Libri vostra

Libri su vostra, con la parola vostra

Confessioni di un Italiano (pagina 176)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io vi scopersi tutta intera la verità, benché non debba esserne gran fatto vanitoso; traetene voi il vostro giudizio, e regolatevi a vostra posta ... — Carlino — mi diss'ella ad un tratto — quando partiste da Venezia voi non sapevate che l'Aglaura fosse vostra sorella, perché altrimenti me l'avreste detto ... — E quanto tempo durò questa vostra vita innocente e comune? — Certo parecchi mesi ...
Confessioni di un Italiano (pagina 213)
di Ippolito Nievo (estratti)

... — Carlo — cominciò ella a dirmi allora con voce interrotta dalla commozione — sono venuta a Napoli or sono sette mesi con licenza anzi dietro invito di vostra moglie ... Egli avrebbe voluto accompagnarmi, ma sua moglie, vostra sorella, era aggravata del suo male, e gli fu forza restare ... Così mi fornì dei denari pel viaggio, ché già sapete come noi fossimo sempre al verde; ma prima di partire io pretesi da lui un altro servigio; volli che vedesse vostra moglie, che le raccontasse il tutto e che da lei mi venisse il permesso di adoperarmi per voi ... Venni qui; ogni vostra grazia la dovete alla graziosa intercessione della signora Principessa; ma perché Iddio ha voluto affliggervi d'un'altra sventura che non è in poter suo di alleggerirvi, eccomi qui io, che mi tengo superba della confidenza in me riposta da vostra moglie, e che vi sarò amica, guida se mi compatirete, e in ogni caso poi infermiere! — Pisana, voi siete troppo modesta — prese allora a dire la Principessa — le vostre intercessioni hanno potuto a Napoli tanto e quanto le mie ...
Confessioni di un Italiano (pagina 222)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Credete voi fermamente di esser giusto verso tutti, verso i vostri figli, verso la moglie i parenti gli amici la patria, verso la Pisana stessa, e verso la vostra coscienza, rifiutando cieco e disperato la vita? ... Ho veduto i miei figli, ho veduto quanto più di caro e prezioso aveva nel mondo; li stringerò a lungo sul cuore, li esorterò ad essere buoni e leali, cittadini forti ed operosi; li vedrò ancora per grazia vostra un'ultima volta, e spirerò l'anima in pace! ... — E se la coscienza vostra vivesse oltre la tomba, e vi mostrasse i figli vostri miseri sciagurati vili forse e spregevoli per cagion vostra ... — E se alla morte vostra conseguitasse quella di vostra moglie? ... Se doveste esser separati per tutta l'eternità, se la vostra morte pusillanime e spietata fosse il principio d'un allontanamento che dovesse crescere sempre, crescendo insieme i tormenti della disunione e i vani desiderii di raggiungersi? ... Non aggravate gli insulti verso la Pisana, facendo la sua virtù responsabile di tutti i mali che potrebbero derivare dalla vostra pazzia ...
Decameron (pagina 23)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... nell'abito nel qual mi vedete fuggita segretamente con grandissima parte de' tesori del re d'Inghilterra mio padre (il quale al re di Scozia vecchissimo signore, essendo io giovane come voi mi vedete, mi voleva per moglie dare), per qui venire, acciò che la vostra Santità mi maritasse, mi misi in via ... Lui ho adunque preso e lui voglio, né mai alcuno altro n'avrò, che che se ne debba parere al padre mio o a altrui; per che la principal cagione per la quale mi mossi è tolta via, ma piacquemi di fornire il mio cammino sì per visitare li santi luoghi e reverendi, de' quali questa città è piena, e la vostra Santità, e sì acciò che per voi il contratto matrimonio tra Alessandro e me solamente nella presenza di Dio io facessi aperto nella vostra e per conseguente degli altri uomini ... Per che umilmente vi priego che quello che a Dio e a me è piaciuto sia a grado a voi, e la vostra benedizion ne doniate, acciò che con quella, sì come con più certezza del piacere di Colui del quale voi sete vicario, noi possiamo insieme all'onore di Dio e del vostro vivere e ultimamente morire ...
Decameron (pagina 55)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il Zima udendo ciò, gli piacque e rispose al cavaliere: “Messer, se voi mi donaste ciò che voi avete al mondo, voi non potreste per via di vendita avere il mio pallafreno, ma in dono il potreste voi bene avere, quando vi piacesse, con questa condizione: che io, prima che voi il prendiate, possa con la grazia vostra e in vostra presenzia parlare alquante parole alla donna vostra, tanto da ogni uom separato che io da altrui che da lei udito non sia ... Il quale, avendo col cavaliere i patti rifermati, da una parte della sala assai lontano da ogni uomo con la donna si pose a sedere e così cominciò a dire: “Valorosa donna, egli mi pare esser certo che voi siete sì savia, che assai bene, già è gran tempo, avete potuto comprendere a quanto amor portarvi m'abbia condotto la vostra bellezza, la quale senza alcun fallo trapassa ciascuna altra che veder mi paresse giammai, lascio stare de' costumi laudevoli e delle virtù singulari che in voi sono, le quali avrebbon forza di pigliare ciascuno alto animo di qualunque uomo ... E per questo vi potete render sicura che niuna cosa avete, qual che ella si sia o cara o vile, che tanto vostra possiate tenere e così in ogni atto farne conto come di me, da quanto che io mi sia, e il simigliante delle mie cose ... Adunque, se così son vostro come udite che sono, non immeritamente ardirò di porgere i prieghi miei alla vostra altezza, dalla qual sola ogni mia pace, ogni mio bene e la mia salute venir mi puote, e non altronde: e sì come umilissimo servidor vi priego, caro mio bene e sola speranza dell'anima mia, che nell'amoroso fuoco sperando in voi si nutrica, che la vostra benignità sia tanta e sì ammollita la vostra passata durezza verso di me dimostrata, che vostro sono, che io dalla vostra pietà riconfortato possa dire che, come per la vostra bellezza innamorato sono, così per quella aver la vita; la quale, se a' miei prieghi l'altiero vostro animo non s'inchina, senza alcun fallo verrà meno, e morrommi, e potrete esser detta di me micidiale ... Spero tanta essere la vostra cortesia, che non sofferete che io per tanto e tale amore morte riceva per guiderdone, ma con lieta risposta e piena di grazia riconforterete gli spiriti miei, li quali spaventati tutti trieman nel vostro ...
Decameron (pagina 61)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Che voi rubaste Tedaldo già di sopra v'ho dimostrato togliendogli voi che sua di vostra spontanea volontà eravate divenuta ... Dalla quale se liberata esser volete, quello che a voi convien promettere e molto maggiormente fare, è questo: se mai avviene che Tedaldo del suo lungo sbandeggiamento qui torni, la vostra grazia, il vostro amore, la vostra benivolenzia e dimestichezza gli rendiate e in quello stato il ripogniate nel quale era avanti che voi scioccamente credeste al matto frate ... ” Aveva il pellegrino le sue parole finite, quando la donna, che attentissimamente le raccoglieva per ciò che verissime le parevan le sue ragioni e sé per certo per quel peccato, a lui udendol dire, estimava tribolata, disse: “Amico di Dio, assai conosco vere le cose le quali ragionate e in gran parte per la vostra dimostrazione conosco chi sieno i frati, infino a ora da me tutti santi tenuti ... ” A cui il pellegrin disse: “Madonna, Tedaldo non è punto morto, per quello che Idio mi dimostri, ma è vivo e sano e in buono stato, se egli la vostra grazia avesse ... ” Parve allora a Tedaldo tempo di palesarsi e di confortar la donna con più certa speranza del suo marito, e disse: “Madonna, acciò che io vi consoli del vostro marito, un gran segreto mi vi convien di mostrare, il quale guarderete che per la vita vostra voi mai non manifestiate ...
