel letto, formando sempre nuovi disegni, non trovando mai nulla che valesse, rabbrividendo, fremendo, gemendo, e nella sua disperazione chiedendo a Dio che la facesse morire ... — Così tu hai sempre dormito ... Ma che cosa aveva di tanto miracoloso, quel conte? Era bello, sì, senza eccesso; elegante con misura; scarso di parole, che parevano tutte assai meditate; spesso e volentieri taciturno; sempre in atteggiamento pensoso ... Un amor pazzo non è sempre, anzi non è quasi mai un amor vero; non è certamente un amore profondo; nasce dal cervello e non dal cuore; l'imaginazione lo ha concepito, il sentimento la ha tenuto a battesimo, secondo l'usanza di tanti padrini, senza calcolar troppo i suoi obblighi ... — Sempre per quel matrimonio! — Ma sì; — diss'egli, stropicciandosi le mani ...
Il ponte del Paradiso (pagina 48)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Contegnosa sempre, perchè stava sempre un po' dura sulla vita, sorrise nondimeno e porse con bel garbo la destra, lasciando che con altrettanta gentilezza il perfetto cavaliere facesse l'atto del baciamano, all'antica ... — Ma temevo tanto di essere importuno, in questi giorni! Son sempre venuto, nondimeno, a chieder notizie ... — Come? Non riconosce più l'opera sua? — Filippo si avvicinò, guardò più attentamente, e commosso mormorò: — Il ponte del Paradiso! — Ahimè, come asserragliato, quel ponte! e come lontano, quel Paradiso? L'avrebb'egli raggiunto mai? E doveva fare un certo discorso, che lo avrebbe allontanato sempre più da quell'Eden vietato ... Aveva i capelli bianchi, per verità, ma la faccia fresca, vermiglia, senza una grinza, gli occhi aperti, lucenti e pieni di vita, la bocca giovine come gli occhi, e per conforto all'orgoglio di due file di denti sanissimi, le labbra sempre disposte al sorriso ... — Risponderò con tre grazie; — replicò Margherita, facendosi sempre più rossa ...
Il ponte del Paradiso (pagina 49)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Filippo Aldini, sempre incurvato sul braccio e mezzo inginocchiato com'era, incominciò toccando brevemente del servizio militare abbandonato, del suo stabilirsi a Venezia, del suo vivere elegante, ma non al tutto dissipato, del suo spendere misurato, dello aver conosciuto il banchiere Zuliani, incaricato di rimettergli le sue modeste rendite, e infine dell'essere entrato, senza secondi fini, naturalmente, per semplice bontà di Raimondo Zuliani, in grande dimestichezza con lui ... Certamente, la rispettosa confidenza e l'ossequio cavalleresco non potevano escludere quel tanto di galanteria superficiale ed innocente che si usa in società con le dame, zucchero in polvere, con quintessenza di sottili profumi, senza cui pare che il mondo elegante non possa vivere, temendo sempre che certa riserbatezza puritana di modi lo conduca a morir di noia ... Intanto, si può egli ricordare con precisione quando e come si varchino certi confini, sempre male segnati? e quando e come sia nata quella confidenza più intima, che è già un principio di complicità, per cui l'uno sovrabbondando e l'altro cedendo, si dispone in tortuosi giri quel nodo, che una volta formato stringe e lega due esseri? Una preferenza insignificante a tutta prima, un servizio da nulla esagerato dal sentimento, una frase spensieratamente più tenera tra i fumi di un convito, gli ardori e le fragranze arcane, tra le ebbrezze di un ballo e le libertà d'una veglia mascherata ... Così era egli caduto; ma presto aveva tentato di rialzarsi, e di rialzare, consigliando con tenerezza, a grado a grado cercando di persuadere, sperando di esserne venuto a capo, ricadendo ancora, per rialzarsi di nuovo, tentando sempre, volendo ad ogni costo riuscire all'intento ...
Il ponte del Paradiso (pagina 58)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... — È impossibile, signorina; — rispose Filippo — e sarà sempre impossibile tra noi ... — E vede? — soggiunse, a mo' di commento, — vede, da questi piccoli esempi? Tra due che discutono, volendo ognuno di essi aver ragione, ce n'è sempre uno ... Vuol dire di no! Ed io son tanto lieto di darle ragione, che ancora una volta, e sempre, dirò come Lei ... Aveva perfino toccato di affari, egli che in casa se n'era sempre astenuto; operazioni sbagliate del governo sulla rendita, conseguenti ribassi, fallimenti probabili, rallegrarono la conversazione domestica ...
Intrichi d'amore
di Torquato Tasso (estratti)

... S'intricò Cornelia nell'amor di Camillo, e Camillo nell'amor di lei; ma resistendo prudentemente all'amorose passioni, districati da quelle godeno insieme l'amor di madre e figlio: essempio, a noi altri che dovemo resistere alle tentazioni, che dal Cielo ne piovono sempre grazie ... S'intricò Lavinia nel vano amore di Giovan Luigi; ma rivolta al Cielo, se gli offerse occasione d'aver il suo Flavio in forma di molinaro, il quale intricato onestamente nell'amore di lei, si districa nell'ultimo, e ottiene l'onesto suo desiderio: essempio pur a noi che, lasciando le cose vane, otterremo sempre l'oneste ... S'intricò Ersilia nell'amor di Camillo; ma coprendolo accortamente ha discoperto in quello l'amor fraterno di Flaminio; e districata da lui, ottiene l'amato suo Camillo: essempio pur a noi che dovemo celare i privati appetiti, per non dar scandalo al popolo, perchè da così buon principio ne risulta sempre ottimo fine ... Orsù, questi Signori Comici si sono dalla promessa districati, e vi rendono infinite grazie che vi sete degnati di aspettare il fine de gli Amorosi Intrichi; notificandovi col maggior affetto che si può che gl'intricati sempre sono al servizio vostro ... LAVINIA Cosmo, che fai qui? Che cerchi? E dove è il tuo e mio Signore? FLAMINIO Cerco chi trovo e non trovo chi mi cerca, perchè, conforme a quel che voglio, sotto altre forme cerco chi trovo sempre contraria al mio volere ... Ma tu che sei qui ora, perchè di novo cerchi quel che non volesti mai; nè mai, cercando altrove, trovasti meglio, ch'al tuo voler corrispondesse? LAVINIA Tu non rispondi a proposito, se pur non vorrai dire che fanno molto a proposito mio le tue prime parole, perchè cerco colui che trovo sempre contrario al voler mio: e se ben lo cerco di novo, non è come tu t'imagini, che non lo volesse mai, sapendo che non desidero altro che l'amato, ma non amante tuo padrone ... Ahi! che dissi ben io che l'amato mio bene è più che barbaro crudele, poichè un barbaro, com'è Cosmo, si move a pietà di me, ed egli più crudo che mai s'incrudelisce sempre; onde io, pietosa di me stessa, vengo meno per pietà ... Datevi dunque pace, fermatevi pure: dove volete andare? CORNELIA Dove mi mena il duolo, a piangere e sospirar sempre, perchè le disgrazie che toccano il cuore malamente si ponno soffrire ...
Intrichi d'amore (pagina 7)
di Torquato Tasso (estratti)

... BIANCHETTA Voi sapete, Signora mia, quante volte con le braccia aperte e con le lagrime a gli occhi mi avete pregata che io disponessi il Capitan Lopes ad amarvi, e che in ogni modo l'introducessi un giorno con disegno di sposarvi insieme; e perchè sempre l'ho trovato duro, oggi per buona sorte mia l'ho mollificato di sorte che verrà a trovarvi, con ferma deliberazione di far quanto voi volete ... FLAMINIO Ohimè! che sento? È possibile che in ogni abito, in ogni occasione questa crudele mi sia crudele? BIANCHETTA Dunque per un minimo sdegno volete lasciare un amore così grande? ERSILIA Chi nol sa? Non avete inteso che lo sdegno è soggetto potentissimo a cacciar via l'amore? BIANCHETTA Non ho inteso questo; ma sì bene che lo sdegno dell'amante è una reintegrazione d'amore; e così succederà in voi, che questo vostro sdegnetto doppiarà quel vivo e sincero amore che gli avevate portato sempre ... Sientiendo, Sennora mia, la<s> iustissimas causas che tiene de non amarme, però creami per cierto che me affido de voluntade de corrispondere al eccessivos amores que Vuestra Merced me ha querido sempre: me affido so la dimostración per ver come persestia en la firmiezza de miis amores; y ya que ... BIANCHETTA Dite quel che volete, vi dirò sempre ch'avete il torto ... Che t'ho fatto io che m'odii tanto? Qual segno d'amore e di viva affezione non t'ho io mostrato sempre? Perchè godi delle mie fiamme? Perchè fuggi chi t'ama? Perchè dispregi chi t'adora? Ahimè! che non posso più dire, vinto dal profondo dolore ... Però dimmi un poco più per minuto che motivi fece Cornelia quando intese la nuova della mia morte; e che disse Camillo? LEANDRO Se è vero, padrone, che nel volto si legge l'animo, vi certifico che nel volto della Signora Cornelia uscì un dolore tanto eccessivo, che credo gli abbia di modo trafitto l'animo che viverà sempre sconsolata fin che non si discopra il vero ...
Intrichi d'amore (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)

... Cornelia, Cornelia, che non da matrigna, ma da propria madre t'ho servita e onorata sempre, s'era tale il tuo disegno, me lo dovevi dire: che tu contenta e io contentissima restava in un tratto, bastandomi solo il mio Camillo nell'istessa casa, dove se non come marito, l'averei almeno come Signore servito ... ERSILIA Deh, Magagna, che crudeltà è questa? Che ti ho fatto io? Ricordati pure che tu eri servo di mia madre, pensa all'affezion grande che ti portava mio padre, considera che tu m'hai cresciuta sopra coteste braccia: e ora sarai omicidiale quasi di te stesso, quasi del tuo sangue? MAGAGNA È troppo il vero, ahimè! ERSILIA Non sai che sempre t'ho sovenuto? Non ti ricordi che ti ho difensato? Chi riparava a' tuoi danni, se non io? La borsa non ti fu sempre aperta? Che m'hai cerco, che non ti ho dato? Insino alle camicie ti ho conce di mia mano ... Io godevo della mia risoluzione fatta già di partirmi da Roma, vestito con quell'abito molto conveniente alle mie pene, che per tant'anni m'han combattuto sempre, e tu m'hai tratto da quel pensiero senza dirmi la causa ... Attaccatevi sempre a' consigli de' vecchi, se volete star bene ...
Intrichi d'amore (pagina 22)
di Torquato Tasso (estratti)

... BIANCHETTA Come nocente! In che t'ha nociuto? Non t'ha sempre onorata? Non ti ha sempre amata? CORNELIA Amata! BIANCHETTA Dunque, perchè nocente? CORNELIA Perchè amava chi non doveva amare ... CORNELIA Come tempo? Dunque non è seguito l'effetto? Dunque ancor vive? CAMILLO Non tel dissi, che era io? BIANCHETTA Vive, si raccommanda a voi, con animo di vivervi sempre soggetto ... Ahimè! BIANCHETTA Ahimè, tramortì, cadde! Che farò? Cornelia! Cornelia! CAMILLO Tristo me! Vita mia, cuor mio, Cornelia cortesissima, che col pensiero di salvarmi, ne morrai tu degna di viver sempre ... Deh, sorte inimica, per brevi punti amica, torna, ti prego, a pacificarti meco con uccidermi tosto, acciò morendo insieme possa dir con ragione: «Dolce mi fu mentre la vidi in terra, - or che fia dunque a rivederla in cielo?» CORNELIA Camillo! CAMILLO Cornelia! CORNELIA Camillo mio, sei qui? CAMILLO Cornelia mia, sei viva? CORNELIA Viva, per viver sempre a te, che sei la vita mia ... E tu, come sei vivo, s'io t'avevo già per morto? CAMILLO Non potrò mai morire, mentre sarai tu viva, perchè sempre m'avivi col tuo vivace affetto ...
L'Olimpia
di Giambattista Della Porta (estratti)

... E quando pur siate deliberati torle l'onor suo e borbottando dirne male senza risparmio alcuno e sfreggiarle il volto d'ingrata riconoscenza, fatele questo uffizio dinanzi, che rispondendo ella parimente se ne possa aiutare: ché se il dir male dietro le spalle fu sempre biasmevole, considerate quanto sia vituperoso ad una donna ... Sempre ch'io ben considero gli andamenti di questa vita mi par proprio di vedere una comedia, che n'ho viste recitar molte a' giorni miei ... Le cose riescono al contrario di quel che pensiamo: chi piú crede sapere manco sa, tal si crede avere una cosa in mano ch'altri poi gli la toglie, e si sta sempre in continuo travaglio ...
L'Olimpia (pagina 11)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Voi mi lodate, ché sempre mi ho conosciuto asino intiero ... E io che la fame la facci per me e che ti strangoli la gola, poiché sempre in casa tua si fa dieta come gli ammalati ... A me parendo aver un pegno dell'amor grande che portava a Sennia mia consorte carissima, mi son ito sempre teco disacerbando la passione che ne soffriva ... Figlio, il vederci liberi di man di quei cani e il desiderio di riveder la patria ci soveniva di cibo e di riposo, e sopra tutto il voto fatto di portar sempre questi ferri al collo ...
L'amore che torna
di Guido da Verona (estratti)

... — E fece ridendo l'atto di volgersi; poi soggiunse: — Dunque, siete sempre in collera? — Con voi non mi riesce! Solo, durante le attese, medito, e quando medito mi assale a poco a poco l'esasperazione ... — Non sempre, qualche volta, anche le tristi ... — Appunto perchè lo sono, e vorrei rimanerlo sempre, — rispose, con una leggera ombra nel viso ... Sentivo confusamente che se fosse partita, se non avessi potuto più soffrire della sua presenza, mi sarei creduto per sempre incapace di accendere in me un altro desiderio, di esprimere un'altra ammirazione, di conoscere o di pensare un'altra bellezza, la quale somigliasse lontanamente alla sua ... — Voi? e perchè? — Perchè è sempre triste, enormemente triste, rimanere a mezza strada fra l'indifferenza e l'amore, fra la curiosità e il desiderio, fra quello che è stato e quello che poteva essere ... Perchè essere solamente amici quando è lecito amarsi? Elena, da che vi conosco non ho avuto verso di voi la più piccola irriverenza, non ho tentato mai di spingere la nostra intimità oltre il limite che le avete voluto prefiggere, trovando questo, non solo naturale, ma opportuno, perchè siete fra quelle donne che si debbono avere sempre o non avere mai ...
L'amore che torna (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)

