Libri viso

Libri su viso, con la parola viso

Corbaccio (pagina 12)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Non so io se ella per li molti digiuni fatti per la salute mia se l'ha smenomate dopo la mia morte: così te l'avess'ella in sul viso e io ti dovessi fare carta di ciò che tu vedessi, com'io nol credo – ... E quando i lavamenti erano finiti, se per sciagura le si ponea una mosca in sul viso, questo era sì grande scandelezo e sì grande turbazione che, a rispetto, fu a' cristiani perdere Acri un diletto ... Egli avvenne fra l'altre volte ch'una mosca in sul viso invetriato le si puose, avendo ella una nuova maniera di liscio adoperata; la quale essa, fieramente turbata, più volte s'ingegnò di ferire con mano; ma quella presta si levava, come tu sai ch'elle fanno, e ritornava; per che, non potendo ferirla, tutta accesa d'ira, presa una granata e per tutta la casa or qua or là discorendo, per ucciderla l'andò seguitando; e porto ferma opinione che, se alla fine uccisa non l'avesse, o quella o un'altra la quale avesse creduto essere quella, ella sarebbe di stizza e di veleno scoppiata ... E che più? Questo avveniva il dì, che si poteva con meno noia sostenere; ma, se per forte disavventura una zenzara si fosse per la casa udita, che che ora si fosse stata di notte, convenia che 'l fante e la fante e tutta l'altra famiglia si levassi; e co' lumi in mano si metteano alla inchesta della malvagia e perfida zenzara, turbatrice del riposo e del buono e del pacefico stato della lisciata donna; e, avanti che a dormir si tornassono, convenia che morta o presa la presentassono davanti a colei che lei diceva in suo dispetto andare sufolando e appostando di guastare il suo bel viso amoroso ... Essa primieramente negli anni più giovani (quantunque più vicini a quaranta che a trenta fossono, posto che ella, forse non così buona abbachiera, li dicesse ventotto), fatti – lasciamo stare l'aprile e 'l maggio, ma il dicembre e il gennaio – di sei maniere d'erbette verdi o d'altrettante di fiori, donde ch'ella se li avesse, apparechiare, e, di quelle, certe sue ghirlanduze composte, levata per tempissimo e fatta la fante levare, poi che molto s'era il viso e la gola e 'l collo con diverse lavature strebiata e quelli vestimenti messi che più all'animo l'erano, a sedere postasi in alcuna parte della nostra camera, ...
Decameron (pagina 125)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna, fatto buon viso e venuta infino in capo della scala, quanto più poté in parole lietamente il ricevette e domandollo quello che egli andasse faccendo ... Voi vi recherete in mano il vostro coltello ignudo e con un mal viso e tutto turbato ve n'andrete giù per le scale e andrete dicendo: ‘Io fo boto a Dio che io il coglierò altrove’; e se mio marito vi volesse ritenere o di niente vi domandasse, non dite altro che quello che detto v'ho, e montato a cavallo per niuna cagione seco ristate ... ” Messer Lambertuccio disse che volentieri; e tirato fuori il coltello, tutto infocato nel viso tra per la fatica durata e per l'ira avuta della tornata del cavaliere, come la donna gl'impose così fece ... Il marito della donna, già nella corte smontato, maravigliandosi del pallafreno e volendo sù salire, vide messer Lambertuccio scendere e maravigliossi e delle parole e del viso di lui e disse: “Che è questo, messere?” Messer Lambertuccio, messo il piè nella staffa e montato sù, non disse altro se non: “Al corpo di Dio, io il giugnerò altrove” e andò via ...
Decameron (pagina 189)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Le quali parole udendo la donna, senza mutar viso o buon proponimento in alcuno atto, disse: “Signor mio, fa di me quello che tu credi che più tuo onore o consolazion sia, ché io sarò di tutto contenta, sì come colei che conosco che io sono da men di loro e che io non era degna di questo onore al quale tu per tua cortesia mi recasti ... Poco tempo appresso, avendo con parole generali detto alla moglie che i subditi non potevan patir quella fanciulla di lei nata, informato un suo famigliare, il mandò a lei, il quale con assai dolente viso le disse: “Madonna, se io non voglio morire, a me convien far quello che il mio signor mi comanda ... La donna, udendo le parole e vedendo il viso del famigliare e delle parole dette ricordandosi, comprese che a costui fosse imposto che egli l'uccidesse: per che prestamente presala della culla e basciatala e benedetola, come che gran noia nel cuor sentisse, senza mutar viso in braccio la pose al famigliare e dissegli: “Te', fa compiutamente quello che il tuo e mio signore t'ha imposto, ma non la lasciar per modo che le bestie e gli uccelli la divorino, salvo se egli nol ti comandasse ... ” Dopo non molti dì Gualtieri, in quella medesima maniera che mandato aveva per la figliuola, mandò per lo figliuolo: e similmente dimostrato d'averlo fatto uccidere, a nutricar nel mandò a Bologna, come la fanciulla aveva mandata; della qual cosa la donna né altro viso né altre parole fece che della fanciulla fatte avesse, di che Gualtieri si maravigliava forte e seco stesso affermava niuna altra femina questo poter fare che ella faceva; e se non fosse che carnalissima de' figliuoli, mentre gli piacea, la vedea, lei avrebbe creduto ciò fare per più non curarsene, dove come savia lei farlo cognobbe ... La donna, sentendo queste cose e parendole dovere sperare di ritornare a casa del padre e forse a guardar le pecore come altra volta aveva fatto e vedere a un'altra donna tener colui al quale ella voleva tutto il suo bene, forte in se medesima si dolea; ma pur, come l'altre ingiurie della fortuna aveva sostenute, così con fermo viso si dispose a questa dover sostenere ... ” Gualtieri, che maggior voglia di piagnere aveva che d'altro, stando pur col viso duro, disse: “E tu una camiscia ne porta ...
Decameron (pagina 190)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E appresso questo, fatto da parte di Gualtieri invitar tutte le donne della contrada, cominciò a attender la festa; e venuto il giorno delle nozze, come che i panni avesse poveri indosso, con animo e costume donnesco tutte le donne che a quelle vennero, e con lieto viso, ricevette ... Gualtieri, al qual pareva pienamente aver veduto quantunque disiderava della pazienza della sua donna, veggendo che di niente la novità delle cose la cambiava e essendo certo ciò per mentecattaggine non avvenire, per ciò che savia molto la conoscea, gli parve tempo di doverla trarre dell'amaritudine la quale stimava che ella sotto il forte viso nascosa tenesse; per che, fattalasi venire, in presenzia d'ogn'uomo sorridendo le disse: “Che ti par della nostra sposa?” “Signor mio, “ rispose Griselda “a me ne par molto bene; e se così è savia come ella è bella, che 'l credo, io non dubito punto che voi non dobbiate con lei vivere il più consolato signor del mondo; ma quanto posso vi priego che quelle punture, le quali all'altra, che vostra fu, già deste, non diate a questa, ché appena che io creda che ella le potesse sostenere, sì perché più giovane è e sì ancora perché in dilicatezze è allevata, ove colei in continue fatiche da piccolina era stata ... Chi avrebbe, altri che Griselda, potuto col viso non solamente asciutto ma lieto sofferir le rigide e mai più non udite pruove da Gualtier fatte? Al quale non sarebbe forse stato male investito d'essersi abbattuto a una che quando, fuor di casa, l'avesse fuori in camiscia cacciata, s'avesse sì a un altro fatto scuotere il pilliccione che riuscito ne fosse una bella roba ... – Conclusione La novella di Dioneo era finita, e assai le donne, chi d'una parte e chi d'altra tirando, chi biasimando una cosa, un'altra intorno a essa lodandone, n'avevan favellato, quando il re, levato il viso verso il cielo e vedendo che il sole era già basso all'ora di vespro, senza da seder levarsi così cominciò a parlare: –Addorne donne, come io credo che voi conosciate, il senno de' mortali non consiste solamente nell'avere a memoria le cose preterite o conoscere le presenti, ma per l'una e per l'altra di queste sapere ...
La divina commedia (pagina 6)
di Dante Alighieri (estratti)

