Frasi Belle - Le più belle frasi dolci e romantiche online e altro
|
||||
Decameron di Giovanni Boccaccio pagina 51impaccio me ne vo' tornare.” E avendo l'animo già pieno d'ira e di maltalento per quello che vedeva gli era stato fatto, ripreso il suo mantello, s'uscì della camera e pensò di voler chetamente trovare chi questo avesse fatto, imaginando lui della casa dovere essere e, qualunque si fosse, non esser potuto di quella uscire. Preso adunque un picciolissimo lume in una lanternetta, se n'andò in una lunghissima casa che nel suo palagio era sopra le stalle de' cavalli, nella quale quasi tutta la sua famiglia in diversi letti dormiva; e estimando che, qualunque fosse colui che ciò fatto avesse che la donna diceva, non gli fosse potuto ancora il polso e 'l battimento del cuore, per lo durato affanno, potuto riposare, tacitamente, cominciato dall'un de' capi della casa, a tutti cominciò a andar toccando il petto per sapere se gli battesse. Come che ciascuno altro dormisse forte, colui che con la reina stato era non dormiva ancora; per la qual cosa, vedendo venire il re e avvisandosi ciò che esso cercando andava, forte cominciò a temere, tanto che sopra il battimento della fatica avuta la paura n'agiunse un maggiore; e avvisossi fermamente che, se il re di ciò s'avvedesse, senza indugio il facesse morire. E come che varie cose gli andasser per lo pensiero di doversi fare, pur vedendo il re senza alcuna arme diliberò di far vista di dormire e d'attender quello che il far dovesse. Avendone adunque il re molti cerchi né alcun trovandone il quale giudicasse essere stato desso, pervenne a costui e trovandogli batter forte il cuore seco disse: “Questi è desso.” Ma sì come colui che di ciò che fare intendeva niuna cosa voleva che si sentisse, niuna altra cosa gli fece se non che con un paio di forficette, le quali portate avea, gli tondé alquanto dall'una delle parti i capelli, li quali essi a quel tempo portavan lunghissimi, acciò che a quel segnale la mattina seguente il riconoscesse; e questo fatto, si dipartì e tornossi alla camera sua. Costui, che tutto ciò sentito avea, sì come colui che malizioso era, chiaramente s'avisò perché così segnato era stato: laonde egli senza alcuno aspettar si levò, e trovato un paio di forficette, delle quali per avventura v'erano alcun paio per la stalla per lo servigio de' cavalli, pianamente andando a quanti in quella casa ne giacevano, a tutti in simile maniera sopra l'orecchie tagliò i capelli; e ciò fatto, senza essere stato sentito, se ne tornò a dormire. Il re, levato la mattina, comandò che avanti che le porti del palagio s'aprissono, tutta la sua famiglia gli venisse davanti; e così fu fatto. Li quali tutti, senza alcuna cosa in capo davanti standogli, esso cominciò a guardare per riconoscere il tonduto da lui; e veggendo la maggior parte di loro co' capelli a un medesimo modo tagliati, si maravigliò, e disse seco stesso: “Costui, il quale io vo cercando, quantunque di bassa condizion sia, assai ben mostra d'essere d'alto senno.” Poi, veggendo che senza romore non poteva avere quel ch'egli cercava, disposto a non volere per piccola vendetta acquistar gran vergogna, con una sola parola d'amonirlo e di mostrargli che avveduto se ne fosse gli piacque; e a tutti rivolto disse: “Chi 'l fece nol faccia mai più, e andatevi con Dio.” Un altro gli avrebbe voluti far collare, martoriare, essaminare e domandare; e ciò faccendo avrebbe scoperto quello che ciascun dee andar cercando di ricoprire, e essendosi scoperto, ancora che intera vendetta n'avesse presa, non iscemata ma molto cresciuta n'avrebbe la sua vergogna e contaminata l'onestà della donna sua. Coloro che quella parola udirono si maravigliarono e lungamente fra sé essaminarono che avesse il re voluto per quella dire, ma niuno ve ne fu che la 'ntendesse se non colui solo a cui toccava. Il quale, sì come savio, mai, vivente il re, non la scoperse, né più la sua vita in sì fatto atto commise alla fortuna.