Libri sento

Libri su sento, con la parola sento

Confessioni di un Italiano (pagina 255)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Oh no! lo sento dentro di me; lo dissi con fede incrollabile, e lo ripeto ora con ferma speranza ... O anime, mie sorelle di sangue di fede e d'amore, trapassate o viventi, sento che non è finita ogni mia parentela con voi! ... Sento che i vostri spiriti mi aleggiano carezzevoli d'intorno quasi invitando il mio a ricongiungersi col loro aereo drappello ...
La favorita del Mahdi (pagina 84)
di Emilio Salgari (estratti)

... Io ti odio, capisci Fathma, mi sento indosso una smania terribile di vendicarmi di tutte le torture che mi hai fatto soffrire, una smania terribile di straziare a colpi di frusta queste tue belle carni che mi avevan fatto fremere di voluttà, una smania terribile di vederti morta ai miei piedi: eppure non mi sento capace di farlo ... Nello stringerti fra le mie braccia, nel baciarti, sento ancora che io ti amo, o donna infedele, sento ancora accendermisi il sangue nelle vene, sento ancora palpitare il mio cuore di amore, mi sento trascinato mio malgrado a commettere delle pazzie… Fathma! Fathma!… Dimmi che non mi odii, dimmi che sei fuggita in un momento di aberrazione, dimmi che gli uomini che furono tuoi amanti li odii, dimmi infine che tu mi ami! Dimmi che ritornerai a diventare la favorita del Profeta del Sudan! Io ti innalzerò ancor di più, io ti farò non solo felice, ma assai grande, tanto grande che tutte le donne della terra ti invidieranno ...
Storia di un'anima (pagina 9)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Pensa che mi sento il cuore gonfio d'un'arcana bontà, pensa che io piango, e che piangendo sento il bisogno di un'anima, e pensa che dinnanzi all'altare di un'altra anima che mi comprendesse, io pregherei ancora Dio, perchè mi sento casto, gentile, serio: e dinnanzi ai santi balbettamenti di un bimbo capirei—con quanta vita del cuore!—che l'arte per cui ho sofferto tanto, addoppiando me stesso, era un bisogno imperioso di creare; che la scienza di queste Accademie è il deserto, il vuoto, il nulla, o il tritume, la polveraglia dei morti: che gli anni di mia giovinezza erano un voto: che i miei tormenti, le mie fedi, il mio scetticismo, le mie speranze, le mie battaglie, il mio isolamento nella folla, il mio sdegno pei volgari, le mie povere poesie, erano indizi di un'anima che rigurgitava in un corpo nervoso, di un'anima che voleva un'anima!—Sono solo nel mio studiolo, solo, freddoloso e mesto ... Ella mi appartiene quasi, fino all'ultimo minuto di questo anno; domani si apre un anno nuovo, un anno che sarà importante per lei: sento che mi sfugge sempre più, che non è… ... che non sarà mai più mia!…(5) Mio Dio, rendila felice!—Io mi illudo sempre nel mio dolore: rileggo la sua lettera, ribacio il suo ritratto, sento nell'animo la sua voce, e sono superbo, contento, felice, ma sogno, sogno: la verità non è ancora entrata nel mio cuore, io non sono persuaso che non la vedrò più! che non ho più diritto a pensare a lei!… Anno tristo, la mia vita è spezzata ... Mi inginocchio e prego il suo Dio, quello che ella pregherà per me:—Dio, ho bisogno dì credere! io mi sento buono! io mi sento il cuore! Quando pensavo a lei, sentivo la fede e Dio! quando mi sentivo squallido e senza speranze, pensavo al suicidio, quasi come a un candido sogno! quando vedevo dei luoghi ameni: dicevo—qui non c'è lei!—quando vedevo delle fanciulle mi sentivo l'anima innondata di pace! quando vedevo dei bimbi, mi venivano le lagrime agli occhi! Mio Dio, al mio corpo nervoso, cupido, febbrile ho negato gli amplessi della femmina nuda; ho impazzito pensando alle voluttà: ho combattuto battaglie ridicole pel mondo, ma supreme e gloriose per chi vuol avere nel pensiero suo il pensiero d'una vergine; mio Dio, il suo ricordo era per me il ricordo di una tua vergine: la sua lettera l'ho letta in un santuario, guardando la bionda testina di due de' tuoi angioli! Guardami! Dimmi tu che non sono ridicolo, amando ancora! Che non lo fui amando in passato! Tu hai detto:—Siate fratelli e sorelle—e non hai detto che gli stranieri, i poveri, gli sventurati non possano fra loro essere fratelli e sorelle ...
