Sodoma e Gomorra di Docteur Jaf pagina 25

Testo di pubblico dominio

caoutchouc produce Ventri di donne con Vagine artificiali dando, dicono i cataloghi dei venditori, all'uomo l'illusione completa della realtà, e procurante sensazioni così dolci e voluttuose quanto quelle che può dare la donna stessa. Uno di questi industriali annunzia che mandandogli il ritratto della donna che si ama, o che si vuol possedere, o di un'amante morta di cui si rimpiangono gli amplessi, egli la fabbrica tal quale con tutti gli organi... interessanti e le sembianze modellate in cera! Dopo ciò, o donne, il vostro tirannico impero sessuale è finito!!! Di più la tenitrice offre in vendita ai clienti statuette, fotografie oscene, carte trasparenti. Le grandi case posseggono variate collezioni di albums licenziosi, nei quali si ammira l'abituale commedia fra monaci e monache, come pure le più esotiche scene orientali. Lo spettacolo più curioso delle grandi e ricche case di tolleranza sono i quadri viventi, il cui spettacolo si dà ad ore fisse, sopra un tappeto di velluto nero, per far meglio risaltare la bianchezza dei corpi in posa, e all'abbagliante luce dell'elettricità. Simili spettacoli si danno perfino in camere di cui e pareti e soffitto e pavimento son fatte di specchi... e lì si organizzano le scene più variate del saffismo e della sodomia. In certe altre case per un'abile disposizione di tappezzeria, o per mezzo di tubi acustici e di binoccoli lo spettatore riservato può tutto vedere senza esser visto. Speculando sulla curiosità del pubblico pervertito si arriva fino all'esibizione delle mostruosità sessuali, sfruttando disgraziati ermafroditi (almeno in apparenza, giacchè simil genere di anomalia sessuale non è mai completa.) In questi, che possono benissimo esser chiamati, gabinetti anatomici del vizio, nessuna delle psicopatie sessuali è dimenticata, e dinnanzi agli occhi dello spettatore nascosto o palese se ne fa sfilar tutta la serie: dallo stecorario al feticista! VIII. Turpitudini dei vecchi Il vizio si appiglia a tutte le età, perfino ai vecchi sulla soglia della tomba. Nei vecchi lo sbucciare di una nuova giovinezza li conduce a disordini ridicoli e vergognosi, e, questo ardore retrospettivo, si lancia e sfolgora come una scintilla. L'amore tardivo rende il vecchio concupiscente, abietto e ripugnante, gli toglie ogni lume di ragione e di discernimento; troppo animale per sentire, troppo turbato per riflettere, e troppo affrettato soprattutto di godere un ultimo giorno di felicità, questo vecchio satiro diventa così ridicolo che la donna dalla quale è sfruttato, e che ne precipita la morte, non deve molto penare per farlo cadere nelle sue reti. Ma ella gli fa pagare a caro prezzo la propria compiacenza, ed il disgusto che prova dandosi a lui. Nei vecchi lo spettro dell'impotenza li spinge a pigliar tutte le possibili precauzioni per evitarla, e cercano di eccitarsi con un regime spaventevole. Quando la propria scienza è esaurita, le donne vengono in loro soccorso, ed in tal materia esse possono dar lezioni a più di un medico. Nei vecchi l'impotenza è la legge comune. La natura fa le spese della saggezza, giacchè indebolendo gli organi ne impedisce l'uso. Se molti ascoltano questo avvertimento, altri vi si ribellano, sia per illusione, sia perchè marci dal vizio; ed anche perchè l'uomo nella verde vecchiezza rifiuta a credersi quella che è; i ricordi sono sempre là, fissi nella memoria per tormentarlo, giacchè egli volge sempre gli occhi indietro per contemplare il lontano orizzonte dei suoi amori trascorsi. È dunque con difficoltà che si abitua all'idea che poco a poco, i cammini della procreazione gli sono chiusi. Sente reminiscenze confuse e tentatrici, tutto par giovane in lui fuorchè l'atto di nascita. Confessa ben che il pungolo del desiderio non è tanto cocente come per lo passato, ma non si crede disarmato al punto di dover rinunziare alla lotta ed al trionfo. Molti uomini avanzati in età invece di estinguere in essi gli ardori lascivi, non si preoccupano