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La favorita del Mahdi di Emilio Salgari pagina 59disperazione scolpita in volto e tremava come avesse una potentissima febbre. Afferrò convulsivamente le mani che le tendeva Omar e le strinse con frenesia. —Omar!… Omar!… esclamò essa con voce cavernosa. —Come state mia disgraziata padrona? chiese il negro che frenava a gran pena le lagrime tremolantegli sotto le ciglia. —Ah! Omar, sono stata alfine colpita proprio al cuore, sono stata alfine curvata dal potente soffio della fatalità! Povere mie speranze infrante, povero Abd-el-Kerim. Un singhiozzo le montò alla gola e soffocò la sua voce. Gli occhi le si appannarono e l'abbronzato suo volto si rigò di pianto. —Tutto a me d'intorno è ruinato, ripigliò ella con disperato accento, tutto è finito, tutto è perduto. Oh! l'orribil sogno!… Aver tanto sperato, aver tanto sofferto, tanto lottato e poi non rivederlo… è spaventevole, è mostruoso!… Aveva sperato di rivedere ancora quegli occhi che mi avevano vinto, che mi avevano domato, di riudire ancora quella voce che mi aveva giurato eterno amore nelle foreste del Bahr-el-Abiad, quella voce che mi faceva saltare il cuore in petto, che mi rapiva in estasi; aveva sperato di rivederlo ai miei piedi ebbro d'amore, di essere alla fine felice dopo tanti strazi… e non lo rivedrò invece più mai… Allàh, dammi la forza di resistere che io muoio!… Oh Dio! quanto sono infelice! Ella nascose il volto fra le mani, si rovesciò all'indietro e pianse. Omar, che non riusciva a frenare egli pure le lagrime, la risollevò. —Padrona, non disperarti così, non piangere. Tutto non è terminato ancora, diss'egli. Lo ritroveremo, te lo giuro, e più presto di quello che tu credi. —Perchè illudermi, Omar? Non spero più; tutto è irremissibilmente perduto, tutto! tutto! —Ma no, non è perduto, tutto padrona. Anzi potei raccogliere, ieri sera, alcune notizie su Abd-el Kerim, e posso assicurarti che non è morto. Fathma scattò in piedi come una leonessa. Ella afferrò Omar per le braccia scuotendolo quasi con furore. —Notizie di lui! di Abd-el-Kerim! esclamò ella con una voce che l'emozione strozzava. Omar!…. Omar!… non farmi morire dalla gioia, non farmi balenare una speranza che forse non esiste. —Te lo giuro, padrona, io ho avuto notizie di lui. —Dov'è? Dove l'hanno condotto?…. Dimmelo, Omar, dimmelo! —È prigioniero dello sceicco Tell-Afab. —Ah!… dove si trova questo sceicco?… Io voglio vederlo. —È impossibile, padrona. Si è recato al sud a combattere contro alcune tribù che si sono ribellate al Mahdi; dopo ritornerà certamente a El Obeid. —Ed è sano il mio Abd-el-Kerim? —Questo lo sapremo questa sera a mezzanotte L'almea lo guardò cogli occhi stravolti. —A mezzanotte! esclamo ella con sorpresa. Da chi? Come? —Da un ribelle che si chiama Tepele. —E tu conosci questo ribelle? Oh! vorrei abbracciarlo quest'uomo. —Sarebbe pericoloso, padrona, si correrebbe il rischio di buscarsi qualche colpo di lancia. Ascolta quanto m'è toccato questa notte. L'almea tornò a sedersi, tutta inondata di gelido sudore e tremante per la violenta emozione. Omar, accoccolatosi a lei accanto, le narrò per filo e per segno l'incontro di Takir, la gita di questi fuori del l'accampamento, il colloquio che aveva tenuto col ribelle Tepele, l'appuntamento per la mezzanotte con Elenka e infine il dramma sanguinoso che seguì la scrittura del biglietto. Fathma l'ascoltò in silenzio, senza dare il più piccolo segno di collera o di gioia, ma quand'ebbe finito si alzò colle pistole in pugno, dirigendosi verso l'uscita della tenda. —Dove vai? gli chiese Omar, spaventato, mettendosi risolutamente dinanzi. —Vado alla tenda della greca, rispose Fathma con voce sorda. Fra mezz'ora le avrò fatto saltare le cervella. —Ma tu vuoi perderci tutti e due! No, padrona, non lo farai. —Ma sai Omar che ho il sangue che mi bolle? Sai che per ucciderla darei volentieri la mia vita? —E se io ti fornissi il mezzo di ucciderla egualmente, senza che tu abbi a correre pericolo alcuno? —Come? Parla, Omar, parla. —Aspettiamo questa notte innanzi tutto. Appena il campo si sarà addormentato noi raggiungeremo il tugul e ci nasconderemo nell'interno o lì vicini. Elenka verrà, noi assisteremo al suo colloquio col ribelle Tepele, poi, quando