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Rinaldo di Torquato Tasso pagina 17gettando quella lontan, Fusberta altier riprende. Rinaldo, or che farai? Chi ti soccorre? Come potraiti inerme a morte tôrre? 32 Perde ei la lancia ben, non perde il core però, ma più che mai ratto e veloce si sottragge, saltando al gran furore con cui giù dechinava il ferro atroce. Scende il ferro con impeto e romore: pur al terren più ch'al nemico or noce, né sì presto il pagan l'alza che, mentre ciò fa, Rinaldo sotto lui non entre. 33 Entra Rinaldo e col pugnal percuote la mano ostil tra' nervi acerbamente; poi gli elsi afferra de la spada, e scuote di lei la destra allor poco possente. Il fier gigante contrastar no 'l puote, e la sua morte omai vede presente; vede, meschin, ne la sua spada istessa, l'acerba morte sua viva ed espressa. 34 Quei, ch'audace stimar via più che saggio il cavaliero a lor ancor novello, perché 'l vedeano andar con disvantaggio senz'aver spada a l'orrido duello, ora il senno stimar par al coraggio, tal destrezza e valor vedendo in quello: che sia Rinaldo alcun di lor non crede, benché sappiano il vanto il qual si diede. 35 Alza il guerriero intanto il suo robusto braccio per estirpar germe sì rio, e dove il capo termina col busto, il gran corpo divise e dipartio; da le gelate membra, inutil fusto, l'alma vermiglia involta in sangue uscio, e stridendo n'andò nel cieco Averno, là 'v'è 'l duolo, l'orrore e 'l pianto eterno. 36 L'asta raccolta, ascese in sul destriero Rinaldo, ma Fusberta il brando eletto si cinse prima, poiché 'l voto altero, che già fece egli, or ha sortito effetto, avendo tolto a forza ad uom sì fiero, da cui stat'era a dubii passi astretto, la ben guernita e ben temprata spada, di cui non è chi meglio punga o rada. 37 Otton, che si dolea che 'l pagan tronco il suo desio gli avesse e 'l luoco tolto, vedendolol senza nome ignobil tronco, nel proprio sangue orribilmente involto, sprona il destrier, arresta il grosso tronco, ma cadde, da Rinaldo in fronte colto; quindi poi fu da l'empio ferro estinto il buon Ugon, non che da sella spinto. 38 Questi il nimico in petto avea colpito, e quasi tratto al pian dal suo cavallo; da l'altra parte il paladin, ferito sol l'aere e 'l vento, l'asta corse in fallo, onde da l'ira e dal furor rapito poi l'uccise in brevissimo intervallo, e quasi in un istante a lui recise il capo, e 'l brando sino al cor gli mise. 39 Quel ferro ch'ad Ugon il cor traffisse, il cor traffisse insieme al magno Carlo, perciò che lui, mentre in sua corte visse, cotanto amò che non potea più amarlo. Or non vorria che invendicato gisse, e dentro è roso da mordace tarlo: da desir di vendetta ei dentro è roso, né puote il suo pensier tenere ascoso. 40 Ma rivolto ad Orlando, il qual dal lato manco gli stava, a lui così ragiona: — O da me qual figliuol nipote amato, o sostegno maggior di mia corona, vedi ben tu com'empia man privato d'Ugone or n'have, e com'ei n'abbandona, quand'era la sua età nel più bel fiore, e in colmo i suoi servigi e 'l nostro amore. 41 Ahi quanto ardito fu, quanto fu forte, ahi quanto buono, ahi quanto a noi fedele! Ed è ben dritto, oimè! ch'a la sua morte tutta Francia si lagne e si querele. Ma chi per l'aspra sua spietata sorte sparger pianti e sospir, sparger querele de' più d'ambo duo noi, s'ambo duo noi deggiam più ch'altri ai gran servigii suoi? 42 Dunque un sì meritevol cavaliero morirà invendicato, e tu 'l vedrai? Tu che 'l forte Troiano, Almonte il fiero vincesti, or di costui temanza avrai? Deh! rompi omai l'orgoglio a questo altero, deh! fa' del nostro Ugon vendetta omai, e solleva qual pria l'onor di Francia, ch'abbattuto or si sta da l'altrui lancia. — 43 Con questi detti e con molti altri spinse il forte Orlando contra 'l forte estrano, ché quegli prima a giostra non s'accinse, non essendo al pugnar facile e vano. Né fello or volontier, né farlo ei finse, anzi il suo pensier disse aperto e piano; ma Carlo il prega, e contradir non giova, onde convien ch'al suo voler si muova. 44 Egli era armato, e sol l'ardita fronte non ricopria con l'onorato incarco, ma fattosi recar l'elmo d'Almonte, tosto di quel si rese adorno e carco. Rinaldo, ch'al quartier conobbe il conte ch'a scontrarlo venia, non fu già parco in allentar la briglia, oprar lo sprone, lieto di sì bramata occasione. 