Storia di un'anima (pagina 10)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... —Amo le strade infangate, le foglie cadute, le campagne brumose, la mestizia della solitudine e il luogo di pace… amo la mia memoria abbandonata, solitaria: mi sento sotterra, sento l'oblio, lo sfacimento… ... * * * Ogni mio filo che mi lega alla vita è nel passato: ed è solo pel passato e per lei che sento che la vita deve avere uno scopo serio ... Byron! io sento il mio cuore batter col suo! Che m'importa se vivo solitario? Perdo poco perdendo le ciarle stupidine o pretenziose o vuote dei cosidetti amici che sanno vivere a questo mondo, prendendo le cose come vengono ... —O mio Dio, sento uno di quegli sconforti, pensando al mio passato!—Come vorrei esser morto! Piango!—Oggi, qui, dai tetti di un terzo piano di povera gente mi giungeva la vocina balbettante di un bambino ... Ma, mio Dio! sento che inavvertitamente caricherei a palla, sì, una pistola antica, e in questa febbre, inavvertitamente me la accosterei alla fronte… ... Mio Dio! che vuoto! Non sono stato ad alcun veglione; eppure oggi io mi sento tanto triste, e inquieto e svogliato, come se fossi stato a sciupare la mia notte… ...
Storia di un'anima (pagina 12)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Sono tormentato, ma mi sento vivo! vivo! vivo! meglio è l'inferno che il nulla ... —Sono a Milano, da quasi una settimana: e come mi sento triste! Sempre il tuo pensiero, o Lidia! Come all'anima mia abbisogna la tua! Come mi sento bisogno di amare, di credere, di sperare!—Un amico mi ha domandato se sono divenuto filosofo, anch'io ... Mi sento solo—e la notte mi turba con mille paure ... Che ho provato io della vita? Nulla e mi sento stanco, vecchio, senza speranze, e senza scopo ...
Storia di un'anima (pagina 13)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Perchè torno a svegliarmi? e sento tanto tormento di incertezze e di speranze?—Vorrei ... avrà qualche frase? l'indirizzo? la data?—Non so! Non apro la busta: ma mi sento felice ... Ma a che ragionare? Mi sento felice ... —Sotto le arcate del Duomo, l'inverno scorso, ho sperato e temuto mille volte d'incontrarti col tuo sposo; sotto quelle arcate ho ricordato tutte le domeniche le espressioni della Tua lettera, e ho cercato di tradurle in inglese e in tedesco (soave illusione!); sotto quelle arcate Ti cercai più giorni nell'estate, dopo che t'avevo vista a Milano… Rileggendo le memorie del 1878 mi dicevo:—Ma come speravo ancora? Sento che un giorno rileggeremo insieme queste annotazioni, e saremo contenti, e pregheremo Iddio, sento che la castità e la mia vita ritirata non sono un castigo per me, sono un voto, una preparazione… O Lidia, mi inganno? E allora che cosa è della mia vita? Ho già 27 anni! E sento tanto bisogno d'avere al mio fianco una donna, una giovane, una sorella, una vergine! I miei anni passano! Io spero, spero, o Lidia, spero ... Oh! se sono derivate a Te sventure, io dico: «benedette sventure se possono farti ricordare di me e potessi io un giorno farti dimenticare le sventure che hai avuto e rifarti con me una vita nuova, tranquilla, anche nella nostra età matura!» Quale incertezza!—Oh spero, e sento che Dio mi vede… Vorrei andare al Santuario di Saronno, e là affisandomi in quei due angioli purissimi di Gaudenzio che ho tanto amato, là aprire la busta e leggere il suo Nome ... Mi sento triste—Le scriverò? Uscirò dall'incertezza? Oh s'io fossi libero della mia volontà che cosa Le scriverei!—Mi viene in mente di far stampare dei pensieri, e mandarli a Lei,—E poi?—Quale tormento! 7 gennaio 1879 ... —Come mi spaventa il mondo! E chi è questo mondo?… Oh come sto meglio nella solitudine di Limbiate! dove non sento nemmeno questi nomi!? E il mondo dopo aver ciarlato una settimana, s'annoia, e cerca un nuovo pettegolezzo: e ad esso si dovrebbe sacrificare tutta una vita?—Ma perchè questi pensieri, con tanta evidenza?—O Lidia, come stanotte ho vegliato penosamente! Ho pensato al mio avvenire ... Eppure quando a teatro sento qualche bella cosa, santa, morale, scritta coll'anima e col cuore, mi dico:—Mi sento anch'io chiamato a fare del bene? Sì, e bene!—Bisogna combattere la nuova letteratura da postribolo ...