Decameron (pagina 64)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... che puote una mia pari, che a un così fatto uomo, come voi siete, sia convenevole?” A cui l'abate disse: “Madonna, voi potete non meno adoperar per me che sia quello che io mi metto a far per voi, per ciò che, sì come io mi dispongo a far quello che vostro bene e vostra consolazion dee essere, così voi potete far quello che fia salute e scampo della vita mia ... Ma che che si sia, tanta forza ha avuta la vostra vaga bellezza, che amore mi costrigne a così fare; e dicovi che voi della vostra bellezza più che altra donna gloriar vi potete, pensando che ella piaccia a' santi, che sono usi di vedere quelle del cielo ... Oltre a questo, io ho di belli gioielli e di cari, li quali io non intendo che d'altra persona sieno che vostra ...
Decameron (pagina 67)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Seguì la contessa: “A me bisogna la vostra fede nella quale se io mi rimetto e voi m'ingannaste, voi guastereste i vostri fatti e' miei ... E la contessa, i suoi casi raccontati, seguì: “Udite adunque avete tra l'altre mie noie quali sieno quelle due cose che aver mi convenga se io voglio avere il mio marito; le quali niuna altra persona conosco che farmele possa avere se non voi, se quello è vero che io intendo, cioè che il conte mio marito sommamente ami vostra figliuola ... Io veggio vostra figliuola bella e grande da marito: e, per quello che io abbia inteso e comprender mi paia, il non aver ben da maritarla ve la fa guardare in casa ... ” Disse allora la contessa: “A me bisogna che voi, per alcuna persona di cui voi vi fidiate, facciate al conte mio marito dire che vostra figliuola sia presta a fare ogni suo piacere, dove ella possa esser certa che egli così l'ami come dimostra; il che ella non crederà mai, se egli non le manda l'anello il quale egli porta in mano e che ella ha udito che egli ama cotanto: il quale se egli vi manda, voi mi donerete ... E appresso gli manderete a dire vostra figliuola essere apparecchiata di fare il piacer suo, e qui il farete occultamente venire e nascosamente me in iscambio di vostra figliuola gli metterete allato ... La quale, sentendosi gravida, non volle più la gentil donna gravare di tal servigio ma le disse: “Madonna, la Dio mercé e la Vostra, io ho ciò che io disiderava, e per ciò tempo è che per me si faccia quello che v'agraderà, acciò che io poi me ne vada ...
Decameron (pagina 131)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Pirro di 'n sul pero pur diceva e continuava queste novelle; al quale Nicostrato disse: “Scendi giù”, e egli scese; a cui egli disse: “Che di' tu che vedi?” Disse Pirro: “Io credo che voi m'abbiate per ismemorato o per trasognato: vedeva voi addosso alla donna vostra, poi pur dir mel conviene; e poi discendendo, io vi vidi levare e porvi costi dove voi siete a sedere ... E che io dica il vero, niuna altra cosa vel mostri se non l'aver riguardo e pensare a che ora la vostra donna, la quale è onestissima e più savia che altra, volendo di tal cosa farvi oltraggio, si recherebbe a farlo davanti agli occhi vostri; di me non vo' dire, che mi lascerei prima squartare che io il pur pensassi, non che io il venissi a fare in vostra presenzia ... Per che di certo la magagna di questo trasvedere dee procedere del pero; per ciò che tutto il mondo non m'avrebbe fatto discredere che voi qui non foste con la vostra donna carnalmente giaciuto, se io non udissi dire a voi che egli vi fosse paruto che io facessi quello che io so certissimamente che io non pensai, non che io facessi mai ...
Decameron (pagina 169)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Allora disse il re: “Messer Ruggieri, il non avervi donato come fatto ho a molti li quali a comparazion di voi da niente sono, non è avvenuto perché io non abbia voi valorosissimo cavalier conosciuto e degno d'ogni gran dono: ma la vostra fortuna, che lasciato non m'ha, in ciò ha peccato e non io ... ” A cui messer Ruggieri rispose: “Signor mio, io non mi turbo di non aver dono ricevuto da voi, per ciò che io nol desiderava per esser più ricco, ma del non aver voi in alcuna cosa testimonianza renduta alla mia virtù: nondimeno io ho la vostra per buona scusa e per onesta e son presto di veder ciò che vi piacerà, quantunque io vi creda senza testimonio ... Prendete adunque l'uno, e quello che preso avrete si sia vostro, e potrete vedere chi è stato verso il vostro valore ingrato, o io o la vostra fortuna ... Io so che voi non avete animo di divenire spagnuolo, e per ciò non vi voglio qua donare né castel né città, ma quel forziere che la fortuna vi tolse, quello in dispetto di lei voglio che sia vostro, acciò che nelle vostre contrade nel possiate portare e della vostra virtù con la testimonianza de' miei doni meritamente gloriar vi possiate co' vostri vicini ...
Decameron (pagina 185)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Il Saladino, avendo già da tutti i compagni di messer Torello preso commiato, gli rispose dicendo: “Messere, egli potrà ancora avvenire che noi vi farem vedere di nostra mercatantia, per la quale noi la vostra credenza raffermeremo: e andatevi con Dio ... ” Allora il Saladino, più non potendo tenersi, teneramente l'abracciò dicendo: “Voi siete messer Torel di Stra e io son l'uno de' tre mercatanti a' quali la donna vostra donò queste robe; e ora è venuto il tempo di far certa la vostra credenza qual sia la mia mercatantia, come nel partirmi da voi dissi che potrebbe avvenire ...
Decameron (pagina 186)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ordinato questo, tornò il Saladino a messer Torello: e trovandol del tutto disposto a voler pure essere in Pavia al termine dato, se esser potesse, e se non potesse, a voler morire, gli disse così: “Messer Torello, se voi affettuosamente amate la donna vostra e che ella d'altrui non divegna dubitate, sallo Idio che io in parte alcuna non ve ne so riprendere, per ciò che di quante donne mi parve veder mai ella è colei li cui costumi, le cui maniere e il cui abito, lasciamo star la bellezza ch'è fior caduco, più mi paion da commendare e da aver care ... Sarebbemi stato carissimo, poi che la fortuna qui v'aveva mandato, che quel tempo, che voi e io viver dobbiamo, nel governo del regno che io tengo parimente signori vivuti fossimo insieme: e se questo pur non mi dovea esser conceduto da Dio, dovendovi questo cader nell'animo o di morire o di ritrovarvi al termine posto in Pavia, sommamente avrei disiderato d'averlo saputo a tempo che io con quello onore, con quella grandezza, con quella compagnia che la vostra vertù merita v'avessi fatto porre a casa vostra; il che poi che conceduto non è e voi pur disiderate d'esser là di presente, come io posso, nella forma che detto v'ho, ve ne manderò ... ” Al quale messer Torel disse: “Signor mio, senza le vostre parole m'hanno gli effetti assai dimostrata della vostra benivolenzia, la quale mai da me in sì suppremo grado non fu meritata, e di ciò che voi dite, eziandio non dicendolo, vivo e morrò certissimo; ma poi che così preso ho per partito, io vi priego che quello che mi dite di fare si faccia tosto, per ciò che domane è l'ultimo dì che io debbo essere aspettato ... E per ciò, prima che io a Dio vi comandi, vi priego per quello amore e per quella amistà la quale è tra noi, che di me vi ricordi; e, se possibile è, anzi che i nostri tempi finiscano, che voi, avendo in ordine poste le vostre cose di Lombardia, una volta almeno a veder mi vegniate, acciò che io possa in quella, essendomi d'avervi veduto rallegrato, quel diletto supplire che ora per la vostra fretta mi convien commettere; e infino che questo avvenga non vi sia grave visitarmi con lettere e di quelle cose che vi piaceranno richiedermi, ché più volentier per voi che per alcuno uom che viva le farò certamente ...
La divina commedia (pagina 56)
di Dante Alighieri (estratti)

