Libri tratto

Libri su tratto, con la parola tratto

Confessioni di un Italiano (pagina 181)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Era la prima volta che montava a cavallo; e di tratto in tratto aveva coraggio di ridere! ... Nelson d'un tratto annullava la capitolazione dicendo che un re non capitola coi sudditi ribelli: allora cominciarono gli assassinii, i martirii ...
Decameron (pagina 157)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Tutti i peli gli s'incominciarono a arricciare addosso a, e parevagli tratto tratto che Scannadio si dovesse levar ritto e quivi scannar lui ... E essendo già Rinuccio a piè dell'uscio della gentil donna, la quale alle finestre con la sua fante stava per sentire se Rinuccio Alessandro recasse, già da sé armata in modo da mandargli ammendun via, avvenne che la famiglia della signoria, in quella contrada ripostasi e chetamente standosi aspettando di dover pigliare uno sbandito, sentendo lo scalpiccio che Rinuccio co' piè faceva, subitamente tratto fuori un lume per veder che si fare e dove andarsi e mossi i pavesi e le lance gridò: “Chi è là?” La quale Rinuccio conoscendo, non avendo tempo da troppo lunga diliberazione, lasciatosi cadere Alessandro, quanto le gambe nel poteron portare andò via ... La donna, per lo lume tratto fuori dalla famiglia, ottimamente veduto aveva Rinuccio con Alessandro dietro alle spalle e similmente aveva scorto Alessandro esser vestito de' panni di Scannadio; e maravigliossi molto del grande ardir di ciascuno, ma con tutta la maraviglia rise assai del veder gittar giuso Alessandro e del vedergli poscia fuggire ...
Fermo e Lucia
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Quel ramo del lago di Como d'onde esce l'Adda e che giace fra due catene non interrotte di monti da settentrione a mezzogiorno, dopo aver formati varj seni e per così dire piccioli golfi d'ineguale grandezza, si viene tutto ad un tratto a ristringere; ivi il fluttuamento delle onde si cangia in un corso diretto e continuato di modo che dalla riva si può per dir così segnare il punto dove il lago divien fiume ... Ma dall'opposto lato il ponte è appoggiato al lembo di una riviera che scende verso il lago con un molle pendio, sul quale per lungo tratto il passaggero può quasi credere di scorrere una perfetta pianura ... Il lembo della riviera che viene a morire nel lago è di nuda e grossa arena presso ai torrenti, e uliginoso negli intervalli, ma appena appena dove il terreno s'alza al disopra delle escrescenze del lago e del traripamento della foce dei torrenti, ivi tutto è prati campagne e vigneti, e questo tratto d'ineguale lunghezza è in alcuni luoghi forse d'un miglio ... Dove però la mano dell'uomo ha potuto portare una più fruttifera coltivazione fino presso alle vette, non ha lasciato di farlo, e si vedono di tratto in tratto dei piccioli vigneti posti su un rapido pendio, e che terminano col nudo sasso del comignolo ... Di tempo in tempo invece di muri passano le anguste strade fra siepi nelle quali al pruno e al biancospino s'intreccia di tratto in tratto il melagrano, il gelsomino, il lilac e il filadelfo ... Poichè guardando verso settentrione tu vedi il lago chiuso nei monti, che sporgono innanzi e rientrano, e formano ad ogni tratto seni, o ameni o tetri, finchè la vista si perde in uno sfondo azzurro di acque e di montagne; verso mezzogiorno vedi l'Adda che appena uscita dagli archi del ponte torna a pigliar figura di lago, e poi si ristringe ancora e scorre come fiume dove il letto è occupato da banchi di sabbia portati da torrenti, che formano come tanti istmi: dimodochè l'acqua si vede prolungarsi fino all'orizzonte come una larga e lucida spira ... Sul capo hai i massi nudi e giganteschi, e le foreste, e guardando sotto di te, e in faccia, vedi il lungo pendio distinto dalle varie colture, che sembrano strisce di varj verdi, il ponte ed un breve tratto di fiume fra due larghi e limpidi stagni, e poscia risalendo collo sguardo lo arresti sul Monte Barro che ti sorge in faccia, e chiude il lago dall'altra parte ...
Fermo e Lucia (pagina 84)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... «Buono!» diceva di tratto in tratto ... «Buono! viva l'abbondanza! muoja la carestia! Bella cosa vivere in casa dei signori!» E pure di tratto in tratto dava una occhiata alla sfuggita al cantuccio, ma vedendo Lucia insensibile, si adirava dell'inutilità dei suoi artifici così reconditi; e mescolava alle esclamazioni di ammirazione e di gioia, un brontolio sordo di «ehn! ehn! smorfia, smorfia, smorfia!» Venne finalmente all'ultima prova e al più forte esperimento: prese con la sua destra rugosa e scarnata un fiasco che stava sulla tavola, con la sinistra un bicchiere, e fattili prima cozzare un tratto e tintinnire, sollevò il fiasco, lo inclinò sul bicchiere, lo riempì, se lo pose alla bocca, tracannò un sorso, ritirò il bicchiere, battè due o tre volte un labbro contra l'altro, e sclamò: «Ah! questo risusciterebbe un morto! Bella felicità averne dinanzi un buon fiasco! Al diavolo i rangoli, e i pensieri! Non mi duole più nemmeno d'esser vecchia; ma se fossi giovane ih! come vorrei godermela!» Detto questo ripose il bicchiero alla bocca, lo vuotò, e cheta cheta si volse al cantuccio, e rimase tra lo stupore e la stizza, vedendo che anche l'incanto più forte non aveva prodotto alcun effetto ...
