Libri pensiero

Libri su pensiero, con la parola pensiero

Confessioni di un Italiano (pagina 158)
di Ippolito Nievo (estratti)

... S'incurvino pure gli anatomici a esaminare a tagliuzzare il cadavere; il sentimento il pensiero sfuggono al loro coltello e avvolti nel mistico ed eterno rogo dell'intelligenza slanciano verso il cielo le loro lingue di fiamma ... Ohimè! io pensava intanto ai tranquilli orizzonti, alle verdi praterie, alle tremolanti marine di Fratta; rivedeva col pensiero il bastione di Attila e il suo vasto e maraviglioso panorama che primo m'avea incurvato la fronte dinanzi la deità ordinatrice dell'universo ... Ma raccapricciava al pensiero di volgere un'occhiata a quella profondità e fermarla forse nelle spoglie inanimate e sanguinose della misera Aglaura ...
Fermo e Lucia (pagina 37)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ora basti il dire che nella prima metà del secolo decimosettimo non uscì ch'io sappia in Milano un libro, non dico insigne di pensiero, ma scritto grammaticalmente: dimodochè dalla ignoranza universale si può francamente supporre che alle giovani di quel tempo non si sarà comunicato nemmeno ciò che v'è di più chiaro, di più certo, di meglio digerito nelle cognizioni umane, la storia romana ... Con questo pensiero ella si teneva bastantemente sicura, ma non senza covare un sentimento d'invidia e di rancore contra quelle sue compagne le quali erano ben altrimenti sicure, e ch'ella avrebbe amate se la loro condizione non le fosse stata ad ogni momento un confronto doloroso ... Assoluta innocenza di pensiero; massime e pratiche di Religione ragionata; occupazioni utili e interessanti, esercizj frequenti e dilettevoli del corpo, confidenza rispettosa e libera nei parenti o negli educatori, sono i mezzi sicuri per trascorrere impunemente quella età perigliosa, e per formare una mente tranquilla, saggia, e forte contra i pericoli della giovinezza e di tutta la vita ...
Fermo e Lucia (pagina 58)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Sa Vostra signoria che, non dico per vantarmi; ma sa che chi mi potesse consegnare alla giustizia, crederebbe di aver fatto un gran colpo?» Don Rodrigo stette un momento sopra pensiero ... Tentare un ratto a forza aperta, in Monza, su un terreno che egli non conosceva bene, in un monastero, a rischio di tirarsi addosso la signora, e tutto il suo parentado, del quale Don Rodrigo conosceva molto bene la potenza, e la ferocia in sostenere le protezioni una volta abbracciate, era impresa da non porvi nemmeno il pensiero ... Bisognava dunque ricorrere ad un alleato potente e destro, ad un uomo avvezzo a condurre a termine spedizioni di questo genere; e Don Rodrigo si determinò in un pensiero, che gli era passato più volte per la mente, che non aveva mai abbandonato, il pensiero di raccomandare i suoi affari al Conte del Sagrato ...
Fermo e Lucia (pagina 145)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... «Ho bevuto, ho bevuto,» disse Don Rodrigo, che non potè non avvedersi di quell'atto e del pensiero nascosto; «siamo stati allegri: sto bene, benone, Griso: ho sonno: oh che sonno! Levami un po' dinanzi quel lume che mi abbaglia ... Gli pareva d'essere innanzi innanzi nella chiesa, circondato e stretto da una gran folla; non sapeva come gli fosse venuto il pensiero di portarsi in quel luogo, e si rodeva contra se stesso ... » e qui pareva a Don Rodrigo che il frate ristesse, come sopraffatto da un pensiero repentino e profondo: ed egli stava ansioso attendendo ... Un picciolo pensiero di pietà; ma tu non hai voluto ...
Il benefattore (pagina 17)
di Luigi Capuana (estratti)

