Sodoma e Gomorra di Docteur Jaf pagina 20

Testo di pubblico dominio

toccamenti osceni su ragazzi. Più di quello che non si è tentati di credere, si trovano negli annali giudiziarii questi casi mostruosi, i quali si potrebbero qualificare per stupri a rovescio, cioé a dire introduzione del pene di fanciulli condotto dalla mano della donna nelle proprie parti genitali. Il dottor Casper cita il fatto di un'istitutrice di apparenza casta e modesta che si portava spesso in letto un ragazzino di sei anni e se lo stringeva contro i seni, lo strofinava sulle sue parti genitali, tanto che gli comunicò la blenorragia di cui lei era infetta. Lo stesso autore parla di una madre che abusava del proprio figlio di 9 anni. La corte di assise della Senna nel 1842 condannò una giovane accusata di aver violato due ragazzi di 11 a 13 anni. Un tipo di lubricità straordinaria è quello di una madre citata da Tardieu, la quale deflorò sua figlia di 12 anni, introducendole le dita, parecchie volte al giorno e per parecchi anni, negli organi sessuali. Casper racconta pure di una madre accusata di aver introdotto, brutalmente nell'orifizio genitale della figlia di dieci anni, prima un dito, poi due, poi quattro ed infine una pietra ovale, per rendere, diceva lei, tale parte atta al coito. Si sono viste ancora ignobili nutrici eccitare i genitali dei bambini confidati loro, sia per amore di lubricità, sia per non farli piangere. A tal proposito si cita il caso di un bambino che pigliava il latte da una robusta nutrice e che invece di fortificarsi, deperiva senza causa apparente, quando un giorno fu sorpresa questa disgraziata in estasi venerea, col bambino in fra le gambe, succhiante un capezzolo, che non era quello del seno....! Gli uomini come le donne si abbandonano ad atti osceni sui bambini, e più spesso su quelli di sesso femminile, introducendo loro fra le cosce, sia per davanti che per di dietro, i genitali. Lacassagne riporta il caso di una ragazzina di 12 anni, che fu in questo modo contaminata da un uomo; e di un'altra ragazzina a cui un mostro aveva praticato il saffismo, corrompendosi allo stesso tempo nella bocca di lei! Schaunestein ha osservato un caso di attentato al pudore sopra un bambino di otto mesi. Infine la statistica dal 1874 al 1883 riporta che si sono avute 95 donne incolpate di attentati al pudore su fanciulli, i quali non avevano ancor raggiunto il loro quindicesimo anno e 10 accusate dello stesso reato su adulti. Il dottor Kocher d'Alger ha paragonato i procedimenti del coito dei popoli primitivi con quelli adoperati dagli individui nei casi di attentato a pudore sulle ragazzine. I casi di vizii innati, se ci possiamo esprimere così, non sono tanto rari all'epoca moderna, eccone un esempio del dottor Legrand du Saule: «Una giovane, appartenente ad onesta famiglia, si sentì spinta, ma seppe per un certo tempo reprimere i suoi desiderii voluttuosi, che finì in ultimo col soddisfare ricorrendo all'onanismo. In seguito le sue conversazioni molto libere, manifestarono le disposizioni che un resto di pudore teneva ancora nascoste, ed infine alcuni gesti provocatori e discorsi addirittura lascivi, la condussero ad eccessi di disordini. Fuggì dalla casa paterna e per le sregolatezze che commise fu iscritta nei registri della polizia. Discesa ai più bassi scalini dell'abiezione, poteva appena colla sua infame ed attiva industria, temperare il fuoco della lubricità, che la divorava. E tutto ciò senza alcun disordine apparente dell'intelligenza, senza allucinazione, senza pazzia, ma senza che alcun freno morale avesse potuto metter un argine a simili turpitudini.» Ciò non può destar tanta meraviglia, quando si pensi a tutte le altre classi di persone che pur occupando cariche elevate in società, per arrivare alle quali hanno dovuto dar prove di sano intendimento e non comune coltura, ma non pertanto nel campo delle passioni sessuali fanno trasecolar per le loro follie. Ve ne ha di quelli che non possono sacrificare a Venere, sie non raccogliendo colla bocca l'orina, o le materie fecali, oppure leccando le regioni del corpo della donna coperte