... Dietro li andai incontro a la nequizia di quella legge il cui popolo usurpa, per colpa d'i pastor, vostra giustizia ... Ditemi dunque, cara mia primizia, quai fuor li vostri antichi e quai fuor li anni che si segnaro in vostra püerizia; ditemi de l'ovil di San Giovanni quanto era allora, e chi eran le genti tra esso degne di più alti scanni" ...
Fermo e Lucia (pagina 21)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «La vostra protezione!» riprese il padre Cristoforo, dando indietro due passi, appoggiandosi fieramente sul piede destro, e mettendo la destra sull'anca, levando la manca coll'indice teso verso don Rodrigo, e piantandogli in faccia due occhi infiammati: «la vostra protezione! bene sta che abbiate parlato così; che abbiate fatta a me una tale proposta ... La vostra protezione! Io sapeva che Lucia era sotto la protezione di Dio: ma voi, voi me lo fate sentire ora con tanta certezza, che non ho più bisogno di riguardi a parlarvene ... Se aveste coraggio e destrezza quanto è di mestieri, se vi fidate di vostra madre (quel vostra fece trasalire Lucia) io m'impegnerei a cavarvi di questo impiccio, meglio forse e più presto del padre Cristoforo, con rispetto del suo studio ...
Fermo e Lucia (pagina 46)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Tutto quello che si è fatto finora, si è fatto di vostro consenso, anzi a vostra richiesta ... Ricordatevi che la più picciola esitazione che voi potreste mostrare oggi, mi porrebbe nella necessità di scegliere fra due partiti dolorosi: o di rinunziare alla mia riputazione, lasciando credere che io ho presa leggermente una leggerezza vostra per una ferma risoluzione, che ho fatte tante pubblicità senza riflessione ... che ho preteso far violenza alla vostra vocazione ... vi domanderà se la vostra risoluzione è libera, se i parenti non vi hanno comandato, consigliato ...
Fermo e Lucia (pagina 95)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... si abbattè sotto lo spavento: guai al tristo superbo, che ne pigliasse argomento di beffa e di dispregio: per questa debolezza che non è della vostra volontà, non sento altro che una pietà rispettosa: ma nella umiliazione del vostro terrore, ma nelle angosce della vostra infermità, come non avete pensato alle angosce che erano minacciate a quelli sui quali voi dovevate vegliare? Che! il lupo s'era mostrato, le pecore pascevano con sicurezza, e voi non avete pensato, non dico a difenderle, ma nè pure a farle avvertite ... » Don Abbondio taceva: il Cardinale continuò: «È doloroso il terrore, sono increscevoli le angosce, è amara la pressura: voi lo sapete: ma sapete voi misurare la paura e le angosce che ha sofferte una vostra parrocchiana innocente?» Don Abbondio, dagli anni della pubertà in poi, non aveva mai occupato tanto poco di spazio come in quel momento: ad ogni parola del Cardinale egli si andava ristringendo, impicciolendo, avrebbe voluto sparire ... » «Io lo sapeva,» disse il Cardinale; «ma voi come osate parlare di questi fatti che aggravano la vostra colpa, che ne sono la conseguenza? Voi chiudete a dei poverelli la via legittima per giungere ad un fine legittimo, e siete voi quello che fate lor carico se ne hanno presa una illecita? Certo il vostro rifiuto non gli scusa: ma pensate voi bene in questo momento quale sia l'animo di colui a cui si nega quello che gli è dovuto? L'uomo è tanto artificioso per giustificare i mezzi, che lo possono condurre ai suoi desiderj! che debb'esser quando i desiderj sono giusti? Non è questa la più forte delle tentazioni? Mal fa chi soccombe anche a questa: ma che dite di colui che la dà? E quello sventurato giovane; bene avete detto, sa il cielo che cosa ha fatto! Ah! tutti errano pur troppo, anche quelli che dovrebbero raddrizzare gli errori altrui: v'ha tanti scellerati impuniti, Dio volesse che la pena, che il terrore della pena non cadesse mai sugli innocenti! Ma che ch'egli abbia fatto, egli profugo, esacerbato, col sentimento della giustizia negata, pregate Dio, io prego per lui e voi, che gli perdoni, e non vi accagioni di quello che egli possa aver fatto ... Era egli prima d'ora uomo di risse, e di misfatti? e di rivolta? Io lo domando a voi, e Dio ascolta la vostra risposta ...
Fior di passione (pagina 2)
di Matilde Serao (estratti)