... —Ci sarà dunque pure un Cristo per le opere d'arte? —Sì, baronessa; e sarà quella stessa divina forza che le ha create: il Pensiero! —Vuole sbalordirci, dottore! —Quando avrò raccontato quel che ho visto con questi occhi, lei penserà diversamente ... Per arrivare al concetto della Redenzione dei capolavori, egli era partito dall'idea che il pensiero umano, creando un'opera d'arte, non poteva agire diversamente dal pensiero divino che agisce nella natura ... Secondo lui, si trattava anzi dell'identica forza creatrice, con la sola differenza che il pensiero divino opera nella natura direttamente; indirettamente, per mezzo dell'umano organismo, nell'opera d'arte ...
Il colore del tempo (pagina 3)
di Federico De Roberto (estratti)

... Ora le contraddizioni del pensiero moderno sono continue, flagranti ... Ma il pensiero susseguente è così espresso: «La vita consiste nella ricerca dell'ignoto e nella subordinazione dell'azione alle conoscenze nuove»: dove si vede che l'intelligenza, già in seconda linea, passa improvvisamente in prima ... Il sesto pensiero dice: «La vera vita è la vita comune di tutti, non quella di ogni uomo particolare ... E ancora: il settimo pensiero dice: «La vera vita non ha che vedere col passato, nè con l'avvenire: è quella del momento presente, e consiste in questo: che ciascuno faccia ora quel che deve fare» ... Ma il passato e l'avvenire che, secondo tale proposizione, non riguardano la vera vita, diventano a un tratto importanti, perchè (pensiero dodicesimo): «La vera vita è quella che aggiunge qualche cosa al bene accumulato dalle generazioni passate, che aumenta questa eredità nel presente e la trasmette alle generazioni future» ...
Il colore del tempo (pagina 35)
di Federico De Roberto (estratti)

... Appunto uno dei caratteri del nostro secolo, di questo tempo progredito, sapiente, cosciente, troppo cosciente, è la preminenza del raccoglimento, dell'analisi di coscienza, dell'esame interiore, del pensiero speculativo ... Quella stessa moltitudine di cognizioni che disvoglia tanti dallo studio per la sua troppa varietà, invoglia altri allo studio; e che altro è lo studio se non riflessione ed analisi? E gli uomini di studio non sono, per l'esperienza che ogni giorno ne vediamo, tutto il contrario degli uomini d'azione? L'infiacchimento della volontà operosa, fattiva, non è soltanto effetto del pensiero riflessivo; ma anche causa ... Certo: fra il pensiero profondo e l'agitazione scomposta e pazzesca c'è opposizione evidente; ma ciò non vuol dire che tra riflessione indefessa e attività fruttuosa vi sia identità ... In alcuni grandi uomini, molto rari, che sono per ciò oggetto di tanta ammirazione, pensiero ed azione possono darsi la mano; ma, se è vero che essi sono eccezioni, non bisogna addurli come prova della regola ... E poi, se la grandezza dell'azione implica la grandezza del pensiero, la reciproca non è altrettanto vera ... Non il pensiero ci fa difetto; al contrario: noi pensiamo troppo ... È vero che il Payot consiglia la riflessione meditativa come mezzo di affrancarsi dai pregiudizî, di confutare i luoghi comuni del pensiero volgare, pigro e fiacco, di eccitare nell'animo gagliardi impulsi e vivaci repulsioni ... La grandezza del pensiero interiore è condizione delle grandi cose, dei grandi fatti; ma il pensiero può esaurirsi sterilmente, inutilmente; e l'abuso è da evitare ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 13)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Ma a quelle ultime parole arrossì, più che per il rimprovero, per il pensiero che le fecero balenare ... Non l'hai inteso dire anche tu che l'amore qualche volta vince la morte? Oh il sorriso di Ferdina, allora! E a quell'uomo bello, a' suoi occhi, di bontà, d'intelligenza e di coraggio, disse grata e sincera: — Lei l'ha vinta la morte, e la sua morosa dev'essere felice! Idealizzava anche questa, adesso? A trentadue anni oramai Baredi aveva acquistata tale esperienza delle donne da credere sul serio che quella ragazzotta campagnuola meritasse di occupare il suo pensiero? Oh no! Egli voleva pensare ad altro ... Come offesa davvero, gridò: — Questo fiore a me? Poi, alla meraviglia di lui, disse: — Fiorin dell'aglio, fior traditore! E prima che egli parlasse, essa, nell'atto di scappare sdegnata verso la fattoria, gli rivolse un'occhiata lunga e intensa; una di quelle occhiate in cui l'anima si raccoglie e si concede, ma il pensiero, anzi che apparir manifesto, per il troppo fervore appare ambiguo ...
L'amore che torna (pagina 7)
di Guido da Verona (estratti)

