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Rinaldo di Torquato Tasso pagina 31l'estremo schermo col suo compagno andarsi egli a salvare, perch'indi a l'elemento asciutto e fermo si credea breve spazio esser di mare, e s'era trasportato in quel primiero la spada, il bel ritratto e 'l buon destriero. 53 Ma il marinar, che più che 'l paladino e che 'l compagno assai se stesso amava, temendo pur che di soverchio il pino carco non fusse s'altri ancor v'entrava, sì che cedesse a l'impeto marino, tagliò la fune ond'egli avinto stava, e col battel si fe' tosto lontano, pregar lasciando e minacciarsi in vano. 54 La nave intanto il dritto lato e 'l manco aperto mostra al gran colpir de l'onde; entran quelle per l'uno e l'altro fianco, ed a le prime sieguon le seconde. Viene ogni marinar pallido e bianco: pur, a ciò che 'l naviglio non s'affonde, o tenta d'impedir la strada al mare, o 'l legno vòta pur de l'acque amare. 55 Ecco che d'Aquilon l'orribil fiato fa che di timon privo il legno resta, ed è dal mar rapito e fuor gettato l'infelice nocchier, percosso in testa. Lasso! non gli giovò l'esser legato, con tal forza lo trasse onda molesta; seco lo trasse nel suo fondo, e 'nsieme trasse nel fondo la comune speme. 56 Or che dee fare in mezo l'onde insane, privo del suo rettor, legno sdruscito? Vani i rimedii e le speranze vane forano omai, ché 'l caso è già seguito. Ciascun de' naviganti allor rimane oppresso da la tema ed invilito, e par che fredda mano al cor gli stringa, ed aspro ghiaccio il corpo induri e cinga. 57 Tu solo, altera coppia, isgomentarti vista non fusti ne l'estrema sorte ché tal ti piacque in volto allor mostrarti qual anco eri nel core invitta e forte. Ma già spinto ad un scoglio e in mille parti spezzato il legno, espon gli uomini a morte: s'ode in quel punto in suon flebile e tristo invocar Macon altri, ed altri Cristo. 58 Rari, e que' rari in vari modi allora veggonsi i notator per l'ampio mare: quegli alza un braccio sol de l'onda fuora, questi col sommo de la fronte appare; altri mostra le gambe e in breve ancora scorgonsi quelle poi sott'acqua intrare; s'afferra altri a lo scoglio, altri ad un legno, altri fa del compagno a sé ritegno. 59 Ma de' guerrier l'invitta copia avea asse ben lungo e largo allor pigliato, e con la destra a quella s'attenea, con l'altra ributava il flutto irato; ed a la forte man sempre aggiungea, sospinto a tempo fuor, gagliardo fiato; stender anco in quel punto in largo i piedi, poi giunti in uno a sé raccôr gli vedi. 60 Gran pezzo andaro i duo guerrieri uniti, rompendo a forza l'impeto marino: da vasto monte d'acqua al fin colpiti si separar Florindo e 'l paladino; ma perde quegli il legno, ond'ambo arditi erano in tal furor di reo destino, né con mani o con piedi oprar può tanto che di nuovo afferrar lo possa alquanto. 61 Da l'altra parte il buon figliuol d'Amone per aitarlo e forza ed arte adopra, e sovente se stesso in rischio pone, ma riesce al desir contraria l'opra: ché 'l mare al suo disegno ognor s'oppone, e par che quello ormai nasconda e copra, onde in Rinaldo il duol cotanto cresce che quasi la sua vita omai gli incresce. 62 Quasi si diede in preda a l'acque salse, l'ira e lo sdegno in se stesso rivolto; ma l'amica ragione in lui prevalse, e 'l sottrasse al desir crudele e stolto. Come il consiglio oppresso in lui risalse, tutto il suo gran vigor in un raccolto, franse col forte petto i flutti insani, oprò le gambe e 'l fiato, oprò le mani. 63 Già da lunge apparisce umil la terra, che par che sotto l'onde ascosa giaccia; allora ad ogni tema il petto serra, e con più forza i piè move e le braccia. Ecco ch'il molle estremo lito afferra, e, chinati i ginocchi, alta la faccia leva con guardo riverente al cielo, e Dio ringrazia con devoto zelo. 64 Ma quando gli sovvien che restò morto in mezzo l'onde il suo compagno caro, e c'han voraci invidi flutti absorto sì sovrana beltà, valor sì raro, men de la vita sua prende conforto che prenda duol de l'altrui fine amaro; e partiria col morto i giorni suoi, qual già fêr, Leda, i duo gemelli tuoi. 65 Mentre tra sé si duol, vede un castello, ch'indi vicin la fronte a l'aria alzava; gliel mostra il Sol che dal celeste ostello, serenando le nubi, omai spuntava. I passi il paladin drizza ver' quello, i cui piedi il Tireno irriga e lava, e fuvi accolto dal signor cortese, e d'esser giunto presso Roma intese. 