sarà rimasta sola, o nel tugul o nella foresta noi l'assaliremo e la scanneremo come io ho scannato Takir. Ti pare? Nessuno ci vedrà, nessuno saprà nulla, non rimarrà nemmeno la più piccola traccia dell'assassinio, poichè i leoni e le iene s'incaricheranno di far sparire il cadavere. —E O'Donovan? Egli vorrà venire con noi e ci sarà d'ostacolo. —Niente affatto, egli non verrà. Lascia fare a me, e vedrai che tutto andrà bene. —Ma sei certo che Elenka si recherà all'appuntamento? —Più che certo. Io vado a farle recapitare il biglietto scritto da Takir. Quando leggerà che trattasi di sapere ove trovasi Abd-el-Kerim non esiterà un solo istante a partire. —Se così fosse!… Oh!… quale ebbrezza, nel vederla morta ai miei piedi in un lago di sangue. —La vedrai morta, padrona. Rimani adunque, pazienta ancora alcune ore. —E sia, aspetterò la mezzanotte, L'ora sarà più propizia per la vendetta. —Allora io mi reco alla tenda di Elenka. —E se ti conosce? —Non mi riconoscerà perchè non sarò già io che le consegnerò il biglietto. Il negro sturò una bottiglia di caffè, l'ultima che possedeva O'Donovan, vi aggiunse alcune goccie di wiscky che trovò in una fiaschetta e ne fece trangugiare buona parte all'almea. Ne sorseggiò qualche poco, poi uscì per compiere la difficile missione. L'almea, in preda ad un'ansia indescrivibile, si sdraiò sul limitare della tenda colla testa fra le mani e il volto cupo. Venne il mezzodì; il rancio composto di pochi grani di durah, d'una piccola porzione di carne di cammello morto di fatica e di alcune goccie di acqua putrida e calda, fu dispensato, ma Omar non comparve. Passarono altre otto lunghe ore. Già Fathma cominciava a temere che gli fosse accaduto qualche disgrazia, che fosse stato scoperto e preso, quando comparvero dinanzi alla tenda il negro e il reporter del Daily-News. —By-good! esclamò allegramente O'Donovan, entrando. Di già in piedi, mia buona amica! Come state? —Molto bene, rispose Fathma guardando Omar che le fece un rapido cenno. —Non posso fare a meno di ammirarvi, riprese il reporter. Siete d'acciaio. —Sono araba, ecco tutto. —Che avete pensato di fare? Rimarrete al campo? —Per ora sì. In seguito vedrò. —Sapete che siamo lì lì per levare le tende e marciare su El-Obeid? —Ah! di già? —Sicuro. Oggi Aladin e Hicks pascià si sono riuniti collo Stato Maggiore e hanno deciso di partire. —E quando? —Probabilmente domani. Ma ho paura che succeda dei guai. —Perchè? —I due pascià non s'intendono sulla via da scegliersi per marciare su El-Obeid. Hicks vuole andarvi per la pianura che è la via più corta, Aladin invece vuole andarvi pei monti e fare alto a Melbass prima di dare battaglia. —E cosa hanno concluso? chiese Fathma. —Che l'esercito si separerà in due corpi. L'uno marcerà su El-Obeid e l'altro su Melbass. —Che ne dite di questa separazione? —Io dico che ci condurrà ad una catastrofe, disse tristemente O'Donovan. Lo vedrete, Fathma, saremo schiacciati dal Mahdi. Nella tenda regnò per alcuni istanti un penoso silenzio. D'improvviso Fathma s'avvicinò al reporter che era diventato pensieroso, e posando le mani sulle spalle di lui, gli disse: —O'Donovan, ho un piacere da chiedervi. —Parlate amica mia, rispose l'irlandese con voce affettuosa. Sono ai vostri ordini. —A mezzanotte devo trovarmi fuori dell'accampamento per parlare con un ribelle. Mi darà importanti notizie su Abd-el-Kerim. —Oh! fe' il reporter sorpreso. Vi recate ad un appuntamento! —Sì, questo ribelle, al quale io salvai, due anni addietro, la vita, parlò oggi con Omar. Egli disse che a mezzanotte potrebbe darci notizie Tag: tutto voce mezzanotte ribelle tenda mani due noi volto Argomenti: piccolo segno, eterno amore, potente soffio, fine felice, gelido sudore Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni Corbaccio di Giovanni Boccaccio Fermo e Lucia di Alessandro Manzoni Fior di passione di Matilde Serao I nuovi tartufi di Francesco Domenico Guerrazzi Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come abbinare i gioielli alla forma del viso L'innesto della rosa Come affrontare e superare l'infedeltà del proprio marito In hotel a Parigi prima e a Londra poi con Tour ed Olimpiadi Disneyland Paris: itinerari di visita
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