... Quando fummo seduti a quella tavola, il mio pensiero corse involontariamente alla piccola sala da pranzo dai tendami di broccato rosso e dalle grandi scansìe, con l'effige della trisavola campeggiante su la parete; alla sala dove la sera prima Elena ed io avevamo desinato fianco a fianco, nella piena solitudine del nostro amore ... Un paragone involontario mi si affacciava nel pensiero tra quella superba immagine di donna, esprimente in ogni sua forma l'impetuosa gioia di vivere, la felicità di sentirsi amata, e quella povera faccia, logorata per il troppo soffrire, in cui vagavano due grandi occhi cerulei con uno sguardo pieno di smarrimento ... Ero ad un'altra tavola, davanti al dolore di un'altra, ma il mio pensiero infrenabilmente risognava così ... Quale diritto potevo dunque invocare a difesa di me stesso, per quanto nessuna legge vi sia contro il delitto che uccide un'anima? E d'altronde perchè io, come essere umano, avrei dovuto sacrificarmi a lei, nell'ora in cui sentivo di potermi scagliare con l'impeto più giovanile della mia forza verso i miracoli d'una vita nuova? Condurre la mia libertà sfrenata sotto le placide ali del suo dominio e dirle: «Ecco: incatenami ora, perchè un giorno, per illusione, t'ho amata!» Queste meditazioni confuse avvincevano il mio pensiero, mentre andavo considerando meco stesso l'imminenza di un colloquio con Edoarda ... » Ma ecco, facendo questo pensiero, d'un tratto m'apparve la visione di Elena, perduta per me, lontana, irridente con altri alle memorie di un nostro lungo amore ... Compresi come non sia possibile odiare la creatura che fu da noi supremamente amata, compresi quanto il mio pensiero somigliasse ad un freddo ...
L'amore che torna (pagina 9)
di Guido da Verona (estratti)

... Poi, d'improvviso, dilatando gli occhi con una specie di smarrimento, arrendendosi alla suprema evidenza di un pensiero: — Dimmi, — esclamò, — come potremo continuare a vivere in questo modo? E prima che potessi rispondere: — Pensa ch'io t'amo ancora terribilmente! Non ho dimenticato, io! ... Lo vedo: il tuo pensiero è altrove; io ti dò noia; non aspetti che l'ora di potermi lasciare, perchè, oltre a non amarmi più, adesso ne ami un'altra, lo so! lo so ... Perchè ti dovrei mentire? Il suo volto era passato per un'alternativa continua di sentimenti; ora mi fissava, quasi per scrutarmi nel più recondito pensiero ... Parlando, il mio pensiero andò, non so come, verso le mie campagne di Terracina, su cui scadeva di lì a poco una certa ipoteca dei Rossengo di laggiù; rimedio gravoso e miserevole frapposto all'imminenza della mia rovina ...
L'arte di prender marito (pagina 17)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Accompagnalo col pensiero vigile, col consiglio previdente; insegnagli che egli non deve giuocare che col superfluo; lasciando sempre intatto quel campo in cui si semina il pane e si raccoglie il vino ... Quanti infelici di meno, quanti minori disastri nelle famiglie, quanti meno cassieri fuggiti all'estero e quanti meno suicidi sulla tavola anatomica; se noi dessimo alla donna, più larga parte nella nostra vita di pensiero e d'azione! Se non ne facciamo più una schiava, non ne abbiamo fatto che una liberta; un animaletto gentile e domestico, che ci distrae e ci diverte; ma non le confidiamo quasi mai gli affari gravi, non fidandoci della sua segretezza e molto meno della sua intelligenza! Di questo ingiusto disprezzo noi siamo i primi a scontare la pena, perchè la donna ha un sesto senso, che è una seconda vista e che le permette di vedere ciò che spesso molti uomini di genio non sanno vedere ... Mai mi son pentito di aver sentito la voce e il pensiero di loro, prima di prendere una determinazione importante ... Dall'una parte la timidezza affettuosa, che esplora il terreno spinoso, che getta da un lato le pietre che ingombrano il terreno; il sorriso che appiana le rughe del pensiero affannoso o del dubbio tormentoso ... Dall'altra parte il coraggio, che non misura il pericolo, il pensiero che pesa il probabile e il possibile sulla bilancia del bene e del male ...
La vita comincia domani (pagina 32)
di Guido da Verona (estratti)

