Storia di un'anima di Ambrogio Bazzero pagina 70

Testo di pubblico dominio

contrade polverose della storia sacra si mettono in carovana i Re Magi coi carrioni d'oro e colle barbe d'argento…. È Natale!… Mia carissima, ecco che il grand'omino, cogli occhi ingarbugliati dal sonno, sarebbe sdrucciolato dal lettuccio, le calze grinzose, le gambe pienotte, la camiciuola discinta su una spalla grassoccia, una scarpetta scalcagnata nelle mani…. Una scarpetta pei doni del bambino!… Ed ecco che s'avvia coll'ondeggiare di un proposto in piviale, scantona un tavolo, barcolla contro una seggiola, si rifà, cammina, cammina, e si perde nel vano di una porta: e là si ascolta un sospirone dal naso tappato per il raffreddore e dall'anima rigonfia di promesse…. Quanto oro avresti dato per quel tomaio sì rifrusto che doveva chiudere per lui tutti i doni della terra? Dentro una dozzina di confetti, e torno torno una carrozzuccia di latta che odora di vernice e un ginnastico tirolese dinoccolato nelle sue membra di abete bianco e un agnello lanoso col suo mantice che soffia il lamento arcadico e felice! È Natale! è Natale!… O Madonna, o mia Madonna bionda e della terra, non mi svegliare dal casto sogno, per amore della tua mamma! O bambino roseo, bambino della mia Madonna bionda e della terra, bambino del mio presepio, bambino della casetta del povero poeta, vieni e dammi questo bacio lungo, questo bacio santo, questo bacio di Natale! * * * Giù, giù, sui campi mestissimi della nostra pianura lombarda si fa crassa di un nebbione rossigno la mattina del Natale. Dormono i campi: si sgranchisce il paesello. Ecco qua un grigio pesante e un silenzio di morte: là un lume piccino e uno strido di ceppo scheggiato…. Il curato, si è vestito e il sacristano tira la fune della campana…. Il primo squillo profondo di un saluto benedetto. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . (Qui la carta del manoscritto è bruciata).(12) LA STELLA DEI RE MAGI. Oh blest be thine unbroken light!
BYRON.
Luccicava una stella, alta, fulgida, azzurrina. E pareva, come inestinguibile ricordo, mi ammiccasse lontano lontano sulla casa di una fanciulla ch'io avevo amato indarno. E pensavo….. Infine mi staccai da quella finestra, ripulii quel vetro, e mi posi a meditare seriamente sul mio avvenire di antiquario patentato. Avevo dalla parte sinistra del petto una lettera gratulatoria del mio primo maestro di latino e una credenziale amplissima del mio solito padre confessore: cose che mi facevano sognare quanto prima un busto di sasso freddo, cogli occhi senza pupille, col manto sulle spalle, colla civetta al basamento, sotto il portico classico per lo meno di una Accademia di provincia. Avevo torno torno a tutte le pareti, in tanti colombarii, una eccelsa necropoli di libri teologici: spirituale conforto per cui m'ero chiuso lì, in campagna, a prepararmi pel regno dei cieli almanco un volumaccio ed una penna di dottore, giacchè fino alla graticola di san Lorenzo o al sasso di santo Stefano non avevo coraggio di arrivare colla virtù del desiderio. E dovevo sgobbare…. —Primus dicitur fuisse Melchior, qui, senex et canus, barba prolixa et capillis, aurum obtulit regi Domino. Secundus, nomine Gaspar, juvenis imberbis, rubicundus, thure, quasi Deo oblatione digna, Deum honoravit. Tertius fuscus, integre barbatus, Balthasar nomine, per myrram filium hominis moriturum professus….(13)—Così avevo trovato, giust'in punto a mezzanotte, sfogliando, innanzi a tutti i messali, il Beda. Il Beda! Sapete voi che peso ha il Beda?…. E vi dico la verità che, avendo dovuto pigliarlo da uno scaffalone alto, per la paura che mi scappasse furiosamente dalle mani fracassando i vetri a me e rompendo il sonno del fattore giù al mio pianterreno, e per quel tanto di moto sui venti piuoli della scaletta traballante, vi dico che mi ero sgranchito un po' o un pochino mi era parso d'aver cacciata la pigrizia di Morfeo. Gli altri libri erano lì, più comodi alla mano, all'occhio. Nientemeno che il French…. Peuh! anche a lume di candela, quando lo si sa, si legge correntemente l'inglese: il French…. Stair of the Mages(14). E il Trübel, De Magis advenientibus, De Stella, De Critica sacra(15)… Che polvere fra quei vecchi amici dello zio canonico!