L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza pagina 13

Testo di pubblico dominio

insegni a quali caratteri lo potrai riconoscere. E aguzza l'occhio e tendi l'arco dell'attenzione, perchè i libertini son quasi sempre molto simpatici e le donne hanno una tendenza a trovarli carini e ad amarli. Eppure sono cattivi mariti e spesso anche pessimi padri. Nella loro moglie, come in generale in tutte le donne, essi non vedono che la femmina. E l'amano o piuttosto la desiderano finchè è giovane e bella; sprezzandola appena cade sul suo capo la prima neve o compare sul volto la prima ruga. Essi sono tutti del parere di quel loro collega, che un giorno diceva sospirando: —Perchè mai quando la moglie ha quarant'anni, non si può congedarla per prenderne due che abbiano vent'anni ciascuna? Non si può forse cambiare senza frode un biglietto di 50 lire in due biglietti, di 25 lire ciascuno? * * * Il giovane libertino che ti fa la corte, ti guarda in faccia con occhi ardenti e senza alcuna timidezza, e il suo sguardo ti obbliga quasi sempre ad abbassare gli occhi e ad arrossire. Egli non si accontenta di guardarti in volto, ma i suoi occhi vanno in su e in giù dal capo ai piedi e ti abbraccian tutta; e tu te ne senti offesa, come se ti dirigesse parole audaci e sconvenienti. Una signora molto perbene mi diceva una volta: —Io non so spiegarmi il perchè, ma quando mi guarda il marchese R. io mi sento come se fossi nuda, e mi guardo e mi riguardo per vedere se davvero io sono vestita…. Il marchese R. era infatti un gran libertino. Il giovane libertino però non si accontenta di guardare. Egli trova ad ogni momento un pretesto per toccarti il vestito o per toccare il tuo piede col suo. Trova sempre, che hai un ricciolo fuori di posto e lo vuol mettere al suo posto. Se ti dà la mano, trattiene la tua a lungo nella sua e l'accarezza teneramente, e te la stringe forte, in modo da farti arrossire. Quella stessa signora di poc'anzi mi diceva: —Io cerco sempre di evitare la stretta di mano del marchese R.
Essa mi sembra un oltraggio.
Bada molto anche ai suoi discorsi. Più d'una volta egli ti farà dei racconti in apparenza innocentissimi, ma li interromperà ghignando coll'occhio o sorridendo col labbro; come se volesse farti capire, che non dice tutto quel che potrebbe dire e vorrebbe però che tu capissi anche ciò ch'egli non dice. Tu non capirai nulla, ma egli continuerà a sottolineare certe parole, con una ghignatina o con un sorriso pieno di malizia. Tu non lo sai, ma quelle ghignatine e quei sorrisi nascondono un'impertinenza e nel mondo morale sono veri oltraggi al pudore, Se tu visiti una galleria o una esposizione di quadri con lui, egli si fermerà sempre davanti ai quadri, dove vi è qualche figura poco vestita o qualche Venere senza la camicia e guardandoti cogli occhi ardenti ti sorriderà maliziosamente, invitandoti a guardare o ad ammirare. Se ti presta un libro, troverai un segno dove si descrive una scena d'amore, o ti leggerà egli stesso quella pagina, commentandola coi suoi sguardi diretti, a te. * * * Potrà accaderti anche questo. La tua giovane cameriera entra nel tuo salotto e ti annunzia la visita del tuo pretendente. —Fallo entrare…. Ma mentre tu dici queste parole, hai guardato la cameriera e l'hai trovata rossa in volto e molto turbata. Un momento dopo non te ne ricordi più, ma pochi giorni dopo, il pretendente ti fa un'altra visita e tu rimarchi lo stesso rossore e lo stesso turbamento nella tua cameriera. Ti pare questa volta, che anche la sua voce sia alquanto tremula. Alla terza e alla quarta volta che si ripete la stessa scena, tu senti il bisogno di interrogare la fanciulla, quando essa ti accompagna a letto per svestirti. —Ma dimmi un poco, Silvia, perchè quando viene l'ingegnere M. tu entri sempre in salotto colla faccia rossa e il volto turbato? Ciò non ti accade mai, quando annunci altre persone…. Silvia diviene rossa più che mai e non risponde. —Dimmi la verità, Silvia… lo voglio. —Signorina… non lo so. —Lo devi sapere…. —Ma, signorina mia, ella sa che sono