Intrichi d'amore di Torquato Tasso pagina 28

Testo di pubblico dominio

Se vi sarà, dirò che io stessa sono una rea femina. Ma che altro volete patir voi, se non vi sarà? ALESSANDRO Se non vi sarà, datemi delle bastonate. Ma che altro volete patir voi, se vi sarà? CORNELIA E se vi sarà, uccidetemi! ALESSANDRO Alla prova, e vederemo se ci sarà; se non vi sarà sarete vincitrice. CORNELIA Andiamo di sopra. LEANDRO Io tengo per fermo che Cornelia sarà vincitrice e Alessandro confuso, perchè troppo alla sicura l'ha introdotto in casa. Or ecco come i giudizii umani sono al spesso fallaci! Alessandro giudicava la moglie disonesta, e la sua imaginativa aveva talmente chiuso il fatto, che ancor io stavo nel medemo fallo; e ora si trova tutto il contrario. Imparate, voi altri mariti sospett<os>i e gelosi, imparate a fuggir questa maledetta gelosia, e lasciate le mogli in libertà loro. Non siate causa di procurare a voi stessi il danno, perchè molte volte s'inaspra la donna con le vostre stirature; e credetemi, che quando la donna vuole, vi farà le fusa torte, se bene aveste gli occhi d'Argo, l'astuzia d'Ulisse, e la sapienza di Salomone. Ma sciocco che son io! Che faccio qui? Sarà bene a salir sopra, per riparare e soccorrere a qualche inconveniente che potesse succedere; che stando all'assedio Amore e Gelosia, facilmente potrebbono mandare questa casa a sangue e a fuoco. E io ch'ho incominciato a difender l'impresa, debbo di ragion seguirla; perchè si dice: non chi incomincia, ma chi persevera. Scena 13 GIALAISE Per 'stinto naturale noi autri Cavalieri napoletani solimo sempre favorire chilli ca se danno alla devozione nostra, come fazzo io allo presente, ca sendose sottopuosto lo Segnore Camillo alla nostra protezione, è necessario ca lo favorisca 'ntorno allo suo negozio: quale è ca io, travestito, come già vao, e co chesta barba posticcia, parlando alla spagnola fazzo spantare Magagna, pe sapere da isso 'n ca luoco si truova na cierta Ersilia, ca m'have ditto esser vestuta da ommo. Ecco quanto iova la resoluzione fatta pe noi autri Segnori de Napole, ca quasi tutti professamo de parlare alla spagnola, e facimo moto bene: prima pe mostrare a Sua Maestà l'affezione granne ca portamo alla nazione pe respetto suo; e appriesso, poi, ca pe quante lingue ha l'ommo, pe tant'ommeni vale. Ma chi è chisto paggetto che bene da ccà? Sa bolisse stare co mico, forìa moto allo proposito. Mutaraggio lingua, pe no 'me fare conoscere. Olà! pazze, vien acá! Per vida vuostra que os quiero desir dos palabras. FRANCESCHETTO Ohimè! costui è spagnolo. Dubito che non mi levi il cappello con le piume, perchè in Roma si dice: provacciare alla spagnola; e domandando io che cosa è provacciare, mi fu fatto segno col dito grosso in questo modo. Alla fè, che non me lo farai. Io me lo terrò ben stretto in mano, sì. GIALAISE Mucchio me guelgo que soyz tan bien creado, pues que en verme luego os haverìas chitado el sombrero. Desideme, quien soys vos? Muchio me quelgo. FRANCESCHETTO Adesso non ho mostaccioli, poi che quelli che mi diede la Signora madre me gli ho magnati tutti tutti. GIALAISE Ah! ah! non digo yo mostachiolos, hizo mio, mas quien soys vos, y si quer<è>is estar co migo por pazze. FRANCESCHETTO Sia pazzo chi vuole, io non sono pazzo; e se non volete altro, a Dio. GIALAISE Especta un poquito e escùcchame. FRANCESCHETTO Non mi toccate il cappello, e fate quel che volete voi. Lasciate: dite pure senza mani. GIALAISE Vos soys un señor rico y galano mozo. FRANCESCHETTO A voi siano mozze le mani, e non a me! Fatevi là, non mi toccate le guance. Non vedete che io son maschio? GIALAISE Estamo serio, por dios! Male haze gustar este pazze. Ven acá: come es vuestro nombre? FRANCESCHETTO Ombra sete voi, e l'ultime lettere del mio nominativo di più. GIALAISE Yo non intiendo que cossa desìs, en la<s> postre ras litras del vuestro nominativo. FRANCESCHETTO Aspetta. Io declinarò, e voi prendendo l'ultime lettere, congiungetele insieme. GIALAISE Me contento. Diga. FRANCESCHETTO Nominativo: haec musa. GIALAISE