... D'un tratto, nel pensiero, lucida, gli emerse una certezza: — «È mia!» Comincerebbe da quell'ora tragica un patto indistruttibile fra loro ... Ma lo turbava il pensiero di trovarla nel suo letto, spogliata, e gli parve a tutta prima inverosimile di potersi ancora una volta ritrovare con lei, parlarle, dirle sopra tutto quella parola ch'era necessario dire ... » L'uomo brutale, che non conosce argini al suo desiderio di possesso, in questo pensiero s'innebriò ... Con forza, quasi la ghermisse ad alcuno che fino allora gliel'avesse contesa, la strinse nelle sue braccia e la serrò contro il suo petto virile, fortemente, lungamente, senza dirle nulla, in una specie di convulsione, per appalesare su lei questo pensiero: «È mia!» Ell'amava la sua forza, e si rendeva piccola, si lasciava tutta ravvolgere dalle sue braccia, sopraffare dalla sua violenza, carezzandolo senza far mossa con il suo corpo di velluto ... Che piccola cosa era per lei, in quell'attimo, tutto il resto del mondo! Com'era sua fino all'ultima vena, senza pensiero, senza lotta, senza dubbio, sua con felicità! — Mi ami? ...
La vita comincia domani (pagina 40)
di Guido da Verona (estratti)

... Di nuovo il padre e la figlia si guardaron in faccia rapidamente, quasi cercasser di nasconder l'uno all'altro il lor medesimo pensiero ... Nato con un cervello d'autócrate, amava per istinto la ribellione, amava la guerra del pensiero nuovo contro il pensiero antico, del domani contro la vigilia, dei rinnovatori contro i sofisti ... Dalla sua cattedra d'Università, nelle vibranti pagine de' suoi libri, egli cercava di rappresentare con immagini vive l'enorme fantasma del suo pensiero; logico, freddo, preciso, libero da influssi mistici come dalle pastoie di qualsivoglia sistema, non curava l'uomo soltanto per guarire la materia, bensì per indovinarla, e vedeva il problema della conoscenza umana ridursi grado per grado ad una catena di scoperte scientifiche ...
La vita comincia domani (pagina 72)
di Guido da Verona (estratti)

