Smettere di amareggiarsi vincendo la rabbia propria e altrui

Anteprima in esclusiva del libro Smettere di amareggiarsi vincendo la rabbia propria e altrui per conquistare il buonumore, acquistabile qui, pubblicata per gentile concessione dell'autore Adrien Barsini. Tutti i diritti riservati. Vietata la copia, anche parziale.

Sommario


Introduzione
Capitolo 1: la difficile gestione di certe emozioni
Il meccanismo della rabbia
Capitolo 2: i problemi arrecati da un atteggiamento rabbioso e ostile
I possibili problemi di salute
La fiducia delle altre persone compromessa
Capitolo 3: il comportamento passivo-aggressivo
Individuare un comportamento passivo-aggressivo
Capitolo 4: come gestire la rabbia
Gestione consapevole degli effetti distruttivi della rabbia
L'atteggiamento di superiorità
Il controllo del respiro
Lo sfogo fisico
La comunicazione assertiva
Capitolo 5: l'importanza del rilassamento e della meditazione
La meditazione
Il rilassamento
Capitolo 6: osservazioni finali

Introduzione


La rabbia figura tra i più grandi nemici del buonumore e, più in generale, della salute. Il sentimento della rabbia è tra i più distruttivi, non solo per sé, ma anche per le altre persone con cui si interagisce e quindi può portare a problemi seri in vari frangenti, soprattutto in quello lavorativo.
Si possono fare esempi a bizzeffe riguardo a situazioni in cui ci si amareggia, ci si arrabbia anche in modo plateale e poi si fatica a ritrovare uno stato di quiete, con grande rischio anche per la salute, tra cui quello dell'aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, con annesso pericolo di infarto.
Non a caso, molte di queste situazioni hanno luogo per colpa di uno stato di stress che porta ad amplificare negativamente ogni sensazione, ogni input negativo ricevuto non solo dall'esterno ma anche dall'interno, dai propri pensieri che spesso fanno rimuginare, ad esempio, su brutti eventi del passato.
La problematica della rabbia scatenata dalle relazioni tra persone ha un duplice senso di marcia: da un lato riguarda il sentimento negativo provato da una certa persona a causa del comportamento di altre persone che non è andato a genio, dall'altro riguarda il sentimento negativo provato da altre persone nei riguardi di una certa persona. In entrambi i casi si tratta di un sentimento che, spesso e volentieri, porta a manifestazioni ostili nei confronti dell'individuo.
Il buonumore potrà essere conquistato soltanto mettendo da parte l'ira, l'aggressività e i comportamenti ostili, che possono preoccupare non poco chi ci sta intorno; una interazione serena è fondamentale per mantenere sani i rapporti interpersonali, quindi risulta essenziale impegnarsi seriamente a vincere la rabbia propria e degli altri quotidianamente.
Questa piccola guida tratta l'argomento della rabbia nella sua duplice connotazione di sentimento negativo che si può esprimere verso gli altri e di sentimento negativo espresso da altri, di cui si può essere destinatari, fornendo alcuni consigli pratici che possano aiutare almeno ad iniziare ad affrontare la questione con il giusto riguardo.

