Rinaldo di Torquato Tasso pagina 7

Testo di pubblico dominio

Baio e castagno, onde Baiardo è detto: d'argentea stella in fronte ei va fregiato, balzani ha i piè di dietro, e l'ampio petto di grasse polpe largamente ornato; ha picciol ventre, ha picciol capo e stretto, si posa il folto crin sul destro lato; sono le spalle in lui larghe e carnose, dritte le gambe asciutte e poderose. 32 Tal già Cillaro fu, pria che 'l domasse con forza e arte l'amicleo Polluce, e tai, prima che lor Marte frenasse quei furo, ond'ei l'alto suo carro adduce. Ma benché tal, benché al furor sembrasse furia da l'imo centro uscita in luce, raddoppia al paladin pur l'ardimento, e desta in Isolier poco spavento. 33 Prima verso Isolier s'invia Baiardo, e quei l'attende con la lancia in resta; l'asta fracassa l'animal gagliardo, e 'l corso suo non però punto arresta. Non fu l'Ibero a ritirarsi tardo, ed a dar luoco a così gran tempesta; sì che quel non l'urtò, ma tornò ratto contra di lui ch'avea già il brando tratto. 34 Tratta la spada avea, perché non era per domar il cavallo ei qui venuto, sendo da chi ne avea notizia intera per impossibil questo allor tenuto, ma per ferir la poderosa fera e dargli morte ancor col ferro acuto. Sol Rinaldo s'avea vario consiglio preso dagli altri, e con maggior periglio. 35 Ratto contra l'Ispan Baiardo torna feroce, alzando or l'uno or l'altro piede; dove la fronte è da la stella adorna con la spada il baron veloce 'l fiede; ma fiede indarno ed ei di ciò si scorna, ch'aver percosso debilmente crede: né sa che del corsier la pelle è tale che presso lei l'acciaro è molle e frale. 36 Sibilando in giù cala il suo tagliente ferro di nuovo, e 'l fier con maggior possa, sì che l'aspro corsier se ne risente, e china il capo sotto la percossa. Ma poi di rabbia e di furore ardente gli dà con l'urto così fiera scossa che 'l pagan cadde, e seco cadde insieme quella d'aver vittoria altera speme. 37 Rinaldo che cader vede Isoliero, e che sua vita al fin n'andria ben tosto, perché giacea disteso in sul sentiero privo di forze, il primo ardir deposto, ratto il passo drizzò verso il destriero; e come giunto fu tanto d'accosto che 'l potesse ferir, il pugno strinse: indi la mano impetuosa spinse. 38 Con tal forza il campione il destrier tocca che quel che prima o poi mai non gli avvenne: di vermiglio color tinse la bocca il sangue ch'in gran copia a terra venne. Fuor l'arco stral sì presto mai non scocca, né sì presto falcon batte le penne, come presto il corsier ver' lui si volse, e co' denti afferrargli il braccio volse. 39 Si ritira il guerriero, e poi raddoppia il pugno, e lo colpisce in su la fronte. Volto Baiardo i calci spinge a coppia, ch'avrian gettato a terra ogn'alto monte. Sta su l'aviso, e forze ed arte accoppia insieme il cavalier di Chiaramonte: dove volge il destrier la testa o 'l piede, ei ragirando il passo il luoco cede. 40 Sempre al fianco gli sta, dove il cavallo non lui con morsi o con gran calci offenda, ché vuol che la destrezza, e no 'l metallo, dal suo furor terribile il difenda; pur, mettendo una volta il piede in fallo, colpito fu d'aspra percossa orrenda: un calcio recevè nel destro fianco, e quasi sotto il colpo ei venne manco. 41 Non cadde già, ma si ritenne a pena; e se 'l fier calcio era men scarso alquanto, con tal vigor fu tratto e con tal lena che gli avria l'armi insieme e l'ossa infranto. Non qui Baiardo il suo furore affrena, ma 'l cavalier riprese forze intanto: la seconda schivò crudel percossa ch'avea ver' lui con maggior forza mossa. 42 Non perciò i piedi a ferir vanno in vano, ma grossa quercia e tant'entro sotterra ascosa, quanto sorge alta dal piano, è da lor colta, rotta e posta a terra. Rinaldo quei con l'una e l'altra mano, pria che gli tiri a sé, stringe ed afferra. Cerca Baiardo uscir di questo impaccio, ma troppo è forte del nemico il braccio. 43 Move indarno le gambe, indarno ancora per morderlo ver' lui la bocca volta; si crolla indarno e s'alza e sbuffa, e fuora sparge anitrendo l'ira dentro accolta. Durò tal zuffa lungo spazio d'ora: con gran vigore al fin, con forza molta, ma con arte maggior a terra il pone il gran figliuol del valoroso Amone. 44 Sì come il mar che dianzi alto fremendo orribil si mostrava e minaccioso, lo suo sdegno e 'l furor poi deponendo or tranquillo ed umil giace in riposo: così il destrier che prima era tremendo, ed in vista crudele e spaventoso, t¢cco il suol poi, si sta placido e cheto; ma serba de l'alter nel mansueto. 