... Ed Elena rivedeva sempre quella mano di morente levarsi ancora stanca e fredda fino alla sua fronte, per darle una benedizione suprema; udiva quella voce ormai lontana dirle ancora, diminuendo, fuggendo: — Elena ... — Mi scriverete qualche volta? — Sempre, sempre, Mathias! E poi ci rivedremo un giorno ... Tutto ciò le parve l'ultimo sorriso, l'ultimo bacio della sua mamma per sempre lontana, e questa lieve ricchezza la fece piangere di malinconia ... Mathias le scriveva quasi ogni giorno; ella rispondeva sempre, e, come ad un fratello, tutto gli raccontava: la grande aridità della sua vita, i bui pensieri, lo sconforto, i libri che leggeva, le persone che frequentava, le memorie della povera morta, il gran desiderio che aveva ella stessa di morire ... L'Hohenfels assisteva regolarmente a queste lezioni, seduto presso la tavola, sorridendo e guardandola sempre ...
L'amore che torna (pagina 20)
di Guido da Verona (estratti)

... Tacitamente allora egli si tolse un anello, adorno d'una pietra pallida, che portava sempre in un dito della mano femminea, e lo passò in dito ad Elena, prendendola per il polso, dove il colore delle sue vene minute somigliava un poco alla trasparenza turchina di quella pietra ... — Conservalo, ti prego; l'ho portato io per tanti anni, anche tu pórtalo per tanti anni, sempre, se puoi ... Egli ebbe un gesto come d'incredulità, poi rimase a fissarla, toccando le piume del suo cappello, i pizzi che aveva intorno ai polsi, e disse, con un'altra voce: — Per me sarà sempre troppo tardi, anima mia ... Egli era così dolce, ma questo pensiero la faceva nondimeno ridere! La baronessa aveva ora presa l'abitudine di tenerla sempre sotto braccio, la trovava bella e glielo diceva, con una voce strana, carezzandola ...
L'amore che torna (pagina 21)
di Guido da Verona (estratti)

... E lo baciò su la fronte raggelata, e camminò dietro il suo feretro quando lo portarono a riposare per sempre, a scomparire per sempre, a distruggersi per sempre nella tacita solennità della terra ... Era quasi un poema d'amore dall'oltrevita, nelle ultime pagine diceva: «Tu non puoi figurarti, Elena, la dolcezza che io proverò nel chiudere gli occhi per sempre; poichè nella morte finiscono i desiderii assurdi, finisce la necessità umana di credere, di pensare, di amare ... Elena, per guardarti ancora e sempre, anche dopo la vita ... Sempre gaio, frivolo, sicuro di sè, diceva di non averla mai dimenticata un momento, e gli pareva «di ritrovarla più bella ancora, più matura per i trionfi della scena» ... Avvenne ch'egli entrava sempre nella sala di lettura quand'ella scriveva o leggeva; ch'ella prese amore al tennis, ed ogni mattina per lunghe ore giocarono insieme; che v'eran nel giardino molti viali profondi, e pinete di là dal giardino, dove ci si perdeva ... Max von Schillenheim tornò al suo reggimento; Elena e la baronessa, che peggiorava sempre, andarono a Bad-Homburg, dove i medici le consigliarono di tornare a Berlino per affidarsi ad uno scienziato di grande fama, che le avrebbe forse dato ricovero nel proprio Istituto ...
L'amore che torna (pagina 30)
di Guido da Verona (estratti)

... già: un anniversario! Tu, che sei un uomo ragionevole, dimmi: perchè vi sono cose al mondo che non si possono dimenticare? Perchè un'anima prende un'altra, la stritola come in una morsa e poi la butta via? Perchè vi sono coloro che amano sempre e coloro che non amano più? ... Non so perchè, mi è rimasto sempre nella mente il sorriso che avevi quel giorno: freddo, cattivo, e però pieno di fascino ... Certamente, se io fossi come lei, mi avresti amata sempre ... non è possibile! Dimmi, Germano, dimmi che almeno questo non è vero! «Eppure mi ricordo sempre una tua frase, che certo hai dimenticata ...
L'amore che torna (pagina 31)
di Guido da Verona (estratti)

... Sempre, quando esco e torno, su l'uscio faccio questo pensiero ... » Oh, se potessi giungere inattesa e sorprendere la tua vita! Essere la tua compagna, nella tua casa, per sempre! ... Senti: anche se non dovessi mai più vederti, perchè non accetteresti? In qualsiasi giorno della vita, e comunque tu voglia, io sarò sempre tua ... ragionare? Sempre ragionare e pagare mai! — esclamò l'uomo, sedendo ... Vi ho pagato sempre, vi pagherò anche stavolta, per bacco! — Bah, ci sono due settimane ancora ...
L'amore che torna (pagina 32)
di Guido da Verona (estratti)

... — Progetti se ne hanno sempre, — egli rispose con ambiguità ... — spiegò Michele con una lieve titubanza — gli è che fra un anno, fra due, fra tre, si tornerebbe sempre alla stessa canzone ... che il signor conte, a Roma, era fidanzato con una signorina ricchissima, e noi, naturalmente, conoscendo come stanno le cose, si contava molto su questo, perchè la terra insomma è sempre terra, e con le crisi agricole ... questo l'ho sempre detto anch'io! — rispose il Rossengo, alzando le spalle ... Sentite: non fra un mese o due, ma domani se volessi! Ed io, lo dico a voi, Michele, già che ne parliamo, io vado un poco per le lunghe, perchè il matrimonio, come vi dicevo, è sempre una catena ... Fosse la convinzione o l'effetto dell'acquavite che diminuiva sempre più nella ...
L'amore che torna (pagina 36)
di Guido da Verona (estratti)

... E voi, sempre a Parigi ... — La verità è questa: soffro d'insonnia, non mi riesce di chiuder occhio prima dell'alba, ed allora, due o tre volte per settimana, seguendo un'abitudine inveterata, giro qua e là per la Parigi notturna, continuando a trovar poco interessante questa maniera di vivere, che in fondo è stata sempre la mia ... Parlava molto, parlava troppo, ma dietro i suoi discorsi briosi era sempre un filo recondito assai difficile a seguire ... Accettai sommariamente, come si accetta sempre ... Ciò che voi dite ha sempre il dono di parer vero ... Ebbene se io vi dicessi che son sempre vissuto a gabbo e ad ufo di questo mio famoso prossimo, e che, pure maltrattandolo, sfruttandolo, deridendolo in mille guise, l'ho trovato sempre d'una bestialità così plateale da non meritarsi nemmeno la mia compassione? Questo prossimo di cui parlate è appunto la forza che impedisce all'uomo l'uso della sua piena libertà; è l'anonimo che ne giudica le azioni, ne crea la fama, ne insidia la pace, con una curiosità ed una malignità così perfide, quanta non potrebbe mettere in opera il più scaltro agente di polizia sguinzagliato alle calcagna d'un reo ...
L'amore che torna (pagina 39)
di Guido da Verona (estratti)

... pari alla sua bellezza, era capacissima di spezzare la vita d'un uomo, come quella del povero pastore, aveva invece — poichè la donna è sempre incomprensibile — una specie di adorazione, o di venerazione, che so io, per quel giovane pittore, del quale si parlava come di un grande ingegno, e che infatti era un uomo pieno di qualità, ma con una salute deplorevole, poveretto! E voi sapete che le donne, in genere, preferiscono le tempre sane! — Oh, cosa le donne preferiscono ... Ma bisognava lottare contro una resistenza troppo lunga e troppo ardua per un uomo della mia specie, che nell'amore, come negli affari, cerca sempre la via più breve ... insomma, come càpita sempre, mi lasciò fare ... Ma non sempre si può ... Ebbene, ho concluso che nell'amore c'è sempre una vittima necessaria: bisogna cercare di non esser quella ... insomma, come càpita sempre, mi lasciò fare ... Mi teneva sempre le braccia intorno al collo, appoggiava la sua guancia fresca su la mia, poi mi passava la mano su la fronte come per blandirne il dolore ... — Il d'Hermòs ti conduce sempre via ...
L'amore che torna (pagina 49)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ho sempre sottomano i libri che mi hanno insegnato a vivere ... Gli uomini ti ameranno quando saprai tenerti al loro livello, mostrando sempre di esserne un poco al disotto, almeno in quelle materie nelle quali si credono più ferrati ... È inutile essere amici quando l'amicizia non reca nessun vantaggio a chi la professa; ti pare? — Tu hai sempre ragione; continua, — feci, stendendomi nella poltrona con l'attitudine di chi deve apparecchiarsi ad una lunga pazienza ... — Ricòrdati anzitutto, — gli dissi — che finora io sono sempre stato un uomo onesto ... Quello che tu sei oggi, sono stato più volte io stesso, nella mia vita: ma non avevo i pregiudizi e per questo mi risollevai sempre ...
L'amore che torna (pagina 52)
di Guido da Verona (estratti)

... Lo consigliavo accademicamente a dissuaderla dallo sposare il de Luca, dicendogli che per mio conto ero fermo nel mio partito, credendo sempre di aver prescelta la strada più opportuna e più leale per entrambi ... Perchè si tratta di risolvere, non di lasciare sempre, come tu fai, le cose a mezza via ... Ti prometto una moglie adorabile! Sai, quelle reni delle anglo-sassoni, che paiono sempre tese in uno spasimo di piacere; alta, snella, con l'andatura elastica, una stupenda matassa di capelli dorati, il colorito sano, e, con tutto questo, due o tre milioni di dollari, che tu ritorneresti a spendere gaiamente in mezzo ai nobiluomini romani ... Prima di tutto perchè mi sei stato utile, anzi perchè potevi esserlo, a te stesso ed a me, in un grado assai maggiore, se una certa paura, mascherata dietro le spoglie dell'onestà, non ti avesse fatto preferire sempre le mezze tinte, la mezza luce, il bilico perenne tra un partito e l'altro ... Nell'anticamera vedevo sempre un tuo rustico bastone da montagna, con la ghiera acuta, memoria chissà di qual gita, e rimasto lì, come se un giorno o l'altro dovesse ...
L'amore che torna (pagina 56)
di Guido da Verona (estratti)

... Tanta strada si era compiuta per giungere ad una parola così ragionata e calma, dopo aver creduto alla indissolubilità, al sempre, al mai, a tutte le speciose favole degli amori che invece tramontano ... — Bisogna sempre difendersi, — rispose ... Tutto e sempre finisce così ... Allora, quasi continuando un mio sogno, le ripetei sottovoce: — Io ti volevo amare per sempre ... — Anche tu lo sai, Germano? — E come non lo saprei, se ti amo, se ti ho amata sempre con tanto dolore! — Un'altra pausa interruppe le nostre parole; lunghe torme di visioni attraversarono la memoria evocatrice ... Vorrei tacere, tacere sempre ...
L'amore che torna (pagina 57)
di Guido da Verona (estratti)

... — Non voglio ricordarmi, voglio averti sempre, sempre! Le sue mani mi lisciavan ora i capelli, dolcemente, lentamente ... — Però le nascondevi sempre ... — Ma non sempre la vita lascia una libera scelta fra i mezzi opportuni ... Nella vita bisogna essere statue, simulacri di creature umane, ma soffocare l'anima, soffocare l'anima con gioia! Sono stata una cosa tua, cercando sempre di non lasciarti comprendere fino a qual segno ti appartenessi; ma ora mi riprendo, per tornare la zingara di una volta, e non ti farò subire la noia del mio dolore ...
L'amore che torna (pagina 63)
di Guido da Verona (estratti)

... — Ma come faresti con i tuoi nuovi padroni? — Oh, signor conte, ho sempre detto loro che quando lei tornasse ... Ma il silenzio di Elena mi pesava su l'anima più dell'altra sciagura, poichè in fondo v'era nel destino, al quale avevo creduto sempre, una specie d'indizio che pareva ricondurmi verso lei ... — Di che? — Del denaro che mi hai mandato; sei sempre buono, troppo buono con me ... Sapendo che si era molto parlato di lei, e che un uomo diverso dal De Luca forse avrebbe sempre veduta qualche ombra intorno alla sua persona ... Sapeva che vivevi a Parigi con l'altra, e le donne, anche le migliori, sono sempre donne ...
L'amore che torna (pagina 81)
di Guido da Verona (estratti)

... — Allora ti dirò che gli amici li ho sempre coltivati ed amati; ma tu — inutile nasconderlo! — per una bizzarrissima idea che ti sei fitta in capo, mi fai da poliziotto, e questo annoierebbe chicchessia ... Gli uomini, anche i migliori, hanno sempre una parte del loro innato egoismo che non riescono del tutto a soffocare ... Egli si ostinava sempre a rivedere in lei la fanciulla di un tempo, quella soave incarnazione di sentimento e di fragilità, senz'accorgersi che una donna era fiorita vicino all'altra, viva e trepida, piena di desiderii forti e di sensualità nuove ... In Roma se ne parlò, anzi se ne parlò assai; ma c'è una specie di solidarietà mondana che salva sempre i mariti dal conoscere queste cose ... I begli spiriti concludevano, — come in séguito mi venne riferito: «È naturale: doveva inevitabilmente finire così!» Infatti le cose illogiche paion sempre naturalissime al mondo ...
L'amore che torna (pagina 83)
di Guido da Verona (estratti)

