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Intrichi d'amore di Torquato Tasso pagina 32fede dell'uno e dell'altro, diedi nome esser morto, e in quest'abito ho fatto esperienza che ambidoi sete fedeli e casti. CORNELIA Deh, che io diceva che l'amor che io portavo a Camillo era troppo grande! O Camillo, ora Persio mio, figlio caro! che per accertarmene meglio vedrò se sotto l'orecchia sinistra ha un neo. Eccolo pure! O figlio mio, o figlio caro! Io ti bacio, figlio, e non amante. CAMILLO O vive fiamme d'amore, come sotto le ceneri abbrugiavate intensamente! O madre, amata sotto coverta d'amante! Il tuo figlio t'ama e t'abbraccia, non da amante, ma da madre sua amatissima. MAGAGNA Saria giusto che io baciasse ancora, pro rata temporis, mentre son stato amante come esso. CORNELIA Fuora le vesti negre, fuora il lutto, facciam festa, giubiliamo, poi che il marito e il figlio ho ritrovato ad un tratto. ALESSANDRO Il figlio avete ritrovato, ma dubito che perderete il marito; poichè è viva Brianda, mia prima moglie, quale è Leonora, moglie di Messer Alberto, mastro de' Studii. CORNELIA Ohimè! che dite? E io dubito che Alberto non sia Muzio, mio primo marito, poi che poco innanzi è venuto egli stesso a darmene aviso; e io era in còlera, e perchè esso portava altr'abito, e la barba, che prima non avea, non vi posi mente e non lo conobbi. Ma sarà egli del certo. Intriamo dentro, che se sarà così, voi da un lato e io dall'altro restaremo contenti. ALESSANDRO Intriamo, che Iddio che sa l'intrinseco de' nostri cuori metterà ordine a tanti disordini. CAMILLO Entriamo, Signori, che lasciati questi panni di lutto e rivestito de gli altri andrò da quell'altra porta a ritrovar l'infelice Ersilia, acciò non corra pericolo dell'onore, e acciò se li dia il debito guiderdone dell'amor suo verso di me; e anco per informarmi se Alberto sarà Muzio, mio padre. CORNELIA Dite bene, figlio mio dolcissimo. Entrate. MAGAGNA Questa è la volta ch'io mi faccio dottore in tutto e per tutto, se mi succederà padrone Messer Alberto, mastro de' Studii. Ma tra tanto io voglio entrare, perchè stando tutta la casa in allegrezza, Magagna magnarà quanta magnativa li verrà magnanimamente innanzi. Scena 6 BIANCHETTA Il desiderio de' denari tanto più cresce, quanto più ne hai, dice quel proverbio. Subito che io me incorbonai li cento scudi, mi venne una brama di ammassarne de gli altri, che ne vorrei tanti che non mi bastaria il Coliseo tutto pieno. Ho speranza che Camillo mi sarà anch'egli cortese, e che Flavio, ottenendo l'intento da molinaro, mi darà la farina da poterne fare pane; e perciò son venuta fuori per saper la riuscita dell'uno e dell'altro, e per procacciarmi alcun altro di quelli che fanno cantar gli orbi. Ma, ohimè! ecco Messer Alberto che esce di casa, e con lui viene Messer Manilio. O Dio, siamo scoverti! Vuo' starmi qui dietro per sentir qualcosa. ALBERTO Bene merentibus praemia tribui oportet, e per questo non accaderà ringraziarmi, Messer Manilio mio, poi che alla virtù e meriti di Flavio vostro figliuolo è stato poco premio l'averli dato Lavinia per moglie, e concorrendoci di più l'affezion grande e la stretta amicizia che è stata sempre fra di noi. MANILIO Sono infinite le grazie e favori che mi avete fatti, e per ciò non mi sazio mai di ringraziarvene. Ma per non parere che io voglio sodisfare con le parole solamente, mi riserbo corrispondere con li fatti ancora e con gli effetti, pregandovi che me ne diate spesso occasione, acciò vi possa mostrar la prontezza dell'animo mio. BIANCHETTA Io stupisco di così buona e repentina nuova. ALBERTO Basta: quanto si è detto, è detto. E procuriamo in ogni modo di ritrovar l'astrologo che ci ha detto Leonora, adesso Brianda, per sapere se veramente è vivo Alessandro suo primo marito, che secondo ella mi va contrasegnando dubito che non sia Alessandro, marito già di Cornelia; che se così fosse, sarebbe una bella congettura. MANILIO Per certo io mi son stupito: mentre voi con bell'arte notificando a Leandro la ritrovata di Cornelia vostra moglie, ella soggiunse che l'astrologo l'aveva scoperta Brianda e non Leonora, e dettoli che Alessandro suo primo marito è vivo. Veramente se fosse così sarebbe, come avete detto, una bella congettura, poi che si farebbe un onesto cambio tra di voi, che ciascheduno si pigliaria la prima