45 Gli palpa il collo e gli maneggia il petto il cavaliero, e gli ordina le chiome; nitrisce quegli e mostra aver diletto, perché 'l lusinga il suo signore, e come. Rinaldo che se 'l vede esser soggetto, e c'ha le furie sue già tutte d¢me, la sella e 'l resto a l'altro corsier toglie, e questo adorna de l'aurate spoglie. 46 Era l'Ispan risorto allor che fêa col destrier pugna il giovinetto ardito; e vedendo ch'omai d¢mo l'avea, stava per lo stupor cheto e smarrito: ché 'n membra giovenili ei non credea che fosse tal valore insieme unito. Rinaldo lo saluta, e chiede poi s'alcun rio male ancora forse l'annoi. 47 Ed inteso di no prendono il calle ove torse il destrier la lor ventura, che fuor di quella selva in una valle gli scorse al fine assai profonda e scura. Scontrano ivi un guerrier che verdi e gialle le sopravesti avea su l'armatura, e dimostra a l'aspetto alto e superbo esser di gran vigore e di gran nerbo. 48 Dipinto questi porta in aureo scudo con l'ali al fianco il faretrato arciero, le belle membra pargolette ignudo, bendato gli occhi e di sembiante altero, sotto i cui piedi giace avinto il crudo Marte. Rinaldo allor da lo scudiero del suo compagno una gross'asta tolse, e così ver' colui la lingua sciolse: 49 — Molto a me più ch'a te conviensi questo scudo, o barone; e se no 'l credi, io sono accinto e pronto a fartel manifesto. Vien dunque a giostra, o pur quel dammi in dono: a me più si convien, ché provo infesto più ch'altro amor, né spero indi perdono, e più son ch'altri di sue fiamme caldo, e più in seguirlo ancor costante e saldo. — 50 — Ciò vedrassi la pruova, allor l'estrano rispose, e se tu vinci, egli tuo fia: ma spero tosto riversarti al piano, s'ora minor non è la forza mia. — Detto così, tolse la lancia in mano, e prese al corso un gran spazio di via, ed in quel tempo ancor volse Baiardo l'altro baron, nulla di lui più tardo. 51 Fu dal guerriero estran nel petto colto il buon Rinaldo, e quasi a terra spinto, ch'era quel forte e valoroso molto, e rade volte avezzo ad esser vinto; con la lancia egli a lui percosse il volto con forza tal che ben l'avrebbe estinto, se di tempra men fina era l'elmetto: pur di sella lo trasse al suo dispetto. 52 Sùbito in piedi lo stranier risorse, d'infinito stupor ingombro e pieno: ché rade volte caso tal gli occorse, e gli occorse or quando il credette meno; e 'l forte scudo a l'aversario porse dicendo: — Or, cavalier, uscito a pieno son da l'obligo mio; tu con la spada, se pur la vòi, guadagnar déi la strada. — 53 Isolier che mostrarsi al paragone degno compagno di Rinaldo ha spene, disse a lui volto: — A me questa tenzone ed il francarvi il passo or s'appertiene; in imprese maggior voi mio campione sarete. — E così detto a terra viene, e s'incomincia il periglioso assalto, ed a girare il ferro or basso or alto. 54 Ambo sanno ferir, sanno pararsi, ambo han possenti membra, ardito core; ambo spingere inanzi, ambo ritrarsi san quando è d'uopo, e dar luogo al furore; tal ch'or con pieni colpi, ora con scarsi, senza vantaggio alcun pugnar due ore. Qui si comincia a rivoltar la sorte, ed appar Isolier più destro e forte. 55 L'audace Ispan, ch'avere il meglio scorge di questa pugna, l'animo rinfranca, e tanto in lui la forza accresce e sorge, quanto dechina nel nemico e manca; tal

Tag: gran    forza    terra    maggior    alto    prima    ambo    insieme    indarno    

Argomenti: lungo spazio,    forte scudo,    vario consiglio,    zuffa lungo,    vista crudele

Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina:

Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo
La spada di Federico II di Vincenzo Monti
Decameron di Giovanni Boccaccio
Diario del primo amore di Giacomo Leopardi
La divina commedia di Dante Alighieri

Articoli del sito affini al contenuto della pagina:

Cefalù: la perla del Tirreno
Cosa offrono i solarium, i saloni di abbronzatura
Tour nel Nevada: non solo Las Vegas
Offerta capodanno a Dublino
Offerta capodanno a Sofia


<- precedente 1   |    2   |    3   |    4   |    5   |    6   |    7   |    8   |    9   |    10   |    11   |    12   |    13   |    14   |    15   |    16   |    17   |    18   |    19   |    20   |    21   |    22   |    23   |    24   |    25   |    26   |    27   |    28   |    29   |    30   |    31   |    32   |    33   |    34   |    35   |    36   |    37   |    38   |    39   |    40 successiva ->