... — Sei sempre lo stesso! — continuò ... Qualsiasi cosa m'accada, io te la racconto, e te la racconterò sempre; tu invece ti nascondi ... sempre! Come invidio le donne che son libere, che possono darsi al proprio amore senza nessun impedimento! Qualche volta sogno che tu potresti portarmi via, con te, in un altro paese, dove nessuno riuscisse mai a ritrovarci ... — Sino a quando? — Fino a sempre ... — Con gli occhi azzurri? — Mi fai sempre le stesse domande! ...
L'arte di prender marito (pagina 2)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Quel libro, quelle pagine erano per lei un frutto proibito, che diveniva più saporoso, più desiderato, quanto più lungo era il digiuno che ella si imponeva; e quando, vinta alfine, ripigliava il libro che pareva aprirsi da sè sempre allo stesso posto, vi si gettava, anima e corpo, guardandosi intorno, per assicurarsi che era proprio sola; sola col proprio peccato, colla propria passione, a cui si abbandonava coll'impeto di un amore infinito, colle lascivie di un vizio ... In quella pagina galeotta vi era sempre un bacio o una carezza, un innamorato o uno sposo ... * * * Nella nostra educazione mistica, ipocrita, tutta quanta fondata sulla tradizione teologica dell'uomo, abbiamo sempre fatto dell'ignoranza e dell'innocenza una stessa cosa; e pur troppo sono invece due cose molto diverse; avendo noi moltissime donne ignoranti, che non son punto innocenti, e parecchie innocenti senza ignoranza ... Emma da qualche tempo, e soprattutto dopo aver saputo dalla mamma il nuovo Verbo, era sempre triste o dirò meglio malinconica ... Quando essa non studiava o non era al piano, era sempre alla finestra ... Io, per conto mio, ci ho pensato sempre a quel perchè, e non sono ancora sicuro di saperlo ...
L'arte di prender marito (pagina 3)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... fanciulle cercan sempre una stessa cosa, una cosa sola: l'uomo ... Il primo piano era abitato da una ricca famiglia, che stava quasi sempre in campagna ... Essa voleva fermarsi, quando egli fosse apparso, e voleva rispondere con un sorriso al suo sguardo; ma continuava invece a fuggire e il sorriso rimaneva sempre inedito ... A tavola, nelle conversazioni della sera, trovava sempre modo di condurre il discorso su argomenti di medicina e voleva sapere quanti anni durassero gli studii universitarii per conseguire il diploma di dottore e si informava dei medici, più celebri della città e voleva sapere i nomi di tutti i professori della Facoltà medica ... Quando Emma esciva a passeggio colla mamma o con qualche amica si fermava sempre davanti alle botteghe di strumenti chirurgici e li guardava con affettuosa curiosità, pensando che Enrico li avrebbe maneggiati e chi sa con quale perizia, salvando la vita a chi sa quanti infelici ...
L'arte di prender marito (pagina 4)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... L'uomo, nella donna che ama, vede e sogna e cerca sempre la voluttà ... Ma quando alla mattina si alzò stanca, quasi esausta dalla lunga lotta, corse subito in camera dalla mamma, che era sempre a letto e gettandole le braccia al collo e piangendo le disse: —Vedi, mamma, quel giovanotto che abita di faccia a noi, mi ha gettato dalla finestra nella mia stanza questa lettera… ... fa sempre così ... I peccati però non seguivano la stessa numerazione delle lettere, avendo sempre una cifra molto minore ... ° 20, i peccati erano sempre al N ... E chi sa fino a quando il terzo si sarebbe fatto aspettare, navigando i due colpevoli sempre nelle acque azzurre dell'Oceano senza mai toccar terra! * * * Intanto fra i molti visitatori della ...
L'arte di prender marito (pagina 6)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Quegli occhi erano sempre coperti da due grandi occhiali d'oro e attraverso a quelli passavano sguardi di diversa natura; ora teneri, ora appassionati; qualche volta anche concupiscenti ... Quello del Marchese correva assai più lesto, perchè i vecchi son sempre impazienti e perchè la timidezza eccessiva rallentava il passo all'Ingegnere ... —Sian pur sessanta, son sempre molti ... Tu mi hai sempre confidato i pensieri più segreti del tuo cuore: confidami anche questo ... No, no, ella tacerebbe ancora e sempre ...
L'arte di prender marito (pagina 8)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... nelle diverse fasi della loro carriera amorosa, ve ne sono alcuni, nei quali il metallo è sempre vile ... Guardalo sempre e scoprirai il vero dal falso ... Se invece l'amore è più forte dell'orgoglio, egli si innamorerà sempre più ... Cercano la ricchezza, l'onore, fors'anche la gloria; ma sempre per intrecciarne una corona intorno al capo della donna amata ... Discutono insieme a lei i grandi e i piccoli problemi della vita, e finiscono sempre per venire alla stessa conclusione ... Hanno sempre sullo scrittoio, in tasca, da per tutto un unico suggello per chiudere i loro segreti, per raffermare le loro decisioni ... Questi mariti ridono sempre, quando senton parlare di luna di miele ... Sul loro capo brilla sempre il sole, un sole che non scotta, ma riscalda; che non brucia, ma illumina; un sole che non tramonta mai ... Sottosegretario o capodivisione, usciere o ministro, il piccolo tiranno moderno avrà sempre qualcuno al di sotto di sè, su cui sferzare lo scudiscio della propria volontà, a cui lanciare un calcio della propria tirannia ... Dato il tiranno, la vittima non manca; anzi le vittime non mancano, perchè da per tutto e sempre le pecore sono in numero molto maggiore dei pastori ... Dicono sempre la mia casa, il mio podere, il mio patrimonio, la mia volontà, la mia opinione, il mio desiderio ...
L'arte di prender marito (pagina 9)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... moglie devono discutere, deliberare sempre insieme e senza che nessuno ubbidisca o comandi ... Nelle questioni poco importanti poi, in quelle, in cui il sì e il no son tanto vicini da toccarsi e quasi da confondersi, l'uomo mostra la sua superiorità, cedendo sempre alla moglie, che per esser donna ha già tante ragioni di umiliazioni e di dolori nella vita sociale ... In quel frattempo fra il pensiero che pensa e la volontà che tentenna, compare sempre una terza persona, che vuole per noi, che per noi si decide e ci impone la propria volontà e la propria decisione ... Ecco l'uomo debole, che finisce a furia di sconfitte a perdere la propria stima e a farsi compatire da tutti e specialmente dalle donne, che, pur dicendosi eguali a noi nei diritti (non nei doveri però), vogliono pur sempre trovare nell'uomo un albero robusto a cui possano appoggiarsi fidenti e sicure ... Possono perdonare quella del corpo, non mai quella dell'animo; tanto è vero che i briganti più feroci ebbero sempre amanti appassionate; gli uomini di genio, anche vecchi, ebbero donne innamorate; ma i vigliacchi e i tentennini furono sempre disprezzati o compatiti ... Il marito differisce sempre e sempre muta il piano di difesa e di offesa ... Con un'abile ipocrisia ha saputo mostrarsi sempre corretto in casa, ma un amico svela ai genitori la sua condotta ben diversa fuori di ...
L'arte di prender marito (pagina 10)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... —Tu prometti sempre e non mantieni mai… ... Gli assassini delle donne infedeli son quasi sempre assolti dalla vox asinorum del giurì; perchè ogni giurato si sente offeso e minacciato dall'amante fortunato; ma io li condannerei, se avessi la sventura di esser giurato ... L'uomo geloso è sempre armato di lenti per vedere ciò che c'è o non c'è; di tutte le armi da taglio e da fuoco per ferire o per uccidere ... Le armi da taglio son sempre affilate, quelle da fuoco sempre cariche e col grilletto alzato ... Figurati, cara bambina mia, come si debba esser felici in tale ambiente e con un tal uomo sempre vicino, sempre diffidente, sempre pronto ad accusare o a condannare; col cipiglio dell'inquisitore, colla mannaia del carnefice! Il pretendente, il fidanzato è sempre ipocrita, volendo o non volendo, o perchè nasconde i proprii difetti o ingrandisce le proprie virtù; ma la gelosia è forse la cosa più difficile fra tutte a celarsi; perchè è prorompente, esigente; novanta volte su cento irragionevole ...
L'arte di prender marito (pagina 12)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Il fidanzato dunque, figliuola mia, è sempre generoso; in apparenza o in realtà; ma conviene saper distinguere l'uno dall'altro; il che è difficilissimo ... Non ho mai saputo capirne il perchè; ma è dimostrato, che le informazioni che si chiedono sul valore di un uomo o di una donna, come candidati al matrimonio, son sempre incerte o false, o, nei casi migliori, contradditorie ... Ecco ciò che mi ha insegnato la mia lunga esperienza: L'avaro o il candidato all'avarizia, anche nella più semplice e fredda conversazione, sottolinea sempre tutte le parole e tutti i numeri, che si riferiscono al denaro, ai capitali, alla ricchezza in genere e sotto tutte le sue forme svariate ... Io m'immagino sempre di vedere nelle mani dell'uomo avaro un paio di forbici rugginose e stridenti, sempre pronte a recidere ogni ramo che germoglia sull'albero della vita, ogni fiore di entusiasmo che si apre nelle aiuole della giovinezza e della felicità ...
L'arte di prender marito (pagina 13)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... E aguzza l'occhio e tendi l'arco dell'attenzione, perchè i libertini son quasi sempre molto simpatici e le donne hanno una tendenza a trovarli carini e ad amarli ... Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando: —Perchè mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno? * * * Il giovane libertino che ti fa la corte, ti guarda in faccia con occhi ardenti e senza alcuna timidezza, e il suo sguardo ti obbliga quasi sempre ad abbassare gli occhi e ad arrossire ... Trova sempre, che hai un ricciolo fuori di posto e lo vuol mettere al suo posto ... Quella stessa signora di poc'anzi mi diceva: —Io cerco sempre di evitare la stretta di mano del marchese R ... Tu non lo sai, ma quelle ghignatine e quei sorrisi nascondono un'impertinenza e nel mondo morale sono veri oltraggi al pudore, Se tu visiti una galleria o una esposizione di quadri con lui, egli si fermerà sempre davanti ai quadri, dove vi è qualche figura poco vestita o qualche Venere senza la camicia e guardandoti cogli occhi ardenti ti sorriderà maliziosamente, invitandoti a guardare o ad ammirare ... tu entri sempre in salotto colla faccia rossa e il volto turbato? Ciò non ti accade mai, quando annunci altre persone… ... Dopo quel dialogo tu devi chiudere la porta al pretendente e trovarti sempre fuori di casa, quando egli viene a farti visita… ...
L'arte di prender marito (pagina 14)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Quando tu esci con un'affermazione ardita o con una domanda prorompente, egli allora getta nel tuo discorso un energico punto ammirativo, quasi sempre accompagnato da un sorriso malizioso, che sembra covare in sè chi sa quanti pensieri; quante finezze di critico, quante astruserie di dubbii e di sottintesi ... Quando gli pare che i muscoli della faccia non bastano, egli lancia nello spazio un pur troppo o un lo credo io o un sempre così o un già si sa! e tante altre frasi sempre accompagnate dal rispettivo punto d'esclamazione e dal relativo sorriso ... Ricorderò sempre la strana impressione, che mi fece una volta un lavoro scritto con invidiabile sicumera da un minchione, che voleva aspirare alla gloria d'autore ... Se queste stanno molto in alto per ingegno e per coltura, tace sempre con ostinata fermezza, sicuro di guadagnarsi così almeno e alla peggio il merito di modesto ... Ha anche un'altra furberia, quella di parlar sempre di cose ignote o mal note ai presenti ... Che fantasia! Peccato che egli si esprime sempre in una forma oscura e avviluppata ... Se è giovanotto, alle undici del mattino è sempre a letto e dorme ancora ...
L'arte di prender marito (pagina 18)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Colla testa in alto per cercar sempre un bello ideale, che gli sfugge, inciampa coi piedi nella miseria che avvilisce, nell'invidia che tortura l'anima, nella displicenza cronica, che corrode i germi della vita ... Sua prima amante è l'arte e ti metterà sempre al disotto di essa ... Quando invece si innalza alla dignità di costruttore di ferrovie, di ponti, è quasi un artista ed è sempre uno scienziato ... Di tutte le forme svariate dell'ingegnere, sempre ad altre circostanze pari, scegli quella che obbliga il marito a molte assenze ... La donna deve essere sempre compagna nostra in ogni pensiero, in ogni opera di mano o di cervello ... Se sei gelosa, devi tremar sempre per la fedeltà del tuo compagno ... Di giorno, di notte, sempre, può lasciare il nido della sua casa, e non tutte le chiamate sono di infermi; ma ve n'ha di inferme, che non hanno di malato che il cuore ... Può anche lasciare la città dove abitate, chiamato da telegrammi, che non sono sempre veri ... Se sei molto delicata per certe cose, devi rassegnarti con dolore a racconti, che non parlan sempre di fiori ... Il tuo povero marito vive sempre tra le piaghe e i dolori; lascia il letto d'un agonizzante per medicare un cancro; può puzzare di iodorformio o di acido fenico, e tu involontariamente a tavola puoi pensare, che la mano che ti pela un frutto è la stessa, che un'ora innanzi ha razzolato nelle viscere d'un cadavere o ha operato un tumore ... Non sposare mai un medico di poco ingegno e di poca coltura e che sarà costretto a viver sempre nel pantano della mediocrità ...
L'arte di prender marito (pagina 21)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... ma quasi sempre aspira all'elmo piumato del generale ... Ecco perchè l'uomo politico è spesso e dovrebbe esser sempre soldato; mentre è invece talvolta brigante ... È sacrilega distinzione, quella di due onestà e ho sempre rabbrividito, udendo queste parole, che giudicavano un uomo: —È un gran galantuomo nella vita privata, ma in politica… ... Abituato ad imporre e a subire una disciplina ferrea, vivendo sempre in un ambiente artificiale al di fuori della società, in cui tutti quanti respiriamo e camminiamo; festeggiato dalle donne, perchè rappresentante della forza e perchè vestito d'un'uniforme; costretto a mutare ad ogni tratto di guarnigione; egli dovrebbe essere un cattivo marito ... L'esperienza invece, che non ragiona, ma ci dà i frutti della natura, ci dice che il marito militare è l'ottimo tra tutti i mariti; sempre ad altre circostanze pari ... Io mi son domandato sempre il perchè di questa contraddizione fra ciò che ci suggerisce la teoria e ciò che ci dimostra la pratica, e confesso, che per quanto aguzzassi lo sguardo e gettassi profondo lo scandaglio in questa regione della psicologia umana, rimasi col desiderio di sapere e con molte ipotesi in testa; che è quanto dire con un pugno di mosche in mano ... Che Venere sia stata, sia e sarà sempre l'amante di Marte, è facile a capirsi e inutile a spiegarsi, perchè poeti, filosofi e psicologi (che non è la stessa cosa) e scrittori di romanzi hanno esercitato penna e pensiero su questo tema ... Ma Marte non è marito, ma amante, e la cosa è ben diversa; e il Marte moderno, che si chiama tenente di corvetta o capitano dei bersaglieri o maggiore del genio o simili è quasi sempre un ottimo marito ... È forse perchè il militare, dopo aver conosciuto i volgari amori della piazza e le facili avventure delle brevi guarnigioni, dopo avere insomma amato molte femmine, desidera conoscere e amare una donna? È forse perchè il soldato è sempre un uomo scelto fra molti e quindi bello e forte e molto maschio? È forse perchè la vita artificiale e regolamentare, che lo opprime e lo schiaccia per tante ore del giorno, gli fa sentire più vivo il bisogno di una casa senz'altro regolamento che l'amore, senza altri ordini del giorno che le carezze quotidiane? È forse perchè la casa è il miglior contravveleno della caserma e il desinare in famiglia il premio di tanti pranzi nei restaurants? È forse perchè il militare abituato a farsi la propria valigia, a curare le proprie cose, a tenerle in ordine e in grande pulizia, è una specie di buona ménagère e portando tutte queste abitudini e abilità in una famiglia, è anche per questo un ottimo marito? È forse perchè obbligato sempre ad applicare una disciplina molto dura, a fare il burbero per forza; è felice di abbandonare in famiglia le redini del comando e d'essere compiacente e tenero colla moglie e i figliuoli? Per quale di queste ragioni la donna, sposando un soldato, ha maggior probabilità di esser felice? Forse per nessuna di esse esclusivamente, ma per tutte quante prese insieme ... * * * Del resto la ragione delle cose stuzzica e appaga la nostra curiosità di sapere, ma il conoscerla non è sempre necessario; per la più parte degli uomini inutile ... I più grandi problemi dell'universo e della vita ci sono del tutto oscuri, e ciò non ci ha impedito di camminare sempre avanti nella via del progresso e di cambiarci da selvaggi antropofagi in gente civile, che si veste, che nasconde le miserie animalesche dell'esistenza; che parla col telefono e cammina colla locomotiva ... Accontentiamoci dunque di dire, che il soldato è quasi sempre un ottimo marito e lasciamo ai posteri il trovarne il perchè ...
L'arte di prender marito (pagina 22)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... L'impazienza è sempre segno di debolezza ... * * * Tu conosci il celebre generale romano, che vinse le guerre, aspettando, aspettando sempre ... E tu vincerai la massima fra le battaglie della vita, aspettando, aspettando lungamente, aspettando sempre ... L'aver sempre le stesse opinioni nelle questioni del sentimento, il capire e il cercare le stesse idealità, ti conducono all'accordo dei cuori ... Hai sempre amato le cose difficili, e il matrimonio è la difficilissima delle difficili cose ... * * * Tu hai sempre a pensare, che il matrimonio è la somma di due esistenze, di due corpi, di due anime, e che messi l'uno accanto all'altro avrebbero a dar per risultato non solo dei figliuoli, ma la perfetta felicità di un uomo e di una donna ...
L'arte di prender marito (pagina 23)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Ah! se gli uomini conoscessero le donne e le donne conoscessero gli uomini prima di abbordare il santissimo sacramento del conjungo; quanti matrimonii di meno, ma anche quanti e quanti infelici di meno! * * * Io ho sempre raccapricciato davanti alla presunzione goffa e sfacciata, con cui uomini e donne si danno la mano per sempre, senza conoscersi a vicenda non solo; ma senza conoscere di che sia fatta la pasta umana, senza neppure conoscere l'abbici dei caratteri, senza aver letto la prima pagina del libro dell'anima ... Se tu incominci a metter di parte tua settanta o ottanta, al tuo compagno non rimarrà che a dare una quota di trenta o di venti, e la somma tornerà sempre ... La somma torna sempre e la felicità è perfetta ... * * * Pur troppo la donna deve dar sempre più di quel che riceve ... Così facendo, tutto il di più che ti sarà concesso dall'uomo sempre egoista e sempre meno amoroso della donna, ti sembrerà un dono inaspettato, una cara sorpresa ... Serba per te sacra e intatta la poesia che hai nell'anima e che io e la mamma abbiamo sempre coltivato in te ... A meno di aver sposato un uomo indegno di questo nome, un egoista di ghiaccio, un vizioso da bordello, un eunuco del cuore; egli ti amerà sempre e molto, pur che tu lo ami sempre e molto ... Amor che a nullo amato amar perdona è un verso solo della Divina Commedia, ma è divino davvero, perchè governa quasi tutta la legislazione dell'amore, e finchè l'uomo pesterà coi suoi piedi questo pianeta, potranno mutare le leggi, le consuetudini dell'umana famiglia, ma l'amore sarà sempre il figlio dell'amore ...
L'arte di prender marito (pagina 24)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Ho sempre ammirato una donna sublime, che del resto fu adorata fino alla morte da suo marito, perchè finse di credere, che ritornato a casa a tarda ora, aveva scambiato un letto per un altro ... * * * Nel contrasto dei gusti, delle idee, dell'ordinamento della famiglia, cedi sempre nelle piccole cose per poter insistere nelle grandi ... E invece era sempre lei che voleva, e, per fortuna della famiglia, voleva sempre cose giuste e buone; ma dal suo dizionario aveva cancellato il verbo volere e il verbo comandare ... Invece le donne, che li hanno sempre sulle labbra, non riescono mai a volere e a comandare, e si rassegnano brontolando a una schiavitù, che le umilia e le disonora ... Non è invano, che i proverbii e la commedia e la satira hanno sempre perseguitato col loro umorismo, coi loro sarcasmi il suocero e la suocera ... Son rare eccezioni, che fanno grande onore all'umanità, ma sono eccezioni e son rare, e quando si applica il calcolo di probabilità all'arte della vita, si deve sempre fondarlo sulle medie e sulla maggioranza ... Le donne ogni giorno tagliano i piccoli nodi che si formano tra le mani, nel dipanare l'intricata matassa della vita, con quella piccola spada, che hanno sempre in tasca, sul tavolino, in letto, da pertutto; e che si chiama bugia ...
L'arte di prender marito (pagina 25)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... In chiesa vediamo molti prostrati, pochi credenti; nel Parlamento udiamo molte parole patriotiche, vediamo ben pochi sagrifizii; nelle famiglie intorno a noi quanti tradimenti e quante simonie! Vi è però in tutto questo deserto un'oasi sempre verde, dove nell'erba non v'è serpenti, sui cespugli di rose non vi son spine, dove l'ape non ha pungolo e il cielo non conosce nubi; e quest'oasi è l'anima della nostra moglie ... Là ci rifugiamo fidenti e sicuri per sentirci udire un sì che è sempre sì, un no che è sempre no ... Ah quanto bene fa all'anima il rifugiarsi in un cuore sincero, francamente, coraggiosamente e sempre sincero! Come ci si allarga il petto, come i polmoni assorbono avidi quell'aria fresca, tonica inebbriante della verità sicura ... Tu hai perduta per sempre la tua santità, hai profanato il tempio, in cui il tuo compagno ti aveva collocato ... Ma se fra quei fiori avrai intrecciato anche la sincerità, questa rimarrà fino all'ultimo respiro sempre fresca e sempre profumata, e tuo marito alzerà il capo superbo ad ogni volta, che davanti a tutti potrà dire: Lo ha detto lei! sinonimo di verità indiscutibile, sinonimo di un dogma, che non ha nè può avere miscredenti ... Non seguirlo da per tutto e sempre, nè vantarti mai di non poter stare un giorno solo senza di lui ... È questo il modo più sicuro per conservare l'amore allo stesso stato di tensione deliziosa; ed io, che ho sempre adorato tua madre e morirò adorandola, fino dal primo anno del nostro matrimonio, mi allontanai da lei per otto o dieci giorni, e fino ad oggi, or con un pretesto ed ora con un altro, ho sempre seguito la stessa abitudine ... Ad ogni assenza teneva dietro una nuova luna di miele, e fino ad ora credo, che il nostro amore è sempre nel periodo del crescere ... * * * Il desiderio è la pianta da cui nascono tutte le gioie della vita; finchè la manterremo viva e la coltiveremo con intelletto d'amore, noi saremo sicuri di raccoglierne sempre i frutti ... In certe cose non dir sempre di sì a tuo marito ... Tu devi aver sempre per lui qualcosa da dare, e invece l'amore, che è spensierato e folle, ti suggerirà forse di dar tutto oggi e subito ed è anche per questo, che il più degli amori ha vita così breve e fragile ... * * * Mi ricorderò sempre, che in una conversazione, a cui prendevano parte uomini vecchi e giovani e donne belle e letterati e scienziati, tutto un mazzo di carissime persone, si lamentava che i fiori, che sono tra le cose più belle di questo mondo, durassero così poco ... S'intende sempre parlare dei fiori in generale, e non delle eccezioni ...
L'arte di prender marito (pagina 26)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Sempre roba imbalsamata… ... Vorrei sapere però, come si possono imbalsamare gli amori, per serbarli sempre freschi e coloriti ... —Puah! Orrore! Che bestemmia!… Già questi scienziati son sempre materialisti, brutali, insopportabili… ... No, è l'abilità di far sperar sempre e di non conceder mai ... E tener sempre alto il biscottino, che si vuol dare ... Non avete veduto come i cagnolini si alzano sui piedi di dietro e stanno lungamente in una posizione incomodissima, quando si offre loro a quel modo un bocconcino ghiotto? Quasi tutte le signore presenti a quel convegno avevano parlato: soltanto una, la più vecchia, aveva sempre taciuto ... So però ciò che noi dobbiamo fare per tenerli sempre inginocchiati ai nostri piedi… ... Siccome il fine del discorso però non veniva mai, da varie parti della sala sorsero domande impazienti: —Che cosa è dunque per voi il miglior antisettico dell'amore? Nuova pausa, nuovo batter del ventaglio, e poi dall'alto, anzi dall'altissimo: —Il disprezzo! Allora un vecchio venerando, che non aveva mai parlato, che aveva soltanto sorriso d'un sorriso volteriano a tutte quelle contese; un vecchio, che non era professore di psicologia, ma aveva sempre studiato uomini e donne con grande amore e grandissima indulgenza, disse: —Mi permettete di dire anche la mia? Se non altro ho vissuto più lungamente di voi tutti e ho veduto più uomini e più donne di tutti voi… ...
La favorita del Mahdi
di Emilio Salgari (estratti)