... "Volgiti 'n dietro e tien lo viso chiuso; ché se 'l Gorgón si mostra e tu 'l vedessi, nulla sarebbe di tornar mai suso" ... Li occhi mi sciolse e disse: "Or drizza il nerbo del viso su per quella schiuma antica per indi ove quel fummo è più acerbo" ... Io avea già il mio viso nel suo fitto; ed el s'ergea col petto e con la fronte com'avesse l'inferno a gran dispitto ...
La divina commedia (pagina 11)
di Dante Alighieri (estratti)

... Come quel fiume c'ha proprio cammino prima dal Monte Viso 'nver' levante, da la sinistra costa d'Apennino, che si chiama Acquacheta suso, avante che si divalli giù nel basso letto, e a Forlì di quel nome è vacante, rimbomba là sovra San Benedetto de l'Alpe per cadere ad una scesa ove dovea per mille esser recetto; così, giù d'una ripa discoscesa, trovammo risonar quell'acqua tinta, sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa ... Ahi quanto cauti li uomini esser dienno presso a color che non veggion pur l'ovra, ma per entro i pensier miran col senno! El disse a me: "Tosto verrà di sovra ciò ch'io attendo e che il tuo pensier sogna; tosto convien ch'al tuo viso si scovra" ... Poi che nel viso a certi li occhi porsi, ne' quali 'l doloroso foco casca, non ne conobbi alcun; ma io m'accorsi che dal collo a ciascun pendea una tasca ch'avea certo colore e certo segno, e quindi par che 'l loro occhio si pasca ... Ella sen va notando lenta lenta; rota e discende, ma non me n'accorgo se non che al viso e di sotto mi venta ...
La divina commedia (pagina 12)
di Dante Alighieri (estratti)

... E quel frustato celar si credette bassando 'l viso; ma poco li valse, ch'io dissi: "O tu che l'occhio a terra gette, se le fazion che porti non son false, Venedico se' tu Caccianemico ... Quando noi fummo là dov'el vaneggia di sotto per dar passo a li sferzati, lo duca disse: "Attienti, e fa che feggia lo viso in te di quest'altri mal nati, ai quali ancor non vedesti la faccia però che son con noi insieme andati" ... Appresso ciò lo duca "Fa che pinghe", mi disse "il viso un poco più avante, sì che la faccia ben con l'occhio attinghe di quella sozza e scapigliata fante che là si graffia con l'unghie merdose, e or s'accoscia e ora è in piedi stante ...
La divina commedia (pagina 22)
di Dante Alighieri (estratti)

... E mentre ch'andavamo inver' lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l'etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi 'l piè nel viso ad una ... Ben se' crudel, se tu già non ti duoli pensando ciò che 'l mio cor s'annunziava; e se non piangi, di che pianger suoli? Già eran desti, e l'ora s'appressava che 'l cibo ne solëa essere addotto, e per suo sogno ciascun dubitava; e io senti' chiavar l'uscio di sotto a l'orribile torre; ond'io guardai nel viso a' mie' figliuoi sanza far motto ... E avvegna che, sì come d'un callo, per la freddura ciascun sentimento cessato avesse del mio viso stallo, già mi parea sentire alquanto vento; per ch'io: "Maestro mio, questo chi move? non è qua giù ogne vapore spento?" ... E un de' tristi de la fredda crosta gridò a noi: "O anime crudeli tanto che data v'è l'ultima posta, levatemi dal viso i duri veli, sì ch'ïo sfoghi 'l duol che 'l cor m'impregna, un poco, pria che 'l pianto si raggeli" ...
La divina commedia (pagina 30)
di Dante Alighieri (estratti)