moglie. BIANCHETTA Che altre nove care, che altre rare cose son queste! ALBERTO Certifichiamoci prima della persona e della vita di Alessandro, che appresso poi si darà rimedio tale che risulti in onore e benefizio di tutti. Ohimè! che fra questo dolce s'interpone l'amaro di Persio mio figlio, il quale credo sarà morto, perchè se fosse vivo sarebbe con Cornelia <sua> madre. MANILIO Non dubitate, Messer Alberto, che sì come le disgrazie, così anco le grazie vengono sempre attaccate insieme; e chi sa se Camillo, riputato figlio d'Alessandro, fosse Persio vostro figlio, e si avesse cambiato quel nome della maniera che facesti voi. ALBERTO L'aver inteso che Camillo sia figliastro di Cornelia non mi ha fatto persistere nell'opinione, che ho aùta sempre, che costui non fosse mio figlio; e così mi dava un'aria di lui, così il sangue amorosamente mi bolliva nelle vene. MANILIO Poi che mi dite questo, state di buon animo, che qualche cosa sarà. Può stare che Alessandro abbia riscattato vostro figliuolo e dato nome d'esser suo figlio proprio, e che Cornelia per la longhezza del tempo non l'abbia riconosciuto. ALBERTO Può stare, e dite bene, per la longhezza del tempo, poi che sono da doi anni in circa che Camillo è venuto da Genova per studiar in Roma; di sorte che Cornelia l'ha veduto a tempo che era già fatto uomo. E può stare ancora che Alessandro abbia fatto di lui come feci io di Flaminio, che essendo egli figlio d'un certo Hermando spagnolo, me lo pigliai per figlio proprio, e da Consalvo lo chiamai Flaminio, acciò non fosse riconosciuto. BIANCHETTA Or senti quest'altro! MANILIO Di maniera che Flaminio non è vostro figliuolo?... ALBERTO Signor no; che come vi ho detto fu figlio d'un Hermando Contiero, il quale abitando in Malta con la moglie, che si chiamava... oh Dio, non mi soviene! BIANCHETTA Erminia. ALBERTO Sì, sì. Ma che voce è quella che a punto mi ha detto il nome? Sete voi, Bianchetta? Come lo sapete? Che fate qui? BIANCHETTA Son io. Mi son fermata a sentirvi, e temo che questo Flaminio non sia fratello d'Ersilia. ALBERTO Di chi Ersilia? BIANCHETTA Seguite l'istoria, che poi vi dirò. ALBERTO Io dicevo che Hermando Contiero, abitando in Malta <con> Erminia sua moglie, ordiva non so che tradimento alla religione, laonde il Gran Mastro procurò d'averlo nelle mani; ma egli avertito di ciò se ne fuggì con tutta la casa, dismenticandosi per disgrazia di quel figliuolo, che s'allattava in casa della nutrice: quale per timor che come figlio di rubello non avesse portato la pena del padre, consultandosi meco, che ero allora in Malta, lo chiamammo Flaminio, sotto colore che era mio figlio. La nutrice poi fra pochi mesi si morì, e il figliuolo restò in mio potere. De lì a certi anni me ne venni in Roma, e non seppi mai nova di questo Hermando, nè della moglie. BIANCHETTA Non più, non più, la cosa è certa. Hermando per non farsi conoscere si mutò nome, chiamandosi Alonso, e chiamò la moglie Isabella, la qual partorita Ersilia si morì. Ed egli ricasandosi con Cornelia, si morì similmente. ALBERTO Che dite, Bianchetta? Dunque Cornelia prima di Alessandro ebbe Hermando, o vogliam dire Alonso, per marito? Càpperi, e son dui dopo me! BIANCHETTA Sì. Oh, che caso stupendo! E Flaminio, che nulla sa di questo, è innamorato della propria sorella. ALBERTO E come sapete voi tanti particolari? BIANCHETTA Lo so perchè allora io praticavo in casa d'Alonso, il quale nell'estremo di sua vita mi publicò tutto il successo; e Cornelia me l'ha confermato poi con Ersilia, a fine che io procurasse di saper nova di Consalvo. Or va indovina che era Flaminio! ALBERTO Ditemi il vero, Tag: figlio moglie marito prima casa nome fatto amante sotto Argomenti: debito guiderdone, onesto cambio Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Diario del primo amore di Giacomo Leopardi Il diavolo nell'ampolla di Adolfo Albertazzi La famiglia dell'antiquario di Carlo Goldoni Confessioni di un Italiano di Ippolito Nievo Fior di passione di Matilde Serao Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come essere un bravo casalingo Come affrontare con fiducia un colloquio di lavoro in azienda Come affrontare la paura del tradimento Il soriano: grandi caratteristiche nella semplicità Cosa fare finite le procedure di adozione dal canile
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