Storia di un'anima (pagina 14)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... —Mio Dio! come veglio penosamente la notte! Perchè questo strazio? Amo quella vergine, e sento la vita de' miei ventisette anni, vita ribollente, immensa, condensata, perchè non l'ho mai sfogata colle tremende voluttà della carne ... No, no, non mi sento creato per questa vita nulla che conduco! no, no, no, non mi seducono le scettiche prospettive di una vita negli anni venturi… no, no! Io amo come Dio vuole che alla mia età si ami ... Una donna! un bambino!—Ecco il sogno del poeta, del credente, dell'artista, del felice, dell'infelice… dell'uomo!—Che importa a me della filosofia, di Iddio!—ammetto i bisogni della terra, e di questi bisogni faccio un tesoro di religione, una filosofia contro cui non si può lottare, un Dio che non è in cielo nè in chiesa, ma è un Dio—Amore! * * * —No, non sono pazzo: sono infelice, giacchè lo studio accresce i miei dolori, mi crea sempre nuove speranze che diventano sempre nuove illusioni e poi sempre nuove delusioni, giacchè non posso essere egoista come i giovani ricchi e eleganti, giacchè, coll'anima mia d'amante e col mio cuore di poeta, non potrò fare mai una carriera seria,—voglio provare a fare il bene colla mano, voglio entrare nella Congregazione di Carità, e vedere le vere miserie della folla, e soccorrerle forse anche co' miei denari! Sì, il bene! Io mi tormento; ma ecco sento una calma, una fiducia, una speranza;—mi inginocchio… ... Mio Dio! perchè mi arrabbatto tanto? Tu forse hai già preparato tutto il mio avvenire nella Tua Bontà; mi vedesti! mi vedi! mi vedrai! Io so nulla e Tu sai tutto! Io bestemmio e Tu sei e mi perdoni! O santa fiducia! Chi sa le tua fila, o Dio? E mia madre Ti prega? Che Ti dice? E Tu la ascolti? Ed io sarò felice? O Dio, io leggo il tuo Vangelo e sento che se i miei pensieri non si conformano alle sciocchezze del mondo, si accordano co' tuoi precetti santi,—io sento la gioia di amare coll'anima e d'essere casto!—E, se vuoi, fammi pure morire… morire casto, tranquillo, pensando al mio cimitero di Limbiate, alle mie soavi speranze di vita che mi lusingavano un giorno, e alla placida certezza di riposo che avrò sotterra: Oh io mi sento buono!—Sai, ho sempre pensato a Lidia davanti a quel cimitero: era un cattivo augurio o un buon augurio? Ma che volevo? che voglio? La pace! Come ho vergogna, in faccia a mio padre, di non avere una carriera seria! La mia vita in sei anni fu eterna e brevissima, felicissima e infelicissima: speranze, scoraggiamenti, voli, cadute a precipizio: certezze, febbri, languori, tormenti… chi può dire? oblio, anche oblio! deliri, pazzie nei sogni, nei desideri: e santa castità, e santìssimi, rossori! O Dio! ma un solo il voto: quando, febbrile, crudele, briaco, promettevo a me stesso di gettarmi fra le braccia di una femmina qualunque, e di raccontarle i miei dolori, per farmi almeno deridere da lei, per istigarmi, per istigarla, quando… No! no! «Avrai dei figli da guardare negli occhi» mi diceva una voce segreta… e sentivo che ancora al mondo c'è mia madre, e forse lei, la mia vergine! Rileggo la lettera di Lidia! «Aimons! c'est le bonheur suprème que l'amour et j'ai aimé plusieurs fois dans ma vie avec une telle exaltation, un tel transport que j'aurais peut-étre été capable de tout sacrifier pour des personnes qui maintenant m'ont déjà oubliées!—J'ai senti en moi un besoin profond d'amour et de sacrifice! oh combien j'ai souffert quelquefois de n'avoir reçu une nature ardente!» * * * Torno adesso dalla Pretura ... Oh mondo delle mie illusioni, della mia poesia, del mio cuore! Come mi sento felice! Leggo la mia lettera a Lidia! Non è un affare, no, ma per me decide della vita nel futuro! Come sono contento d'avere espresso le mie idee, i miei cari tormenti ...