A. FRANCESCHETTO Genitivo: huius familias. GIALAISE S. FRANCESCHETTO Dativo: huic patri. GIALAISE I. FRANCESCHETTO Accusativo: hunc Absalon. GIALAISE N. FRANCESCHETTO Vocativo: o cornu. GIALAISE U. FRANCESCHETTO Ablativo: ab hac Atropos. GIALAISE S. FRANCESCHETTO Or congiungete. GIALAISE Asinus. FRANCESCHETTO L'istesso sete voi in forma probante. Restate qui, Messer l'Asinus, che io voglio entrare in casa. GIALAISE Vatte con Dio, va, ca fatta me l'hai! Mira ca diavolo è sortuto lo munno, ca li pizzirilli perzì se burlano delli grandi! Ma, ohimè, che rumore è in casa della Segnora Lavinia? Me boglio arretirare ccà, pe sentire qualche cosa. Scena 14 ALBERTO Traditore infame, a questo modo si tratta? Ah! così si fa in casa de gli uomini onorati? Te ne farò pentire di sorte che, restando de gli altri essempio, biastemerai il giorno che venisti al mondo. Strasciniamolo qui fuora, Messer Manilio, così come sta, dentro nel sacco: acciò, passando la corte, lo porti di peso in prigione. MANILIO Ogni peggio se le conviene a questo ladro; che l'ho grandemente contr'a' Napolitani, che essi furno causa che Flavio mio se ne fuggisse. Non posso saziarmi di darli con li piedi e con il bastone. Ah! forfante, forfante, piglia questa, e poi quest'altra. FLAMINIO Ohimè! non più, abbiate compassione. LEONORA Compassione, dice il ribaldo! Dateli, uccidetelo senza pietà: mariolo napoletano. GIALAISE Tu ne menti pe cierto, con tutto che la mentita è secreta, poi che per la soverchiaria no' lo pozzo dicere in publico. Ma che diavolo napoletano serà chisso? Me boglio accostare chiano chiano e fingere lo spagnolo. Baso las manos de Vuesas Mestedes. Sennores gentiles hombres, que grittos, que rumores, que cosas son estas? Io quiero entendere el todo, porque soy el Capitan de la guardia, i provedere de manera che la yustizia tienga el suo lugar. ALBERTO Oh, Signor Capitano, a tempo sete giunto. Entrando in casa ho ritrovato un ladro, che allora m'involava certe robbe, rimettendole dentro un sacco: lo giunsi a tempo con questo gentiluomo amico mio, e a suo mal grado l'abbiamo serrato nell'istesso sacco, per farlo castigare alla giustizia. MANILIO Giusto giudizio di Dio, che il debito delitto sarà punito con l'istesso mezzo che il delinquente si preparava pregiudicare a gli onori altrui. LEONORA Signor Capitano, opratevi, di grazia, che sia rigorosamente castigato questo traditore, che si persuadeva Roma esser Baccano. GIALAISE Non tenga miedo, Sennora mia, y non dudar, Sennores gentiles hombres, que sarà castigado muy rigorosamente. Però dìgame, Vuestra Merced, quièn es este ladrón? ALBERTO Un certo Napolitano, ed è l'istesso che dissimulava il Cavalier, vestito tutto di seta e d'oro, che poi travestito da molinaro è intrato in casa a farmi questo tradimento. GIALAISE Y como se gl<i>ama? ALBERTO Si chiama Gialaise. GIALAISE De quièn<e>s? ALBERTO Gialaise Formicone, cred'io. GIALAISE Come deavolo va chessa cosa? Io songo ccà, e credo puro ca songo io, e no' autro: come dunque io medesimo pozzo essere dintro lo sacco e essere ccà 'n persona propria? Avìssime fatta qualche burla l'astrologo, a fareme andare senza licenzia mia 'n forma de molenaro? Io spanto, io stupisco, io traseculo! MANILIO Noi credemo, Signor Capitano, che mentre Vostra Signoria si è appartato da noi si spanta e maraviglia come il Napolitano, che stava con tanta riputazione, abbia fatto questo disonore a se medesimo e alla patria sua. GIALAISE Azì es por cierto. Pero dezìme dove... Che de veros este ombre que está en el saco es Juan Luis Formigone? MANILIO Egli stesso. Or sentite il suono, che io toccarò il tamburo. Ah! vigliacco infame, or prendi questo calcio. FLAMINIO Eh, Dio! Non avereste pietà d'un povero giovane, che per amore si è trasformato in questa sorte? GIALAISE Ped amore è trasformato? Dunque songo io, che ped amore di

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Argomenti: dito grosso,    giusto giudizio,    diavolo napoletano,    gentiluomo amico,    debito delitto

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