... Ve ne scongiuro, in nome della vostra coscienza di donna onesta, per la vostra virtù di fanciulla e di sposa, per la vostra dolcezza e per la vostra pietà, non mi negate quest'ultimo favore ... Se una zanzara gli fa udire la sua canzoncina, se un mobile scricchiola, se la vostra voce o la mia si levano un poco, egli si sveglia ... Lascerete vostro marito, vostra madre, la vostra casa, i vostri servi, tutto quello che avete amato, tutto quello che avete adorato: e verrete con me ...
Il benefattore (pagina 26)
di Luigi Capuana (estratti)

... —Amleto ha detto: Vi sono, Orazio, tante e tante cose nel cielo e nella terra che la vostra filosofia ignora!—E non si può ancora dire niente di più savio intorno a questo argomento! ...
Il conte di Carmagnola (pagina 8)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Or, poiché indarno si sperò, credete Voi che un decreto del Senato io voglia Difender ora innanzi a voi? Si tratta La vostra causa qui ... MARINO Ma un'arra Si vuol di vostra fé: giurar dovete Per quanto è sacro, che in parole o in cenni Nulla per voi traspirerà di quanto Oggi s'è fisso ... La vostra fede Ha fatto il più; vinto ha il dover: l'impresa Compirsi or dee dalla prudenza; e questa Non può mancarvi, sol che in mente abbiate Che ormai due vite in vostra man son poste ...
Il servitore di due padroni
di Carlo Goldoni (estratti)

... Buon per me, che ti vostro animo generoso soddisfa a se medesimo nel beneficare, e ricusa ogni ombra di ricompensa, ma quantunque Voi siate generoso a tal segno, non basterebbe tutta la vostra virtù a liberarmi dalla taccia d'ingrato, quando io almeno de' benefici vostri non serbassi nell'animo la ricordanza, e di questa non procurassi darvene alcuna riprova ... Questa, che ha per titolo Il Servitore di due Padroni, a Voi offerisco, perché avendola scritta in Pisa, mi ricorda que' felicissimi giorni, ch'io vissi, vostra mercé, tanto piacevolmente in cotesta Città, benefica, ed amorosa ... Ho ancor presente quel giorno, in cui per la prima fiata ebbi l'onor di conoscervi, e fu quel festivo giorno, onorevole a Voi, e alla Patria vostra, in cui la Colonia degli Arcadi, Colonia Alfea nominata, Voi dall'oblio faceste risorgere, animando i valorosi Concittadini alle frequenti adunanze d'Arcadia, e le nobili Pastorelle a renderle col dolce canto delle loro Muse più grate, onde Arno scorre più glorioso, che mai, e a Voi, che Vicecustode perpetuo siete della Colonia, rendesi il dovuto onore ... Quel giorno fu, in cui ammirando Voi facondo Oratore, ed erudito Poeta, io pure del gemo mio per le Muse, ebbi occasione di ragionarvi, e l'amor grande, che avete Voi per le Lettere, vi rese benevolo ad uno, che le ama, poco ancor conoscendole, e della vostra amicizia, e della protezione vostra onorar mi voleste ... Svelate a Voi le mie vicende, le mie disavventure, non tardaste ad offerirmi la mano per sollevarmi, ed animandomi a esercitare in Pisa la Professione Legale, che con varietà di stile io aveva nella Patria mia esercitata, Voi mi trovaste gli appoggi, somministrati mi avete gli aiuti, e con l'ombra vostra, e coi vostri consigli, non andò guari, che in Pisa fama io aveva acquistata, e giunsi ad essere (per alcuni di poco spirito) oggetto di gelosia, e d'invidia ... Che dolci veglie, che amabili conversazioni goder mi faceste nel vostro studio! Pisa abbonda di peregrini talenti, e tutti della vostra società sono vaghi, ed io, in grazia vostra, ebbi agio di conoscerli, e di erudirmi, e Voi medesimo, pel corso di que' tre anni, che costì dimorai, foste a me un libro aperto, in cui io leggeva le più belle massime, le più eccellenti istruzioni, che vogliono a formar l'uomo ... Felici i vostri figliuoli, che da Voi hanno l'esempio, l'educazione, il consiglio! Ma felicissimo Voi ancora, che prole avete della vostra virtù seguace, che rende onore a se stessa, e al Genitore ben nato ... Non ho veduto chi meglio di Voi sappia dividete il tempo, e così ben lo misuri, per darne giusta porzione a tutto, senza eccedere, e senza mancare Voi attentissimo alla vostra cospicua Cancelleria del Consiglio de' XII Cavalieri di Santo Stefano; Voi indefesso nel vostro studio, accuratissimo nel dilettevole esercizio delle adunanze d'Arcadia; pronto ad ogni richiesta di Poetiche Composizioni, piissimo frequentatore delle sagre Funzioni, delle società Cristiane, amante dell'onesta conversazione, vivace, lepido, e nella età vostra invidiabile alla gioventù, sapete unir cosi bene la religione, e l' Uomo, che nulla vi manca per essere un modello di perfezione ... Dio volesse, che con un tal modello dinanzi agli occhi io avessi continuato a battere quella strada, per cui mi aveva la tenerezza vostra, e la vostra saviezza incamminato ...
Il servitore di due padroni (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Deh se cotesto soggiorno amabile, ho io incautamente perduto, smarrito almeno non abbia il tesoro del vostro amore, della grazia vostra, della vostra amabilissima protezione ... A questa vivamente mi raccomando, e pregandovi dal Signore perVoi, pel bene della Patria vostra, lunghi e felici anni di vita, rispettosamente mi dico ... Prometto di essere vostra sposa ... Ama la vostra figliuola, e non pensa ad altro ... (parte, e poi ritorna) CLARICE Signor padre, con vostra buona licenza ...
Il servitore di due padroni (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Datemi la vostra mano ... PANTALONE Sior Dottor caro, con tutta la vostra dottrina ... PANTALONE Ve digo, che la vostra dottrina xè bella, e bona, ma in sto caso no la conclude ... DOTTORE Non mi maraviglio della vostra figliuola, mi maraviglio di voi, che trattiate sì malamente con me ... La nuova della morte di Federigo giustificava bastantemente, anche presso di lui, la vostra nova risoluzione, né poteva egli rimproverarvi, né aveva luogo a pretendere veruna soddisfazione ...
Il servitore di due padroni (pagina 9)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Mi darebbe l'animo colle ragioni di mio figliuolo render nullo ogni nuovo contratto, e obbligar vostra figlia a prenderlo per marito; ma mi vergognerei d'avere in casa mia una nuora di così poca reputazione, una figlia di un uomo senza parola, come voi siete ... BEATRICE Eccomi; sono io in vostra difesa ... (a Beatrice) BEATRICE Bella Clarice, in grazia vostra dono a Silvio la vita, e voi in ricompensa della mia pietà, ricordatevi del giuramento ... Nella vostra camera? CLARICE Non so negarlo ... CLARICE Se non vi amassi, non sarei corsa qui a precipizio per difendere la vostra vita ... SILVIO Vedrei il vostro sangue più volentieri della infedeltà vostra ... CLARICE Così barbaro colla vostra Clarice? SILVIO Voi mi avete insegnata la crudeltà ... Però vi sarà nota un giorno la mia innocenza, e tardi allora pentito di non avermi creduto, piangerete la mia sventura, e la vostra barbara crudeltà ...
Intrichi d'amore (pagina 7)
di Torquato Tasso (estratti)

