Costruire la propria autostima ritrovando la fiducia in se stessi

Anteprima in esclusiva del libro Costruire la propria autostima ritrovando la fiducia in se stessi per realizzarsi, vivere bene e contribuire al benessere sociale, acquistabile qui, pubblicata per gentile concessione dell'autore Adrien Barsini. Tutti i diritti riservati. Vietata la copia, anche parziale.

Sommario


Introduzione
Capitolo 1: la portata sociale della costruzione della propria autostima
Capitolo 2: rapporto tra pensieri e stati d'animo
L'importanza del self-talk
Capitolo 3: l'importanza del momento presente
Capitolo 4: migliorare l'autostima con l'autoconvincimento
Affermazioni positive con convinzioni positive o neutre
Affermazioni positive con convinzioni negative
Parole da evitare nelle affermazioni positive
Rivisitazione delle affermazioni positive
Capitolo 5: paura di prendere decisioni di cui doversi pentire
Capitolo 6: farsi delle domande
Capitolo 7: amare se stessi
Capitolo 8: considerazioni finali e qualche ulteriore consiglio

Introduzione


La mancanza di autostima rappresenta uno dei più grandi problemi dell'essere umano, in grado di arrecare danni psicologici che interessano non solo chi non ha una grande stima di sé, ma anche gli altri individui con cui questi si relaziona; anche se può sembrare un'affermazione azzardata, i danni possono interessare pure l'intera società.
A primo acchito potrebbe sembrare un'idea un po' contorta, ma il problema ha così tante ripercussioni poiché, di fatto, la società è costituita proprio da un insieme di individui e quindi non può che riflettere lo stato di salute, l'umore, la condizione mentale e, in particolare, il malessere di ognuno di loro.
Ecco quindi che riuscire a costruire a dovere la propria autostima arreca benefici di più ampia portata che solo a favore del singolo. La chiave è, quindi, nel migliorarsi con spirito anche altruista; familiari e amici saranno i primi a beneficiarne.
Come chi soffre di un basso livello di autostima sa, non è facile aumentare la fiducia in se stessi e ottenere risultati apprezzabili in breve tempo, ma è pur vero che rifiutarsi di provarci non porterebbe sicuramente a nulla, non migliorerebbe di certo le cose. Bisognerebbe, se non altro, partire con la convinzione di riuscire a rinascere puntando su se stessi, sforzandosi di agire per onorare l'intento.
Soprattutto chi ha perso del tutto fiducia in sé dovrebbe badare bene di trascurare il problema perché alcuni stati mentali, quali quelli depressivi, di infelicità e pessimismo cronici e di sfiducia nel mondo possono peggiorare velocemente e sfociare in problemi molto più difficili da affrontare.
A volte, con l'ausilio di una piccola guida come questa, che non ha certo pretese di esaustività né di valenza di terapia medica, si può se non altro iniziare ad affrontare la questione, con la certezza di conseguire almeno il risultato di sentirsi meglio per averci provato.
Questa piccola guida tratta, dunque, l'argomento dell'autostima evidenziando le modalità con cui ci si può comportare e rapportare agli altri per conseguire una maggiore fiducia in se stessi, con consigli ed esempi pratici di comportamenti da adottare per raggiungere serenamente lo scopo.

Capitolo 1: la portata sociale della costruzione della propria autostima


Se una persona ha fiducia in se stessa e quindi si fa forte di una certa autostima, il suo operato sarà generalmente di maggior rilievo; ad esempio si tratterà di un individuo più produttivo, più abile nel tessere relazioni sociali, meno incline all'irascibilità e ad altri sentimenti negativi quali quello della sfiducia e dell'invidia.
La fiducia in se stessi costituisce senz'altro una marcia in più e, in un certo senso, dona una certa luce all'individuo che la ostenta, che chi lo circonda vede a sua volta con positività e ottimismo. Si crea, così, un feedback di positività che ha le ripercussioni dette, in cui un po' tutti stanno meglio con se stessi e con gli altri.
Del resto, è risaputo che affinché una società sia sana risulta fondamentale il livello di soddisfazione degli individui che la compongono, come è risaputo che, per stare bene con gli altri bisogna dapprima stare bene con se stessi.

Capitolo 2: rapporto tra pensieri e stati d'animo


Esiste un legame molto stretto tra pensieri e sensazioni e quindi tra pensieri ed emozioni; le emozioni che si provano sono quindi strettamente legate ai pensieri che passano in continuazione per la mente. Infatti, quando i pensieri sono negativi, di norma ci si sente male e si ha uno stato d'animo negativo, mentre quando i pensieri sono positivi, anche se le circostanze del momento non sono rosee, di norma ci si sente bene e si ha uno stato d'animo positivo.
Lo stato d'animo di un individuo, quindi, è legato non solo alle circostanze in cui vive, siano esse complessivamente positive, negative o neutre, ma anche e soprattutto ai pensieri che attraversano la sua mente di continuo. L'importante conseguenza di ciò è che si può avere poca stima di sé anche quando, obiettivamente, la propria vita non procede così male; tale malessere potrebbe essere dovuto più ai cattivi pensieri che a difficoltà reali.
Avere pensieri positivi, quindi, rappresenta un valore aggiunto per costruire la propria autostima. Laddove non fossero frequenti, bisognerebbe sforzarsi di generarli, cercando di vedere le cose più per i loro aspetti positivi che per i loro aspetti negativi.