Fermo e Lucia (pagina 126)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Noi abbiamo fatte molte ricerche negli atti pubblici e nelle memorie degli scrittori, per tener dietro alla storia di quei provvedimenti annonarj; ma il filo che a gran fatica abbiam potuto prendere da quella matassa scompigliata appena ci ha condotti per un breve tratto, ci ha fatti raccappezzare gli effetti più prossimi ... A questo punto, con nostro rammarico, e forse con un maligno piacere dei lettori, ci mancano ad un tratto gli atti autentici; e tutte le memorie storiche che ci è stato possibile di consultare non hanno più nulla nè sul prezzo del pane, nè sugli altri regolamenti dell'annona ... Di tratto in tratto alcuno di quegli infelici si vedeva ristare, vacillare, tendere dinanzi a sè le mani aperte come per cercare un appoggio, e cadere; ed erano talora madri coi bamboli in collo ...
Fermo e Lucia (pagina 146)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Tutto ad un tratto intese egli uno squillo acuto, continuo, che si avvicinava: erano le campanelle che i monatti portavano legate ai piedi a foggia di sproni ... » Il corpo e la mente di Don Rodrigo, già dissestati dal male, non ressero allo sforzo, al dibattimento, e a tanta passione: il meschino cadde tutto ad un tratto come sfinito e stupido; guardava però come un incantato; e di tratto in tratto dava qualche scossa, o usciva in qualche imprecazione ...
Fermo e Lucia (pagina 161)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Solo si vedeva la rondine, sdrucciolando rapidamente dall'alto, rasentare con l'ali tese, per un picciol tratto la superficie ingombra e confusa di quel terreno; e tosto risalire, volteggiare per l'aria in cerchii veloci, e piombar di nuovo ... Eppure quegli che sopravvissero rammentarono quell'ora con gioja per tutta la vita; era la preparazione d'una burasca, che scoppiò la notte, e menò poi per due giorni una pioggia continua, dopo la quale il contagio cessò quasi ad un tratto ... Sotto il fascio di quella comune gravezza, procedevano il giovane e il vecchio, con la fronte bassa il primo e con l'animo diviso fra lo studio della via, fra l'orrore delle cose che vedeva, e l'ansietà del suo destino futuro; e l'altro levando di tratto in tratto al cielo la faccia smunta come per cercare un più libero respiro, e per secondare con quell'atto una speranza interna ...
I nuovi tartufi (pagina 9)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Alla fine la fortuna prese a scoprirglisi a viso aperto contraria: rimesse il guadagnato, sparvero di un tratto i risparmi raccolti a stento nella voragine immane, e presto giunse al Rubicone dei cassieri,—alla cassa del padrone ... Di tratto in tratto sopra l'onda burrascosa della sua anima le apparve una sembianza atteggiata a mesto rimprovero,—la sembianza della madre vedova e lontana; ma egli si affaticò ad annegarla, e l'annegò sotto sconce libazioni di acqua vite ...
I nuovi tartufi (pagina 11)
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... "Scellerato! vuoi ancora levarmi la vita?" urla a sua posta il signore Waltom tratto fuori di sè ... Costui ritto, attaccato alla parete, non fiatava; il cuore per paura di tratto in tratto gli dava dentro un trabalzo, ma egli costringeva quel cuore ribelle a starsi quieto con mano di ferro ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 11)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Dalla loggia, ove passava gran parte del giorno adagiato nella poltrona, solo di tratto in tratto scorgeva le nuvole staccarsi, imbiancare ai margini, inargentarsi nei contorni di bambagia: tosto i pochi raggi cedevano al nuvolo, che ridiveniva coerente; e giù acqua! Ed era una intemperie priva di tuoni e di folgori ... Ma dall'alta lontananza di questi ricordi chi, che cosa, lo riabbatteva a un tratto nella realtà penosa? Perchè si sovveniva amaramente di questa o quella donna più non amata e ne scorgeva, in una simulazione di pietà, un segreto sarcasmo, o, peggio, la ripugnanza? Perchè gliene ricorrevano alle labbra le parole: «Come sei bello!»; e le ripeteva forte queste parole, e guardandosi talvolta nello specchio sorrideva? Per convincersi che non doveva, non poteva più sorridere! Nel volto deturpato il più lieve sorriso gli sembrava tracciasse un'atroce smorfia ... Ma se, col bel tempo, si sentiva rinvigorire d'ora in ora, le gambe che avevano scalate le Alpi lo reggevano ancor male per un tratto non breve e per la riva ripida ...
La favorita del Mahdi (pagina 5)
di Emilio Salgari (estratti)