... E perchè, Signora Ersilia mia, se ben considero, che adesso non sarebbe tempo di dirvi quanto ho procurato in servizio vostro; non però l'occasione di questa morte m'invita maggiormente a dirvelo, che il tempo è già opportuno di accettar il partito, ritrovandosi la casa vostra senza il suo capo ... ERSILIA Vi ringrazio, Bianchetta mia, della buona vostra volontà; ma perchè la durezza del Capitan Lopes mi ha di sorte indurato il cuore che già mai si faria molle, ho mutato quel pensiero, impiegandolo tutto ad un altro soggetto degno di esser amato ... Io me ne vado: se volete niente, son vostra ... O donne ingrate! che la colpa è la vostra, per non amar chi v'ama ... Poichè a pena intesa da me la nuova della vostra morte che ella cominciò a gridar fortemente: o Alessandro mio!, o Alessandro mio!, si squarciò le vesti, e squarciò anco le lettere consolatorie che io li portavo da Genova; anzi come a forsennata sbatteva il capo or qua, or là; e Camillo dirottamente piangendo accusava la sua mala fortuna che già l'aveva finito di rovinare ...
Intrichi d'amore (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)

... Non accade a dirvi quel sfortunato che v'ama senza speranza di potere arrivare al desiderio suo: basta a sapere che Camillo è un tristo figliuolo, amando Lavinia contra la volontà vostra, e dandovi buone parole si consuma di robba e di vita a spendere e spandere a ruffiani e messaggeri ... Importa mo che voi stiate salda, perchè come essi vengono io mi metterò dietro la gelosia, fingendo la voce vostra, e voi di dentro sentirete li tradimenti che vi fa Camillo ... E perchè sarà meglio per voi di accettare questo partito della vedova, accettatelo liberamente, che oltre ne succederà la quiete dell'animo vostro, forse n'averete un figliuolo che allevandolo d'altro modo di quel che avete fatto di Flavio, sarà il contento e la consolazion vostra ... ALBERTO Noi giunti insieme baciamo le mani di Vostra Signoria ... ALBERTO La virtù vostra, e la fama di voi, che risona per tutto, mi hanno spinto <a> desiderarvi ogni bene e a procurarvi nuovi servitori, poi che alla persona virtuosa e da bene è poco guiderdone esser Signora di tutto il mondo, sì come al vizioso sia poco castigo di torgli la vita ...
Intrichi d'amore (pagina 13)
di Torquato Tasso (estratti)

... ALBERTO Io per smorzar la fiamma del suo fuoco, e perchè so farne servizio a Vostra Signoria, ho concluso già che egli sia marito di Lavinia ... certificandovi, Signora, che mi sono contentato di questo per aver occasione di proponervi, come già vi propongo, un partito molto al proposito per Vostra Signoria, che sarà un gentiluomo, amico mio di molti anni, persona virtuosa, ricca e nobile ... ALBERTO Io l'ho menato meco, acciò il negozio non vada in lungo sotto il maneggio di mezzani, e acciò dalla presenzia sua possa Vostra Signoria discernere il vero ... MAGAGNA Mi piace certo, e vi ringrazio del pensiero particulare che Vostra Signoria ha tenuto di me ... MANILIO Per darvi segno certo che io penderò sempre dalla vostra volontà, mi contento d'ogni vostro commodo: e se mai la sorte mi concederà che ritrovi Flavio, mio unico figlio, farò che sia marito della Signora Ersilia, vostra figliuola, acciò possiamo vivere in una pace tranquilla, in una quiete perpetua ... MAGAGNA Farò quanto Vostra Signoria commanda ... Sì come in effetto si deve fare, e noi abbiamo già fatto: poi che io liberamente concorro a dar Lavinia, mia sorella, a Flavio; e voi concorrete al pari a darmi la Signora Ersilia; e uniti poi spenderemo la vita, non che l'artificio di parole, per farvi ottenere la Signora Cornelia, già che non è vostra matrigna ... Siamo venuti da Vostra Signoria per dirle due parole: s'ella si degnarà d'ascoltarle, noi faremo l'opra di carità chiestaci da un altro povero schiavo, ed ella si liberarà dal peccato, nel quale se persisterà la vedremo or ora trabboccare nell'inferno ... CAMILLO Un gentiluomo di questa città, ritrovandosi schiavo con noi, ne raccontò un giorno che avendo lungo tempo amato la grazia e bellezza vostra con quel vivo e sincero amore che si possa amar già mai, sperando di ricever guiderdone della sua lunga servitù, fu da voi discacciato; in tanto che dandosi in preda alla disperazione si partì, lasciando il padre vecchio e solo, e fu per disgrazia preso da' Turchi ... Perchè se gli promettete la grazia vostra, faremo che il padre lo ricatti, e quando non lo facciate di ciò degno, si contenta più tosto morire sotto quelle catene ...
Intrichi d'amore (pagina 14)
di Torquato Tasso (estratti)