... Per ch'i' mi mossi col viso, e vedea di retro da Maria, da quella costa onde m'era colui che mi movea, un'altra storia ne la roccia imposta; per ch'io varcai Virgilio, e fe'mi presso, acciò che fosse a li occhi miei disposta ... Ma guarda fiso là, e disviticchia col viso quel che vien sotto a quei sassi: già scorger puoi come ciascun si picchia" ... E s'io non fossi impedito dal sasso che la cervice mia superba doma, onde portar convienmi il viso basso, cotesti, ch'ancor vive e non si noma, guardere' io, per veder s'i' 'l conosco, e per farlo pietoso a questa soma ...
La divina commedia (pagina 33)
di Dante Alighieri (estratti)

... "Che è quel, dolce padre, a che non posso schermar lo viso tanto che mi vaglia", diss'io, "e pare inver' noi esser mosso?" ... E 'l segnor mi parea, benigno e mite, risponder lei con viso temperato: "Che farem noi a chi mal ne disira, se quei che ci ama è per noi condannato?", Poi vidi genti accese in foco d'ira con pietre un giovinetto ancider, forte gridando a sé pur: "Martira, martira!" ...
La divina commedia (pagina 38)
di Dante Alighieri (estratti)

... Volser Virgilio a me queste parole con viso che, tacendo, disse "Taci"; ma non può tutto la virtù che vuole; ché riso e pianto son tanto seguaci a la passion di che ciascun si spicca, che men seguon voler ne' più veraci ... XXII Già era l'angel dietro a noi rimaso, l'angel che n'avea vòlti al sesto giro, avendomi dal viso un colpo raso; e quei c'hanno a giustizia lor disiro detto n'avea beati, e le sue voci con "sitiunt", sanz'altro, ciò forniro ... Io volsi 'l viso, e 'l passo non men tosto, appresso i savi, che parlavan sìe, che ...
La divina commedia (pagina 61)
di Dante Alighieri (estratti)

... Ivi è perfetta, matura e intera ciascuna disïanza; in quella sola è ogne parte là ove sempr'era, perché non è in loco e non s'impola; e nostra scala infino ad essa varca, onde così dal viso ti s'invola ... Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vil sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo ... Pariemi che 'l suo viso ardesse tutto, e li occhi avea di letizia sì pieni, che passarmen convien sanza costrutto ... Quale ne' plenilunïi sereni Trivïa ride tra le ninfe etterne che dipingon lo ciel per tutti i seni, vid'i' sopra migliaia di lucerne un sol che tutte quante l'accendea, come fa 'l nostro le viste superne; e per la viva luce trasparea la lucente sustanza tanto chiara nel viso mio, che non la sostenea ...
Il benefattore (pagina 12)
di Luigi Capuana (estratti)

... E rapidamente, spietatamente egli giudicò che colei, stimata pura e non mai sospettata, doveva essere pura in apparenza soltanto, e che soltanto la sua suprema ipocrisia avea dovuto impedire che neppure un sospetto avesse osato di toglierle la brutta maschera dal viso ... Ma come la vide accostare all'uscio, porre la mano al paletto, e solo allora tendergli l'altra mano e le labbra, pronunciando un sommesso: A rivederci! Ezio improvvisamente scoppiò: —Così tu ami? Così? Così? —Oh, Dio!…—ella balbettò coprendosi il viso con le mani ... —Ti sei dunque fatto giuoco di me! E perchè mai? Perchè? Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare? Ella affondava il viso tra le mani, per non udire, immobile, fulminata… E, come dicesi che avvenga alle persone prossime a morire di morte violenta, vedeva passarsi davanti agli occhi, in un lampo, tutto quel che aveva sofferto per lui: e le segrete angosce, e le lotte, e i tormenti dei rimorsi, prima di decidersi al tremendo sacrifizio della sua vita immacolata, della sua reputazione forse e della sua pace; e le raggianti fantasie di amore e di felicità con le quali si era confortata all'immolazione di tutta sè stessa ai piedi di lui! Oh! Ella l'amava tanto, che non avea saputo trovare parole per esprimerglielo, istupidita dalla gioia di darsi incondizionatamente, anima e corpo; resa quasi inerte e ghiaccia dall'estremo accesso della sua stessa passione… Ed egli non lo aveva capito! E poteva rinfacciarle:—Così tu ami? Così?—E buttarle in viso la infame accusa:—Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare?… Ella non udiva più quel che Ezio continuava a dire contro di lei con voce soffocata, scotendole violentemente un braccio ...
Il fiore (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)

... Quando Bellacoglienza sentì 'l caldo Di quel brandon che così l'avampava, Sì tosto fu 'l su' cuor col mïo saldo; E Venusso, ch'a·cciò la confortava, Si trasse verso lei col viso baldo, Dicendo che ve·me troppo fallava ... Nel giardin me n'andà' tutto 'n gonella, Sanz' armadura, com' e' comandaro, E sì trovai quella col viso chiaro, Bellacoglienza; tosto a·ssé m'apella, E disse: «Vien avanti e bascia 'l fiore; Ma guarda di far cosa che mi spiaccia, Ché·ttu ne perderesti ogne mio amore» ... XXIV Vergogna Vergogna contra terra il capo china, Ché ben s'avide ch'ella avea fallato, E d'un gran velo il viso avea velato; E sì disse a Paura sua cugina: «Paura, no' siàn messe nell'aìna Di Gelosia, e ciò ci à procacciato Lo Schifo, perch'egli à corteseggiato Al bel valetto ch'i' vid' ier mattina ... Allor ricigna il viso e gli occhi torna, E troppo contra me tornò diverso: Del fior guardar fortemente s'atorna ...
La sposa persiana (pagina 8)
di Carlo Goldoni (estratti)

