Frasi Belle - Le più belle frasi dolci e romantiche online e altro
|
||||
Il ponte del Paradiso di Anton Giulio Barrili pagina 28innocenti burlette, e perfino verità sacrosante. Quando una cosa vi preme poco, ascoltate, non andando a vedere il fondo, e bevete grosso, come le spugne. L'Aldini, io ho dovuto studiarlo a lungo, direi quasi sminuzzarlo. Come gentiluomo, non c'è nulla da dire; come amico, è leale, sincero, senza segreti per me, ed io ho potuto in coscienza farmi garante per lui; come proprietario, non è ricco, ma neanche può dirsi povero. È questione d'intendersi sul valore del vocabolo; ad ogni modo, trecentomila lire di terre al sole, non sono miserie da povera gente. — Ma non saranno neanche grandezze, da poter aspirare alla mano di una Cantelli. — Perchè? So, a buon conto, che Anselmo non fa questione di denaro. È tanto ricco lui! Ha sette milioni di sostanza, già consolidata, come si dice, in beni stabili, rendita nominativa, buoni del tesoro, azioni di ferrovie, di banche, e va dicendo. Conosco il suo asse, come egli conosce il mio, tanto più modesto del suo. — Fortunato, l'Aldini! — esclamò la signora Livia. — Ma quanto ne toccherà a lui, di quei sette milioni? — Il conto è presto fatto; — rispose Raimondo, che si sentiva invitato al suo gioco; — basta attenersi alla legge. Non è infatti da credere che nel suo testamento il signor Anselmo voglia trattare con diversa misura i suoi figli, e la femmina men bene del maschio. Quanto assegnerà egli in dote a Margherita? Tre, quattro, cinquecento mila lire? Lo saprò, quando avremo discorso a quattr'occhi; ma la batte sicuramente tra questi numeri. Siano anche cinquecentomila, come propendo a credere; non intaccheranno i sette milioni, che da qui al giorno fatale “della partenza che non ha ritorno„ vorranno esser cresciuti d'un bel poco. Ragioniamo dunque sui sette: della metà, cioè dei tre milioni e mezzo, il testatore può disporre come crede, per beneficenze, o per impegni diversi che possa avere, o per favorire la sua vedova a cui per legge un po' cruda spetterebbe soltanto l'usufrutto d'un quarto sull'altra metà dell'asse, divisibile in eque parti tra i figli. Io penso che Anselmo vorrà lasciare la signora Eleonora assai ben provveduta; e penso ancora che della quota a lei assegnata, la brava signora vorrà poi disporre in parti eguali tra i figli. Quanto ai tre milioni e mezzo, divisibili tosto tra i figli, Margherita ne avrà la metà, compresa la dote già ricevuta; dunque un milione e settecentocinquanta mila lire. E questo è il sicuro; resta sempre l'incerto, ma probabile, come avrai già capito. — Si adatterà, il tuo amico? Sai bene quello che pensa, in materia di denaro. — Sì, so bene quello che ne pensava un giorno; — rispose Raimondo, sorridendo. — Ha dunque cangiato opinione? — No, ma vedi, mia cara; in tutti i ragionamenti umani c'è sempre un piccolo elemento perturbatore, che te li cambia lì per lì nel cervello, quando meno ci pensi. Qui non si tratta più, come un giorno, di accettare o no una proposta di alleanza con una persona sconosciuta, o indifferente; qui s'è intromesso l'elemento perturbatore, quell'elemento che i poeti chiamavano una volta “il bendato arciero„. — Ma non vorrà essere ugualmente bendato il banchiere; — osservò con molto giudizio la signora Livia. — I banchieri hanno l'uso di tener gli occhi bene aperti; e non ci vogliono bende, se mai, preferendo un buon paio di occhiali. Vorrà almeno che ci sia tanto da garantirgli la dote. Ora tu propendi a credere che la dote sia di cinquecentomila lire.... — C'è rimedio anche a questo; — rispose Raimondo, con aria di trionfo. — E le dugentomila che soverchiassero il patrimonio di Filippo, s'investirebbero con tutto il resto della dote in altrettanta terra, magari accanto a quella che già possiede Filippo, arrotondando così la tenuta, e facendone un vero latifondo. Ti capacita? Quanto alla parte dell'eredità paterna, è cosa di là da venire, e Margherita potrà costituirsela in sopraddote. Il signor Anselmo, del resto, come ti ho detto, non cerca ricchezze, ma la felicità di sua figlia. Che vuoi tu che si faccia dei denari di un genero? Ce ne siano per la decenza, e basteranno. L'essenziale è che ci sia serietà nel