... FLAMINIO Egli si ritrova così invaghito della bellezza vostra, che se ben prima e poi la morte del Signor Alessandro, e al presente ancora, il petto suo ha arso e arde qual fornace ardentissima, nondimeno non ha aùto animo di scoprirsi per la riverenza che portava e per l'obligo grande che aveva ad Alessandro ... Diteli che pigli altra strada, e farà meglio venirsene con esso voi nella patria vostra ... Cessando dunque il disegno fatto per voi di darlo a vostra figlia, vi vogliam dire un'altra cosa ... FLAMINIO Non ragionaremo più di Camillo, ma di un altro povero giovane che con Camillo abbiamo ritrovato, il quale si domanda Flaminio, che amando con tutto il cuore la Signora Ersilia vostra figlia, è stato da lei trattato male ... Preghiamo dunque Vostra Signoria, e in virtù di amore scongiuriamo la Signora Ersilia, che vi muova a pietà il caso del vostro fidelissimo Flaminio: ve ne supplichiamo con le lagrime su gli occhi, sanate un che si muore, soccorrete un che si strugge, accettate un per marito che vi sarà servo e schiavo in perpetuo ...
Intrichi d'amore (pagina 34)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ersilia fu sempre odiata da me, e ora, non so come, Amore me l'ha di sorte scolpita nell'animo che io son tutto suo: adesso che ella non è più mia! Ma essendo tutta vostra, goderò che vi godiate insieme felicemente; e preponendo la mia amicizia al mio privato interesse, mi partirò di Roma, e sbandito e misero cercarò come posso finir meglio il resto della vita mia ... FLAMINIO Non piaccia a Dio, Camillo, che io mi renda ingrato e che defraudi la fede e affezion vostra verso di me ... GIALAISE L'importanza mo sta sa si contenta issa: pecchè la renunza fatta pe Vostra Signoria no' vale senza lo consenso suo: e io lo saccio moto bene pe la longa pratica delli tribunali de Napole ... GIALAISE Entra prima Vostra Signoria ... CAMILLO Eh, Vostra Signoria entri ... GIALAISE No, a fè, a Vostra Signoria tocca ... CAMILLO Vostra Signoria è padrone di me e della mia casa ...
L'Olimpia (pagina 19)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... Desiderarei certo che mia figlia fusse degna d'esser serva vostra e moglie di vostro figliuolo: poiché egli vi scacciò, io vi ricolgo in questa casa e ve ne fo padrone come lui ... Ringrazio la vostra soverchia cortesia ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)

... ANSELMO (Oh sono pure annoiato!) (da sé) Andate da vostra suocera; ditele il vostro bisogno; a lei ho dato l'incombenza; ella farà quello, che sarà giusto ... ANSELMO (Uh povere le mie medaglie!) (da sé) GIACINTO Nemmeno un abito? ANSELMO Andate da vostra madre ... DORALICE Avete sentito? Vostra madre ha quattrocento zecchini da spendere ... DORALICE Ed io son vostra moglie ... GIACINTO E voi non vi fate stare colla vostra flemma ... GIACINTO E voi la vostra dote ... DORALICE Dunque date ragione a vostra madre, e date torto a me? GIACINTO Vi do ragione quando l'avete ...
La famiglia dell'antiquario (pagina 5)
di Carlo Goldoni (estratti)

... ANSELMO Vostra figlia sta bene, e non gli manca niente ... PANTALONE Vostra madonna sarà in tutte le furie, e con rason ... DORALICE Qual è questo mio debito? PANTALONE Andè da vostra madonna, e domandeghe scusa ... PANTALONE No la ve par cossa da par vostro? Cossa seu vu? Chi seu? Seu qualche Principessa? Povera sporca! Via, sè matta la vostra parte ...
La sposa persiana (pagina 3)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Voi saggiamente, ponendo in fronte ai quattro Tomi della traduzione vostra l'insegnamento d'Orazio: ‘ Nec verbum verbo curabis reddere fidus Interpres etc ... La vostra Filosofia sa rendervi egualmente seriosa nel Gabinetto, e gioconda in una festevole compagnia; amate i libri e non isfuggite i spettacoli, e fra quelli, e questi, che discretamente vi allettano, il miglior tempo impiegate alla soave cura de' Figli vostri ... Questi sono il primiero oggetto delle vostre attenzioni, e l'educazione, ch 'essi hanno dall'amor vostro, e dalla vostra Virtù non può che renderli degni di Voi, e di quel sangue, da cui son nati ... Milano aspetta in ogni uno di loro novelli fregi alla Gloria di sua nazione; Roma fra questi attende un successore di Alessandro Ottavo, Sommo pontefice della stirpe vostra degli Ottoboni, illustri Figli di questa Serenissima Repubblica Veneziana ... Fra le vostre seriose cure, fra i vostri geniali trattenimenti non isdegnate di ammettere quest'umile produzione del mio scarso talento, e me onorando dell'alta protezione vostra, concedetemi benignamente, che possa a Voi dedicare colla Commedia, che vi offerisco, la mia ossequiosa servitù, e tutto me stesso Di V ...
La trovatella di Milano (pagina 15)
di Carolina Invernizio (estratti)