... IRCANA Delle gemme non parlo; il viso? CURCUMA Scolorito ... In viso troppo è modesta, e umile ... Quando ho lo sdegno in viso, tu me lo vedi in faccia; Se mi conosco offesa, dubbio non vi è, che io taccia; Palese è il mio disdegno, palese è la vendetta, Chi simula, e non parla, tempo, e comodo aspetta ... Questa mi ha date prove certissime di fede Fatima è dolce in viso, ma il cor non le si vede ...
La trovatella di Milano
di Carolina Invernizio (estratti)

... Nel primo sbalordimento, Maria era per chiamare aiuto; ma l'individuo si era tolta la maschera e mostrava un viso così gentile, animato dal fulgore di due occhi nerissimi e da un sorriso così incantevole, che la giovine si affrettò a chiudere l'uscio e mettervi il catenaccio ... Il suo viso, l'atteggiamento, esprimevano una tale energia, che lo sconosciuto la guardò con viva ammirazione ... Allora il viso di questi subì una trasformazione: la fronte gli si corrugò come quella dì un vecchio: i suoi occhi presero un'espressione dura, quasi crudele, le sue labbra si raggrinzarono ... Maria invece di rispondere, dischiuse la porta e dopo aver guardato al di fuori, rivolse il viso, ritornato pallido ed alquanto serio, verso il giovane ... Rimase un istante come svenuta, con gli occhi umidi, le labbra frementi… Poi sembrò respingere dentro di sè quell'impressione e il suo viso riprese l'abituale serenità ...
La trovatella di Milano (pagina 6)
di Carolina Invernizio (estratti)

... Rientrò nel suo spogliatoio profondamente accasciata e lasciatasi cadere su di un divano, nascose il viso sconvolto in un guanciale di velluto ricamato e pianse, pianse lungamente, mormorando fra i singhiozzi: —Oh!… infame, infame… ed io che l'amavo tanto ... Una mano che si posò sopra il biondo suo capo, la fece trasalire, alzare di botto… Era suo padre pallidissimo, commosso… —Ebbene Adriana, avevo ragione? —Sì, papa, sì… perdono… Gli si gettò nelle braccia singhiozzando, nascose sul petto di lui, il viso scolorito… —Non piangere così: colui non merita le tue lacrime, ma il tuo disprezzo ... Maria però, lungi dal corrisponderlo come altre volte, si svincolò sdegnosa e mostrando il suo viso alterato, pallidissimo ... Sorrise cinicamente, mostrando sul viso tutte le malvagie passioni della sua anima: si guardò allo specchio, accese una sigaretta e preso il cappello, lasciò senza un rimpianto, un rimorso quella casa, dove aveva fatta una vittima, infranto dolcemente, con una mostruosa menzogna, un povero cuore ...
La vita comincia domani (pagina 23)
di Guido da Verona (estratti)

... Mi stringeva la mano con una forza convulsa, il suo viso era fermo in una contrazione di dolore ... Quando s'intese il rumore della chiave nella toppa, e furon soli, di fronte, viso a viso, e fu passato qualche attimo d'un silenzio mortale, Giorgio disse con voce spenta: — Novella era qui ... E poichè l'altro taceva, lo incalzò: — Non puoi rispondermi? Non vuoi che ci si guardi a viso aperto? I tuoi occhi, una volta, sapevano fissare! V'era nella sua voce un sarcasmo, anzi una sfida manifesta, contro la quale, di colpo, l'avversario si raddrizzò ...
Marocco (pagina 6)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Era un bianco di neve, un rosso di porpora e uno sfolgorio di larghi galloni d’oro, sotto un gran velo trasparente, che presentavano insieme col viso nerissimo una così fragorosa armonia di colori e una ricchezza così barbaramente magnifica da non trovar parola per descriverla ... * * * Sono da sette giorni a Tangeri, e non ho ancora visto il viso d’un’araba ... Camminano a passi lunghi, lentamente, un po’ curve, coprendosi il viso col lembo d’una specie di mantello di tela, sotto il quale non hanno altro che una camicia a larghe maniche, stretta intorno alla vita da un cordone, come la tonaca d’un frate ... Del loro corpo non si vede che gli occhi, la mano che copre il viso, tinta di rosso coll’henné alle estremità delle dita, e i piedi nudi, pure tinti, infilati in larghe pantofole di cuoio giallo ... Incontrando un Europeo per una strada appartata alcune si coprono tutto il viso con un movimento brusco e sgraziato e passano stringendosi al muro; altre arrischiano un’occhiata tra diffidente e curiosa; qualcuna, più ardita, saetta uno sguardo provocatore e abbassa il viso sorridendo ... Son uomini alti e robusti; molti vestiti d’una cappa oscura, ornata di nappine di vario colore; alcuni col viso segnato di rabeschi gialli; tutti armati di fucili lunghissimi, di cui portano la guaina rossa attorcigliata intorno alla fronte in forma di turbante; e vanno a gruppi, parlando a voce bassa, col capo chino e gli occhi all’erta, come drappelli di bravi che cerchino la vittima ...
Marocco (pagina 69)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... A ogni pancia che spuntasse da una porta, una funata, a modo di avvertimento; a ogni povero diavolo che, passandoci accanto, non si stringesse al muro, un urtone che lo cacciava dieci passi indietro; a ogni vecchia che ci guardasse torvo, i pugni sul viso e un urlo sgangherato nell’orecchio ... Vedo, sento ancora la divina grazia di quelle colline verdi sparse di roseti, di mirti, di leandri, d’aloè fioriti; lo splendore di quella città di Mechinez indorata dal sole, che si nascondeva al nostro sguardo minareto per minareto, palma per palma, terrazza per terrazza, e più si impiccioliva, più pareva che s’alzasse, come se le crescesse sotto la collina; e l’aria impregnata di profumi che facevano fremere, e le acque che riflettevano i mille colori della scorta, e l’infinita mestizia di quel cielo rosato; vedo, sento ancora tutto questo, e non lo so descrivere! Ah! mi morderei le dita! SUL SEBÙ Era il mezzodì del quinto giorno della nostra partenza da Fez, quando, dopo una cavalcata di cinque ore a traverso una successione di valli deserte, ripassavamo per la gola Beb-el-Tinca e vedevamo un’altra volta dinanzi a noi la vastissima pianura di Sebù inondata d’una luce bianca, ardente, implacabile, di cui il solo ricordo mi fa salire le vampe al viso ... Persino il caid Hamed Ben Kasen, malgrado il grande turbante che gli ombreggiava il viso, gocciolava di sudore ...
Mastro don Gesualdo (pagina 9)
di Giovanni Verga (estratti)