... Sfuggì alle moschettate di Notis e di Fathma e s'avventò contro l'arabo che aveva tratto l'jatagan ... Solo di tratto in tratto girava la testa verso colui che la reggeva, figgeva i suoi neri e grandi occhi sul di lui volto, e le sue labbra coralline aprivansi a un sorriso affascinante ... —Fathma, disse d'un tratto egli, con una voce nella quale suonava un accento infinitamente accarezzevole ...
La favorita del Mahdi (pagina 74)
di Emilio Salgari (estratti)

... Alcuni goccioloni di pioggia tiepida cadevano pesantemente sulle tende e sui tugul del campo sudanese, e in lontananza lampeggiava e brontolava di tratto in tratto il tuono ... Di tratto in tratto arrestavasi, volgeva uno sguardo di fuoco verso le tempestose nubi e colla faccia alterata si chiedeva: —Verrà?… Aveva di già compiuto più di cento volte il giro della collina ripetendo altrettante volte quella interrogazione che facevalo diventare sempre più cupo, quando un fischio stridulo, vibrato, bizzarro, pervenne al suo orecchio ...
La vita comincia domani (pagina 78)
di Guido da Verona (estratti)

... — «Tu l'amavi!» — egli esclamò d'un tratto con iracondia, senza levare il capo ... Li divideva solamente una parete, una fragile parete, attraverso la quale si vedevano, si udivano, — ed una porta non difficile ad aprirsi, che ogni tratto pareva si spalancasse da sè ... Ella camminava rapidamente, vicino a lui, talora toccando il suo braccio, talora lontanandosi d'un passo; fili d'erba e fuscelli di paglia s'attaccavano alla balza della sua gonna rumorosa; ogni tratto egli vedeva luccicare le fibbie d'acciaio brunito che ornavano le gale delle sue scarpine ... Il cimitero biancheggiò d'un tratto ... D'un tratto, come se si squarciasse nel suo cervello una densa tenebra, umanamente lo rivide, com'era nella sua gioventù, quando insieme avevano intrapreso ad ascendere per il cammino della vita ...
Marocco (pagina 9)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Di tratto in tratto si udiva un grido simultaneo di molte voci ... Di tratto in tratto, facendo gli uni agli altri ...
Marocco (pagina 34)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Pagano cento lire l’anno per ogni tratto di terreno corrispondente al lavoro di due buoi ... Per tutta quella mattina si continuò a camminare in pianura, in mezzo a campi d’orzo, di grano e di saggina, interrotti da grandi spazi coperti di finocchio selvatico e di fiori, e sparsi di gruppi d’alberi e di tende nere, le quali di lontano presentavano l’aspetto di quei grandi mucchi di carbone che si vedono tratto tratto per la maremma toscana ...
Marocco (pagina 41)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Si sentiva distintamente, nel silenzio della notte, il rumore del Fiume delle perle, il gorgoglio delle fontane, il tic-tac degli orologi, e di tratto in tratto le voci acute delle sentinelle, che dalle varie porte esterne del palazzo si davano l’all’erta cantando delle preghiere ... Case altissime, le quali paion formate di più case sovrapposte, che si scompongano; scalcinate, screpolate di cima in fondo, puntellate da ogni parte, senz’altre aperture che qualche buco in forma di feritoia o