66 Fu d'arme, di cavallo e di scudiero non men provisto il buon figliuol d'Amone, e tutto ciò ch'a lui facea mistiero ebbe anco in dono dal gentil barone. Tolto commiato poi, prese il sentiero verso la Francia, ove d'andar dispone, e trovò presso un fonte il terzo giorno un cavalier di lucid'arme adorno. 67 Questi ad annoso pin tenea legato per l'aurea briglia il suo destrier gagliardo, e nel medesmo tronco era attaccato vago ritratto ov'ei fissava il guardo. Fu da l'invito eroe rafigurato tosto l'amata imago e 'l suo Baiardo; poi, risguardando il cavalier non manco, vide Fusberta a lui pender dal fianco. 68 Quel marinar che sul battel fuggito de l'irato Nettuno avea lo sdegno, abbandonando il paladin schernito in periglio maggior, nel maggior legno, come salvo fu giunto al molle lito, di vender il suo furto ei fe' disegno; e poi del prezzo con costui convenne col quale a caso a riscontrar si venne. 69 Rinaldo a lo straniero allor richiese gli arnesi suoi con parlar dolce umile. Quelli, ch'era superbo e discortese, disse: — Il far doni è fuor d'ogni mio stile. S'elle son tue, con l'arme il fa' palese, ché l'adoprar parole è cosa vile. — L'altro, intendendo ciò, punto non bada, scendendo in terra ad impugnar la spada. 70 Scese egli del corsier, ché non vorrebbe avere in pugna alcuna alcun vantaggio, sapendo che colui non mai potrebbe spingere il suo Baiardo a fargli oltraggio. Allor ne lo stranier lo sdegno crebbe, e l'aversario suo stimò mal saggio, poi ch'ardisce affrontarsi a paro a paro con lui sì forte e sì ne l'arme chiaro. 71 Rinaldo prima 'l brando in opra mise, ma schivò 'l colpo il cavaliero estrano; poscia alzando la spada aspro sorrise, e disse: — Or guarda chi ha più dotta mano. — La percossa crudel ruppe e divise lo scudo, e mezzo ne mandò sul piano; poi dichinando ne la manca coscia gli fe' quivi sentir gravosa angoscia. 72 Non a tanta ira è mai Nettun commosso, se lui Maestro od Aquilon percote, in quanta salse il paladin percosso, sì ch'accese di sdegno ambe le gote. Divien lo sguardo ardente e l'occhio rosso, ch'altrui sol di timore atterrar puote; or che farà quel formidabil brando, che con impeto tal vien giù calando? 73 A forza apre la strada al colpo orrendo l'elmo, e 'n due pezzi o 'n tre riman partito; si riversa l'estrano al pian cadendo, piagato no, ma ben de' sensi uscito. Disse Rinaldo allor: — Chiaro comprendo ch'abbiam questa battaglia ormai fornito. — Indi Fusberta e 'l bel ritratto prese, e sul caro destrier d'un salto ascese. 74 Quelli lieto il riceve, e del su' amore mostra con l'annitrir segno evidente, e con mille altri aperti indizii fuore scopre il piacer che dentro 'l petto sente. Così fa can fidele al suo signore, il qual di lusingarlo usi sovente, che d'intorno li salta, e con la bocca e con la coda dolce il bacia e tocca. 75 Già si partia Rinaldo, allor che scorse lo scudo suo per mezzo esser diviso, onde il destrier di novo in dietro torse, là 've giaceva il cavalier conquiso; e fe' che 'l suo scudier quello gli porse del superbo baron, ché gli er'aviso, che fino fosse e là temprato dove Bronte sopra l'incude il braccio move. 76 Era quivi intagliata una donzella da così dotta e maestrevol mano, che giamai non fu vista opra sì bella: divin pareva e non sembiante umano. Viva rassembra, e 'l moto e la favella mancava solo a l'artificio strano; ma se non parla ancor, se non s'è mossa, par che non voglia, e non che Tag: altri legno onde forza sdegno mare mostra forte compagno Argomenti: breve spazio, terzo giorno, forte petto, colpo orrendo, dritto lato Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Decameron di Giovanni Boccaccio Fior di passione di Matilde Serao I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Il fiore di Dante Alighieri Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Guadalupa, l'acqua cristallina del mare dei Caraibi Hauza Beach Resort a Sharm El Sheikh: recensione Vietri sul Mare Forte Dei Marmi, mare e divertimento per tutti Capo Verde, un'oasi di mare a due ore di aereo da casa
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