giovane, e che il giovane piaccia a Margherita. Ora il giovane è serio, e le piace. — Come lo sai? — domandò la signora. — Te lo dimostra abbastanza il suo svenimento. — Ma proprio non mi vuoi credere che sia stato il gran caldo? — Non voglio? non posso. Metti pure che la signora Eleonora mi abbia tutto confessato. — Allora, non parlo più; — disse Livia, dando in uno scoppio di risa. E seguitava a ridere come una pazza, arrovesciando il capo sulla spalliera della scranna, a ridere sfrenatamente, fino a farsi venire il singhiozzo. — Perchè ridi così? — le chiese egli finalmente. — Rido della confessione, mio caro; — rispose la signora, ripigliando lo sfogo della sua profonda ilarità. — Ma che si confessano i segreti delle ragazze, agli amici di casa? È un'oca ti dico, anzi una pàpera. E se poi, Dio guardi, per una ragione o per l'altra, si scombinasse il combinato, i dolci segreti della bella Margherita sarebbero stati messi in circolazione. — Si fermeranno a me; — disse Raimondo. — E a me; — soggiunse Livia. — Siamo già in due a conservarli. — Non sei tu una parte di me stesso? e la migliore? — riprese Raimondo. — Sia, come vuole la galanteria del mio signore e padrone; — conchiuse Livia amabilmente; — ma la signora Eleonora resta sempre una gran sciocca. Il migliore amico dell'oggi può essere domani tutt'altro. Dopo di che, corro il rischio di diventarci oca ancor io. Che importa a me di tutto ciò? Ognuno si contenti a suo modo. Così, dunque, secondo te, questo matrimonio è sicuro? — Spero bene; si potrà crederlo tale, dopo l'arrivo del signor Anselmo. — Che sarà stato informato di tutto, m'immagino. — Certo, e verrà presto, appena abbia sbrigato alcuni affari urgenti. Che te ne pare? Ho io fatte le cose per bene? — Ottimamente. Ma se permetti un'osservazione.... — Permettere! — esclamò Raimondo. — Ma tu sei la mia padrona; lo sai bene, questo! — Sì, sì, ma qualche volta.... — mormorò ella, con quell'accento bambinesco, che le andava così bene, — Ci sono delle osservazioni che annoiano, che potrebbero perfino offendere un uomo. — Ed ora, mia bella, tu mi rendi curioso, curioso come.... — Come una donna, di' pure; ti assolvo. — Ed io te, per la tua osservazione, che aspetto. — Eccola qua; non sei un po' sciocco, anzi molto sciocco anche tu? — Raimondo balenò un istante sulla vita. Sentirsi dir sciocco non è piacevole mai ad un uomo. — In che modo? — diss'egli turbato. — Col tuo voler lasciare la professione di banchiere, per cangiarti in sensale di matrimonii. — È tutto qui? — riprese egli, riavendosi un poco. — Tutto qui. — Ebbene, aggiungi sensale a titolo gratuito. — Ma è sempre ridicolo, sai. — Raimondo era lì lì per sentirsi tale davvero. Ma si fece forza, e cercò ragioni da nobilitare il suo atto. — Per l'amicizia, mia cara. Che cosa non si farebbe per l'amicizia? Aggiungi il punto d'onore. Sì, certo, anche questo è stato il movente. Quel cervello balzano di Filippo non mi aveva battuto una volta, con le sue ragioni che non erano ragioni? Gliel ho detto allora; ci penserai meglio e ne riparleremo. Ho aspettato il mio giorno e la mia ora. In cambio di proporgli un partito, gliel ho fatto capitare davanti agli occhi, senza dargli avviso del pericolo. N'è rimasto abbagliato; s'è innamorato a buono, e il dardo dell'arciero bendato non gli esce più dalla ferita. Ho vinto io, dunque; ho riconquistato il mio onore, essendo stato più forte di lui. Che ne dici? — Che hai molto buon cuore; — sentenziò Livia solennemente; — molto buon cuore. — Sei dunque contenta della mia vittoria? — Sì, caro, contentissima; quantunque, con tutta la tua vittoria, tu non mi abbia l'aria di muovere in cocchio verso il Tag: signora bene tutto dote margherita giorno sempre sei credere Argomenti: giorno fatale, cervello balzano, piccolo elemento Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Diario del primo amore di Giacomo Leopardi I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi La favorita del Mahdi di Emilio Salgari Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Lisbona, città da vedere e da sentire Cina: un possibile itinerario di viaggio Come far durare a lungo il profumo Quali giochi scegliere per il coniglio nano Vacanze alle Piccole Antille
|
||||