... Ma in quella entrava don Ninì Rubiera, un giovanotto alto e massiccio che quasi non passava dall'uscio, bianco e rosso in viso, coi capelli ricciuti, e degli occhi un po' addormentati che facevano girare il capo alle ragazze ... A un tratto scoprendo la cugina Bianca rincantucciata in fondo al balcone del vicoletto, smorta in viso, si turbò, smarrì un istante il suo bel colorito fiorente, e rispose balbettando: - Sissignora ... Poscia, ficcandosi in mezzo alla gente, a voce più bassa, col viso acceso: - Ha mandato mastro-don Gesualdo in vece sua! ... Bianca fissò un momento sullo zio i grandi occhi turchini e dolci, la sola cosa che avesse realmente bella sul viso dilavato e magro dei Trao, e rispose: - Ma ... Non diceva nulla, stava a guardare i fuochi, col viso affilato e pallido, come stirato verso ...
Mastro don Gesualdo (pagina 15)
di Giovanni Verga (estratti)

... Dei corvi si levarono gracchiando da una carogna che appestava il fossato; delle ventate di scirocco bruciavano il viso e mozzavano il respiro; una sete da impazzire, il sole che gli picchiava sulla testa come fosse il martellare dei suoi uomini che lavoravano alla strada del Camemi ... Allorché vi giunse invece li trovò tutti quanti sdraiati bocconi nel fossato, di qua e di là, col viso coperto di mosche, e le braccia stese ... Un vecchio soltanto spezzava dei sassi, seduto per terra sotto un ombrellaccio, col petto nudo color di rame, sparso di peli bianchi, le braccia scarne, gli stinchi bianchi di polvere, come il viso che pareva una maschera, gli occhi soli che ardevano in quel polverìo ... Il vecchio allora alzò il viso impolverato a guardarli, con gli occhi infuocati, quasi sapesse cosa volevano e li aspettasse ... Aveva una massa di capelli morbidi e fini, malgrado le brinate ed il vento aspro della montagna: dei capelli di gente ricca, e degli occhi castagni, al pari dei capelli, timidi e dolci: de' begli occhi di cane carezzevoli e pazienti, che si ostinavano a farsi voler bene, come tutto il viso supplichevole anch'esso ... Un viso su cui erano passati gli stenti, la fame, le percosse, le carezze brutali; limandolo, solcandolo, rodendolo; lasciandovi l'arsura del solleone, le rughe precoci dei giorni senza pane, il lividore delle notti stanche - gli occhi soli ancora giovani, in fondo a quelle occhiaie livide ...
Mastro don Gesualdo (pagina 17)
di Giovanni Verga (estratti)

... Essa sorrideva sempre allo stesso modo, di quel sorriso dolce e contento, allo scherzo del padrone che sembrava le illuminasse il viso, affinato dal chiarore molle: gli occhi come due stelle; le belle trecce allentate sul collo; la bocca un po' larga e tumida, ma giovane e fresca ... Eh? che te ne pare? Ella tacque ancora un momento col viso nelle mani ... Allora le vide il viso, rivolto a terra, pallido pallido e tutto bagnato ... Don Gesualdo andava su e giù per la stalla, pallido, senza dire una parola, senza guardare in viso nessuno, aspettando che gl'insellassero la mula, la quale spaventata anch'essa sparava calci, e Masi dalla confusione non riusciva a mettergli il basto ... A un certo punto gli andò coi pugni sul viso, cogli occhi che volevano schizzargli dall'orbita ...
Mastro don Gesualdo (pagina 44)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Spicciati! Allora essa, levando verso don Ninì il viso rassegnato, con un sorriso triste: - Lo vedete! ... Stavolta toccò a don Ninì di farsi scuro in viso ... - Li vuoi fritti o al pomodoro? Sul viso di lei, dolcemente velato dalla semi-oscurità, errò un sorriso angelico ... Ma sua madre da un po' di tempo non si dava pace, vedendolo così mutato, dispettoso, sopra pensieri, col viso acceso e la barba rasa ogni mattina ...
Mastro don Gesualdo (pagina 46)
di Giovanni Verga (estratti)

... Don Ferdinando, raso di fresco, con un vestito nero del cugino Zacco che gli si arrampicava alla schiena, andava ficcando il naso da per tutto, col viso lungo, le braccia ciondoloni dalle maniche troppo corte, inquieto, sospettoso, domandando a ciascuno: - Che c'è? Cosa volete fare? - Ecco vostro cognato, - gli disse la zia Sganci entrando nella sala insieme a don Gesualdo Motta ... Ma gli altri parenti che avevano più giudizio, facevano buon viso a don Gesualdo: Mèndola, i cugini Zacco, tutti quanti ... Suo marito invece faceva la sua parte in mezzo a tutti quegli amici e parenti e mirallegro, col viso aperto e giulivo, le spalle grosse e bonarie, l'orecchio teso a raccogliere i discorsi che si tenevano intorno a lui e dietro le sue spalle ... Oh, questo poi, no! - Zia! - balbettò Bianca con tutto il sangue al viso ... Dinanzi a coloro bisogna far buon viso ...
Mastro don Gesualdo (pagina 54)
di Giovanni Verga (estratti)