al contrario che di eccitarli, soddisfarli con l'aiuto dell'immaginazione, e siccome dalla vita sessuale alla vita corrotta non vi è che un passo, la forza e la salute non tardano ad essere stremate. Quelli che sono ciechi e depravati a questo punto fanno sforzi inauditi per realizzare desiderii che non è più possibile di soddisfare se non con la complicità forzata degli organi genitali, e come abbiamo più sopra detto, è allora che una Venere impudica viene a prodigare a questi vecchi libertini le sue irritanti eccitazioni al vizio. L'eccitante più comune a cui ricorrono i vecchi lubrici è il continuo cambiamento, la varietà nelle persone che ricercano. La flagellazione, le privazioni irritanti, la vista dei coito praticato da altri, sono tanti diversi mezzi messi in uso. Un gran signore chiedeva un giorno a Chirac, medico del reggente, se l'uso delle donne fosse tanto pericoloso alla salute quanto si diceva: «No, rispose Chirac, purchè non si piglino droghe, ed io dichiaro che anche il cambiamento è una droga.» In fatti lo stimolo in questi casi è troppo facile, troppo violento, troppo ripetuto per non produrre disastrosi effetti. Vecchi, ricchi e celibi, state accorti a non usar troppo di simile droga! IX. Siamo noi più dissoluti degli avi nostri? Vi sarebbe molto da dire circa i costumi moderni paragonati a quelli dei tempi trascorsi. La maggior parte della gente strepita e grida che mai il libertinaggio raggiunse tanta impudenza quant'oggi, ed il celebre predicatore francese il padre Felice, esclamava: «L'adulterio, ecco il male mortale introdotto nel cuore della famiglia dai costumi contemporanei; l'adulterio che in altri tempi nella società cristiana non appariva se non come un fenomeno raro, lasciando nella famiglia che aveva profanato un'indellebile marchio d'infamia, e che oggi cade su fronti tanto disonorate da non essere nemmeno più sensibili di rossore, né di vergogna.» È evidente che con queste parole il padre turlupinava il suo uditorio, o incoscientemente s'ingannava nelle sue affermazioni. In fatti chiunque conosca anche superficialmente la storia dei tempi trascorsi, si rende facilmente conto come l'epoca nostra da questo lato abbia fatto sensibili progressi nella via della decenza. Si trovano certamente oggidì mariti a cui le mogli infliggono la pena del taglione. Ve ne sono anche di quelli che sono ingannati dalle loro mogli, prima ancora che essi non abbiano mancato alla fede coniugale. Vi sono pure famiglie irregolari, che si conoscono, si tollerano ed è ammesso di sembrare ignorarlo. Ma nei secoli passati non era forse peggio? Tali legami si contraevano pubblicamente, e si vedevano, con interesse, prepararsi, concludersi ed infrangersi. Gli uomini a buona fortuna non s'incomodavano punto per nascondere i dettagli delle loro relazioni alla curiosità pubblica. Perfino il duca di Richelieu era un incorreggibile chiacchierone su tali argomenti; di lui la duchessa di Orleans diceva: «È tanto indiscreto e chiacchierone che, ha dichiarato egli stesso, di rifiutare un'imperatrice bella come il giorno, anche fosse pazzamente innamorata di lui, se mettesse per condizione di dover tacere i loro amori.» Le donne che i galanti compromettevano in tal modo, non se ne adiravano, poichè elleno stesse divulgavano i proprii intimi secreti. La signora di Motteville riporta questo tratto caratteristico riguardante la moglie di Enrico di Condè: «Io le ho udito dire, un giorno che ella motteggiava con la regina sulle sue passate avventure, parlando del cardinale Pamfilo divenuto papa, che rimpiangeva che il cardinale Bentivoglio, suo intimo, non fosse stato eletto lui, per potersi ella vantare di aver avuto amanti di tutte le condizioni: Papi, re, principi, cardinali, duchi, marescialli di Francia e gentiluomini!» Sainte-Beuve ci apprende che non si trovava nulla a dire nel vedere Madama di Saumery istallata presso il maresciallo di Duras e dirigendo la casa di lui invece della moglie, relegata in

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