45 Muse, or per voi s'apra Elicona, e 'l santo vostro favor più largo a me si presti, onde con nuovo stil m'inalzi tanto, ch'al gran soggetto inferior non resti. E tu, Minerva, ancor reggi il mio canto, come la man de' duo campion reggesti: ché non men puoi ne l'una e l'altra parte dar forza altrui, ch'Apollo insieme e Marte. 46 Non giamai negli ondosi umidi regni s'investon con furor sì violento duo veloci nemici armati legni, spinti o da remi o da secondo vento, che l'un ne l'altro imprime aperti segni, e ne rimbomba il liquido elemento, come costor ch'a colpi orrendi e crudi con spaventevol suon fendon gli scudi. 47 Fendersi i ferrei scudi e cadde a terra Brigliador prima e poscia ancor Baiardo; tosto drizzarsi i duo folgor di guerra, né punto l'un fu più de l'altro tardo: ognun ne l'armi si raccoglie e serra, adopra ogn'arte ed usa ogni risguardo, a ripararsi ed a ferir provisto, ché 'l valor già de l'inimico ha visto. 48 Si copre il petto con lo scudo Orlando, porto inanzi col ferro il braccio destro. Rinaldo intorno a lui si va girando tutto veloce, tutto lieve e destro, di farlo discoprir sempre tentando; ma sempre trova quel cauto e maestro: né per finte o per cenni unqua si muove, né cangia il passo o drizza il ferro altrove. 49 Ecco mentre Rinaldo aggira e tenta di poterlo ferir, ma sempre in vano, scoperto alquanto il petto a lui presenta. Ratto egli spinge allor l'armata mano, al capo accenna e mostra cura intenta di colpir quella parte al suo germano; poi declinando il ferro al petto giunge, trapassa ogni arma e lievemente il punge. 50 Quel, più che sangue allor dal petto, sparse ira dagli occhi, orribile in sembianza. Non più schermir, non più con arte aitarse, ma ben vuol tutta oprar la sua possanza: dove da l'elmo il cimier suole alzarse, fiede con forza, ch'ogni forza avanza. Orlando al colpo orrendo il capo inchina, co' piè traballa e quasi al pian ruina. 51 Pur si riave e poggia in tal furore che in sé non cape omai né truova loco; gli occhi accesi travolge e manda fuore da la visiera un sfavillante foco; fa co' denti fremendo alto romore. Che tanto dirò mai che non sia poco? Tal forse è Giove allor che 'l ciel disserra, e 'l folgor minacciando irato afferra. 52 Rinaldo, che venirsi adosso mira il fero conte in sì terribil faccia, ne lo scudo si chiude e si ritira dal colpo ove opra Orlando ambe le braccia. Così s'umido vento irato spira, ed inimica pioggia al suol minaccia, il peregrin che vede il nembo oscuro ver' quel schermo si fa di tetto o muro. 53 Ma per la troppo furia in man si volse al forte Orlando la tagliente spada; pur di piatto lo scudo opposto colse, onde convien che rotto in pezzi cada. Poi scese a l'elmo e 'l bel cimier gli tolse, chiuse ben l'elmo al suo furor la strada; Rinaldo sostenersi allor non puote, ma con ambo i ginocchi il suol percuote. 54 Pur tosto si drizzò, più che mai fosse, fiero e rabbioso il gran figliuol d'Amone, e ne la spalla il suo cugin percosse, sì ch'indi il disarmò fino al galone; e gli avria l'arme del suo sangue rosse fatte, ma gliel vietò la fatagione: ch'Orlando, quale Achille o Cigno, dura la pelle e contra 'l ferro ebbe sicura. 55 Or chi narrar potrebbe a parte a parte le lor percosse orribili e diverse onde di rotte piastre e maglie sparte tutto intorno il terren si ricoperse? Chi accennar pur l'alta possanza e l'arte, a cui simile il ciel giamai non scerse? il ciel che de' mortali i fatti e l'opre or con mille occhi, or con un sol discopre. 56 Tag: ferro gran duo spada parte petto onde forte elmo Argomenti: colpo orrendo, vento irato, nembo oscuro, troppo furia Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Il fiore di Dante Alighieri La spada di Federico II di Vincenzo Monti Le Grazie di Ugo Foscolo Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Uso del ferro da stiro T3 Tourmaline Wet-to-Dry Forte La Carnale Macchina per microdermoabrasione per pelle perfetta Macchina per microdermoabrasione per collo e décolleté Offerta capodanno a Zurigo
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