... —Se mi sono permesso di venir qui, due gravi motivi mi hanno indotto—disse, rivolgendo la parola alla popolana—mi trovavo ieri l'altro all'udienza e mi commossi al pari di tutti, anzi più di tutti, alla storia della vostra figlia adottiva, storia che mi ricordò un fatto, accaduto appunto in una di quelle tremende giornate, che evocaste ... —Se sono vostra figlia—proruppe con accento amaro—ditemi che avete fatto di mia madre ... Quando ero bambina, preferiste salvare la vostra vita piuttosto che la mia; fatta giovane ed onesta con tanti sacrifizii da questa povera donna, che per appianare la strada a me, che pure non ero sua figlia, avrebbe data la vita, mi mandaste dinanzi uno sciagurato perchè mi perdesse, facesse di me una vittima, che dovesse servire al tradimento di un'altra ... —Non negate… Diego stesso confessò il mercato infame concluso con voi, il cui prezzo, dovevano essere… le vostre stesse… creature… —Ignoravo la vostra storia,—balbettò il conte colle labbra tremule, convulse ... —Forse perchè figlia del popolo, ero meno degna di pietà, di rispetto, di vostra figlia? Ed avete voi risparmiata Adriana, che pur viveva al vostro fianco, che vi amava? E vi chiamate padre, venite a dirmi: «Tu sei mia figlia!» Ebbene no, io non vi conosco; è già troppo che abbia commesso un delitto per cagion vostra, vi abbia risparmiata ...
Le femmine puntigliose (pagina 2)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Se in Voi dunque ricercasi quella felicità, che dalla nobiltà del sangue deriva, a chi è ignota l'origine della Sovrana Casa de' Medici, da cui la vostra nobilissima è provenuta? Questo basta per provare la chiarezza de' vostri natali, la Croce invitta de' Cavalieri di Malta brilla mirabilmente sul vostro petto, e tutti quegli onori, che possono caratterizzare una famiglia illustre, nella vostra abbondantemente si trovano ... Non cesserò mai di lodar Voi, e di benedire la vostra Patria, e di considerar felicissimo chi in essa ha la fortuna di nascere, anche per un'altra ragione, non inferiore a quelle, delle quali ho parlato ... Le accennerò brevemente per non abusarmi della vostra umanissima tolleranza, e le rammenterò soltanto accennandole alla sfuggita ... In settimo luogo, quel che rende l'Uomo felice è la Salute, senza la quale ogni altro bene di questa vita è un miserabile bene, e Voi, grazie all'Altissimo siete sano, e Dio vi faccia esser tale in tutti i giorni di vostra vita, che vi bramo lunghissima ...
Le femmine puntigliose (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... BEATRICE Già voi non vi sareste incomodata fuori della vostra camera ... BEATRICE E in casa mia si ricevono degli affronti per causa vostra ... BEATRICE Ecco qui, per causa vostra tutte le mie fatiche, tutte le mie attenzioni saranno inutili, e la signora donna Rosaura invece di ringraziarmi, mi darà de' rimproveri (a Lelio) ... LELIO Per causa mia? BEATRICE Sì, per causa vostra ... BEATRICE Ma non vedete, che se sono venuta in casa vostra senza l'ambasciata è stata una confidenza, che mi son presa per l'amore, che vi porto? ROSAURA Se aveste detto così alla prima, non averei replicato ... ROSAURA Non diffido della vostra buona condotta ... OTTAVIO Che fa la vostra padrona? PAGGIO Sta alla tavoletta a correggere i difetti della natura (parte) ... Vostra amica sincera, chi voi sapete ...
Le femmine puntigliose (pagina 19)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Come la vostra arditezza ... CLARICE Siete indegna di questo nome e per vostra cagione si faranno in Palermo delle risate sopra tutte noi ... BEATRICE Informerò tutto il mio parentado della vostra insolenza ... CLARICE Anch'io per mia sventura sono vostra parente, e mi vergogno di esserlo ...
Le smanie per la villeggiatura (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)

... Sì, signore, per ispenderli malamente, perché le persone medesime, che vengono a mangiare il vostro, sono le prime a dir male di voi, e fra quelli, che voi trattate amorosamente, vi è qualcheduno, che pregiudica al vostro decoro, ed alla vostra riputazione ... FULGENZIO Vostra figlia dunque può dire anch'ella la sua ragione ... FILIPPO Mi raccomando alla grazia vostra ... GIACINTA Alla vostra figliuola? Alla vostra cara Giacinta? FILIPPO (Non sono avvezzo a far da cattivo, e non lo so fare) ...
Mastro don Gesualdo (pagina 20)
di Giovanni Verga (estratti)

... Lo vedete adesso di che aiuto vi sarebbe? Avreste dalla vostra i giurati e tutti quanti ... è come se fosse la vostra stessa persona, se mi promettete ... Come aveste dovuto spendere di tasca vostra! ... C'era troppa carne al fuoco in casa vostra! ... Apposta bisogna tirarli dalla vostra ...
Mastro don Gesualdo (pagina 37)
di Giovanni Verga (estratti)

... Voi l'avete fatta, don Gesualdo, e serve per salvare la vostra pelle ... Compare Nanni, completamente rabbonito, propose anche di andare a vedere quel che accadeva fuori: - Voi fate liberamente come se foste in casa vostra, don Gesualdo ... - Prosit! prosit, don Gesualdo! A casa vostra ci ho trovato dei forestieri, tale e quale come voi qui da me ... Gli sbirri non vengono a cercarvi qui! A casa vostra piuttosto! Guardatevi! ...
Mastro don Gesualdo (pagina 43)
di Giovanni Verga (estratti)

... La bella educazione che avete saputo dare a vostra figlia! ... Grazie a Dio, non ci metterò più i piedi a casa vostra! E partì infuriato sbatacchiando l'uscio ... La sa a memoria tutto il paese la vostra lettera! ... La lettera avrebbe sfondato un muro! Vuol dire che la colpa è vostra, don Ninì ... Bisognava accompagnarla con qualche regaluccio, caro barone! La polvere spinge la palla! Credevate di far colpo per la vostra bella faccia? ...
Mastro don Gesualdo (pagina 61)
di Giovanni Verga (estratti)

... Vostra figlia è in luogo sicuro ... Pura come Maria Immacolata! Chetatevi! Non fate scandali, ch'è peggio! Vedete vostra moglie, che pare stia per rendere l'anima a Dio, poveretta! Lei è madre! Non possiamo sapere quello che ci ha nel cuore in questo momento! Sono venuta apposta per accomodar la frittata ... da pari vostra! ... Donna Sarina sfoderò anche lei la sua lingua tagliente, rossa al pari di un gallo: - Parlate da quello che siete! Almeno dovevate tacere per riguardo a vostra moglie, villano! mastro-don Gesualdo! Siete la vergogna di tutto il parentado! ... Bel mestiere alla vostra età! Vi farò arrestare insieme a lui, donna Sarina dei miei stivali! donna ...
Ricordi di Parigi (pagina 19)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Eppure si, leggendo le opere sue, accade qualche volta che, arrivati a un certo punto, lo squilibrio delle facoltà, la continua prevalenza della fantasia sfrenata sulla ragione, la eccessiva frequenza delle aberrazioni e delle cadute, vi stanca; i lampi di genio non bastano più a compensarvi dei continui sacrifizii che deve fare il vostro buon senso; siete sazii, sdegnati, qualche volta nauseati; sentite il bisogno di riposarvi da quella tortura; ritornate con piacere ai vostri scrittori sensati, rigorosi, sempre eguali; respirate, vi ritrovate nel mondo reale, benedite la logica, riacquistate la vostra dignità d'uomini e di lettori ... Egli v'afferra di nuovo, vi soggioga, siete suoi, rivivete in lui per un altro periodo della vostra vita ... Distruggetele col ragionamento: esse si rialzano da sè, a poco a poco, nella vostra mente, più maestose e più salde ... Disponetevi invece ad adorarle ciecamente, e sarete ogni momento costretti a soffocare mille voci di protesta che usciranno dal vostro cuore e dalla vostra ragione ...
Stanze della gelosia
di Torquato Tasso (estratti)