... Elenka è sempre radicata nel mio cuore ... —Voi nei villaggi state sempre bene ... La piccina sta sempre bene, ma smania dalla voglia di rivederti e ha sempre paura che tu la dimentichi o che una disgraziata palla ti colga ... Dal primo dì che la vidi sempre l'amai e spero ritornare da lei fedele ...
La favorita del Mahdi (pagina 33)
di Emilio Salgari (estratti)

... succedevano rigogliosi campi di durah, d'orzo e di miglio, in mezzo ai quali andavano e venivano bande di schiavi occupati alla raccolta o alla mietitura e che rompevano il silenzio con bizzarre e selvagge canzoni che si ripercuotevano sulle rive opposte del fiume, sempre coperte da boscaglie ... Che succede mai? Si nascose meglio che potè fra le canne colla pistola sempre impugnata ... Sempre quell'uomo esclamò con rabbia ... L'amo e sempre più furiosamente e voglio che lei mi ami ...
La trovatella di Milano (pagina 8)
di Carolina Invernizio (estratti)

... —Ah! sciagurata, me l'hai sempre nascosto ... —Maria… Maria, guardami—mormorò—sono tua madre… che ti ama sempre, ti perdona ... Egli rimase più di un'ora presso le due donne per concertarsi su quello che dovevano fare e quando si ritirò, Maria ricadde singhiozzando tra le braccia della madre… —Oh! quanto soffro!—mormorò… —Coraggio, Maria, coraggio; ci sono sempre io vicino a te e quand'anche tutti ti disprezzassero, io ti difenderò sempre ... Ma anche in quei momenti si parlavano assai poco: l'uno nervoso, irritato perchè offeso nel suo orgoglio, pieno di desiderii per quella donna ammirabilmente bella, che era sua moglie e gli apparteneva così poco: l'altra sempre assorta nelle sue tristi meditazioni, sollevando appena di quando in quando i suoi occhioni, in cui la sofferenza metteva spesso delle lacrime ...
La trovatella di Milano (pagina 9)
di Carolina Invernizio (estratti)

... sarebbe sempre trascorsa così, vicino ad un marito che odiava, per il quale provava una repugnanza invincibile, qualche cosa che non avrebbe saputo spiegare a sè stessa… e col pensiero sempre fisso nell'altro, che l'aveva tradita, eppure amava sempre, come forse non l'aveva amato mai! Una disperazione spaventosa assaliva la sua anima, il suo cuore sanguinava ... —Non dica così… ah! se potessi trovare un mezzo per consolarla… ma non so che volerle bene… offrirle la mia povera vita… —Buona Clarina, sei sempre tu quella che mi rende la forza che sta per mancarmi: che Dio ti benedica ... Gabriele era innocente, sempre degno di lei, del suo amore! Ah! in quel momento comprendeva perchè non le era riuscita vincere il suo disgusto, il suo odio per Diego; capiva perchè al contatto di lui, tutto il suo essere si ribellava ...
La trovatella di Milano (pagina 17)
di Carolina Invernizio (estratti)

... —Che dite? —La verità: il sangue che scorre sopra una tomba, lascia sempre una macchia, che nulla vale a detergere, è una profanazione, un sacrilegio ... Ella evitò sempre di parlare di suo padre e sarebbe morta prima di rivelare il suo segreto, che Annetta solo conosceva ... Ma ogni settimana, Maria non mancava mai di recarsi a pregare sulla tomba di Adriana, dove veniva sempre raggiunta da Gabriele… L'una serbava sacro il culto dei ricordi, l'altro quello dell'amore! ...
La vita comincia domani (pagina 22)
di Guido da Verona (estratti)

... indulgente: — Oh, conversate sempre di cose profonde, voialtri pensatori! — E tu sempre ci disturbi, padre Stefano! — affermò con sussiego lo scemo ... — Sapete? Giorni sono mi ha detto quasi allegramente: Bisognerà che un momento o l'altro diamo un'occhiata ai nostri affari, papà Stefano, perchè è sempre meglio essere previdenti ... È imprudente, molto imprudente quello che fai! — Mi scacci sempre ...
La vita comincia domani (pagina 34)
di Guido da Verona (estratti)

... Questa coscienza divenne così forte in lui, che ad un certo momento premeditò d'assoggettarla ad un amplesso, perchè una comunione anche fisica fosse tra loro in quell'attimo di spasimo e di terrore, quand'egli, tenendola fra le braccia, palpitante, come nella stessa prigione del suo delitto, le direbbe su l'orlo della bocca, nell'umido bacio più ansante, le direbbe nel fuoco del piacere, così da insozzarla per sempre, le direbbe in guisa ch'ella dovesse o morirne o riderne, «ch'egli stesso, proprio da sè, con la sua mano, volontariamente, lo aveva ucciso ... » Non era questo un legame di complicità che l'avrebbe con lui serrata, per sempre, nel nodo micidiale? Non era questa una profanazione ch'equivaleva all'aver veduta con i suoi propri occhi l'opera criminosa, ed esservi stata consenziente, anzi all'aver data la morte con una più sottile crudeltà? Non avrebbe in tal modo portato anch'ella il cadavere su le braccia? ora e per sempre, il cadavere su le braccia? ... Gli pareva che fosse tra loro una disparità incolmabile: quel morto appunto, che a lui solo doveva la morte, che per sempre giacerebbe nel suo solo cuore ...
Le rimembranze
di Giacomo Leopardi (estratti)

... Così sempre ei dicea, ma sempre il male Più gli apparia sul viso ... Oh come, allor che a casa La sera mi vedea tornar dal campo, Lieto in chiamarmi mi tendea le mani, E la mia mi baciava, e mi chiedea Se stanco fossi, e sempre a sè vicino M'avria voluto ... Che far giammai Potrò senza di te? Quanto t'amava! Quanto m'amavi! alla selvetta, al prato Sempre eravamo insieme: oh quante volte Corremmo a gara, e a gara tra le foglie Cogliemmo i più bei fior! quante sull'erba La sera assisi al raggio della luna, Cantammo insiem! Tu m'insegnavi il suono Sopra le canne a modular, che spesso Di tua man m'apprestavi; o a far panieri Per empirli di fiori; o a lanciar sassi A un albero lontan ... Al giuoco, in casa io sempre Solo restar dovrò? No, che la vita Menar più non potrei ...
Le smanie per la villeggiatura (pagina 3)
di Carlo Goldoni (estratti)