Capitolo 1: la difficile gestione di certe emozioni


Sentimenti ed emozioni costituiscono il fondamento dell'essere umano, ma non sempre sono positivi e anzi sono spesso difficili da gestire e possono portare a seri problemi esistenziali e comportamentali.
Non si può negare che il sentimento della rabbia rappresenti un serio problema per un po' chiunque, dato che ogni persona lo sperimenta con una certa frequenza, con però una importante differenza in termini di esternazione.
Persone diverse manifestano la rabbia in maniera molto diversa, in quanto alcune riescono a mascherare tale sentimento negativo molto meglio di altre, la qual cosa può portare fuori strada chi ritiene che al mondo esistano persone che non si arrabbiano mai.
Dunque, se si percepisce che la propria rabbia rappresenti un grosso problema, una prima osservazione che si può fare è che anche tutti gli altri individui e, in particolare, le altre persone con cui ci si relaziona, provano rabbia più o meno frequentemente, magari con la capacità di saperla controllare meglio e non lasciarla, così, a vedere agli altri.
Questo primo concetto può essere molto utile per inquadrare la problematica a dovere, dovrebbe far tirare un certo sospiro di sollievo perché, in effetti, spesso si soffre molto pensando di provare emozioni e sentimenti negativi mentre, apparentemente, gli altri hanno comportamenti più pacati e sembrano essere persone migliori, più serene e più a modo.
Per tante persone quello della rabbia rappresenta un problema molto preoccupante perché, come accennato, molti non riescono a tenere sotto controllo tale sentimento negativo e lo esprimo in modo altamente distruttivo.
Gli scatti d'ira, poi, mettono in difficoltà i propri interlocutori in un modo che può condurli ad allontanarsi dalla persona che non riesce a mantenersi calma, sebbene, a volte, le circostanze sembrino giustificare certi atteggiamenti impulsivi che esprimono rabbia incontrollata.
E, in effetti, come si può immaginare, tenere a freno, o meglio gestire opportunamente certi sentimenti negativi, può portare a molti risvolti positivi, tra cui l'ottenimento di un maggior rispetto da parte delle persone con cui si interagisce, che possono ritenere che sia impossibile avere a che fare con individui "difficili", imprevedibili dal punto di vista emotivo.

Così come è vero che le emozioni e i sentimenti rappresentano la colonna portante dell'uomo, è altrettanto vero che possono costituirne la rovina, per un motivo o per l'altro. È questo il caso della rabbia incontrollata.
Spesso la rabbia porta all'ostilità e anche per questo motivo le persone possono allontanarsi da chi mostra di provare rabbia in modo evidente. Del resto, la rabbia, se non tenuta sotto controllo, si manifesta con espressività facciali e gesti del corpo inequivocabili, che possono incutere terrore, problema che si va ad aggiungere a quello del disagio emotivo personale.
Segni distintivi di uno stato di rabbia sono le pupille che si protendono dalle orbite oculari, il viso che si gonfia e diventa rossastro, con tratti induriti, le spalle che si alzano e il torace che si gonfia. Si tratta, quindi, di espressioni peculiari molto caratteristiche, che rivelano uno stato di rabbia con estrema chiarezza.
Risulta chiaro che un tale atteggiamento è certamente distruttivo sia per la persona che lo assume, sia per le persone che la circondano.

Il meccanismo della rabbia


Quando ci si arrabbia con qualcuno per qualche motivo scatta nella mente un meccanismo di accusa basato su una certa azione che, a proprio parere, la persona oggetto della rabbia avrebbe dovuto o non dovuto compiere. Si parla, in questi casi, di presunzione doveristica, status mentale che appunto si incentra sui presunti doveri che una persona avrebbe dovuto assolvere, che, se non opportunamente gestito, conduce ad un comportamento manifestamente ostile dalle caratteristiche punitive.
In altre parole, la persona in preda alla rabbia, di fatto, giudica duramente il comportamento altrui, nonché il proprio, in determinate circostanze, e ha l'irrefrenabile impulso di punire colui che viene additato come colpevole di avere sbagliato a fare o a non fare qualcosa.
Per contrastare questo meccanismo distruttivo bisogna lavorare molto su se stessi, tenendo però sempre presente che le emozioni vanno espresse e non represse, con l'ovvio accorgimento di esternarle nel modo giusto, più appropriato, nel pieno rispetto degli altri e quindi con attenzione alla buona salute dei rapporti interpersonali.

Capitolo 2: i problemi arrecati da un atteggiamento rabbioso e ostile


Arrabbiarsi di frequente, soprattutto se si parla di ira portata agli eccessi con sussistenza di forte risentimento, è estremamente pericoloso, soprattutto per la persona che si arrabbia, poiché tale sentimento ha ripercussioni fisiche particolarmente importanti.