di croce; lunghi tratti di strada fiancheggiati da due muri alti e nudi come muri di fortezza; strade in salita e in discesa, ingombre di calcinacci, di pietre e di rottami d’edifizi, che svoltano di trenta in trenta passi; ad ogni tratto un lungo passaggio coperto, buio come un andito sotterraneo, dove bisogna camminare a tentoni; vicoli senza uscita, recessi, antri, meandri umidi e sinistri, sparsi di ossami, d’animali morti e di strame imputridito; tutto ciò rischiarato da una luce crepuscolare che mette malinconia ... Di tratto in tratto sentiamo il rumore d’una ruota da mulino, un mormorio d’acqua, lo strepito d’un telaio, una cantilena di voci nasali, che ci dicon che venga da una scuola di bambini; ma non si vede nulla da nessuna parte ...
Marocco (pagina 60)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Di tratto in tratto, il sole squarcia il velo lugubre che l’industria ha disteso sulla capitale del lavoro; ma questi bagliori improvvisi, fuggitivi, invece di rallegrare la scena, non fanno che illuminarne la tristezza ... Ognuno ha fretta di arrivare a casa per «economizzare» le sue poche ore di riposo dopo aver tratto il maggior vantaggio possibile dalle lunghe ore di lavoro ... Stette qualche tempo a Tangeri e poi tutt’a un tratto scomparve, e per un pezzo nessuno seppe più notizie di lui ...
Marocco (pagina 64)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Cadde poi il discorso sulle industrie europee, sulle strade ferrate, sul telegrafo, sulle grandi opere d’utilità pubblica; e di questo mi lasciò parlare senza interrompermi, assentendo anzi, di tratto in tratto, con un cenno del capo ... Di tratto in tratto la mula scivolava o deviava o s’arrestava, e tutta quella ragazzaglia si metteva a urlare e a picchiare, ballando e sghignazzando, come se conducesse un carro da carnevale ... Mi parve che di tratto in tratto parlasse agli artiglieri in atto di dar consigli ...
Mastro don Gesualdo (pagina 77)
di Giovanni Verga (estratti)

... Lasciatemi andare, se no crepo! Ci aveva come una palla di piombo nello stomaco, che gli pesava, voleva uscir fuori, con un senso di pena continuo; di tratto in tratto, si contraeva, s'arroventava, e martellava, e gli balzava alla gola, e lo faceva urlare come un dannato, e gli faceva mordere tutto ciò che capitava ... Non siete più un ragazzo, eh? - Sissignore, - rispose lui con voce ferma, calmatosi a un tratto, col coraggio che aveva sempre avuto al bisogno ... Tormentato da un'ansietà nuova, con dei brividi che lo assalivano di tratto in tratto, dei sudori freddi, delle inquietudini che lo facevano rizzare all'improvviso sul letto coi capelli irti, guardando intorno nelle tenebre, vedendo sempre la faccia minacciosa di Bomma, tastandosi, soffocando i dolori, cercando d'illudersi ...
Mastro don Gesualdo (pagina 83)
di Giovanni Verga (estratti)

... Sembrava anzi che cominciasse a riaversi un poco, quando a un tratto, una notte, peggiorò rapidamente ... Allora si fregò bene gli occhi, e la voglia di tornare a dormire gli andò via a un tratto ... A un tratto s'irrigidì e si chetò del tutto ...
Mattinate napoletane (pagina 9)
di Salvatore Di Giacomo (estratti)

