Come chiamare il cane per farlo venire

E' un problema piuttosto grave per tutti coloro che hanno cani. Diventa difficile soprattutto liberarli nelle apposite aree cani quando non rispondono al richiamo, che può essere un semplice fischio, come si faceva e si fa ancora per i cani da pastore, oppure può essere il richiamo classico, ossia quello che si fa gridando il nome del nostro animale domestico. Esistono vari tipi di richiamo ma è difficile in tutti i casi che il cane arrivi di corsa come vorremmo: in che modo, quindi, si può educare il cane a rispondere alle nostre grida?

Innanzitutto se stiamo parlando di un cucciolo o di un adulto che non ha mai imparato a rispondere subito al nostro comando dovremo avviare alcune sessioni di addestramento, che potranno comprendere anche comandi come il "seduto", il "terra", ma questo dopo che il cane abbia imparato perfettamente il suo nome e cosa fare quando lo sente. Sarà il caso quindi di iniziare insegnandogli il suo nome, ed in linea generale è sempre meglio scegliere nomi che siano corti e facili da comprendere, che non si possano scambiare con altre parole che usiamo con lui, e che quindi siano lontani dalla parola "no", oppure dalla parola "terra" o da altre parole di questo genere, altrimenti rischierebbe di scambiarle. Se conosce già il suo nome, possiamo usare una parola ancora più corta per chiamarlo, ossia "qui": è tra le più utilizzate nel campo dell'addestramento. Se per esempio vogliamo dare un nome lungo al nostro cane, per chiamarlo potremo usare il "qui", insegnandoglielo prima, mantenendo comunque il nome che tanto ci piace. Se invece stiamo addestrando un cucciolo, che probabilmente è ancora nella fase dell'educazione, è possibile che sia molto distratto e confuso dall'ambiente circostante: come primo punto scegliamo un luogo silenzioso e completamente privo di distrazioni, ad esempio una zona molto appartata del parco o della nostra casa. Successivamente, evitiamo di sgridarlo qualora dovesse distrarsi e se vediamo che si sta scocciando di quello che stiamo facendo e ormai il suo sguardo è rivolto verso un'altra parte, interrompiamo la sessione di addestramento e facciamo in modo che quelle successive siano brevi, concise ma comunque costruttive e utili per il futuro del nostro cucciolo.

Per insegnare al cane il comando "vieni" o semplicemente il suo nome, andiamo nel luogo silenzioso che abbiamo scelto e teniamo il cane al guinzaglio, ad una distanza che piano piano andremo aumentando. Successivamente diciamo il comando, esclamandolo ma senza alzare troppo la voce e allontaniamoci indietreggiando dal nostro animale domestico, il quale quasi certamente vorrà seguirci. Dopo alcune sessioni riuscirà ad associare il comando che gli abbiamo impartito con l'avvicinarsi al suo proprietario: ancora dopo questo passaggio, potremo smettere di utilizzare il guinzaglio e cominciare a sottoporre il cane ad ulteriore stress per verificare che sia disposto ad eseguire il comando in qualsiasi occasione, anche quando è distratto o è in ansia. Se riusciamo a far venire il cane quando è in una situazione di pericolo, lo metteremo al sicuro in futuro.

Ricordiamoci di non commettere grandi errori con il comando "vieni", altrimenti potremo confonderlo: se sta ad esempio masticando una ciabatta, gli diciamo di venire e poi lo rimproveriamo per i suoi comportamenti distruttivi, penserà di aver sbagliato a venire e non sarà certo di farlo di nuovo in futuro. Attenzione, quindi, ad essere sempre coerenti e rimproverarlo nel modo giusto quando ce n'è necessità, e lodare il cane nel modo giusto quando sta facendo qualcosa di giusto. Così riusciremo ad insegnare al nostro cane quello che vogliamo!

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Argomenti: linea generale,    nome lungo,    luogo silenzioso,    ulteriore stress

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