Storia di un'anima (pagina 17)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... con un mazzetto di viole e l'oblato sta lì giallo su un mucchio di libri a studiare le teorie della poesia rettorica o di Dio scolastico, quando da una finestra col sole entra il suono di un pianoforte ed io mi sento il cuore gonfio,—quante volte dico:—Al diavolo, o carte vecchie! Da un mese vado in uno studio da pittore ... Amo quella morta, ed è bruttina: ma era donna! E nei sogni, nei sogni mi viene la femmina nuda, viscida, spossata, o ardente, istigatrice, bestiale! E sento che anch'io ero nato per provare l'orgia e l'abbrutimenio! Quando potrò io abbruciare tutte queste carte e distruggere il mio passato e amare una fanciulla che abbia una buona dote? Ora non ho alcuna passione ... Sono felice! che mi dirai? Non so, ma sono felice; mi sento in orgasmo… Primo pensiero: vorrei andare al Santuario di Saronno, e leggere la tua lettera, contemplando gli angioli (cioè quei due angioli, che conosco tanto) del Gaudenzio Ferrari ... Sono felice e sento che Dio mi vede ... Questo amore ha acuito le mie facoltà, e forse, cessato l'orgasmo, fra un po' d'anni potrò scrivere: e sento che scriverò come Tarchetti, con analisi, con cuore, coll'ideale ... Che importa a me del mondo? E che importerà a voi del mondo quando conoscerete i tormenti e le incertezze dell'anima mia! Quando sento suonare gli inni di Mameli e le canzoni del 48 mi si riempie il cuore! Oh sento l'oblio di tutto! Perchè non mi fu dato di sfogare nelle tremende emozioni della Patria le esuberanze dei mio cuore? Sono io così ...
Storia di un'anima (pagina 19)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Chi avrebbe detto a mio padre, quando comperava questi fogli di carta, che essi dovevano servire agli sfoghi dell'anima mia? Anima appassionata, timida, buona, piena di fede e di speranza, anima che non trova l'anima! Lidia, sei tu l'anima mia, io sento! Siamo destinati!—E se Tu morissi? Se io morissi? Io scrivo parole, ma chi capirà che sono dolori? Da molto tempo coltivo il disegno di andare a Venezia,—la città del mio Tintoretto e della mia Lidia ... O padre mio, se tu sapessi che uragani ho nell'anima mia! Se in questi giorni di primavera, vedo qualche fotografia di Venezia, mi sento una gonfiezza al cuore, un orgasmo, una melanconia ... Io! In quali momenti mi sento io!—Mi scriverai? Un giorno saremo abbracciati, felici, inginocchiati a ringraziare quel Dio a cui abbiamo creduto ... Che tristezza! Ieri ho toccato i tuoi capegli biondi, povera morta! povera sposina! Come un giorno da ragazzo, sentivo paura e religione davanti all'altare, oggi sento religione e paura davanti a qualunque minuzia che appartiene ad una fanciulla ... —Alcune volte mi sento felice nel pensare alla morte, perchè mi dico:—L'anima mia è scritta in queste pagine e mia madre mi conoscerà ... —Lo sento ... Come sono stupidi nella sensualità! Ed io mi sento la poesia nel cuore!—Alcuni di quei giovani sono stimati giovani d'ingegno ... Perseverare, studiare! E senza domandarmi il perchè vero, per solo amore melanconicissimo a Te, io studiavo: non ho perduto un'ora sola in ozio o in divertimento, nell'inverno: studiavo di giorno, di sera, di domenica… L'anno scorso e st'anno, quando il sacerdote alza l'ostia, io dico:—Lidia—e credo… a che? Non credo al prete: credo a Dio! E quando il sacerdote leva il calice, io dico:—Lidia!—e credo! Sono gli istanti solenni della commemorazione… Quando in cimitero vedo gli ossami e mi sento aizzato allo scetticismo, non credo nulla, nulla, e mi sento certo che sotterra non si ama, ma si imputrida, e finisce la bellezza, la bontà, la poesia, l'anima, io mi dico:—Lidia!—e quest'invocazione significa:—Voglio la vita! Camperò solamente dieci o venti anni ancora ...