tanto timida…. I giovanotti mi fanno suggezione…. —Ma ciò non ti accade mai, quando parli con mio fratello, quando mi annunci il dottor B. o l'avvocato T.; che sono anch'essi giovanotti e per di più molto belli…. —Ma il signorino lo vedo ogni giorno e gli altri… gli altri non mi fanno suggezione…. Qui Silvia abbassa gli occhi, poi si soffia il naso. Pare che stia per piangere e poi: —Ecco, cara signorina, io non volevo dirglielo, perchè non me ne sentiva il coraggio e poi e poi, perchè…. Silvia si ferma e piange. —Perchè…. perchè mi pareva, che l'ingegnere fosse il di lei fidanzato e non voleva dirne male…. —No, di' pur tutto, l'ingegnere non è mio fidanzato…. —Ebbene, allora le dirò tutta la verità. Quel signore, appena entrato in anticamera, prima ancora di domandarmi se la signorina è in casa, mi prende per il ganascino, o mi vuol abbracciare, o prende con me altre confidenze di questo genere…. L'ultima volta, mentre io le levavo il soprabito…. Signorina, non ho il coraggio di dirglielo…. —Su, su, voglio saper tutto. —Ebbene mi ha abbracciato e mi ha dato un bacio…. —E tu l'hai lasciato fare? E non me l'hai detto subito? —Che cosa vuole! mi ha preso all'impensata ed io avevo vergogna a parlarle di queste cose; ma me lo lasci dire, l'ingegnere è un gran farabutto. * * * Figliuola mia, un giovane che è innamorato di una signorina, che va a farle visita, deve avere lo stesso tremito con cui un credente si avvicina all'altare; deve sentirsi puro d'ogni basso istinto, e se invece ha tempo e voglia di pizzicare una cameriera, non deve avere nell'anima la menoma idealità. Egli è di certo un libertino e se ti vuol fare sua sposa è per concludere un buon affare o per soddisfare un bisogno dei sensi. Dopo quel dialogo tu devi chiudere la porta al pretendente e trovarti sempre fuori di casa, quando egli viene a farti visita…. Vada ad abbracciare altre cameriere e si cerchi un'altra sposa. Quanto a te, devi fargli capire in un modo o nell'altro, che a lui deve applicarsi il verso: Lasciate ogni speranza…. IL MARITO STUPIDO. Tesoro mio, ti farei troppo torto, se io credessi in te la possibilità di innamorarti d'un uomo imbecille e di non saperlo distinguere dopo pochi giorni di conoscenza. Vi sono pur troppo donne, che hanno sposato uomini stupidi, perchè eran ricchi e portavano una corona irta di corna nello stemma di famiglia. Anche le più ciniche, anche quelle che riguardano il marito come un podere o come un salvacondotto, finiscono per pentirsi di questa loro prostituzione. La donna che si vergogna del proprio compagno, che deve arrossire di lui in ogni conversazione, sente minorata anche la propria dignità, e quando i suoi figliuoli son grandicelli ed è costretta a compatire davanti ad essi il loro padre, prova uno di quei dolori profondi, muti, che solcano l'anima come un ferro rovente. La donna deve essere fiera del marito suo, e della sua gloria; e del suo ingegno gode quanto lui e più che lui. Essa perdona la bruttezza, i capelli bianchi, perfino le infermità vergognose: non perdona mai l'imbecillità. Se vi è una virilità del corpo, ve n'ha un'altra più alta e più vitale; quella dell'ingegno e dell'energia del carattere. E a questa per onor suo la donna tiene assai più che all'altra. Essa è nata come la vite per appoggiarsi all'albero e quando è costretta invece a sostenere il compagno, può giungere forse fino alla pietà, all'amore giammai, e all'amicizia neppure, perchè non si può aver per amico chi non si stima. Quando una donna si è venduta ad un ricco imbecille, quando nel giorno si è inebbriata del fasto di un attacco sontuoso, quando ha portato in giro con intima compiacenza le sue gioie, i suoi vestiti di velluto; quando ha gettato in viso alle amiche con sfacciata vanità i suoi servi; essa rientra in casa e seduta accanto al suo imbecille rumina quelle false gioie, che si mutano in bocca in altrettanto fiele. Più d'una

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Argomenti: sorriso pieno,    uomo imbecille

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