... Un pensiero l'occupò improvvisamente: «Rimarrà bella?» E s'accorse che la sua bellezza gli era necessaria ... Egli chiuse gli occhi, sopraffatto, e gli parve di sentirsi uccidere con una lentezza crudele dalla stessa chiaroveggenza del suo pensiero ... Se tale infatti è il mondo, qual'esso appare all'uomo che avvedutamente lo guardi, come potremmo ancora senza tedio accingerci a pensare, a volere, ad amare, ad irrompere insomma con tutta quella ingordigia ch'è nostra nei dominii della vita? Se una tale inutilità sovrasta ogni meta, perchè mai l'uomo si affaticherebbe ad essere qualcosa più che un rassegnato gauditore di gioie distruttibili? O forse la materia è così prodigiosa, ch'essa ci salva persino dal nostro medesimo pensiero, e quanto più la nostra mente s'accanisce a distruggere il senso del vivere, tanto più l'istinto illogico ed imperioso della nostra vitalità ci sospinge ad amare con ebbrezza quello che pur vediamo essere un nulla? ... Nulla vi è che resista, che sia qualcosa , davanti al nostro pensiero: nè la bellezza, nè il piacere, nè la verità, nè l'amore, nè il pensiero medesimo ... Allora egli ricominciò a sognare che l'amava, che l'amava con voluttà e con oblìo, come se gli dilagasse per le vene il fumo d'un oppio ubbriacante; perchè al disopra d'ogni titanica impotenza del pensiero cantava tuttavia l'amore, questo volo dell'essere ch'era il più lontano dalla morte, ch'era stato e sarebbe in eterno la più bella favola del mondo ... Allo stesso modo che il suo pensiero gli impediva di credere nel divino, di costituire l'alta sua libertà sotto l'arbitrio dei pavidi legislatori, così la sua logica imperatoria gli impediva di ritenere che ciò fosse un delitto ...
Marocco (pagina 44)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ma in compenso, che profonda conoscenza del cuore umano, che prontezza di percezione, che sottigliezza di scaltrimenti, che trama intricata di faccende lontanissime da ogni nostra consuetudine, quanti curiosi segreti di reggia, e chi sa che guazzabuglio di rimembranze d’amori, di supplizi, d’intrighi, di vicende strane e tremende! E c’era fors’anche, sotto quel bianco turbante, un concetto della civiltà europea e dello stato del Marocco, non molto diverso dal nostro; tanto che, se avesse potuto esprimere il suo pensiero, avrebbe esclamato:—Eh! cari signori, ne sono più persuaso di voi!—ma era un pensiero imprigionato nel turbante ... Parve che dicesse tra sè:—che peccato!—e rimase un momento sopra pensiero ... Non però fino al punto che noi potremmo supporre, perchè da quello che ne avevano inteso dir prima, se n’erano fatto tutti, compreso il Sultano, un concetto assai più meraviglioso; credevano, cioè, che la trasmissione del pensiero non si facesse già per mezzo della trasmissione successiva delle lettere e delle parole; ma tutta d’un colpo, istantaneamente, in modo che bastasse un tocco per esprimere e trasmettere issofatto qualsivoglia discorso ...
Marocco (pagina 65)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... Ma un secondo pensiero, il pensiero di ciò che v’era di primitivo e di poetico in quel monarca affricano, sommo sacerdote e principe assoluto, giovane, semplice, gentile, che stando tre ore solo all’ombra d’una tenda, si faceva tre volte la settimana passare dinanzi ad uno ad uno i suoi soldati, e ascoltava le preghiere e i lamenti dei suoi sudditi sventurati, m’ispirò invece un sentimento di profondo rispetto ... Quali sono? Che cosa ha finito per lasciarmi, in fondo all’anima, lo spettacolo di questa città, di questa gente, di questo stato di cose? Se appena penetro col pensiero sotto l’impressione gradevole della meraviglia e della curiosità soddisfatta, trovo una mescolanza di sentimenti diversi, che mi lasciano l’animo incerto ...