Storia di un'anima (pagina 21)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Quando ho studiato che conforti ho avuto? quando ho scritto? quando mi ero inchiodato sulle panche dell'Accademia? Io mi sento artista, perchè sto in contemplazione di un raggio di sole che fa luccicare mestamente l'iniziale delle pergamena e vivifica i colori di un angolo di tappeto turco e fa spiccare le ombre del tavolo barocco e polveroso ... —Ma no! sento solo le mie melanconiche fantasticaggini artistiche! Sento solo l'armonia del mio dolce passato! Ho sofferto, e i miei dolori non sono troppo preziosi, per mutarli nelle gioie banali di vita solita ... Fra tutte queste cose vecchie del mio studio, ho delle camelie in un vaso, camelie candidissime, camelie rosee… Perchè adorando i fiori, con dolcissima illusione, con irresistibile bisogno, adoro la donna? Fanciulle belle e bruttine che passeggiate al sole, se sapeste il mio sacrificio! Nulla, nulla si cancella dall'anima mia e mi sento senza speranza, senza amore, con troppo amore! Come ti bestemmio, o Dio! Non ti credo nei cieli! Sei in terra e Sei l'amore! Sii maledetto, o amore!— ...
Storia di un'anima (pagina 22)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Tremenda malattia dell'anima! Io inorridisco! Scrivo io un romanzo o scrivo i miei pensieri? Scrivo il mio sconforto su un pezzo di carta che si consumerà, con un inchiostro che si sbiadirà, scrivo pei topi che rosicchieranno queste mie memorie, scrivo che sento d'amare! Che sfiducia ho io—io nulla farò a questo mondo perchè sono incertissimo di tutto e su tutto—non sono mai in pace—voglio e non voglio ... Mi sento incoraggiato ... —Come ti sento, bisogno della mia giovinezza, del mio ingegno, della mia vita!—Lavoro moltissimo pei poveri: ma sento poco la compassione, sento un grande odio per la finzione, per l'inganno, per la umana bestialità! Come gli uomini sono gli autori delle loro sventure! 23 luglio ... Tre anni fa, come mi sentivo buono e poeta e fiducioso, nella mia disperazione: ora nell'apatia, come mi sento vecchio! Perchè mi dico coraggio? Che fare? Che studiare?—Come gli uomini sono tristi! E non so staccarmi da questa memoria, mi pare così di esserle fedele… ... So di un giovanetto simpaticissimo che l'amerà: e lo vedo alla Patriottica e mi è caro, e non mi sento geloso ...