di sudore, come le ascelle, i piedi o semplicemente al sentir l'odore degli escrementi. Ve ne ha di quelli ancora, dice il dottor Moll, che trovano la soddisfazione sessuale, non nell'atto del coito, ma vedendolo solo praticare da un altro. Ed altri che debbono ricorrere alla flagellazione, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, e farsi punzecchiare da spilli. Tale anomalia presenta due casi. La flagellazione passiva può, data l'irritazione meccanica dei nervi, produrre erezioni riflesse. I libertini indeboliti hanno ricorso a questo mezzo per stimolare i loro sensi addormentati e ciò è più una perversità che una perversione. Mentre la perversione consiste a ricercare la sottomissione della donna che costituisce il punto più importante. Casi di perversità inaudita ci danno quelli che abusano dei cadaveri, e quelli che coiscono o sodomizzano le bestie. La bestialità ha spesso per causa una moralità discesa ad un livello bassissimo, un forte stimolo sessuale, che non conosce ostacoli per soddisfarsi. Essa non è un fatto raro nelle stalle delle vacche e nelle scuderie di cavalli, nè sono risparmiate le capre, i polli, i cani; ai soli rapporti con questi ultimi si limitano le donne. Un esempio mostruoso di pervertimento fisico e morale è il caso riportato da Marchka, di una donna che a Parigi, fra una certa classe di gente, contro un'entrata pagata, si mostrava, facendosi coprire da un grosso bouledogue addestrato a simile funzione. Questi numerosi esempii provano che l'umanità è più corrotta di quanto non si creda; e chi ci tenesse ad avere una più ampia cognizione di tutte le varietà di pervertimenti che la infestano, non ha che a leggere il volume del Dottor P. Fabiani, Pervertimenti Sessuali. 2 Completeremo questo capitolo dei toccamenti impudichi con una disamina della masturbazione. La masturbazione è cosa tanto spontanea e naturale nell'uomo e nella donna, i quali non hanno a disposizione il sesso opposto, che è dovuta esistere in tutti i tempi ed in tutti i luoghi. Ma è da notarsi che tal vizio è più noto nei popoli più civili; ciò deriva dal fatto che presso questi una quantità di ragioni di ordine morale rendono più difficile l'avvicinamento dei sessi. In fatti, nei paesi selvaggi dove si va nudi e l'amore è libero, la masturbazione è del tutto sconosciuta. Una causa di questo vizio nell'uomo vivente in società disciplinate, è la secrezione spermatica continua, che chiama, quando non trova sufficienti mezzi naturali di evacuazione, la mano a venirle in aiuto. Le frequenti e vigorose erezioni della pubertà vi concorrono pure. Il piacere solitario si avvicina all'accoppiamento quando chiede un soccorso; l'uomo masturba l'uomo e la donna la donna. Nell'uomo non vi sono quasi mai complicazioni, ma nella donna arriva a tali raffinatezze, che questo vizio diventa la sorgente di manovre indecentissime. Nel fanciullo l'atto è accompagnato da tal godimento, che egli cerca incoscientemente di riprodurlo quanto più può. Verso il decimo e il quindicesimo anno la masturbazione è più frequente. Il fanciullo comincia a conoscere la differenza fra i due sessi, prova sentimenti indefinibili, e trova allora un compagno più avanzato che lo istruisce. D'allora la masturbazione resta un'abitudine per un gran numero di adulti, ai quali nulla sarebbe più difficile che la soddisfazione normale del godimento sessuale. Il dottor Lallemand così analizza questo stato di cose: «Il fatto della sessualità a tale periodo dell'adolescenza è un mistero che preoccupa tutti i fanciulli e la cui soluzione li tormenta sempre. Li si vede continuamente sbirciare le serve, le amiche di casa, tutto ciò che porta una veste. Ordinariamente si ride di queste puerilità, ma se vi si ponesse mente, si riconoscerebbe da segni non equivoci che l'istinto genitale si risveglia. Si vedono ragazzi inchinarsi a guardare le gambe delle donne che lavorano la terra;

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Argomenti: certo tempo,    quindicesimo anno,    freno morale,    sano intendimento,    forte stimolo

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