... In città non mi curo di far gran cose; ma in villa ho sempre paura di non comparire bastantemente ... GUGLIELMO Ma non siete voi il padrone? Perché non andate, quando vi pare, e non tornate, quando vi comoda? FILIPPO Sì, dite bene, lo potrei fare; ma sono stato sempre di buon umore, mi ha sempre piacciuto la compagnia, e nell'età, in cui sono, mi piace vivere, mi piace ancora godere un poco di mondo ... GUGLIELMO Veramente quello, che si fa dalla maggior parte, si dee credere, che sia sempre il meglio ... FILIPPO Non sempre, non sempre, ci sarebbe molto, che dire ... Se volete venire, vi esibisco un buon letto, una mediocre tavola, ed un cuore sempre aperto agli amici, e sempre eguale con tutti ...
Libro proibito (pagina 3)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... passati! Se mutan le frasi per far dell'effetto, Se variano i nomi, tal sempre è il concetto: «È morto Guerrazzi, è morto Manzoni; Non restan più al mondo che ciuchi e birboni ... RISPOSTA INGENUA —Crivellato dai debiti tu sei, Pure, ti veggo, Asdrubale, Sempre gaio e contento ... CAVE! Sempre si lagna, Poco guadagna, Nulla ha studiato, Fa il letterato; Ottimo arnese Da Polizia! Eccellentissima Stoffa da spia! AD UN EDITORE[6] Dieci giornali pubblichi; Editor benemerito Ti acclama ogni preterito ... ULTIME TENEREZZE —Il mio core è sempre giovane Non mel credi?—Sì… ... Forse che gli anni mutano Ad un cervel le tempre? Quelli che nacquer asini, Asini restan sempre ... » Tal suona il panegirico Sempre a chi muor; sol questo Di lui diran: fu onesto Dall'ombelico in su ...
Libro proibito (pagina 5)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... GIACULATORIA Grazie, o Signor! di un pargolo La casa mia si allieta; Fa ch'egli cresca incolume, Fa ch'ei non sia poeta! Se poi delle tue grazie Colmar lo vuoi, Signore: Fa ch'ei sia sempre un asino Ma ragli da tenore ... AL TEATRO MANZONI La gente uscia dall'atrio, Il dramma era finito: —Come i teatri annoiano! Sclamava un buon marito; Di becchi e donne adultere Sempre la scena è invasa; A tali drammi assistere Tutti possiamo in casa ... Se ancor ti spogli, o Clelia, Che porterai nel letto? A GELLIO Dio! come l'aria è rigida! Il capo al vento immite Se ancor tu esponi, o Gellio, Puoi prendere un'orchite! LA CREMAZIONE Contro il sistema della cremazione Protestano con ira i collitorti I gesuiti ed i preti retrivi; Noi non cremiam che i morti, La Santa Inquisizione Preferì sempre di cremare i vivi ... LA GUERRA D'ORIENTE Si vuole da molti Che sempre la guerra Prepari alla terra Più fulgide età ...
Libro proibito (pagina 12)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... Detti scrittori furono, come avvien sempre, imitati nei difetti—e in questo caso le brutte copie screditarono gli originali ... » Mesta, pensosa, i rai Al suol la bella affisse, E sospirando disse: «Crudo è il tuo fato inver! «Pure il mio cor giammai «Non fia che muti tempre, «Giuro di amarti sempre, «Ma sposerò un droghier!» MEMORIE!!! D'Erminia la casetta Presso la mia sorgea; All'alba ella schiudea Le imposte del veron ... Sempre alla sua stanzetta Era il mio sguardo fiso, Sognavo il paradiso Della sua voce al suon ...
Marocco (pagina 65)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Erano condannati per delitti comuni che l’esercito si trascina sempre con sè, per esporli alla berlina ... E poichè era quella l’ultima volta che lo vedevo:—Addio, gli dissi andandomene, con un vivo slancio di simpatia;—addio, bello e nobile principe!—e quando la sua graziosa figura bianca scomparve per sempre ai miei occhi, sentii un moto dentro, come se in quel momento stesso mi si stampasse per sempre nel cuore ... È un sentimento di sconforto al vedere tanta barbarie a così poca distanza dalla civiltà, e come in questa civiltà sia così sproporzionata la forza di innalzarsi a quella di espandersi, se in tanti secoli, pure crescendo sempre nella sua ...
Mastro don Gesualdo (pagina 16)
di Giovanni Verga (estratti)

... Il padre non voleva, perché aveva la sua superbia anche lui, come uno che era stato sempre padrone, alla fornace, e gli cuoceva di vedere il sangue suo al comando altrui ... Morì raccomandando a tutti Santo, che era stato sempre il suo prediletto, e Speranza carica di famiglia com'era stata lei ... - Sempre in moto, sempre affaticato, sempre in piedi, di qua e di là, al vento, al sole, alla pioggia; colla testa grave di pensieri, il cuore grosso d'inquietudini, le ossa rotte di stanchezza; dormendo due ore quando capitava, come capitava, in un cantuccio della stalla, dietro una siepe, nell'aia, coi sassi sotto la schiena; mangiando un pezzo di pane nero e duro dove si trovava, sul basto della mula, all'ombra di un ulivo, lungo il margine di un fosso, nella malaria, in mezzo a un nugolo di zanzare ... - Dover celare sempre la febbre dei guadagni, la botta di una mala notizia, l'impeto di una contentezza; e aver sempre la faccia chiusa, l'occhio vigilante, la bocca seria! Le astuzie di ogni giorno; le ambagi per dire soltanto "vi saluto"; le strette di mano inquiete, coll'orecchio teso; la lotta coi sorrisi falsi, o coi visi arrossati dall'ira, spumanti bava e minacce - la notte sempre inquieta, il domani sempre grave di speranza o di timore ...
Mastro don Gesualdo (pagina 17)
di Giovanni Verga (estratti)

... Essa sorrideva sempre allo stesso modo, di quel sorriso dolce e contento, allo scherzo del padrone che sembrava le illuminasse il viso, affinato dal chiarore molle: gli occhi come due stelle; le belle trecce allentate sul collo; la bocca un po' larga e tumida, ma giovane e fresca ... buona e fedele! vigilante sugli interessi del padrone, sei stata sempre ... Sempre all'erta, come il tuo padrone! Sempre colle mani attorno ... a far qualche cosa! Sempre l'occhio attento sulla mia roba! ... - Che vuoi? Non si può far sempre quel che si desidera ... Sempre guai e piagnistei! ...
Mastro don Gesualdo (pagina 50)
di Giovanni Verga (estratti)

... Una gara fra i parenti a buttare il denaro in frascherie, e una confusione generale fra chi era stato sempre in prima fila, e chi veniva dopo ... - Tante punture di spillo; la stessa cattiva sorte che gli aveva attossicato sempre ogni cosa giorno per giorno; la stessa guerra implacabile ch'era stato obbligato a combattere sempre contro tutto e contro tutti; e lo feriva sin lì, nell'amore della sua creatura ... Si metteva il cuore in pace, ma gli restava sempre una spina in cuore ... Tutto ciò che aveva fatto e faceva per la sua figliuola l'allontanava appunto da lui: i denari che aveva speso per farla educare come una signora, le compagne in mezzo alle quali aveva voluto farla crescere, le larghezze e il lusso che seminavano la superbia nel cuore della ragazzina, il nome stesso che le aveva dato maritandosi a una Trao - bel guadagno che ci aveva fatto! - La piccina diceva sempre: - Io son figlia della Trao ... - Un matrimonio di convenienza! - diceva la signora Capitana che parlava sempre in punta di forchetta ... Così la gente diceva che don Ninì era sempre stato un donnaiuolo, e se sposava l'Alòsi, che avrebbe potuto essergli madre, ci dovevano essere interessi gravi ...
Mastro don Gesualdo (pagina 53)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Ma non t'ho sempre detto che sarai la padrona! ... Già lei è una signora, ma saranno sempre buoni per noi poveretti! ... Io fo quello che ho fatto sempre, se no crepo egualmente ... La sola pennellata gaia era una siepe di rose canine sempre in fiore all'ingresso del viale, dimenticate per incuria ... Don Gesualdo, meno la paura dei razzi che si vedevano la notte, e il sospetto di ogni viso nuovo che passasse pei sentieri arrampicati lassù sui greppi, ci stava come un papa, fra i suoi armenti, i suoi campi, i suoi contadini, le sue faccende, sempre in moto dalla mattina alla sera, sempre gridando e facendo vedere la sua faccia da padrone da per tutto ...
Mastro don Gesualdo (pagina 64)
di Giovanni Verga (estratti)

... sempre, sempre! ... Soltanto il marito, ch'era sempre fuori, in faccende, occupato dai suoi affari, con tanti pensieri e tanti guai per la testa, si lusingava di farla guarire appena avrebbe potuto condursela a Mangalavite, in quell'aria balsamica che avrebbe fatto risuscitare un morto ... Isabella prometteva sempre di venire, da un autunno all'altro, ma non si decideva mai, come avesse giurato di non metterci più i piedi in quel paese maledetto, e se lo fosse tolto dal cuore interamente ...
Mastro don Gesualdo (pagina 80)
di Giovanni Verga (estratti)

... marmo, quei mobili sontuosi, quelle stoffe, quella gente, quei cavalli che mangiavano, e inghiottivano il denaro come la terra inghiottiva la semente, come beveva l'acqua, senza renderlo però, senza dar frutto, sempre più affamati, sempre più divoranti, simili a quel male che gli consumava le viscere ... - Allora, se è sempre la stessa musica, me ne torno al mio paese ... Ci volle del bello e del buono per calmarlo, e perché non piantasse lì malato e malattia una volta per sempre ... Sembrava che fossero in perfetto accordo, marito e moglie; discorrevano cortesemente fra di loro, dinanzi ai domestici; il duca passava quasi sempre una mezz'oretta nel salottino della moglie dopo pranzo; andava a darle il buon giorno ogni mattina, prima della colazione; per i Morti, a Natale, per la festa di Santa Rosalia, e nella ricorrenza del suo onomastico o dell'anniversario del loro matrimonio, le regalava dei gioielli, che essa aveva fatto ammirare al babbo, in prova del bene che le voleva il marito ...
Mattinate napoletane (pagina 10)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Come si chiama la regina? * * * Le prime visite che feci alla via, mosse da ragioni affatto lontane dall'interesse artistico, me la resero sempre più antipatica ... * * * Dirimpetto, l'antica fontanella mormora sempre ... E però, di state e di verno la via è sempre lubrica; i pochi fanali che vengono fuori, uscendo come dalle finestre, lasciano piovere una scialba luce sul selciato sconnesso, che somiglia una disgregata sutura di un cranio in cui s'infiltrino fantastiche lacrime ... Nella notte, con innanzi ed ai lati alcune lampade accese, il gigantesco Cristo è vivo e terribile… La via è sempre affollata ...
Mattinate napoletane (pagina 14)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... Pioveva sempre allo stesso modo ... Dopo un momento di silenzio, camminando sempre, disse: —Dove andate? —A casa ... Il signor Roberto camminava tutto astratto, a capo basso, studiandosi di mettere il piede sempre nel mezzo delle lastre del selciato, provando una piccola contrarietà quando per inavvertenza gli capitasse tra le commessure ... E l'altro, mentre badava stupidamente a regolare il piede in modo che si trovasse sempre nel mezzo del lastrone, pregava tutti i santi perchè mandassero via questo giovinotto pittimoso, del quale la muta e pesante compagnia gli cadeva addosso come un incubo ... Pioveva sempre, ma la pioggia non batteva ai vetri con lo stesso ritmo dolce delle lunghe serate in famiglia nè alcun lume nella stanzuccia poteva mostrargli la faccia pallida e sorridente della madre e in fondo, nella penombra, il lettuccio della piccola sorella dormente ... I malati la chiamavano la santarella; ella sorrideva sempre, parlava sempre sottovoce, pronunciava s la z e tratto tratto diceva a' malati: Benedeto! Benedeto da Dio! Era veneziana, tutta piena di quella dolcezza de' modi e dell'anima onde quei del veneto son pieni ...
Nel sogno (pagina 2)
di era (estratti)

... E, a proposito della messa e delle altre funzioni domenicali, la sua condotta si faceva sempre più stravagante ... —Ma quali sono le loro colpe, poichè vivono al cospetto di Dio, riconoscendolo e adorandolo, poichè lavorano e poichè si amano gli uni cogli altri? e quando essi vengono umilmente a dirmi: "padre, ho peccato" come non dovrei compatirli se io stesso pecco, e Dio volle che l'errore fosse diffuso in tutte le cose create, sì che non sempre il melo dà pomi, nè la spica è sempre piena di grano, ed alcuna volta la gallina e la tortora si cibano delle proprie uova uccidendo i loro figliuoli? A codeste ragioni gli avversari si guardavano tra loro sogghignando e scuotendo la testa ... " * * * Da quel giorno aveva abbandonato per sempre il consorzio degli uomini ... Lassù, sulla montagna, in una piccola baita, vicino alla natura, che era stata la sua amica in ogni tempo e quasi la madre sua, si ritrasse solo; e la sua vita, che semplice era stata sempre, si raffinò ancor più in un crescendo immateriale, in una contemplazione indefinita di tutto ciò che era l'opera di Dio ...
Nel sogno (pagina 6)
di era (estratti)

... " Maria cominciò a chiudere gli occhi, assorta in una visione di pace; mentre la sorella, sempre pallida e collo sguardo inquieto, sembrava ascoltare, fuori, nelle ombre della notte, la voce misteriosa degli uomini ... Non la disse, non la mormorò, la sospirò appena: Amore! * * * Continuavano i colpi a scuotere le vette ed a far rimbombare le valli, sempre, tutti i giorni ... Non volle più mischiarsi ai giuochi ingenui della sorella; le visioni luminose di costei, tutto quel mondo ideale dov'ella trovava la felicità, sembrava irritarla sempre più ... * * * —Dove sta Mària tutti i giorni per tante ore? —Padre, tu sai ch'ella amò sempre la corsa e le lunghe escursioni ...
Nel sogno (pagina 7)
di era (estratti)

