Un diario sul web

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La rete internet ha permesso di sviluppare una nuova tecnica di scrittura diaristica e letteraria, quella dei blog. In questo particolare portale online la gestione di articoli e informazioni è molto semplice da organizzare, non servono particolari capacità tecniche in quanto la sequenza cronologica dei post è preimpostata e il gestore del sito deve solo produrre ciò che vuole pubblicare. Il blog è utilizzato da chi vuole raccontare il proprio quotidiano, rendendo partecipi della propria opinione amici, parenti e persone che navigano sul web. Questo tipo di supporto virtuale è da configurarsi in un vero e proprio “diario telematico”, che può essere decorato, impostato e prodotto secondo i gusti dello scrittore stesso.


All’inizio di questo fenomeno, Giulio Mozzi dichiarava come le pubblicazione online sui blog fossero diventate una sorta di dialogo diretto con chi consultava i suoi post. A questo punto si è prodotta una riflessione inerente al passaggio da blog a romanzo. Il diario telematico può diventare un’opera letteraria? Il sopracitato Mozzi ha fatto evolvere i propri post in un libro e questo non è certamente un caso isolato a livello nazionale ed internazionale.


Attualmente si è deciso di definire queste espressioni artistiche come blook. I contenuti di questi sono già pubblicati e contenuti nei post online, per questo motivo si è deciso di unire le parole inglesi book -libro- e blog, appunto. Pulsatilla, il nickname utilizzato da Valeria Di Napoli, ha pubblicato uno dei primi blook, stravolgendo le aspettative dell’editoria tradizionale, che ha deciso di contattarla quando l’interesse sul web per i suoi post è risultato molto elevato.  CE ne sono molti di casi di questo genere, basti pensare a  Duchesne, nome scelto dall'avvocato Federico Baccomo, oppure Elastigirl di Nonsolomamma, ovvero Claudia De Lillo, i quali hanno iniziato la loro opera come blogger per poi diventare scrittori e autrici di romanzi sul web.


I blogger diventano artisti e preferiscono utilizzare uno stile ironico e leggero. La loro celebrità sul web, per le case editrici, è già una sorta di garanzia per il successo che potrebbero avere i loro blook. Le pubblicazioni in cartaceo dei loro diari digitali è stata una scelta audace che ha riconosciuto comunque il fenomeno della scrittura digitale.


Sono numerosi gli scrittori che hanno deciso di intraprendere questa avventura attraverso i blog, infatti mediante questa narrazione diretta e concreta l’autore può mettere in mostra le proprie abilità letterarie e produttive, eludendo lo step che prevede la rilettura e il controllo qualità delle case editrici. Il passaggio si instaura direttamente tra lettore e autore, con la possibilità da parte del primo di controbattere ad eventuali dichiarazioni scomode oppure di sottoscrivere un commento che reputano condiviso.


Dalla diffusione di questo mezzo di comunicazione nasce la Blog Novel, ovvero il racconto in più puntate, ovvero i post, di una storia personale. Questo tipo di produzione era già sfociata nell’Ottocento, quando a sequenze venivano pubblicate dei racconti sulle pagine dei giornali domenicali.


Il software che il blogger utilizza sul web non è propriamente adatto per una pubblicazione di un romanzo, i post infatti seguono una cronologia riferita al tempo della realtà non a quello del racconto. Grazie al miglioramento ed evoluzione dei programmi si è riusciti ad adattare le necessità narrative dello scrittore a quelle strutturali della pubblicazione cartacea.


Il blog è certamente una produzione di nicchia, non è certamente riferibile a tutte le capacità. L’autore deve essere in grado di scrivere per un determinato target di persone, il pubblico coinvolto non è ampio, anzi inizialmente deve risultare delineato e ristretto per poi andare ad ampliarsi nel proseguimento della scrittura.


La narrativa di genere è lo stile più adatto alle pubblicazioni da blog, basti pensare all’esempio di David Wellington, il quale ha ottenuto un grande riscontro positivo grazie all’opera Monster Island(una serie di tre volumi basata sugli zombie) pubblicata tramite il blog di un amico, Borken Type. 


Scrivere seguendo un genere particolare da la possibilità di riferirsi ad un pubblico definito, dotandosi di un’aspettativa stilistica che riesce a coinvolgere e allo stesso tempo stupire il lettore che decide di scaricare il romanzo.


Quando si sceglie di pubblicare una Blog Novel bisogna mettere in conto la possibilità dei lettori di dichiarare la propria partecipazione alla narrazione attraverso commenti attivi. Un aspetto negativo di questo tipo di romanzo è che non ha ancora ricevuto un riconoscimento effettivo, nonostante la risposta e l’eco positivo che ha creato nel pubblico italiano ed internazionale, infatti la Blog Novel non può essere definita come opera letteraria bensì solo come semplice pubblicazione diaristica di racconti.



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Argomenti: aspetto negativo,    supporto virtuale,    diario telematico,    stile ironico,    scelta audace

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