…. E c'era lo Stolberg, Dissertatio de Magis(16): il Rhoden… Che polvere maligna! la si caccia intorno alle pupille e mi fa sentire come delle briciole pungenti!… Lo Stolberg, l'ho già veduto, mi pare: il Rhoden, De primis Salvatoris venerat…(17) Scusate se m'interrompo con uno sbadiglio… veneratoribus, debb'essere: ablativo plurale della III… E c'erano lo Spanheim, Dub. evang.(18): si capisce benissimo, senz'aprirlo, dal solo cartellino del dorso… E perchè sempre le abbreviazioni? Le Thes. Theol. Phil.?…(19) Quando si ha sonno! E c'erano, c'erano… Ma il Beda mi aveva soddisfatto. Che più? Avevo concesso sfogo ad uno, a due, a tre, a quattro sbadigli, avevo alzato una spalla più dell'altra per sentire accidiosamente il collo sepolto nel bavero, m'ero avvicinato al tavolino, allontanando con prudenza un mozzicone acuto di penna d'oca; e, trascinandomi dietro un seggiolotto, non avevo più sentito la mia zucca che si perdeva nel sonno…. O santi Magi adorati nella mia infanzia! Per la sera dell'Epifania io vi sognavo, esploratori affaticatissimi, che passavate colle barozze dei regali, coi mille moretti, coi settemila cavalli,(20) passavate innanzi al fesso di tutte le imposte da cui vi spiavano i bimbi devoti! Avevate le barbaccie bianche, i pallii di porpora e d'armellino, e l'incesso profetico dei re. V'era apparso su tra i rami delle immense palme il lumicino fumicoso della cometa che guida a Betlemme? Udivate sotto le gronde col miagolìo dei mici anche i nostri sospiri religiosi? O pallidi miti evocati nelle fredde ore dello studio! Per l'alba dei morti io vi ho sognato, placidi dormenti, forse ridotti ad una sola mascella sdentata, a quattro sfilaccie d'oro di tutta la veste episcopale d'onde vi ammantava il Barbarossa,(21) a un solo mucchietto di polvere immota! Come vi riposavate sotto i fanatici fiori di marmo e le pitture oltremarine(22) della gotica cattedrale di Colonia? E sotto la monastica nudità del macigno e del mattone lombardo(23) del nostro Santo Eustorgio? E tra i musaici d'oro delle cupole bizantine(24) di santa Sofia Costantinopolitana? E proprio mi pare…. Mi pare, in questo crepuscolo della fantasia che si fonde colle memorie del cuore, in questa tranquilla ora di sonno per i mortali e per gli immortali, in questo soave oblio dei dolori e delle religioni, mi pare di vedervi ancora… Non vi chiamo santi Magi adorati, non vi chiamo pallidi miti dissepolti, ma vi sento placidi custodi della notte e del silenzio e della pace! Siete sorti dalle iridi di quella lagrima che mi trovavo sul ciglio, contemplando una stella? O dalle pagine gialle e allumacate di un vecchio morto che credeva ai morti? Dite perchè l'astro è su nel cielo? Perchè il verme roderà il nostro cuore? Perchè si piange? Perchè si ghigna? Non rispondete nulla e tacete e camminate; così, sempre così, o viatori di una notte, che non voleste mai lo scampanio dei cuochi sacrestani; che non vi arrestate sulle porte alle chiese barocche delle sette indulgenze: che non avete mai nessun dono eterno per i cori reboanti di voci fratesche e nessuna visione per i silenti corritoi delle monache assopite! Non rispondete nulla e tacete e camminate: così, sempre così, o viatori di una notte, che passate avanti ai cimiteri, piangendo sui cumuli piccini ove sono le crocette bianche; che entrate giocondamente furtivi nelle casuccie innanzi a cui avete veduto le orme degli zoccolini stampate nella neve, mentre tutto è pace nella campagna; che vi affacciate timidi ai fessi dei balconi, dove vedete spuntare una scarpetta, mentre tanto è il peccato nella città! O vecchi, vecchioni di mille ottocento ottantadue anni! O amici,

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Argomenti: abete bianco,    agnello lanoso,    lamento arcadico,    nebbione rossigno,    lume piccino

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