– 3 Sotto spezie di confessione e di purissima conscienza una donna innamorata d'un giovane induce un solenne frate, senza avvedersene egli, a dar modo che il piacer di lei avesse intero effetto. Taceva già Pampinea, e l'ardire e la cautela del pallafreniere era da' più di loro stata lodata e similmente il senno del re, quando la reina, a Filomena voltatasi, le 'mpose il seguitare: per la qual cosa Filomena vezzosamente così incominciò a parlare: –Io intendo di raccontarvi una beffa che fu da dovero fatta da una bella donna a uno solenne religioso, tanto più a ogni secolar da piacere, quanto essi, il più stoltissimi e uomini di nuove maniere e costumi, si credono più che gli altri in ogni cosa valere e sapere, dove essi di gran lunga sono da molto meno, sì come quegli che, per viltà d'animo non avendo argomento come gli altri uomini di civanzarsi, si rifuggono dove aver possano da mangiar, come 'l porco. La quale, o piacevoli donne, io racconterò non solamente per seguire l'ordine imposto, ma ancora per farvi accorte che eziandio che i religiosi, a' quali noi oltre modo credule troppa fede prestiamo, possono essere e sono alcuna volta, non che dagli uomini, ma da alcuna di noi cautamente beffati. Nella nostra città, più d'inganni piena che d'amore o di fede, non sono ancora molti anni passati, fu una gentil donna di bellezze ornata e di costumi, d'altezza d'animo e di sottili avvedimenti quanto alcuna altra dalla natura dotata, il cui nome, né ancora alcuno altro che alla presente novella appartenga come che io gli sappia, non intendo di palesare, per ciò che ancora vivon di quegli che per questo si caricherebber di sdegno, dove di ciò sarebbe con risa da trapassare. Costei adunque, d'alto legnaggio veggendosi nata e maritata a uno artefice lanaiuolo, per ciò che artefice era non potendo lo sdegno dell'animo porre in terra, per lo quale stimava niuno uomo di bassa condizione, quantunque ricchissimo fosse, esser di gentil donna degno, e veggendo lui ancora con tutte le sue ricchezze da niuna altra cosa essere più avanti che da sapere divisare un mescolato o fare ordire una tela o con una filatrice disputar del filato, propose di non voler de' suoi abbracciamenti in alcuna maniera se non in quanto negare non gli potesse, ma di volere a sodisfazione di se medesima trovare alcuno il quale più di ciò che il lanaiuolo le paresse che fosse degno. E innamorossi d'uno assai valoroso uomo e di mezza età, tanto che, qual dì nol vedea, non potea la seguente notte senza noia passare; ma il valente uomo, di ciò non accorgendosi, niente ne curava, e ella, che molto cauta era, né per ambasciata di femina né per lettera ardiva di fargliele sentire, temendo de' pericoli possibili a avvenire. E essendosi accorta che costui usava molto con un religioso, il quale, quantunque fosse tondo e grosso uomo, nondimeno per ciò che di santissima vita era quasi da tutti avea di valentissimo frate fama, estimò costui dovere essere ottimo mezzano tra lei e 'l suo amante. E avendo seco pensato che modo tener dovesse, se n'andò a convenevole ora alla chiesa dove egli dimorava e fattosel chiamare disse, quando gli piacesse, da lui si volea confessare. Il frate, vedendola e estimandola gentil donna, l'ascoltò volentieri; e essa dopo la confession disse: “Padre mio, a me conviene ricorrere a voi per aiuto e per conseglio di ciò che voi udirete. Io so, come colei che detto ve l'ho, che voi conoscete i miei parenti e 'l mio marito, dal quale io sono più che la vita sua amata, né alcuna cosa disidero che da lui, sì come da ricchissimo uomo e che il può ben fare, io non l'abbia incontanente; per le quali cose io più che me stessa l'amo: e lasciamo stare che io facessi, ma se io pur pensassi cosa niuna che contro al suo onore o piacer fosse, niuna rea femina fu mai del fuoco degna come sare' io Ora uno (del quale nel vero io non so il nome ma persona da bene mi pare e, se io non ne sono ingannata, usa molto con voi) bello e grande della persona, vestito di panni bruni assai onesti, forse non avvisandosi che io così fatta Tag: donna fatto essere uomo tutti uno fare casa alcuno Argomenti: valoroso uomo, presente novella, niuno uomo, simile maniera Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi Novelle rusticane di Giovanni Verga Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni L'Olimpia di Giambattista Della Porta La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come fare soldi e contare, possibilmente, su un piccolo reddito passivo Come gestire una serena convivenza Caratteristiche del mixed wrestling Il Boa constrictor Come affrontare con fiducia un colloquio di lavoro in azienda
|
||||