... La stuzzicava, la interrogava, chiedeva in ricambio le sue confidenze, sembrava a ogni lettera che le capitasse lì dinanzi, coi suoi occhioni superbi, colle belle labbra carnose, a dirle in un orecchio delle cose che le facevano avvampare il viso, che le facevano battere il cuore, quasi ci avesse nascosto il suo segreto da confidarle anche lei ... Sembrava che l'aria libera, lo stormire delle frondi, il sole caldo, le accendessero il sangue, penetrassero nelle sottili vene azzurrognole, le fiorissero nei colori del viso, le gonfiassero di sospiri il seno nascente sotto il pettino del grembiule ... Sentiva quasi piovere dalla luna sul suo viso, sulle sue mani una gran dolcezza, una gran prostrazione, una gran voglia di piangere ... Le sembrava confusamente di vedere nel gran chiarore bianco, oltre Budarturo, lontano, viaggiare immagini note, memorie care, fantasie che avevano intermittenze luminose come la luce di certe stelle: le sue amiche, Marina di Leyra, un altro viso sconosciuto che Marina le faceva sempre vedere nelle sue lettere, un viso che ondeggiava e mutava forma, ora biondo, ora bruno, alle volte colle occhiaie appassite e la piega malinconica che avevano le labbra del cugino La Gurna ... Quasi dovesse nascondere le carezze che faceva alla sua creatura, le mani tremanti che le cercavano il viso, gli occhi turbati che l'osservavano attentamente ...
Mastro don Gesualdo (pagina 59)
di Giovanni Verga (estratti)

... Don Gesualdo guardò dove diceva l'Orbo, e si sbiancò subito in viso ... Bianca allora si rivoltò inferocita, simile a una chioccia che difende i pulcini, con un viso che nessuno le aveva mai visto; il viso stralunato dei Trao, in cui gli occhi luccicavano come quelli di una pazza sul pallore e la magrezza spaventosa, coprendo col suo il corpo della figliuola ch'era stesa bocconi sul letto, col viso nel guanciale, scossa da sussulti nervosi ...
Mastro don Gesualdo (pagina 63)
di Giovanni Verga (estratti)

... Sei pazza? Egli pure era invecchiato, floscio, calvo, panciuto, acceso in viso, colle gote ed il naso ricamati di filamenti sanguigni che lo minacciavano della stessa malattia di sua madre ... Faceva dei gesti vaghi colla mano scarna, e chiamava in aiuto Grazia, come un bambino, sbigottito da ogni viso nuovo che vedesse ... Il vecchio allora ebbe come un ricordo negli occhi appannati, nel viso smorto e rugoso ... - balbettò il povero padre sbiancandosi in viso ...
Mastro don Gesualdo (pagina 82)
di Giovanni Verga (estratti)