... Le sorelle tacquero per un poco, sempre accoccolate, colle spalle contro la baita; si erano prese per la mano e stavano così guardando in alto ... Il cielo è un mistero; i boschi, i monti, i fiori e tutte le bestioline; e il giorno e la notte; e noi stessi… Stese le braccia, chiuse le palpebre quasi cercando nell'ombra il proprio mistero, invasa dalla soavità di quel velo che calava sempre sulla sua mente, quando tentava di affacciarsi alla realtà delle cose ... Sono io simile a mia sorella? —Perché mi fai questa domanda? —Perché ho sempre creduto che io e Mària fossimo come una persona sola; ma vedo che Mària cambia, e mi pare che a questo modo mi sfugga ... —Ella cammina dunque sempre? —Sale a pascolare l'armento ...
Nel sogno (pagina 12)
di era (estratti)

... L'ombra diventava sempre più nera ... Egli scorgeva schiere di serafini che si davano il cambio nel soave incarico di vegliare la diletta; ed ella diventava sempre più risplendente; le palpebre chiuse si aprivano a sguardi rapidi e profondi come di chi è immerso nell'estasi; le errava sulle labbra un divino sorriso ... Nevicava sempre ... Quindici anni si erano aggiunti alla sua vita; ed erano scomparsi, essi, le loro illusioni e le loro dolcezze, lasciandolo nuovamente solo e più vicino alla meta… Prostrato davanti alla croce che egli ora non avrebbe abbandonata mai più, si batteva il petto, e sospirando gemeva:—Anima mia confessati! Poteva egli sentirsi innocente e tranquillo davanti a quella croce che gli parlava di due morti? Che cosa aveva fatto per difendere e per proteggere le creature a lui affidate? Sempre la voce turbata di Mària chiedentegli la benedizione lo perseguitava come un rimorso; e più ancora la soavissima, la divina voce di Maria, quando gli aveva detto: Tu pure mi hai ingannata ...
Novelle rusticane (pagina 27)
di Giovanni Verga (estratti)

... Che faceva essa? Sarebbe venuta? L'orologio rispondeva sempre di no, di no, ad ogni quarto d'ora, dal paesetto vicino ... Per sempre! Per sempre ... Il Biviere si stendeva sempre in fondo alla pianura come uno specchio appannato ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 3)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Era costui un bel ragazzo laureato di fresco, sempre inappuntabile nelle sue camicie, come di rado sono i signori medici ... Mezzo letterato, mezzo artista, amico dei giornalisti, quasi sempre innamorato d'una qualche contessa tisica, cercava tutte le occasioni per mettersi in vista ... Quella benedetta donna è sempre in sospetto quando esco di buon'ora e quando mi sente tramestare nella camera ... Sua madre, ortolana del verziere, aveva sempre avuta una banca d'erbaggi in piazza di Santo Stefano, che è come chi dicesse la city delle patate e dei piselli ... Ma sempre un po' ortolano d'animo e di maniere, si guastò presto coi superiori, che ne fecero un martire delle idee liberali ... Massimo, sempre ortolano, rispose con uno sgozzone, che mandò l'onorevole a sedersi nella vetrina del caffè! Quindi un duello a condizioni un po' grave, come gravi erano state le provocazioni ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 17)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Io ho sempre creduto che non valesse la pena di voler bene a una donna ... Chi ama bene una volta, ha amato per sempre ... (comandando) Scrivete, animo! «Son destinato a soffrir sempre per non conchiudere mai nulla ... (lasciandosi sempre più trasportare dalla passione) No, no ... —E il marito? —Il marito d'una bella donnina è sempre un brutto mostro, un tiranno, uno scimmiotto, questo si sa ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 23)
di Emilio De Marchi (estratti)

... Non sempre, ma ci vien spesso l'avvocato Chiodini, che par sempre che caschi dalle nuvole o che esca da un mucchio di cenere per quel suo colore slavato, per que' suoi occhietti cenericci, pieni di fumo, ma non senza malizia ... * * * Una volta non ci mancava mai anche Carlinetto, detto 'legrìa, sempre giovine e sempre biondo, sebbene camminasse anche lui verso l'età canonica ... Carlinetto, impiegato alla Congregazione di Carità, non solo era un gran raccoglitore di francobolli e un filatelico appassionato, ma conosceva tutti i bugigattoli dove ci fosse del vin rosso potabile: talchè «i soliti» davano sempre a lui l'incarico di ordinare i pranzetti straordinari le poche volte che di primavera o d'autunno uscivano a far un po' di baldoria in qualche osteria suburbana ... Ma capitò anche a Carlinetto ciò che capita quasi sempre ai ragazzi di buon cuore ... Don Procolo, che non usava perifrasi con nessuno, cominciò a dire ch'egli era stato un asino: che a credere alle donne uno non si salva più, fosse già nell'anticamera del paradiso: che ad impiccarsi un uomo ha sempre tempo… ... Carlinetto fu per la compagnia un uomo perduto e rovinato per sempre ...
Piccolo mondo moderno (pagina 10)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Quel che ho sofferto Iddio lo sa, ma confidavo in lui, tanto! Dopo un anno vennero certe parole dubbie, scure dei medici, che prima mi avevano sempre confortato ... Mia suocera, poveretta, aveva tanta fiducia! Nel primo tempo parlava sempre di sua figlia come se avesse a guarire l'indomani, poi non ne parlava più, ma io sapevo che faceva segretamente preparare in campagna un quartiere per lei ... M'infervorai sempre più nelle pratiche ascetiche, pregai Dio che mi aiutasse e mi parve infatti di aver dimenticato ... Mi contenni, il mio viso, le mie parole furono di ghiaccio ed ella se ne andò, ma vi ebbe poi un momento in cui mi domandai perchè se Dio voleva proprio un simile tormento delle sue creature non le aiutasse di più! Perchè mi facesse incontrare quella signora nel treno e quella ragazza in casa di mia suocera! Mi venivano impeti di ribellione, una domanda insistente, acre, mi martellava il cervello: e se Dio non ci fosse? E se Dio non ci fosse? Se tutta la mia fede fosse un tessuto di illusioni? Se io fossi uno schiavo di pregiudizi altrui, d'idee cacciatemi nella testa quando non potevo pensare? Se io fossi in fatto di religione una miserabile scimmia della gente che ho sempre veduto intorno a me? Oh, don Giuseppe, don Giuseppe, mi salvi Lei!" Il giovine gettò le braccia al collo del vecchio prete singhiozzando ... Ogni volta che ho pensato, dopo la mia sventura, a occupare in qualche modo stabile la mia vita così vuota, a legarmi in qualche modo, mi arrestò sempre uno sgomento istintivo ... Sempre mi veniva in mente di essere destinato da Dio a qualche cosa ch'Egli non mi rivelava ancora, sempre mi pareva di far male se pigliavo un'altra via ...
Piccolo mondo moderno (pagina 34)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... L'eloquio della marchesa era sempre difficile, ma poi a nominare non che a descrivere le passioni illegittime le mancavano addirittura i vocaboli o almeno essi le bruciavano le labbra e nessuno ne aveva mai udito da lei ... "Io lo tratto sempre" diss'ella "come se non sapessi niente ... Piero si era sempre occupato pochissimo delle proprie faccende, affidate prima al marchese Scremin, cattivo amministratore anche lui, e poi ad agenti ... Prima della malattia di sua moglie la suocera gli era sempre ai fianchi col pungolo delle campagne da visitare, degli agenti da sorvegliare, dei registri da esaminare ... Lo stesso crescente annaspare della marchesa dentro a tenebre sempre più fitte e il lampo di qualche "bisognerebbe" gli diedero l'idea di un disegno chiaro nella mente di lei che, per abitudine, non metteva mai fuori il suo pensiero intimo alla prima, e l'idea ch'ell'avesse assegnato un cómpito anche a lui, un cómpito non facile, non rispondente al reale poter suo ...
Piccolo mondo moderno (pagina 43)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... " Jeanne gli rimproverò la sua ingratitudine verso la signorina Bertha Rothenbaum, l'antica istitutrice di Jeanne, adesso traduttrice di romanzi italiani e corrispondente di giornali tedeschi, ch'era sempre stata buonissima per Carlino ... La comitiva forestiera si componeva delle due nobili dame e dell'antica istitutrice, sempre chiamate dai Dessalle con il solo nome, d'una damigella e di quattro cavalieri borghesi, sempre designati con il solo cognome ... V'era il grande, grosso, barbuto e occhialuto Bessanesi, il paesista sempre intento a cogliere le finezze recondite negli aspetti volgari delle cose ossia quella bellezza che gli eletti sono sicuramente, felicemente, soli a sentire; Bessanesi, l'uomo curioso di ogni arte e di ogni scienza, il parlatore arguto, proclive alla freddura ma correttissimo nel gusto ... V'era finalmente il professore Dane della Università di Dublino, il celebre professore Dane, dagli abiti mezzo mondani e mezzo ecclesiastici, sempre ben ravvolto e chiuso, per cura di molte fini mani femminili, nella bambagia di un'adorazione perpetua, squisito alla sua volta con le signore, e con cinque o sei delle più intellettuali fra i trenta o i quarant'anni addirittura petrarchesco, storico illustre, conoscitore profondo di pittura e di musica ...
Piccolo mondo moderno (pagina 60)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Lei, per le discordanze nostre, mi ha amato sempre meno e io l'ho amato sempre più, perchè io non avrei mai voluto ch'Ella diventasse come me, avrei voluto invece diventar io come Lei!" Tacque e dopo brevi momenti di silenzio alzò gli occhi lagrimosi aspettando una risposta ... Ora la donna sentiva che vi era un ripugnante modo di trattenere il suo amore per sempre; l'uomo sentiva che vi era un dolce modo d'incatenarsi per sempre e che lei non era più tanto ferma nella sua resistenza ... Jeanne sospirò, guardandolo: "Che piacere vivere uniti qui, sempre, sempre, dimenticare il mondo basso! Ah! che gioia, che gioia!" ... La strinse a sè, la coperse, tacendo sempre, di carezze così violente, che Jeanne, atterrita, supplicò: "No, no, no!" Allora il giovine, di botto, lottando con se stesso, ristette; ella gli sguisciò dalle braccia e scavalcato il muricciuolo, saltò dalla macchia sul prato aperto ...
Piccolo mondo moderno (pagina 63)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... "Dopo, vero, torni? Ho tante cose!" Piero si chinò a baciarle l'orecchio scoperto, vi mormorò: "Per sempre tuo, sai" ... " Piero strinse e scosse le mani, senza parlare, a quell'uomo buono che sempre più si persuase del proprio intuito, della diagnosi morale improvvisata così sui due piedi ... Il difetto di forma riflette sempre un dubbio sulla sostanza! Domanda a qualunque direttore di coscienza ... Piero non intese, si chinò, raccolse, durando ella sempre, grave in viso, a guardargli e accarezzargli le mani, questo alito: "Domani sera, fra le sette e le nove, vi lascio ...
Ricordi di Parigi (pagina 28)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Una persuasione profonda lo guida e lo fa forte: che si debba dire e descrivere la verità; dirla e descriverla ad ogni proposito, a qualunque costo, qualunque essa sia, tutta, sempre, senza transazioni, sfrontatamente ... A questo «partito preso» adatta conseguentemente l'arte sua, che viene ad essere una riproduzione piuttosto che una creazione; ed è infatti un'arte tranquilla, paziente, metodica, che non manda grandi lampi, ma che rischiara ogni cosa, d'una luce eguale, da tutte le parti; ardimentosa, ma guardinga nei suoi ardimenti; sempre sicura dei fatti propri; che s'alza poco, ma non casca mai, e procede a passo lento, ma per una via direttissima, verso un termine che vede chiarissimamente ... Il dialogo procede senza scopo, la scena si svolge senza vincoli, e perciò son sempre, l'uno e l'altra verissimi ... Quasi sempre, leggendo, si prova un seguito di sensazioni acri di piacere, di piccole scosse e di sorprese che lasciano l'animo incerto; qui una risata, là un brivido di ribrezzo, un po' d'impazienza, una meraviglia grande per una descrizione prodigiosamente viva, una stretta al cuore per una piaga umana spietatamente denudata, e un leggiero stupore continuo dalla prima all'ultima pagina, come allo svolgersi d'una serie di vedute d'un paese nuovo ... A ciò contribuisce in gran parte il suo stile, solido, sempre stretto al pensiero, pieno d'artifizi ingegnosissimi, accortamente nascosti sotto un certo andamento uniforme, padroneggiato sempre dallo scrittore, stupendamente imitativo dei movimenti e dei suoni, risoluto ed armonico, che par accompagnato dal picchio cadenzato d'un pugno di ferro sul tavolino, e in cui si sente il respiro largo e tranquillo d'un giovane poderoso ...
Ricordi di Parigi (pagina 37)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Il sorriso canzonatorio della bella signora, che par che si serva di noi, nuovi a quel mondo, per fare i suoi esperimenti in anima vili, e la disinvoltura del giovanotto artisticamente pettinato, un po' maligno, e sempre lì coll'arco teso per coglier a volo il ridicolo, ci troncano i nervi; e ci sentiamo tornar su gli ultimi resti della timidità e della zoticaggine del collegio, e a dispetto di qualche capello grigio, arrossiamo ... La lingua si snoda, ed anche parlando il linguaggio proprio riusciamo a trovare di più in più facilmente, in quella conversazione che è sempre una gara di destrezza, la formola più breve e più lucida del nostro pensiero; lo scherzo s'affila, confricato come è sempre, come lama a lama, con uno scherzo rivale; il senso comico, continuamente esercitato, s'affina; e a poco a poco ci si attacca col riso parigino la filosofia allegramente coraggiosa del boulevardier, per cui il mondo comincia alla Porta Saint Martin e termina alla Madeleine ... Il tempo vola, non vogliamo perderne un'ora, abbiamo mille cose da cercare, da studiare, da godere; ci piglia la furia di far entrar in ogni giornata, come il ladro nel sacco, tutta la ricchezza che vi può capire; un demone implacabile ci caccia a sferzate di salotto in salotto, dal teatro all'accademia, dall'uomo illustre al bouquiniste, dal caffè al museo, dalla sala da ballo all'ufficio del giornale; e la sera, quando la grande città ci ha detto e dato tutto quello che le abbiamo domandato, sempre amabile e allegra; quando sediamo a cena cogli amici, stanchi, ma contenti di sentirci la nostra preda nella testa e nel cuore, e ci cominciano a scoppiettare intorno le arguzie e gli aneddoti, e il primo bicchiere di Champagne ci tinge di color d'oro tutti i ricordi della giornata; allora con che slancio d'entusiasmo salutiamo la grande Parigi, l'ospite amorosa e magnifica, che a tutti apre le braccia, e profonde ridendo baci, oro ed idee, e rinfiamma in tutti i cuori col suo soffio giovanile il furore della gloria e l'amore della vita! Ma dopo alcuni mesi, che cambiamento! Comincia a nascervi in cuore una piccola antipatia per una cosa insignificantissima; poi ve ne salta su ogni giorno una nuova; e in capo a un mese scappereste da Parigi mandandole il famoso saluto del Montesquieu a Genova; Adieu… ...
Ricordi di Parigi (pagina 39)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Preoccupato, com'è sempre, dal pensiero di essere un oggetto di curiosità e di studio per lo straniero, sta in guardia, regola il gesto e il sorriso, studia l'inflessione della voce, pensa continuamente a giustificare l'ammirazione che presuppone in voi, e ha sempre un po' della civetteria della donna e della vanità dell'artista ... È un popolo frivolo, ma in cui una parola nobile e risoluta trova sempre un eco ... C'è sempre una via aperta e sicura per arrivare al suo cuore ...
Rinaldo (pagina 19)
di Torquato Tasso (estratti)