... I gran vanti, le glorie, le corone e le palme, le spoglie di tant' alme, ond' i vostri trionfi adorni or vanno, pur mia preda saranno: e sarà preda insieme questa vostra bellezza e quest' orgoglio, che 'l mondo onora e teme ... Farovvi a mio volere, come a vinte, cangiar legge e costumi: lasciar il canto, le parole e il riso, i nuovi abiti adorni; e quante spiega in voi superbe pompe ricchezza, arte ed ingegno, farò deporvi in segno di vostra servitute, qual uom ch' in dura sorte abito mute ... Queste cose or v' annunzio, perché tra voi pensando come la beltà vostra si dilegua, e quel che poi ne segua, cessi quel vostro orgoglio pieno di feritate, che di servirvi amando ogni cosa mortale indegna stima ... Ch' io mi morissi, e quale, è a voi palese; ma che di me si fesse, e a quale stato morendo io rinascessi, uom che qui viva non puote avere inteso: or io dirollo, e dirò come a la presenza vostra ritornato mi sia, ed a che venni ...
Storia di un'anima (pagina 15)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Questo amico che ha votato alla solitudine e allo studio gli anni più belli e più ardenti della sua giovinezza, colla sola gentile confidenza in Dio che un'anima di sorella ci poteva essere, la quale conoscesse le religioni del suo affetto e le febbri del suo povero ingegno, questo amico, qualunque sieno le circostanze della sua vita e della Vostra, vi ricorderà sempre ... È dovere il mio, e l'adempio in nome di quanto di più puro avete nella memoria della vostra vita, di quanto di più sacro sentite in fondo al cuore, fra i tesori della vostra fede religiosa, che è la mia ... Un anno fa, voi mi avete scritto che credevate all'affetto nobile, puro, bello, quand'io mi sentivo tanto felice di sapervi felicissima: in quest'ora in cui ringrazio Dio che la mia povera voce possa giungere a un'anima sconsolata, in questa ora vi dico che Voi non avevate offerta la carità del vostro affetto ad un floscio che volesse raccosciarsi sui gradini del vostro altare e che sempre volesse tendervi la mano elemosinando l'obolo della vostra contentezza ... Una religione celata in fondo all'anima, colle più tremende battaglie alla materia, colle più arcane gioie dello spirito, piena di misteri, di fede, di speranza, senza esame, senza egoismo, colla gran voce della natura che ci vuole buoni, con Iddio che ci vuole infelici! Ed è in nome di questa religione che non può offender voi nella vostra memoria nè nelle vostre speranze, ch'io vi dico:—Sorella, coraggio! Se le mie parole, disperse alla folla, mi tormentavano tanto, se le mie fatiche non aprirono mai una via, se le mie speranze d'Arte sono cadute, Dio è stato buono, ha voluto darmi le delusioni e i dolori, per darmi un segno della religione del sentimento, ha voluto togliermi ogni coraggio, per darmi poi la fede perchè io ripetessi a ...
Storia di un'anima (pagina 71)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Dove tripudia di lascivia il Mussulmano vi fu la vostra tomba? Chi ricorda la vecchia regina Elena?(30) E la culla invece l'abbiamo in tutte le nostre case, dove un grembo di donna accoglie un bambino o il desiderio di un bambino ... Betlemme ha irradiato il mondo! Voi! voi! voi! Chi dice che siete venuti per la vostra gloria da calendario? La stella vi accenna le nostre gioie! Voi, ignorantissimi figli dell'Asia, che ascoltavate solo i fatidici echi di Zoroastro(31) e leggevate solo nel cielo veggente dei deserti, voi irridete le laudi gotiche del canto e del marmo alemanno! Voi, alte ed ispirate vedette, sul monte della Vittoria a spiare la luce immortale della stella Nazzarena(32) non vi ingloriate dei grossi ceri che vi smoccolano putolentemente i merciai delle confraternite spagnolesche! Voi, nomi patriarcali delle tre stirpi di Noè(33), che rendeste a Dio i doni che Abramo diede ai figli di Keturah e che la regina Saba diede a Salomone(34) non vi fate superbi, udendo tronfiamente proclamare che alla santa Sofia dell'Islamita(35) rimane ancora il nome e la gloria della vostra Sapienza! Voi siete venuti per il nostro amore! Vi chiamano i bimbi, vi chiamano le mamme, vi chiamano i vecchi; e quei vagiti e quei sorrisi e quelle preghiere sono i nostri affetti ... * * * O mia lettrice, oggi io vi brontolo nel quarto d'oretta della vostra insidiosissima e stanchissima noia, quando voi, sotto le coltri e il baldacchino e magari la protezione di una Madonna su fondo d'oro, vi provate ad aprire gli occhi per rivedere lì intorno, nella camera da letto, nel disordine d'una battaglia stizzosa, e sul tappeto e sulle seggiole e sui tavoli, la vostra gonna affiorata, una nuvola antica di luci temporalesche, e il vostro busto a cordelle, tutto a schiume di trine, e un vostro guanto a bracciale, ancora colla pienezza rotonda delle vostre polpe, e le calze rosate in avvolgimenti serpentini, e le scarpette Montespan coi tacconi fiaccati dalla danza perversa… ... Vi ricordate tutto? Vi ricordate il dono che avete fatto a un povero poeta? Vi ricordate come la vostra mano, sguantata, fosse più flessuosa e confidente e olezzante di muschio? Siete tornata a casa stamattina alle sette, in una carrozza coi vetri appannati, con una pelliccia di tigre, sui coltroncini imbottiti, con una amica che ciarlava e col marito che taceva: avete fatto una dormitona fino a mezzogiorno, sognando baffi neri e baffi biondi: avete sonnecchiato sino alle due, decisa pei baffi neri: e sino alle quattro, convinta invece pei biondi: e covate sotto, obliqua, come una liopardessa, aspettando caldamente che i botoletti di scuderia abbaino dietro agli staffieri che faranno dondolare sulle dodici molle, trascinandolo fuori dalla rimessa, il gran cocchione pel corso di gala ...
Storia di un'anima (pagina 72)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... * * * O gentile lettrice, ecco che la vostra cameriera entra nella stanza da letto, e, raccogliendo in una cesta imbottita la vostra gonna, il vostro busto, e le calze e le scarpine, vi domanda:—O-dov'è l'altro suo guanto a bracciale? —Era tanto sucido che devo averlo buttato per via stamattina,—così rispondete ... Quando la vostra carrozza dava un subito balzo, perchè un ubbriaco attraversava la strada? Gli amici mi dicono che non ho toccato vino ...