... —È molto lontano?—chiese, a un tratto, quando furono nella via larga di Foria ... Parlando saliva; a un tratto la vedova non lo vide più ... —Sedete—fece a un tratto il vecchietto, dopo una rumorosa soffiata di naso—pigliatevi, lì, una sedia, quella nell'angolo, brava, sedete pure ... A un tratto riapparve il vecchietto ...
Novelle rusticane (pagina 27)
di Giovanni Verga (estratti)

... Poi l'Etna si accese tutt'a un tratto d'oro e di rubini, e la costa bianchiccia si squarciò qua e là in seni e promontorii oscuri ... Tutt'a un tratto si riscosse e mormorò: - Eccolo! Dalla riva si staccava una barchetta, in cui un fazzoletto bianco si agitava per salutare come un alcione nella tempesta ... Una vespa ronzava nel raggio dorato che penetrava dalle commessure, e urtava contro le imposte, dicendo: Viene! viene! - Tutt'a un tratto qualcuno spinse bruscamente la porticina a sinistra ... - Ad un tratto ella siccome stralunata, passandosi le mani sugli occhi, aprì l'uscio per vedere il sole che tramontava ... Indugiavano a tarda sera, per veder morire il giorno sulle vette dei monti, quando i vetri si accendevano a un tratto e scoprivano casupole lontane ...
Piccolo mondo moderno (pagina 68)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Don Giuseppe di tratto in tratto pareva accasciato sotto un gran peso, oscurato nell'anima; di tratto in tratto si trasfigurava, si rialzava tutto acceso la gran fronte, gli occhi, l'accento, il gesto ...
Ricordi di Parigi (pagina 12)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... I Chinesi, invece, hanno sempre intorno un cerchio di curiosi, ai quali rivolgono di tratto in tratto uno sguardo sprezzante, che rivela, come un lampo, la superbia cocciuta della loro razza; e poi ripigliano la loro impassibilità di idoli, da cui li smuove soltanto la voce dei compratori ... Tratto tratto se ne trovano tre o quattro estatici davanti a una faccia di cartapesta o a una marionetta che allarga le braccia ...
Ricordi di Parigi (pagina 25)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Di tratto in tratto egli girava lo sguardo intorno, e lo fissava su di me o sul giovane belga, come se s'accorgesse soltanto in quel momento che noi eravamo là, e per toglierci questo sospetto, ci salutava con un sorriso benevolo e rapido, che voleva dire:—Non vi scordo ... Vittor Hugo ricominciò a parlare, ed io socchiudendo gli occhi e guardando in alto, per essere un po' solo con me stesso, cominciai a riandare tutte le belle emozioni di cui ero debitore a quell'uomo, accompagnando il mio pensiero al suono dolce e grave della sua voce; e pensavo alle letture di Notre Dâme fatte di nascosto dietro i banchi della scuola, alle tante volte che avevo baciato i volumi delle Contemplazioni sotto un capanno di gelsomini, nel giardino della mia casa paterna; ai versi suoi che solevo declamare sotto la tenda, di notte, in mezzo al silenzio degli accampamenti; al batticuore che avevo provato la prima volta che m'era caduto sotto gli occhi un suo informe ritratto in litografia; all'immensa distanza che sentivo tra lui e il mio desiderio di conoscerlo, nella piccola città di provincia dove avevo letto il suo primo libro; a un giorno che, ancora ragazzo, avevo fatto ridere mio padre domandandogli:—E se comparisse tutt'a un tratto Vittor Hugo, mentre noi siamo a tavola, che cosa faresti?—; e tutti questi ricordi lontani, evocati là, vicino a lui, mi commovevano, e ripetevo tra me:-Ed ora l'ho conosciuto, lo conosco, sono nella sua casa; questa voce che sento è la sua;—egli è qui,—a un passo da me ... Ma è proprio vero?—E aprivo gli occhi e dicevo:—Eccolo lì, il mio caro e terribile Hugo; non è mica un sogno, per Dio! Mentre m'abbandonavo a questi pensieri, sentii tutt'a un tratto che tutti s'alzavano e salutavano ...