... — 12 Apre a pietà Rinaldo il nobil petto a quei lamenti, e raddolcir vorebbe alquanto di colui l'amaro affetto, perché de l'altrui mal sempre gl'increbbe; ma poi pensando che contrario effetto in quel meschino il suo parlar farebbe, se lui pur conoscesse, indi si toglie, dolente anch'ei de l'altrui gravi doglie ... Qui sempre è fosco e tenebroso il giorno, sempre l'aria ad un modo oscura e trista, sempre orride le piante e torbo il rivo, sempre il terren di fiori e d'erbe privo ...
Rinaldo (pagina 20)
di Torquato Tasso (estratti)

... 32 Clizia brama veder di ciò l'effetto, pria che meco ne muova altre parole; e perché sa che sempre il mio ricetto questo luogh'era al più cocente sole, molto prima vi viene, e nel più stretto bosco s'asconde, ov'aspettar mi vuole ... 36 Vede il mio pianto che con larga vena più sempre par che 'l duol dagli occhi verse, del qual non men ch'io m'aggia, ella ripiena n'have la faccia e le palpebre asperse; ode questo parlar, al qual a pena ne l'uscir fuori stretta via s'aperse: “O cara, o dolce, o mia fedel compagna, qual da te rio destino or mi scompagna? 37 Deh! vita mia, deh! non fuggire, aspetta, ché teco correr voglio ogn'aspra sorte; deh! non mi lasciar solo in sì gran fretta, empio ed odioso a me per la tua morte! Mirami almen, mira la tua vendetta, ch'io far voglio in me stesso e giusto e forte: non mi negar il sol degli occhi tuoi, se punirmi così forse non vuoi!” 38 Ella tenendo il guardo in me converso, che passando per gli occhi al cor m'aggiunge, dice: “Ben mio, poiché destin perverso così rapidamente or ne disgiunge, non esser, prego, ai miei desiri averso: se pur di me qualche pietà ti punge, se l'amor mio premio sì degno or merta, fa' che di questo almen ne vada certa ... 43 E perché il mio dolor sempre crescesse, vedendo la cagion di lui presente, oprai ch'un mago questa tomba fêsse di questo sasso vivo e trasparente; e l'estinta donzella entro ponesse, così trafitta da lo stral pungente, sì che non mai per raggirar di cielo si corrompesse in lei la carne o 'l pelo ... 45 Volsi poi, per aver ne l'aspra sorte compagno alcuno e ne le acerbe pene, e perché di costei la dura morte pianta ancor fusse quanto a lei conviene, ch'incantasse quest'acqua di tal sorte ch'a qualunque uomo a gustar mai ne viene, per la pietà di chi qui morta giace nel cor destasse duolo aspro e tenace; 46 onde spinto da quel, fêsse soggiorno, meco piangendo la costei sventura, come or gli vedi a questo sasso intorno, che miran sempre entro la sepoltura ...
Rinaldo (pagina 25)
di Torquato Tasso (estratti)

... 70 Da indi in qua fu del barone impresa sempre un fulvo leon d'orrendo aspetto; la pantera lasciò ch'avea già presa a portar ne lo scudo e su l'elmetto ... 74 Poi che Florindo fu del tutto sano, per molte parti gir de l'Asia errando, opprimendo il malvagio ed il villano, ed il cortese e 'l buon sempre esaltando, con la lingua agli afflitti e con la mano ora consigli ed or aita dando, tal che lor nome a l'uno e a l'altro polo se 'n gì su l'ali de la fama a volo ... 13 Ella, e non bene la cagion n'intende, d'ogni bel colpo suo lieta diviene, e se tal volta alcun lui punto offende, il sangue se l'aggiaccia entro le vene: sempre nove bellezze in lui comprende, sempre più fisso in lui lo sguardo tiene, e sol brama veder se corrisponde a quel ch'appar, quel che l'elmetto asconde ... 18 Qual meraviglia è poi se la regina, in cui brame gentil sol trovan loco, già fatta omai d'Amor preda e rapina, esca diviene di sì nobil foco? Sent'ella farsi il cor nuova fucina, e crescervi la fiamma a poco a poco; pur come sia del suo mal propio vaga, d'arder più sempre e di languir s'appaga ...
Rinaldo (pagina 26)
di Torquato Tasso (estratti)

... 35 Ma l'odio contro Amon serbò rinchiuso sempre, che al cor gli fu continuo tarlo, e, com'è di sua stirpe invecchiato uso, cercò di vita a tradimento trarlo: pur sempre il suo desir restò deluso ... Sorse il mio genitor fra quelli in piede per sé vantare, e 'l vanto suo fu questo, d'aver tre figli in cui di già si vede nobile spirto a fatti eroici desto, che fian sempre con lui fida difesa del franco Impero e de la santa Chiesa ... 39 Non può soffrir l'iniquo e fraudolente ch'ad Amon più ch'a lui si faccia onore, tal che più cresce e più diviene ardente per novell'esca il vecchio odio e 'l rancore; e gli è tanto accecata al fin la mente, voler di Dio, da l'ira e dal furore, che con maligno sùbito consiglio così parla ad Amon, turbato il ciglio: 40 “Amon, non vo' ch'altero e glorioso tu ne vada di quel che non è tuo: sappi che sempre al mio voler bramoso ebbe Beatrice ancor conforme il suo, e diemmo spesso effetto di nascoso a quel ch'era il voler d'ambo noi duo, sì ch'inde nacquer poi quei tre garzoni che miei sono; e tua moglie or mi perdoni ...
Sei personaggi in cerca d'autore (pagina 11)
di Luigi Pirandello (estratti)

... È stata sempre per me una maledizione provare davanti agli autori! Non sono mai contenti! Rivolgendosi al Padre e alla Figliastra: Su, riattacchiamo con loro; e vediamo se sarà possibile che lei non rida più ... Per chi cade nella colpa, signore, il responsabile di tutte le colpe che seguono, non è sempre chi, primo, determinò la caduta? E per me è lui, anche da prima ch'io nascessi ... No, avviene ora, avviene sempre! Il mio strazio non è finito, signore! Io sono viva e presente, sempre, in ogni momento del mio strazio, che si rinnova, vivo e presente sempre ... Se ora io me la vedo qua è ancora per questo, solo per questo, sempre, sempre, per rinnovarmi sempre, presente, lo strazio che vivo e ho sofferto anche per lei! Il padre (solenne) ...
Sodoma e Gomorra (pagina 12)
di Docteur Jaf (estratti)

... Durante tutto il tempo dei Seize, gli occhi e le orecchie degli abitanti furono insozzati da canzoni, da libelli e da incisioni oscene, che avevano sempre per pretesto la santa Unione ... Il cavaliere di Aumale faceva i suoi giorni grassi in queste processioni, e lo si trovava sempre immischiato per offrire da refocilarsi alle graziose e poco vestite penitenti, le quali riscaldate da tali colezioni si permettevano qualunque eccesso ... Tutte le donne, che facevano parte di queste nomadi popolazioni, erano a dieci anni già esercitate al traffico infame, e per trovarle vergini, si sarebbe dovute prenderle nel ventre della madre! Sempre lo stesso autore nei suoi versi parla di un signore che essendo andato a cercare fra queste donne facil conquista, la notte, mentre dormiva a pugni chiusi, ubbriaco di vino e di eccessi, fu dalla bella rubato e per compenso ne ebbe quale imperituro ricordo ... Giacomo dello Spedale si scagliò con tanta forza «contro i convegni che si davano ogni sera al pozzo di amore de l'Ariana, e contro le oscene canzoni che vi si cantavano, e contro le danze lascive che vi si ballavano, e contro i giuramenti che vi si facevano, come su di un altare, di amarsi sempre, e di tante altre cose obbrobriose che in tal luogo si compivano, che tutti i devoti e le devote si recarono in folla ad ostruire con pietre questo ricettacolo della corruzione ...
Stanze della gelosia
di Torquato Tasso (estratti)

