L'arte di prender marito di Paolo Mantegazza pagina 26

Testo di pubblico dominio

qualche artifizio, e chi è stato a Berlino o in Scandinavia deve aver ammirato fra vetri e vetri delle finestre mazzi stupendi di fiori imbalsamati, coi loro vaghi colori. La sentimentale. Sempre roba imbalsamata…. Un'altra. Vorrei sapere però, come si possono imbalsamare gli amori, per serbarli sempre freschi e coloriti. Il botanico. Coll'acido fenico, col sublimato corrosivo… colle pomate arsenicali…. Qui un coro di grida d'orrore venuto da ogni parte coperse la voce dell'oratore. —Puah! Orrore! Che bestemmia!… Già questi scienziati son sempre materialisti, brutali, insopportabili…. Morte alla scienza!… Un professore di psicologia, che aveva fino allora taciuto e che si accontentava di guardare le belle signore, modestamente fece osservare, che il botanico non aveva detto alcuna bestemmia, non aveva profanato nè punto nè poco il sublime sentimento dell'amore; perchè anche gli affetti subiscono le influenze esterne e interne e possono per virtù di esse crescere, diminuire, risorgere o morire del tutto. Quindi, anche per l'amore (concludeva egli) vi devono essere delle forze, che lo aiutano a vivere, che lo conservano, che gli concedono una insolita longevità…. Tutto sta a trovarle e a saperle adoperare sapientemente. La sentimentale. Vorrei un po' sapere che cosa conserva l'amore. Il psicologo. Per esempio la fedeltà dei due che si amano. La sentimentale. Questo è un vero e proprio circolo vizioso. Se si serbano fedeli è perchè continuano ad amarsi, e allora non c'è bisogno di alcun antisettico. Un'altra…. Il miglior conservatore dell'amore è la gelosia. Un'altra (maliziosamente). No, è l'abilità di far sperar sempre e di non conceder mai. La sentimentale. Davvero? Questo mezzo mi sembra il miglior modo per uccidere l'amore di morte violenta. Un'altra. Credo che ciò non faccia grande onore al nostro sesso, ma l'ottimo degli antisettici in amore è la civetteria. Un'altra. Bravissima! Soprattutto non lasciarsi veder mai spettinata o mal vestita. Un'altra. E tener sempre alto il biscottino, che si vuol dare. Non avete veduto come i cagnolini si alzano sui piedi di dietro e stanno lungamente in una posizione incomodissima, quando si offre loro a quel modo un bocconcino ghiotto? Quasi tutte le signore presenti a quel convegno avevano parlato: soltanto una, la più vecchia, aveva sempre taciuto. Era vecchia, ma pretendeva ancora di esser giovane, e cogli artifizii della sarta, del profumiere e del tintore riusciva a lottare con qualche successo nelle penombre dei salotti mal illuminati. Battè due o tre volte il ventaglio sul tavolino, quasi volesse chiamar l'attenzione di tutti su ciò che stava per dire: nè contenta di questo, aspettando il silenzio generale, si gargarizzò la gola con due o tre colpi di tosse, poi dall'alto esclamò: —Signori e signore; non so che cosa debbano fare gli uomini per conservare il nostro amore. È cosa che li riguarda ed io non me ne curo. So però ciò che noi dobbiamo fare per tenerli sempre inginocchiati ai nostri piedi….— E tacque. Siccome il fine del discorso però non veniva mai, da varie parti della sala sorsero domande impazienti: —Che cosa è dunque per voi il miglior antisettico dell'amore? Nuova pausa, nuovo batter del ventaglio, e poi dall'alto, anzi dall'altissimo: —Il disprezzo! Allora un vecchio venerando, che non aveva mai parlato, che aveva soltanto sorriso d'un sorriso volteriano a tutte quelle contese; un vecchio, che non era professore di psicologia, ma aveva sempre studiato uomini e donne con grande amore e grandissima indulgenza, disse: —Mi permettete di dire anche la mia? Se non altro ho vissuto più lungamente di voi tutti e ho veduto più uomini e più donne di tutti voi…. —Sì, sì, fuori l'antisettico migliore…. —L'ottimo fra tutti i preservativi dell'amore, o signore amabilissime e riveriti signori…. è, è…. —È, è? —È il pudore! Tutti e tutte tacquero; chi per sorpresa, chi per subitanei ricordi di un passato già molto lontano, chi per il dolore di non capire…. * * * Eppure, figliuola mia, quel vecchio era il solo fra tutti ad aver ragione, e quando tu sarai moglie e da qualche tempo, gli darai ragione. PARTE TERZA. LA CONCLUSIONE DEL LIBRO. Questo mio libro non è un romanzo e neppure un trattato sociologico o psicologico; ma è per lo meno un libro; perchè ha un frontispizio e un indice, perchè è diviso in varii capitoli; perchè ha un autore che l'ha scritto, e un editore, che ha voluto fargli da padrino, e perchè spera di avere dei lettori e soprattutto delle lettrici. Ma questo libro non sarebbe un libro, se non avesse una conclusione, e questa ve la dico in due parole: Emma, dopo aver sentito l'amica e dopo aver letto e riletto e spesso bagnato colle sue lagrime il manoscritto del babbo, sposò l'ingegner Rinaldini. Ed io che la conosco, posso anche dirvi che ha fatto bene, perche è molto felice, e la sua felicità è di quelle che durano fino all'ultimo respiro.

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Argomenti: grande onore,    grande amore,    sublime sentimento,    trattato sociologico

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