Ricordi di Parigi (pagina 39)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... pensiero, che fa dir tante goffaggini, e sacrificare così spesso la ragione, la dignità e l'amicizia a un succés di cinque minuti, è come un velo continuamente sventolato davanti al pensiero, che intorbida la vista delle anime ... Preoccupato, com'è sempre, dal pensiero di essere un oggetto di curiosità e di studio per lo straniero, sta in guardia, regola il gesto e il sorriso, studia l'inflessione della voce, pensa continuamente a giustificare l'ammirazione che presuppone in voi, e ha sempre un po' della civetteria della donna e della vanità dell'artista ... Dopo le notti ardenti vi slanciate con un piacere inesprimibile a traverso ai suoi bellissimi boschi, per i sobborghi ridenti della Senna, dove trovate l'allegria delle feste campagnole, e nei suoi vasti giardini, in mezzo a un formicolìo immenso di fanciulli; o per una di quelle sue avenues enormi e solitarie, in cui il cuore e il pensiero s'allargano, e l'immagine trista della Babilonia dei boulevards vi appare infinitamente lontana ...
Storia di un'anima (pagina 11)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... O mio avvenire! O Lidia, se tu sapessi la mia sensibilità, la mia poesia, le mie lagrime! Mi è caro tutto ciò che nella mia memoria è legato con te… Ma non poteva Dio volere ch'io non li vedessi, ch'io fossi tranquillo, ch'io amassi un'altra fanciulla, ch'io a quest'ora fossi già marito e padre, ch'io fossi felice? Perchè Dio volle diversamente?… Crescono le ardenze delle mie febbri, il corpo freme di bisogni fisiologici, l'anima è sempre la stessa a comprendere la donna, il cuore è gonfio, l'ingegno sente la ricchezza del sentimento e… Se tu sapessi i miei scoraggiamomi!… Il mio passato!… O miei sogni, o mia preghiera, o Dio, o Donna, o Tutto, o Lidia!… O Lidia, come ti amo!—Ma che Dio sia almeno giusto, e faccia sì che il mio pensiero dia anche a te un po' di questi tormenti ... Torno col pensiero al povero cane! Povero amico! sì, caro testimonio di tante mie lagrime, di tanti miei dolori! Leggo le mie memorie: è il saluto che le scrissi! E piango! Come il cuore è gonfio!—La scienza è vana ... —Come dalla morte a me sgorga il pensiero della vita ... —Sei maritata? Oh come penso tristamente alle tue gioie frementi di sposa! Amavo meglio, nei mesi scorsi, pensare a' tuoi dolori di vergine! Quand'io sognavo… la prima volta con te, a Firenze o a Venezia, io promettevo, io giuravo di caderti innanzi ginocchioni, dicendoti qualche mio pensiero delle Lagrime e Sorrisi, piangendo ch'io non fossi abbastanza poeta per te, esultando con tutta l'anima d'avere la coscienza ch'eri un fiore e che io non ero la mano villana che lo toccava ... E come soffro! Ma oh! venga il mio pensiero qualche volta a turbarti! Ho aperto il mio cassetto: il profumo che ne uscì mi ricordò dolcissimamente il giugno del 74, quando scrivevo le Confidenze, mi illudevo tanto e speravo tanto! Allora mi sentivo una fanciulla: e la mia convalescenza era per me una scusa alla languidezza del mio sentimento… ... Per quattr'anni di seguito, quando a primavera andavo alla chiesa per la comunione, io portavo con me il portafogli col tuo nome! Sante illusioni! E quando l'ostia toccava le mie labbra io mi concentravo nel pensiero:—Lidia crede in Dio!—E la comunione del 74, quando ero convalescente? Oh nessuna preparazione di teologo, nessun libro, nessuna madre, poteva rendermi tanto degno di Iddio, quanto la mia speranza e la tua memoria! Santa religione, santa poesia, fede gentile: Vita, Donna e Dio!—Dimenticavo di non esser bello, d'essere ignorante, d'essere timido alla pratica, sentivo Te, speravo, sentivo la fede che è la vita! O vergine, o bionda, o straniera, chi t'avrebbe detto che tu dovevi tanto deliziare e tanto tormentare un'anima italiana ... O vergine, o vergine! o Lidia, io ti ringrazio! Quei momenti in cui io pensavo a Te e la tua memoria veniva col pensiero di Dio, erano momenti soavi, pii, forti, si, e non verranno più! O Lidia, o Lidia, o mia sorella, prega per me!—Alcune volte voglio ribellarmi al tuo ricordo, e chiamarti causa d'ogni mio tormento, e odiarti… ... Ed oggi?—Vuoto, sconfortato, col solo pensiero che sono brutto e ridicolo!—Senza speranza, senza fede, senza amore,—sono andato alla chiesa… ...