Romanzo d'una signorina per bene di Anna Vertua Gentile pagina 12

Testo di pubblico dominio

autunno ed era anche lei della spiaggia, di un paesello vicino a quello della signorina; lì sarebbe venuto il fidanzato dopo le nozze del padrone, perchè aveva pensato di lasciare il servizio per rizzare una piccola bottega. Pippo Ferretti trovò giusta e assennata l'idea della figliuola di anticipare la partenza; e, in cuore, si compiacque di quella decisione che lo liberava da mille preoccupazioni e lo lasciava perfettamente libero di darsi, senza restrizioni, a la felicità. Oh il povero signor Pippo sentiva di essere spadroneggiato da una passione violenta; sentiva, che pur troppo, a quella passione sarebbe stato capace di sacrificare ogni cosa, anche i riguardi dovuti a l'unica figliuola!.. E quella decisione lo sgravava d'un peso, destandogli in petto un sentimento di riconoscenza verso Lucia, che capiva e si ritirava per non essergli d'inciampo, a lui, suo padre! La sera prima del giorno della partenza, Lucia faceva il baule con l'aiuto di Adele. Adele pensava a la biancheria, ai vestiti; lei, sceglieva i libri e la musica che avrebbe suonato su 'l vecchio piano della povera mamma. In quei preparativi, Lucia non poteva difendersi da un senso di tristezza. A la spiaggia, nella casetta piena per lei di ricordi, dove aveva passate tante belle stagioni con la mamma, nella semplicità così cara a la poveretta, ella vi andava volentieri. Lo lasciava volentieri il villino, nel quale erano già cominciati i cambiamenti, i miglioramenti; che già aveva aperta le porte a sfoggio nuovo, come se il vecchio non fosse bastato. Si sentiva quasi obbligata a togliersi di lì; sentiva l'impazienza di suo padre, che con bei ragionamenti persuasivi, era riuscito a farle anticipare la partenza di qualche giorno. Le pareva quasi di essere scacciata! Giù nel salotto erano visite. Le sorelle Zolli, il signor Svarzi e altri. Lucia stava per scrivere un biglietto di saluto a la sorella del povero Cecchino, già in convento, quando venne Bortolo a pregarla in nome della zia, che scendesse. Gli amici desideravano salutarla. Ubbidì a malincuore. Sarebbe stata più volentieri lì a scrivere il suo biglietto. Entrò in salotto con aria abbattuta, il volto pallido. Ma ebbe tosto ad arrossire incontrando gli occhi dell'ingegnere del Pozzo, che pareva spiassero la sua entrata. Senza darsi una ragione di quello che faceva, dimenticando ogni regola di saper vivere, che impone di salutare le signore prima degli uomini, ella si trovò a stendere la mano a l'ingegnere, che gliela serrò in una stretta quasi affettuosa, lui che di solito, non le sfiorava che la punta delle dita. Quella insolita stretta, commosse così fortemente la fanciulla, che si smarrì e sentì corrersi le lagrime agli occhi. «La signorina parte domani?—chiese l'ingegnere, con voce un po' rauca, osando una domanda, strana in lui, sempre così freddamente riguardoso. Lucia capì ch'egli voleva impedire agli altri di notare il suo turbamento e lo ringraziò dello sguardo. Aldo Svarzi e gli altri che erano raccolti in salotto, furono tosto in torno a la signorina, con parole di rammarico e di rimprovero. Aveva cuore di scappare prima del tempo!.. di lasciare Milano e gli amici in quella stagione!.. Quella era una cattiveria bella e buona, ecco. Lucia si sforzava di rispondere a tono; di scherzare. Ma vi riusciva male! Si sentiva seguita dallo sguardo del signor Del Pozzo e non voleva assolutamente parere tale da piacersi delle insulsaggini e da gradire gli omaggi; non voleva ch'egli si facesse di lei un concetto meschino. «Ha capito lo stato del mio animo e ne ha pietà!—pensava.