L'importanza del self-talk


Per riuscire ad agire nei suddetti termini può risultare d'aiuto la pratica del self-talk, del dialogo interiore ad alta voce, ossia di parlare da soli, a se stessi, prima di un evento importante che necessiti di una buona dose di autostima. Da piccoli si è propensi a farlo in modo naturale, un po' per gioco, ma da adulti, normalmente, si abbandona la pratica per il timore di essere additati come pazzi.
Eppure gli incoraggiamenti a se stessi fatti in questo modo hanno un potere terapeutico molto grande, supportato anche da alcuni studi che hanno dimostrato che il self-talk apporta dei benefici quando ci si trova in situazioni stressanti poiché contribuisce ad aumentare la fiducia in se stessi e ad alimentare la generazione di pensieri positivi.
Un motivo per cui questa tecnica è valida risiede nel fatto che l'atto del parlare ha una forza maggiore dell'atto del pensare e quindi parlare con spirito positivo può soffocare i pensieri negativi che spesso frullano nella propria mente. Se ci si pensa, anche il tono e l'impostazione della voce sono molto importanti e infatti normalmente si presta più attenzione a chi parla a voce alta e con tono autorevole; la capacità persuasiva di queste persone è infatti maggiore di quella delle persone che parlano a bassa voce e con fare timido.
Abbracciando questa metodologia, si può dunque indirizzare la mente verso pensieri positivi che, a loro volta, danno vita a stati d'animo positivi.
In tale contesto può essere molto d'aiuto stilare una sorta di diario, anche con semplici fogli di carta sfusi, dove annotare i pensieri negativi e, accanto a ciascuna voce, scrivere il rimedio adatto, inteso come pensiero positivo o neutro che possa ben sostituire quello negativo.
Se i pensieri positivi e neutri che vengono scritti sono plausibili, credibili per la propria psiche, allora il metodo darà buoni risultati, soprattutto se si imparerà l'automatismo di sostituire, nel quotidiano, ogni pensiero negativo di un certo tipo con il suo pensiero positivo o neutro corrispondente.
Si tratta, insomma, di arrivare ad una sorta di programmazione delle proprie convinzioni mediante rapido riaggiustamento delle stesse in un senso positivo.
Ripetere a se stessi frasi positive più volte al giorno, dando quindi importanza alla frequenza con cui si fa self-talk, aumenta sensibilmente le chances di avere uno stato d'animo positivo davanti a buona parte degli eventi negativi che si presentassero nella giornata.
La pratica minimale consiste nel ripetere le frasi almeno poco dopo che ci si è svegliati la mattina e poco prima di andare a dormire la sera. Si nota quindi una certa somiglianza di questa tecnica con quella dei ripassi per lo studio o per la memorizzazione di poesie e quant'altro, il che è naturale visto che la memoria di certi concetti li fissa bene in mente affinché siano fruibili anche in un secondo momento.

Capitolo 3: l'importanza del momento presente


Tutto ciò che si dice per aumentare il proprio livello di fiducia, e quindi di autostima, può avere valore sia per il presente che per il futuro.
Un concetto importante è che le convinzioni positive, i pensieri positivi e gli stati d'animo positivi a cui si ambisce devono essere misurati per rendere l'intero procedimento fruttifero e non una farsa. Occorre che le proprie aspettative e gli obiettivi che ci si prefigge siano realistici e non esagerati, fuori dalla realtà delle cose. In sostanza, bisogna fare in modo di pianificare un percorso con uno scopo che sia umanamente perseguibile.
Questo può essere fatto concentrandosi il più possibile sul presente, anziché sul futuro lontano. Se, ad esempio, si fa una affermazione positiva che riguarda il tempo presente, si segue una idea che è realistico dia risultati nel breve periodo, mentre nel lungo periodo non si conosce l'evoluzione delle cose e non si può sapere se ciò che ci si prefigge avrà ancora senso. Si badi bene al fatto che ciò non significa non dovere essere ottimisti per il futuro, anzi essere positivi dovrebbe trascendere dal tempo; significa semplicemente affermare delle cose che realisticamente possono essere vere sul momento e nel breve periodo.
Ad esempio, meglio affermare: "Sono perfettamente in grado di superare questo esame a pieni voti", anziché affermare: "Supererò tutti i prossimi dieci esami a pieni voti". Sebbene quest'ultima affermazione sia positiva e abbia senso ripeterla ad alta voce ogni tanto, la prima affermazione ha più forza e valore perché cerca di imporre uno stato mentale basato su circostanze realistiche; risulta, quindi, essere più valida per l'accrescimento della propria autostima.
In pratica, sarebbe opportuno fare affermazioni positive poco prima o durante l'evento che richiede fiducia in se stessi, in modo tale che esso sia accompagnato da una contestuale, buona, realistica dose di autoconvincimento positivo. Solo in questo modo si massimizzerà la propria autostima.
Si dovrebbe anche ricorrere alla consapevolezza dei pensieri negativi spostando l'attenzione sul momento presente. In altri termini, se si sta avendo un pensiero negativo relativo al passato o al futuro, si potrà prenderne consapevolezza e osservalo in maniera distaccata, senza esprimere giudizi, ossia rapportandosi ad esso come se si fosse in terza persona, in modo da farlo scivolare via rapidamente.
Si potrebbe, ad esempio, fare una affermazione positiva del genere: "Sono consapevole del pensiero negativo che ho in questo momento, ma non mi preoccupa". A questo punto ci si potrebbe sedere da qualche parte in un luogo silenzioso, dove nessuno potrebbe disturbare, e respirare concentrandosi sull'atto di inspirare e sull'atto di espirare.
Per rafforzare la tecnica si potrebbe anche ripetere più volte un'altra affermazione positiva, del tipo: "Sono calmo. Sono disteso e tranquillo".

Fine dell'anteprima.


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Argomenti: lungo periodo,    gentile concessione,    maggiore fiducia,    risulta fondamentale,    pensiero negativo

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