... Isabella andò a buttarsi ginocchioni ai piedi del letto, col viso fra le materasse, singhiozzando e disperandosi ... Alle volte provava anche una certa soddisfazione, fra sé e sé, sotto il lenzuolo, pensando al viso che avrebbero fatto il signor duca e tutti quanti, al vedere che lui aveva la pelle dura ... Si rodeva dentro, a misura che peggiorava; il sangue era diventato tutto un veleno; ostinavasi sempre più, taciturno, implacabile, col viso al muro, rispondendo solo coi grugniti, come una bestia ... Era turbato in viso, ma parlava calmo ... - Il viso gli si andava oscurando, il rancore antico gli corruscava negli occhi ... Gli tremava la voce, gli tremavano le mani, gli si accendeva tuttora il sangue in viso, gli spuntavano le lagrime agli occhi: - Mangalavite, sai ... Le prese le tempie fra le mani, e le sollevò il viso per leggerle negli occhi se l'avrebbe ubbidito, per farle intendere che gli premeva proprio, e che ci aveva quel segreto in cuore ...
Piccolo mondo moderno (pagina 5)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... " Si voltò, diede un'occhiata alla lucerna che fumava, si mosse, adagio adagio, per andarne ad abbassare il lucignolo e nel passar davanti a Maironi gli alzò in viso due occhi grandi, vitrei, pieni di una chiara proposta ... Colei trasalì, rialzò il lucignolo, guardò il giovine in viso, capì subito di avere passato il segno ... Poi, a un tratto, come se avesse paura del proprio viso, del proprio sguardo, dei propri pensieri, soffiò furiosamente sulla lucerna, entrò al buio nella sua camera da letto, si gittò ginocchioni sull'obliqua lama di luce biancastra che per una grande finestra il cielo notturno gittava sul tappeto del pavimento, giunse le mani di slancio, guardando il chiaror fioco delle nuvole ... Si scosse, si gettò bocconi a terra figgendo il viso sul pavimento ... Si guardò le grandi macchie rosse delle scottature, mise un sospiro di sollievo, trasse il portafogli, lo aperse, contemplò una piccola fotografia ovale, il viso di una giovinetta sui diciott'anni, regolare, freddo nella espressione e tuttavia non senza una tal quale malinconica dolcezza nell'occhio e una più spiccata fermezza nel mento ...
Piccolo mondo moderno (pagina 8)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Sulle prime il vecchio prete non lo riconobbe; poi mise un "oh!" lieto, scese con vivacità giovanile, a braccia aperte, il cappello in una mano e il libro nell'altra, tutto lucente in viso di sorpresa e di piacere ... Era un nobile viso dove le linee maschie delle ossa inferiori e il grande arco del naso compievano degnamente, per così dire, l'alta parola della fronte ampia, solenne; e gli occhi scuri, vivi, dolci austeramente, pronti a colorarsi di ogni baleno, di ogni fiamma, di ogni ombra dello spirito, dicevano la calda purezza interna, la soavità recondita di quella parola così maestosa ... "Don Giuseppe" cominciò finalmente, e stese una mano al prete senza guardarlo, senza volgere il viso, "io sono venuto da Lei come un figlio ... " Don Giuseppe gli prese la mano, gliela strinse commosso, con un tacito moto delle labbra, con un lampo affettuoso del viso ... " Il viso del candido, umile prete si colorò di meraviglia ...
Piccolo mondo moderno (pagina 14)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... manifestatasi poi a misura che ne veniva meditando le parole disgiunte dal suono dolce e grave della voce, dall'aspetto del viso pio, dall'aura dello spirito immacolato ... Ma troppo no, sarebbe un tradimento! Restar poco? Un pretesto, un pretesto di restar poco! Dio, quale? Gli zoccoli del cavallo suonarono sulle pietre della soglia, Maironi si compose, palpitante, un viso freddo, la carrozzella entrò nel portico del cortile rustico ... A dieci passi da lui, la signora Dessalle, stretta in un lungo mantello verde scuro, foderato di pelliccia, in un collare di skunk, col bavero rialzato intorno al viso pallido, lo guardava immobile ... Ella lo guardava con lo stesso sguardo serio che gli aveva fermato in viso nel treno, dopo molti altri sguardi fugaci, dopo un batter incerto delle palpebre, un'apparente lotta con se stessa ... La figura e le movenze erano così nobilmente signorili, il viso così serio, che il solo dubbio d'una pensata cagione di quell'atto aveva dato a Maironi il più mordente piacere ... E adesso, dopo alquanti mesi di familiarità, ella lo guardava con lo stesso sguardo, muta, immobile, stretta nello stesso mantello, nel collare di skunk, col bavero rialzato intorno al viso pallido e serio ... "Non sono cattiva, sa, sono molto buona" diss'ella facendosi un viso contrito, una boccuccia di bambina imbronciata, una voce dolente ...
Piccolo mondo moderno (pagina 18)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... " Ella non rispose; egli rimase chino celando il fuoco del viso ... " Mentre Maironi veniva bevendo nei begli occhi fissi un dolcissimo richiamo, ella, che stava presso lo stallo dov'è figurata una falce di luna, gli disse con voce oscillante: "Cosa significa completur cursu?" e quando fu a due passi, gli gittò con un lieve, rapido porger del viso la trepida parola: "Amore!" ... "Ma guardate Maria, dunque! Per me ve lo dico subito, un'altra sola Maria in tutta l'arte che conosco mi ha commosso più di questa, la Maria di Van Dyck al museo di Anversa, che ha in grembo il Cristo morto e spande le braccia con quel viso al cielo, ti ricordi, Jeanne? , con quel viso lagrimoso e amaro che dice: "perchè?" ...
Piccolo mondo moderno (pagina 59)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Avrebbe voluto anche parlare, ma non poteva, e allora lo guardava in viso con il dolore di questa impotenza, con uno sguardo indimenticabile ... Egli disgiunse le mani adagio adagio, le ne sfiorò il viso pietosamente ed ella subito se lo coperse con le proprie ... Poi cavò il fazzoletto e glielo porse tenendosi ancora l'altra mano sugli occhi, pregò di bagnarlo, se ne deterse le ciglia, tacque col viso basso e le mani giunte in grembo ... Gli prese e raccolse i polsi, gli parlò affannosa, porgendogli il viso, affissandosi in lui con la espressione di un morente che cerchi negli occhi del medico la speranza: "No, no, Dio, Dio mio, no, Lei non sa, Lei non sa! Io ho nella mente delle oscurità disgraziate, io La contraddico anche qualche volta per una specie di spirito maligno che mi prende, che mi fa parlare per la mia sventura, ma L'ammiro tanto tanto tanto, onoro tanto in Lei quella fede in un ideale che vorrei pur avere e non posso, sento quanto è bello il Suo proposito, quanto è grande, darei tutto il mio perchè servisse ai Suoi studi, al trionfo delle Sue idee, di ciò ch'Ella chiama la giustizia assoluta ...