I possibili problemi di salute


Per prima cosa si dovrebbe considerare il fatto che la rabbia, oltre a far sentire male sul momento la persona che prova tale sentimento, può avere gravissime ripercussioni sulla salute nel tempo.
Secondo alcuni studi, arrabbiarsi di frequente porta ad una maggiore probabilità di incorrere in malattie cardiache, di ipertensione e anche di depressione. A parità di altre condizioni, l'infarto è molto più probabile in soggetti che si arrabbiano spesso in modo incontrollato, con una probabilità quasi dieci volte maggiore.
I rischi per la salute si fanno più concreti se si è spesso furibondi, se spesso si perde il controllo manifestando rabbia in modo plateale. Anche se a primo acchito può sembrare anti-intuitivo, i rischi per la salute si fanno più concreti anche se si reprime la rabbia in modo eccessivo; questo perché, in tal modo, si darebbe vita ad una sorta di implosione, ossia di esplosione interna che, non potendosi sfogare all'esterno, logora l'individuo dall'interno arrecando ingenti danni alla sua salute.
Assumere una posizione equilibrata di sfogo controllato della rabbia rappresenta, quindi, la scelta migliore perché pondera i rischi per la salute che si avrebbero sia dando libero sfogo alla rabbia che reprimendola del tutto.

La fiducia delle altre persone compromessa


La fiducia rappresenta un importantissimo punto di attenzione per chi soffre di manifestazioni di rabbia ed ostilità eccessive, per chi non riesce ad esprimere le proprie emozioni e i propri sentimenti con autocontrollo e in modo equilibrato.
Secondo alcuni studi, chi tiene a freno il sentimento della rabbia e si mostra sempre composto e calmo ha maggiori possibilità di guadagnarsi la fiducia degli altri. L'ira viene quindi percepita come un grosso ostacolo, anche perché può rivelare un assetto emotivo volubile e imprevedibile, e per questo anche potenzialmente pericoloso.
In effetti, a volte è davvero inopportuno reagire in malo modo, con scompostezza, davanti a situazioni che possono essere affrontate altrimenti con calma e buonsenso. Ci sono, però, dei casi in cui è altrettanto vero che è difficile non "esplodere" e quindi le cose si complicano, ma bisogna avere la consapevolezza che si può migliorare il proprio atteggiamento di fronte al problema.
La rabbia, inoltre, porta anche ad irritabilità e ad aggressività, altri due sentimenti negativi che possono essere devastanti per la vita quotidiana, figurarsi se si vive in circostanze particolari, difficili, in cui tutto sembra andare storto e stress e pessimismo sono sempre dietro l'angolo.
Manifestazioni continue di aggressività, a loro volta, portano spesso ad essere visti, dalle persone che ci circondano, come minacciosi, talvolta addirittura pericolosi, perché in queste circostanze spesso non si riesce a capire fin dove si potrebbe spingere una persona in preda all'ira.
Chi prova molta rabbia, del resto, lì per lì potrebbe davvero non accorgersi dello stato emotivo in cui versa e potrebbe davvero divenire pericoloso per gli altri, in un momento di furia impetuosa e incontrollata.

Per tutti questi motivi, dovresti fare attenzione alla moltitudine di segnali minacciosi che invii, anche inconsapevolmente, quando sei arrabbiato, soprattutto quando sei furibondo; viso arrossato, mascella tesa, pugni stretti, mani che sembrano pronte a scattare, sono percepiti come intimidatori e possono rovinare i tuoi rapporti interpersonali non solo in ambito professionale.
Considera che quando sei in preda alla rabbia puoi perdere facilmente la testa e fare cose di cui potresti pentirti amaramente; potresti, ad esempio, divenire irrispettoso nei confronti delle persone che ami, potresti addirittura umiliarle, denigrarle, minacciarle, con risvolti negativi inimmaginabili sul momento, che potrebbero compromettere per sempre i rapporti che hai con tali persone ponendoti, a lungo andare, in una situazione di grande isolamento.
Se dovessi esagerare, maltrattando rabbiosamente le persone che ti sono vicine, nel caso in cui te ne accorgessi in tempo dovresti chiedere subito scusa, capendo però davvero di avere profondamente sbagliato, non simulando un pentimento che non c'è; dovresti, altresì, impegnarti con convinzione a non commettere più questo tipo di errori perché, perseverando in questo modo, con il tempo, diventerebbero quasi certamente imperdonabili.

Fine dell'anteprima.


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""Il giardiniere ch'è andato via." Per qualche momento ella non si udì risponder nulla, e le sue mani parvero moversi incerte, a caso"


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