Storia di un'anima (pagina 23)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... spaventi sento l'amore a mia madre, a mio padre—l'amore che mi viene dai ricordi, quando ero piccino, quando Limbiate era un luogo di pace ... —Splende il sole e dovrei essere lieto, ma sento il massimo sconforto… M'imagino d'essere in questa casa, ma spopolata, morti tutti e divenute sacre le memorie, ed io vecchio, legato a te, ed obliato da te, senza una donna al fianco che sia stata la gioia di mia madre ... Spettacolo triste! Sento sul volto la polvere che mi gettano i tacchi delle danzatrici: e sono quasi geloso delle mogli altrui ... perdonatemi tutti, o mio padre, o mia madre, o Carlo!—Perdonatemi… Lo sento che non sono cattivo ... Perchè sento tanta malinconia? E perchè leggo queste memorie? Il giardino è tutto bianco di brina ...
Storia di un'anima (pagina 24)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... sento la poesia del dolore! Come io ho bisogno della donna! Come mi trovo bene fra le croci! 6 novembre ... —Dio! perchè anch'io non fui a Mentana? perchè non son morto? In questi giorni si commemorano i martiri della libertà, ed io mi sento ancora tanto piccino e poltrone! Era la mia un'anima repubblicana? 11 novembre ... Sento già vergogna delle persone con cui dovrò parlare per il lavoro sui Musei privati di Milano pel Vallardi ... Mi sento scoraggiatissimo ... E che m'importa dell'arte, del nome, dell'antiquaria? M'importa nulla! Sento la mia giovinezza passata e le mie speranze cadute, e il mio cuore inaridito! Credimi, non so lavorare per amor proprio! Fra le mie carte trovo il libriccino dell'Aleardi e quello del Leopardi ... Mio Dio! e che fascino satanico in quella fascetta calda che si tolse, in quella camiciuola trasparente, in quelle braccia seminude, a quel profumo della carne! Quando penso a te e al nulla della mia vita come mi sento sconsolato! Ecco la mia voluttà: la melanconia del tuo ricordo ... Ma mi sento sconfortato ... Credo in Dio e sento la sua pace ... Sento il peso che mi sono imposto ...
Storia di un'anima (pagina 26)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Oh sento come spenderei bene le mie premure con una donna! La notte veglio penosamente ... Sento un gran vuoto! Mio fratello ieri non si sentiva bene: ed io penso come sono cattivo con lui ... Che mi resterà per un po' di svago? Le mie armi mi danno l'unico conforto: mi sento artista! 7 marzo ... L'ho aspettata con ansia la primavera, per lavorare quassù al tepido, all'aria dolce, ed oggi mi sento che il marzo e l'aprile vengono a spossarmi funestamente ... Perchè è un buon augurio? Perchè di così poco mi sento contento? 19 marzo ... Sento un suono di pianoforte ... Come lo sento il desiderio d'essere gentile e bello ... Il mio cervello si ottunde: sento un peso alla testa: non saprei scrivere due righe ...
Storia di un'anima (pagina 34)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... L'oste mi dice che non ho pagato il mio posto nell'omnibus: sono disceso, cioè, sono cascato, perchè sento anche le due ginocchia ammaccate e non trovo più l'albo ... Dal salone dell'albergo, cui corrisponde la sua camera, sento la sua gonna frusciare elettricamente, sento il suo uscio richiudersi, sento per un pezzo i suoi passolini ...
Storia di un'anima (pagina 52)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Io guardo le cime e mi domando:—Se dovessi ancora salire lassù nel tenebrore? Una notte tra i faggi e le balze? Senza provvisioni?—e cammino tacitamente e spio il volto della ragazza, che di rubicondo e sanissimo, s'è fatto freddiccio e violaceo: fiori ed erbe e sassi e ruscelli sereneranno tranquilli: alle stelle mi sento quasi tentato di dire:—A che vi affollate in questa zona di cielo? Non vi è pupilla che vi contempli, non v'è dolore, non v'è amore!—… ... Si pensa saltando di sasso in sasso:—È questo il sentiero che deve battere il medico condotto, se è chiamato di notte da chi non istà bene? Oh che luoghi! E lo speziale? Vorrei vederla quella bottega, io che mi prendo le medicine inglesi! Oh che gente! Eppure qui si vive tutto l'anno da migliaia d'anni, qui si nasce e si muore e si ignora che c'è la città, la nostra città, che ci sono io che a st'ora mi sento ed ho grandi bisogni!—Cala sempre più la notte… ...