Piccolo mondo moderno (pagina 60)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... " Ella piegò la testa per prendere quanto poteva del bacio, un fugace lume di beatitudine le si diffuse sul viso ... " Jeanne si alzò in piedi, fece "grazie!", mise un lungo sospiro, guardò Piero come talora una madre guarda scherzando il suo bambino, con un tenero, gioioso viso infantile; perchè a lui piaceva, in passato, di farsi guardare da lei così ... Infatti, lentamente lentamente, il viso del giovane si accostò al suo che lentamente lentamente si disponeva, si porgeva grave all'incontro ... Intanto si era levato un vento molesto che soffiava loro la nebbia in viso ...
Piccolo mondo moderno (pagina 63)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Sulla piccola scala del quartierino abitato dalla inferma incontrarono la marchesa Nene, che accolse il genero con un sorriso tranquillo, con un che di risoluto nel viso e nella voce, non riuscendo però a reprimere e nascondere quella sovreccitazione nervosa che la teneva continuamente in moto ... Il viso, da bianco e roseo ch'era stato, mostrava ora sotto le accensioni della febbre il pallore caldo dell'avorio, il naso si era venuto affilando, gli occhi parevan tanto più grandi, più scuri e più lucenti ... Mai quel viso non era stato così bello, così penetrato d'anima ... L'inferma piegò il viso a destra, posò le labbra sul braccio del marito ... Forse la mente di lei si oscurava da capo? La richiamò: "Elisa!" Allora ella lo guardò un momento in viso e gli ridiscese quindi con gli occhi alle mani continuando l'amoroso moto delle sue, aperse le labbra ... Piero non intese, si chinò, raccolse, durando ella sempre, grave in viso, a guardargli e accarezzargli le mani, questo alito: "Domani sera, fra le sette e le nove, vi lascio ...
Piccolo mondo moderno (pagina 65)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Subito la suora si avviò a ripigliare il suo posto e la marchesa non potè trattenere un "dunque, don Giuseppe?", non potè interamente dissimulare, sul suo povero vecchio viso stanco, l'ansia dell'aspettazione ... " Piero chinò il viso ... Finalmente il giovane rialzò il viso, mormorò: "E mia suocera, poveretta? Cosa dirà? Non sarà un altro dolore?" "Ne ho detto una parola anch'io alla Sua signora ... "Non posso parlar che qui, non posso parlar che qui" singhiozzò Piero, raccoltesi ambo le mani sul viso ... Alla consacrazione mi copersi il viso con le mani e mi vidi, veramente mi vidi scritte nel palmo delle mani cinque parole, proprio le parole che da giovinetto, nei miei fervori mistici, quando mi figuravo di morire, avrei desiderato leggere sulla parete in faccia al mio letto: MAGISTER ADEST ET VOCAT TE ...
Ricordi di Parigi (pagina 13)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E vorrei vedere il Michetti, quel caro viso di scapigliato di genio, per stringergli la guancia tra l'indice e il pollice, e dirgli che adoro le gambine pazze delle sue bagnanti e l'azzurro favoloso della sua marina ... Tutti i visi, fuggitivamente, riflettono il viso intento e risoluto di Jenner, come se tutti, per un momento, si sentissero nelle mani la lancetta benefica del dottore e il braccio renitente del bambino; e tutti pensano, e nessuno parla, e chi s'è già allontanato, o si sofferma o ritorna, come tirato indietro a forza dal filo tenace d'un pensiero ... Che cara soddisfazione! E ne provo un'altra subito nella sala vicina incontrando il viso onesto e benevolo del Monteverde il quale mi accompagna fino alla frontiera d'Italia ...
Ricordi di Parigi (pagina 23)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E mi guardava con una cert'aria affettuosa, corrugando le sopracciglia e socchiudendo gli occhi per aguzzare lo sguardo, e sorridendo leggerissimamente, come se si compiacesse dell'effetto che mi produceva, e mi dicesse in cuor suo:—Guardami, via; levatene un po' la voglia, povero giovane, perchè te la leggo proprio sul viso, e m'hai l'aria d'un buon diavolo sincero ... E l'osservai infatti, in quei pochi minuti, attentissimamente; ma non potei vederlo bene che più tardi perchè il lume non gli batteva sul viso ... Ha i capelli irti e fitti, la barba intera e corta, bianchissima; gli occhi lunghi e stretti, un po' obliqui, come i fauni; il che dà al suo viso un aspetto un po' strano ... Uno veniva per domandare il permesso d'una ristampa di non so che poesia, un altro a chiedere una spiegazione intorno alla variante della scena di un dramma; un terzo a chiedere la licenza di dedicare un'opera; un quarto, un bel giovane belga, con una lunga cicatrice sul viso, si trovava nei miei stessissimi panni: veniva, mosso dalla ammirazione, non per altro che per veder Vittor Hugo ... Per ultimo si fece innanzi il giovane belga, timidamente, tormentando con tutt'e due le mani l'ala del suo cappello cilindrico, e disse con voce commossa, fissando in viso a Vittor Hugo due occhi azzurri e umidi:—Signore! Io son venuto a Parigi per vedervi ... Il suo viso sfolgorò ...
Ricordi di Parigi (pagina 24)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Mi fu poi indicato, infatti, in mezzo a loro, un poeta di quella famiglia, Catullus Mendes, del quale avevo già osservato il viso espressivo e simpatico, e i lunghi capelli alla nazzarena ... C'erano due sole signore, sedute vicino al camminetto; una che m'è sfuggita affatto alla memoria, e un'altra che m'è rimasta impressa profondamente: una signora di forti membra, di capelli bianchissimi, di viso grande e aperto, illuminato da due occhi profondi, taciturna; una dama del Velasquez, senza gorgiera ... Per non aver l'aria di parlare in cattedra, discorreva guardando in viso uno solo, e a bassa voce ... È mio dovere d'aggiungere, però, che non vidi mai sul suo viso nemmeno un lampo, che esprimesse compiacenza vanitosa dell'ammirazione che lo circondava ... Un grande lume rischiarava in pieno il suo viso, e io non potevo saziarmi di guardarlo, tanto mi pareva singolare ... Il viso, di Vittor Hugo, infatti, per me, è ancora un problema ... È un viso che ha due fisonomie ... Quando è serio, è serissimo, quasi cupo; pare un viso che non abbia mai riso, non solo, ma che non possa ridere; e i suoi occhi guardano la gente con un'espressione che mette inquietudine ... In quei momenti sul suo viso si legge la storia di tutte le sue lotte e di tutti i suoi dolori, la tenacia ferrea della sua natura, le simpatie tetre della sua immaginazione, i suoi fornati, i suoi feretri, i suoi spettri, le sue ire, i suoi odii; tutta l'ombre, come egli direbbe, tutto il côte noir delle opere sue ... Ma a un tratto, come m'accadde di vedere quella sera, mentre un tale gli raccontava un aneddoto comico d'un fiaccheraio di Parigi, egli dà in una risata così fresca e così allegra, mostrando tutti i suoi denti uniti, piccoli e bianchi; e in quel riso i suoi occhi e la sua bocca pigliano un'espressione così giovanile e così ingenua, che non si riconosce più l'uomo di prima, e si riman là stupiti, come se gli fosse caduta dal viso una maschera, e si vedesse per la prima volta il vero Hugo ... Ma non sono che lampi, rari sul suo viso come nei suoi libri; dopo di che egli riprende il suo aspetto pensieroso e tetro, come se meditasse la catastrofe d'uno dei suoi drammi sanguinosi ... Non vedete che gli trapela la dolcezza dal viso? —Guardatelo ...