—Vorrei che questa pietà gli restasse in cuore non offuscata dall'idea che io mi possa consolare con i vagheggini insulsi e confortarmi delle loro menzognere espressioni! Ultimo a partire quella sera fu l'ingegnere Del Pozzo, che salutando Lucia, trovò modo di susurrarle: «In qualunque circostanza, si ricordi ch'io sono a' suoi ordini! E la lasciò con un ultimo sguardo de' suoi occhi chiari e parlanti. * * * I raggi di sole tingono di luce rosata l'azzurro smagliante del cielo, battono sul mare, guizzano fra il verde degli aranceti e degli oleandri. Dalla montagna, insieme con una dolcissima armonia di colori, spira una brezza che pare un susurro, una carezza, e vola ad increspare la marina liscia e calma. La rada è bella. Un contorno di alture lontane che la nebbia avvolge in un velo azzurrino; una striscia di terra verde, fiorita, che si sdraia su l'acqua con mollezza; e paeselli e casuccie e ville accucciati fra i pini e gli oliveti; e aranci e viti e allori; più in là la montagna ripida, a picco su 'l mare, rude e selvaggia, si direbbe messa a contrasto di quell'eterno sorriso. Fra due scogli un po' fuori del paese è una casetta tutto bianca, graziosa e bizzarra come il capriccio di una fanciulla. Ha, su 'l davanti un ampio terrazzo che guarda il mare; dietro ed ai fianchi una striscia di terreno coltivato a gelsomini, rose, gaggie; tutto un profumo. Sotto il terrazzo della graziosa casetta, dove l'acqua scorre su la sabbiolina con un fruscio che pare un sommesso riso di gioia, Lucia in costume di bagno, se ne sta sdraiata al sole, con il capo riparato dal cappellone a larghe tese. Lucia aveva sperato di fare come di solito in quell'angolo delizioso, una vita ritirata e tranquilla. E visse infatti a suo modo per un mese e più. Ma poi, che è che non è, lungo la spiaggia, a pena al di là dello scoglio che chiudeva a destra l'insenatura ove stava la sua piccola casa, a un tale saltò il ticchio di aprire uno stabilimento di bagni, che fu rizzato lì per lì, tutto in legno con salotto di lettura, salotto di ballo, terrazze, una meraviglia. E via réclames sopra, réclames per tutta Italia, nelle grandi città, nei piccoli centri! La novità del sito attrasse i curiosi e gli annoiati del solito posto. Lo stabilimento nuovo divenne di moda, il paese, le villette circostanti furono prese d'assalto; l'angolo tranquillo si mutò in un luogo di convegno dove si vedeva raccolto il fiore dell'eleganza. Da Milano erano venute alcune famiglie; fra queste una amica di casa Ferretti; la vedova signora Marri con tre figliuole tutte giovani fatte. Queste invasero tosto il nido tranquillo di Lucia e le impedirono di vivere a suo modo. Erano lì, spinte dall'ozio della spiaggia, tre, quattro volte il giorno. Erano lì durante le ore dei bagni, avendo trovato modo di dare la scalata a lo scoglio; e venivano a prendere l'amica che andasse con loro, nuotasse con loro, aiutasse a far bella la spiaggia dello stabilimento. Anche quel giorno la fanciulla, che se la godeva lì soletta, assorta nei pensieri che in quell'aria azzurra dorata in mezzo agli acri profumi delle alghe, prendevano insensibilmente tinte rosee di speranza, fu disturbata nella sua quiete, nella sua solitudine. «Lucia! «Bella fantasiosa! «Su, su!.. Lo stabilimento è oggi al colmo dell'eleganza! Le tre sorelle, già arrampicate su lo scoglio, saltarono così dicendo, a terra una dopo l'altra, leggiadre nel costume di bagno, con le scarpette ai piedi, i capelli svolazzanti di sotto il cappellone di paglia. Lucia stentava a togliersi dalla sua posizione; non si decideva a rinunciare a la sua quiete. «Su pigrona! «Sai?… C'è il bell'ufficiale, che pare ci abbia la tarantola; gira, guarda, non sta fermo un momento. Il bell'ufficiale, era un tenente d'artiglieria, che fin dalla prima s'era messo a fare una corte rispettosa a Lucia. «Che cosa importa a me dell'ufficiale?—rimbeccò la fanciulla aggrottando gli occhi e alzandosi. Era bella nel costume nero listato di bianco, con le braccia nude, la scollatura modesta che scopriva il collo bianco e gentile. Non potè a meno di seguire le tre giovani. Ma appena passato lo scoglio, propose di tuffarsi per il nuoto. Entrarono nell'acqua insieme e via a nuotare. Si spingevano innanzi, innanzi; troppo, «È un[**'] imprudenza—osservavano le signore. «Ci possono essere i pesci cani! «Non si sa mai; una

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Argomenti: ultimo sguardo,    vedova signora,    ampio terrazzo,    stabilimento nuovo,    nido tranquillo

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