... IX Sempre erro, e, ovunque vado, i Dubbi sono sempre a 'l mio fianco e le Speranze a lato; ad ogni cenno adombro, ad ogni suono, a un batter di palpebre, a un trar di fiato; tale è mia qualità, quale io ragiono, principi, a voi, cui di vedermi è dato; ed ora Amor, fra mille lampi e fochi, vuol ch' io v' appaia ne' notturni giochi ... X Perché, s' avvien ch' a 'l sonno i lumi stanchi la notte inchini e la quïete alletti, io vi stia sempre stimolando a' fianchi, e co' 'l timor vi desti e co' sospetti; perché gente a 'l teatro omai non manchi, né sian gli altrui suoi giochi in lui negletti ... Il Tempo Donne, voi che superbe di giovinezza e di beltà n' andate, voi che l' arme sprezzate di Venere e d' Amore, voi sempre invitte e sempre vincitrici, voi vinte pur sarete da 'l mio sommo potere ... Torrò di man lo scettro de' vostri empi pensieri a l' Alterezza, che ne 'l vostro petto quasi reina or siede; e poscia in quella sede porrò la Penitenza, la qual con la memoria de' beni andati e de l' andata gloria, quasi continuo verme, mai sempre roderà le menti inferme ...
Storia di un'anima (pagina 6)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Poco potè rispondere all'invito, perchè nell'agosto di quello stesso anno la sua mano era fredda per sempre ... Egli se ne turbò, soffrì, come soffriva sempre atrocemente delle grandi e delle piccole cose, ma rimase al suo posto ... Alla pittura ebbe sempre genio, sebbene non vi si dedicasse di proposito ... Sempre disposto a far sacrificio della sua persona nei giorni di parata, era invece il più tenace e sempre il primo nei giorni di lavoro; non ebbe, nè dimandò ricompense ufficiali ... L'amore, l'arte, un nascosto e doloroso desiderio di gloria, un credere altrove, sempre troppo remota da sè, una felicità che non esiste che in noi, il sentimento esagerato della propria pochezza sociale in contrasto con un non proporzionato concetto della propria individualità solitaria, le continue apprensioni, pur troppo non false, del suo presto finire, tutte queste erano le cagioni che lo facevano comparire ora torbido e rinchiuso, ora sospettoso e incostante, Da qualche lettera risulta ch'egli meditò più volte la morte, e vi andò vicino: altre volte pensò di entrare tra i monaci dell'Ospizio del gran San Bernardo ...
Storia di un'anima (pagina 9)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Come potrei io dedicarmi a te? oscuramente, ma santamente provarti sempre che t'amo e contrapporre alle mie sciocche ambizioni, all'amor proprio trafitto, alle vane gare in cui sanguina il cuore inutilmente, contrapporre il tuo affetto sempre placido, sempre religioso, sempre benedetto, non mai ridicolo? * * * O Lidia, Dio è l'ironia!—Il buio! ULTIMO GIORNO DELL'ANNO 1876 ... Ella mi appartiene quasi, fino all'ultimo minuto di questo anno; domani si apre un anno nuovo, un anno che sarà importante per lei: sento che mi sfugge sempre più, che non è… ... che non sarà mai più mia!…(5) Mio Dio, rendila felice!—Io mi illudo sempre nel mio dolore: rileggo la sua lettera, ribacio il suo ritratto, sento nell'animo la sua voce, e sono superbo, contento, felice, ma sogno, sogno: la verità non è ancora entrata nel mio cuore, io non sono persuaso che non la vedrò più! che non ho più diritto a pensare a lei!… Anno tristo, la mia vita è spezzata ... senza più ambizione di un nome, senza desiderio di una donna, senza coscienza di un'anima, e sempre più col bisogno di una donna! Non voglio più scrivere ...
Storia di un'anima (pagina 10)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... speranze! Giorni in cui mi pareva sempre di sentire l'odore di ghiaia umida misto all'odore delle violette: mi pareva di vedere uno dei viali del giardino non suo un viale che termina a un gruppo di pini dal cortice odoroso… ... Ella apparecchierà la sua veste bianca! Ella gli scriverà quei mille nonnulla così graziosi, così cari, così confidenti! L'oubli seul sépare! E il mio pensiero? O mio tranquillo cimitero di Limbiate, ti amo! O miei boschi! o pini!—Purchè io sia tra voi o mi imagini di essere tra voi, il mio cuore si esalta, l'anima mia diventa buona, e nelle speranze di un di e nelle delusioni d'oggi, il mio desiderio è desiderio di pace e di amore, il mio ingegno si sveglia e mi tormenta e mi fa delirare sempre inconcreto, sempre senza via, sempre senza certezza di scopo ... —Torno adesso da Limbiate, e subito corro quassù a leggere queste mie memorie, e vorrei scrivere sempre un pensiero, sempre un dolore, sempre un'illusione ...
Storia di un'anima (pagina 12)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... E la domenica in Duomo? Sempre, sempre passeggiavo sotto le arcate ricordandomi le espressioni della mia lettera, le espressioni della sua: e pensando che avrei studiato, e che avrei fatto… ... Ed io? Che farà? È sposa? Era con sua madre? Colla sua tutrice? Ho influito sulla sua vita? Viene da Mantova o da Catanzaro? Va a Catanzaro o forse per sempre in Germania? È felice? Era pallida ... Mi ricordo sempre il Suicidio, dramma di Ferrari, e so di voler bene a mia madre! O mamma! o mamma! Come da Te è uscita la mia anima ardente? E sono brutto e ho dei difetti che mi rendono ridicolo nell'amore ... —Solo senza illusioni, senza egoismo e senza virtù proficue agli altri, solo e sempre memore che hai amato hai amato, hai amato ... E Lei penserà a me? Spero sempre: e benedico le mie melanconie ... —Sono a Milano, da quasi una settimana: e come mi sento triste! Sempre il tuo pensiero, o Lidia! Come all'anima mia abbisogna la tua! Come mi sento bisogno di amare, di credere, di sperare!—Un amico mi ha domandato se sono divenuto filosofo, anch'io ...
Storia di un'anima (pagina 15)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... (7)» O Tintoretto, quanto mi costi! O Byron, o Goëthe, per leggervi ho speso un anno di fatiche e di illusioni e di delusioni!—L'amico si ricorderà sempre di voi ... Questo amico che ha votato alla solitudine e allo studio gli anni più belli e più ardenti della sua giovinezza, colla sola gentile confidenza in Dio che un'anima di sorella ci poteva essere, la quale conoscesse le religioni del suo affetto e le febbri del suo povero ingegno, questo amico, qualunque sieno le circostanze della sua vita e della Vostra, vi ricorderà sempre ... L'ho sempre sentita questa profonda confidenza, anche quando ti credevo sposa a un altro ... e vivrà? O Dio, sento una profonda fede in Te, l'ho sempre sentita anche nella disperazione, ho fede! e Tu mi dai la speranza! Povera ragazza! Sono io un infame, che la illusi? No: Dio mi vede ... Vivo! o Lidia, da quella prima sera che ti vidi a Limbiate ad oggi come ti ho sempre amato! ma quale scoraggiamento nel pensare «Mi amerà lei? o almeno si ricorderà di me?» Forse Ti ero indifferente!—Ma in questi giorni mi ami! mi ami! O mamma, come sono felice! Come Ti amo! Ma ricomincia il tormento:—Come farmi una strada?—come lavorare a prepararmi un avvenire? Io sono poeta! 18 martedì ... Un anno fa, voi mi avete scritto che credevate all'affetto nobile, puro, bello, quand'io mi sentivo tanto felice di sapervi felicissima: in quest'ora in cui ringrazio Dio che la mia povera voce possa giungere a un'anima sconsolata, in questa ora vi dico che Voi non avevate offerta la carità del vostro affetto ad un floscio che volesse raccosciarsi sui gradini del vostro altare e che sempre volesse tendervi la mano elemosinando l'obolo della vostra contentezza ...
Storia di un'anima (pagina 19)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... E fra il lusso della cena, nel salone, mi sono immaginato la tua modesta cameretta, o mia vergine! Oh se io potessi farti felice! Quel fracasso mi ha stordito: oh se potessi sempre stordirmi! Invece penso sempre ... I miei nervi si sono acquietati; le idee sono sempre le stesse ... Oh potessimo sposarci a Limbiate!—È un pensiero che ho sempre, e che non ho mai scritto! Dio, Ti ringrazio! Mi hai aiutato l'anno scorso, e in che giorni! mi aiuti anche in questo ... Diffido sempre di me ... —Aspetto sempre d'esser accettato alla Congregazione di Carità ... Venendo a casa, come sempre ho pensato a Lidia! Nella mia camera da letto, sullo specchio vedo una busta…—Una lettera di Lidia, mi sono detto subito ... —Perchè oggi ho il mio pensiero così fissamente rivolto a Te, o mia sorella? L'anno scorso, quand'ero in Duomo, credevo e temevo sempre di vederti a braccio del Tuo sposo ... —Mi suonava sempre nell'anima questo tuo caro ricordo ...
Storia di un'anima (pagina 20)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... suonate meste e quasi a morte!—Come suoneranno meste a Venezia!—Le campane mi hanno sempre commosso nei paesi, e nelle città di provincia ... A questo mistero del pane di Dio io sposo sempre una mesta commemorazione, santa, pura, gentile ... In che mani saranno questi miei fogli fra venti anni? e fra quaranta? e fra cento?—Vivrà l'anima mia, quando io sarò polvere e nulla?—Chi leggerà? chi capirà? Chi pregherà per me fra cento anni? O Lidia, almeno le anime siano immortali! posso io averti amato soltanto per sette o dieci o venti anni? e dopo?—Per sempre! Per sempre!—dice l'anima mia ... —Per sempre e in Dio! Dio che è l'amore! Dio che mi vede, e mi perdona, e mi conforta, e mi fa sperare e sorridere:—Dio che c'è! * * * —Torno dal Duomo ... Che pensieri mesti! Credo sempre di vederti e sento di amarti! Ho bisogno di guardarti negli occhi!—Ti immagino nella chiesa di San Marco; tu sei bella, tu credi, tu disperi ... Egoista! Chi da giovane ha avuto le ubbriachezze della carne colla femmina, non può o non è degno di sentire il bisogno alto della donna; chi ha sempre avuto religione per la donna, vive per la sua donna, per il suo bambino ... Se quell'uragano che avevo nell'animo l'avessi traboccato in fatti, che cosa potevo essere io? un demonio!—E sempre, sempre, pensando a Te, mia fanciulla, fra mille dubbi e mille tormenti, ho sorriso e ho confidato in Dio! Sera ... Io come godo la mia gioventù? Come mi preparo per Te? Come penso? E come soffro? Oh il mondo mi assolverà sempre da qualunque sudicio amorazzo, non mi assolverà d'aver amato una vergine pura e povera e infelice! Sera ... —Io mi tolgo da pranzo e Ti ricordo sempre! Ricordo la povera minestra fredda e certi tozzi di polenta che vidi in certe povere casuccie, dove le mamme avevano un bambino in collo ... Come sono contento pensando che in quel dì non saranno più mie vergogne quelle sante, pure, caste effusioni dell'anima mia, in quel dì non saranno più fanciullaggini le mie melanconie e i miei bisogni, ma in quel dì nella loro tremenda evidenza si mostreranno i sacrifizi e le repressioni dell'anima dai miei ventidue a questi miei ventisette anni! Capiranno? Oh no! a loro non fu dato il tormento di amare gentilmente a ventidue anni! a loro non fu dato ingegno e sentimento tormentatore di squisita e sfidatrice poesia! Mia madre dirà:—Che tesoro d'affetti, che avvenire, che felicità! che anima! seppelliamo tutto in una buca e per sempre! Poteva e voleva essere buono e felice, voleva una fanciulla, ma casta, ma gentile, ma infelice ... Lo seppelliamo per sempre! Sì, per sempre! non si viene più di laggiù: è triste verità: si muore: l'anima è la memoria che lasciamo e l'anima mia ve la lascio in queste mie pagine e in quelle mie ultime volontà e in questo mio grido del cuore straziato:—O mamma, ti raccomando la mia Lidia: per Lei sono stato puro, gentile, sperando in Dio… Credi tu in Dio? Sì! Dunque per l'amore di Dio, per Lui che volle ch'Ella fosse il mio angelo attraverso la mia bollente giovinezza che poteva essere piena di spaventose colpe, per Dio che volle ch'Ella mi stimasse e mi rendesse gentile e pauroso e timido, per Dio che me la mostrò, me la tolse, mi tormentò di incertezze, e pare che me la destini ancora, per Dio che è l'Amore e lesse nell'anima mia, per Dio, te la raccomando, o mamma, Oh come vorrei che queste fossero l'ultime parole che scrivo è che tu troverai, perchè Ella, la mia Lidia, ti sia raccomandata come una figlia! 17 maggio ...
Storia di un'anima (pagina 24)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Come mi faccio sempre melanconico! Volevo far posto pei nuovi scritti… ... La ricchezza mi spaventò sempre ... La morte mi consola sempre ... Ti avrei scritto anche le orgie, gli abbracci lascivi, le ebbrezze, se non fossi sempre vissuto così timido! * * * Vado a prendere del bromuro di potassio ...
Storia di un'anima (pagina 38)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Nozze perpetue nella Natura, sulla terra, nelle acque, nell'aria, sempre l'opera di una potenza ineluttabile, maga divina dalle multiformi trasformazioni ... —E la donna? Come volarono gli anni! La mamma, sempre santa, bellissima, felice, sempre porse fiori e sempre amore ... Sempre comprendeste l'amore ...
Storia di un'anima (pagina 43)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Dura invece la bontà, come l'incenso nel chiuso tabernacolo, la carità fatta non invecchia mai, ed è sempre sorella alla carità da farsi ... Ricordati che il sorriso è raggio d'alba nel crepuscolo della meditazione, che il riso è lume vulgare in una lucerna di terra; l'alba è foriera del giorno sempre: la vile lucerna un dì o l'altro si spezza ... Ma qual è il fiore che sempre mantenga la sua freschezza e il suo profumo? Ama la solitudine ... Se l'anima tua è un tranquillissimo ruscello che scorre dall'alto tra due rive di fiori, perchè sempre rifletta il colore del cielo, prega che i fiori non diventino alberi, e gli alberi non facciano bosco ... Se l'anima tua è un'onda tempestosa, non disperare che si franga nel buio per sempre ... Se avremo figli, noi dagli occhi di quelli, quando ci si stringeranno attorno, domandando:—State bène?—noi attingeremo gli sbiaditi ricordi di pianti e di sorrisi, e ci interrogheremo sconfortati: E noi giurammo eterno il dolore?—Se avremo figli, essi verranno sulla nostra fossa e prometteranno di venire sempre: ohimè! pongano una croce di legno: è l'immagine più vera del dolore: essa perde il nome, si tarla, si sfianca, cade, e serve a cuocere la cena alla famiglia del becchino… Nevicherà tanti inverni in camposanto! Molte cose vedrai, frequentando la società, moltissimo imparerai nella solitudine della tua meditazione ...
Storia di un'anima (pagina 44)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Sai tu che voglia dire la parola per sempre? Nella vita vuol dire promettere ciò che non è in noi: in morte, ciò che speriamo nell'ultima illusione ... Ella partì da questi luoghi e per sempre: la tua casetta, miserrimo patrimonio, non serberà più la tua memoria, perchè gli estrani non sanno che sia il dolore di un cuore deserto ... Ma senti, Maria, avrai fiori da me, e da me sempre un ricordo ... La mamma t'insegnò che sempre sei sotto l'ali di un angiolo custode: la vita t'insegnerà che sarai sempre sotto l'incubo di un ghigno, il ghigno del dubbio ... Oh, se puoi, rammenta sempre la mamma! Ama la poesia ...
Storia di un'anima (pagina 54)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... E di nuovo un saluto! II Dopo che abbiamo chiacchierato tanto, vi parrebbe tempo, o signori, di fare una passeggiatina? Vi sono torrenti scroscianti che c'invitano, freschissimi castagneti, gruppi di frassini, pendii, scese, scaglioncini da giardino inglese, frane dirotte, ciclami nicchiati sotto ai massi stillanti, stradoni e stradette mulattiere, ponti altissimi e plance traballanti, paesotti, manifatture e castella e storiche memorie: di lontano sempre i sommi deserti delle Alpi ... Dove lascio me? Io avrò sempre da sorridere alle lapidi dei morti e alla formica, che, arrampica, arrampica, arrampica, vuole scalare i dadi di pietra degli antichi castelli ... E per la povera penna la descrizione è finita: nel calamaio ho solo il nero sbiadito dell'inchiostro e l'acido dell'aceto, negli occhi ho il sole fulgidissimo, coloritore, diffuso, nel cuore ho una mestizia indefinita: tra gli ampi spettacoloni e la mia povera pupilla sempre si pone una lente colle iridi più care, una bella lagrima e ben calda… ...
Storia di un'anima (pagina 58)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... gente onesta e laboriosa si abbia sempre un premio ... Ma sì! Se egli avesse potuto ficcare gli occhi sino a noi! Avrebbe veduto, in groppa agli asinelli, le più care signore, felici di svelare una scarpina col tacco all'Efftein, e gli eleganti giovanotti felicissimi di poter loro tener la staffa; i buoni papà e le mamme che lasciano volontieri sviarsi tra i crocchi dei caffè e dei piazzali le loro ragazze sui diciassette, e i bimbi allegri, vestiti alla marinaresca che già offrono cavaliermente il braccio alle signorine, e i mariti che domandano: dov'è mia moglie? e le mogli che non domandano: dov'è mio marito? e i patriarcali piovani che sono sempre pronti e convinti a dire che tutto succede con permissione del Signore ... La scena è pittoresca; il paese lungo, la via erta, le case affatto moderne e come quelle della riviera ligure, la chiesa piccina e tutta bianca, il campanile grosso, tozzotto, degno d'un proposto capo pieve, una casa col tetto a quattro pioventi, un po' acuminato, la gronda a volticciuole e l'aria di un torracchiotto; in fondo le allee che a zig-zag vanno alle fonti, il santuario di Santa Giuliana raccosciato come tra il verde; a sinistra, quasi sempre incoronata di nubi, la vetta dello Spitz, e giù l'Agno dalle acque saponacee e dal letto sassoso, e a chiudere la scena, aduste, violastre, cornute, le formidabili alpi tirolesi ... E infine dico alle lettrici colla massima gioia che, fra la tolette di vera eleganza, noto sempre quelle delle nostre gentilissime concittadine, signora C ...
Storia di un'anima (pagina 64)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Le capanne sono celate dietro brune cataste di legna, o tra ammassi scaglionati di fascine; frequenti sono le boscaglie, lucidissimi gli stagni d'acqua, sempre gaio il fogliame vicino e aereo, soffice il lontano fuso coi monti, col cielo, con alcune cime nevicate… I punti più deserti sono per il pittore melanconico ... Non sembra di camminare, l'uomo, atomo, è sempre fisso innanzi alla immensa bellezza della natura ... L'aria che viene dai monti, che s'infresca dal lago, che si poetizza dal cielo, entra in noi, scaccia da noi l'animaccia stanca, scettica, cittadina e ci dà un po' dell'anima della natura, col bisogno di salire in alto, coi voli dei desiderii amplissimi, coll'ali della poesia che non ha metro nè rimario!—Si diventa buoni e si ama, si ama, si ama!… Io qui non invito quelli che hanno la bottega nel cuore, nè le donnine che portano sempre lo specchio al servizio delle uniche loro carni bianchissime: non invito la folla che mangia, beve, ride, ma sibbene le anime torturate dai desiderii inesplicabili, affannate dalle spossatezze del deserto, i cuori che hanno amato o che amano! E vengano i nervosi all'idropatia! Le isteriche stancate dell'attendere! le vinte del corpo! Qui si ama, si ama!—E il lago seduce sempre, cantando l'eterna canzone senza esigere la sua gentile senseria ... Qui dove passeggiamo noi il murello di riparo alla stradetta serpeggia o lumeggiato o smorto in ombra con toni trasparenti, e la montagna affolta boschi e boschetti e sprazza luci sulle zolle, e s'infosca nelle ripiegature delle falde: grotte, acque, fiori, pratelli stiacciati da cumuli di macigni… Oh i monti! Il cittadino che li contempli in un attimo vi ha famigliari, e non c'è pendìo di vallicella ove non sogni d'essere stato già un'altra volta a piangere un dolore: non richiama una gioia definita, ma ricorda d'aver sorriso e spera di sorridere dall'alto di quella cima boscosa, da dove si deve vedere l'altro versante… Di là… Monti e valli e case e gioie e dolori!… Se ha letto un bel libro, sente di doverlo rileggere su quel masso, attraverso quel torrentello, sguazzando sul fondo translucido e sabbioso l'ombrellino… di chi? È un fatto: nei quadretti, e nelle memorie, e nelle speranze compone sempre, direbbero i pittori, una figurina di donna, che ne' suoi occhi sintetizza tutto il linguaggio della natura… Rincorriamoci, o fanciulla: il lago ci invita al bagno: la montagna ci prepara la reazione ...