Libri tempi

Libri su tempi, con la parola tempi

Confessioni di un Italiano
di Ippolito Nievo (estratti)

... E siccome questa morale non fui io ma i tempi che l'hanno fatta, così mi venne in mente che descrivere ingenuamente quest'azione dei tempi sopra la vita d'un uomo potesse recare qualche utilità a coloro, che da altri tempi son destinati a sentire le conseguenze meno imperfette di quei primi influssi attuati ... Ma il pensiero, prima di tuffarsi in quel tempo che non avrà più differenza di tempi, si slancia ancora una volta nel futuro degli uomini; e ad essi lega fidente le proprie colpe da espiare, le proprie speranze da raccogliere, i propri voti da compiere ... Io vissi i miei primi anni nel castello di Fratta, il quale adesso è nulla più d'un mucchio di rovine donde i contadini traggono a lor grado sassi e rottami per le fonde dei gelsi; ma l'era a quei tempi un gran caseggiato con torri e torricelle, un gran ponte levatoio scassinato dalla vecchiaia e i più bei finestroni gotici che si potessero vedere tra il Lemene e il Tagliamento ...
Confessioni di un Italiano (pagina 39)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Se allora come ai tempi dei latini s'avesse osato adoperare il prenome di Bestia, certo il suo primogenito lo avrebbe ricevuto in regalo: tanto era egli frenetico per la zoologia ... Leone peraltro non si mostrava meno pecora di quanto richiedessero i tempi, o almeno almeno gli esempi paterni ... Così pure attentissimo ai proprii doveri, assiduo alle funzioni del rosario, buon cristiano insomma come si costumava esserlo a quei tempi; e per giunta letterato ed erudito oltre ad ogni usanza de' suoi coetanei ...
Confessioni di un Italiano (pagina 93)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ora, figliuol mio, i tempi sono mutati; per esser cristiano non bisogna imitare gli altri, ma pensare anzi a fare a rovescio di quanto fanno molti altri ... Carlino, ve lo ripeto, voi siete giovane, siete cristiano; come tale vivete in tempi difficili, e andate incontro a tempi molto più difficili ancora; ma la difficoltà stessa di questi tempi, se è una sventura comune, se è una vicenda miserevole anche per voi, pel vostro interesse momentaneo e pel decoro della vostra vita è una vera fortuna ...
Confessioni di un Italiano (pagina 133)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma io lo vedeva anche lui camminare per via col capo e cogli occhi internati; scommetto che non era l'ultimo a sentire dolorosamente la viltà di quei costumi, di quei tempi ... Vidi la sua bella bocca sorridere alle gentilezze veneziane, udii la sua voce carezzevole bisbigliare il francese quasi come un dialetto italiano; io, che n'avea studiato un pochino in quei tempi di infranciosamento universale, balbettava a mia volta l'oui e il n'est pas con taluno degli aiutanti di campo che l'accompagnava ... La bellezza può molto a Venezia; essa potrebbe tutto quando fosse avvivata internamente da qualche alto sentimento, e ce ne diedero tempi più vicini una prova ...
Fermo e Lucia (pagina 76)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... È cosa degna di maraviglia e di osservazione che il nome di un tal uomo, già ai nostri tempi, in una posterità così poco remota, sia non dirò dimenticato, ma certo non ripetuto così sovente come si fa degli uomini più illustri, che a questo nome sia appena associata una idea languida d'un merito incerto, d'una eccellenza indeterminata, che questo nome pronunziato fuori della patria di Federigo, e della società di quelli che più particolarmente si applicano alle cose nelle quali egli fu attore, o passi inavvertito, o riesca anche nuovo, e invece di risvegliare la memoria di una rara preminenza faccia nascere la curiosità di sapere che abbia fatto colui che lo portava, e che l'elogio che noi vi abbiamo unito abbia avuto bisogno di schiarimento e di prove ... Ma la spiegazione di questo fenomeno si può forse trovare nella condizione dei tempi in cui scrisse Federigo ... Che se pure è viva tuttavia la fama e le opere di uomini vissuti in tempi rozzissimi, lo è perchè quei tempi erano sommamente originali, e quelle opere ne conservano il carattere, e mostrano ai posteri un ritratto osservabile d'una età che nessun'altra cosa potrebbe rappresentarci ... Ma Federigo Borromeo visse in tempi di somma, universale ignoranza, e di falsa e volgare scienza ad un tratto, fra una brutalità selvaggia ed una pedanteria scolastica, in tempi nei quali l'ingegno che per darsi alle lettere, a qualunque studio di scienza morale, cominciava (ed è questa la sola via) ad informarsi di ciò che era creduto, insegnato, disputato, a porsi a livello della scienza corrente, si trovava ingolfato, confuso in un mare tempestoso di assiomi assurdi, di teorie sofistiche, di questioni alle quali mancava per prima cosa il punto logico, di dubbj frivoli e sciocchi come erano le certezze ...
I nuovi tartufi
di Francesco Domenico Guerrazzi (estratti)

... Così ai tempi del Terrore in Francia il taglio del ferro congiunse in fondo della paniera con bacio sanguinoso la testa del nobile e del plebeo, del bello e del brutto, dell'animoso e del codardo! Mi stese la mano con la quale egli soleva stringere la mia,—più forte se alla stretta non aggiungeva parola;—meno forte se l'atto accompagnava con un saluto di addio, o con un desiderio di rivedermi il giorno veniente ... Per le intenzioni prima di ogni altra cosa ho detto:—E chi sono eglino questi che ci danno ad intendere come nei tempi scorsi non occorressero istituti di pubblica carità? Gli antichi, mossi dal bisogno maraviglioso di esercitare misericordia, distinsero le sventure pubbliche non altrimenti che la botanica classa in famiglie le varie generazioni dei fiori, e fondarono a sollievo di ciascheduna fabbriche singolari delle quali noi smarrimmo perfino il nome ... Così narrano che il calzolaro Sorore inventasse gli ospedali, e i facchini di Firenze la Misericordia; ma non posso astenermi da notare come nei tempi che chiamiamo barbari i baroni e i cattani del contado si mostrassero larghi di ospitalità ai pellegrini più abietti e perfino ai Giudei, tenuti a quei giorni in orrore ...
Il colore del tempo (pagina 16)
di Federico De Roberto (estratti)

... In secondo luogo, quando pure tra i costumi antichi e tra quelli dei popoli selvaggi se ne trovasse qualcuno che veramente dimostrasse la supremazia sociale della donna,—e non già quella soltanto familiare della madre,—bisognerebbe forse per ciò concludere che hanno torto la civiltà e il secolo nostro, e che hanno ragione i tempi andati e le genti incivili? «Dagli Sciti ai Galli, dagli Iberi ai Germani di Tacito», dice il più autorevole tra i femministi, il Bebel, «noi vediamo la donna prendere, sin dai più remoti tempi, in mezzo alla famiglia ed alla società, il posto eminente che ha perduto nelle età successive» ... Vogliamo dire che le società umane, progredite per certi rispetti, sono andate indietro per altri? Questo modo di ragionare è pericoloso; perchè chi distinguerà in quali cose abbiamo peggiorato e per quali altre siamo andati avanti? A Sparta si lasciavano morire i bambini deboli e mal fatti, per la salvezza della razza; è preferibile l'antico costume a quello presente di sostentare finchè è possibile le vite grame? E poi: quale fu veramente questa supremazia femminile ai tempi antichi, ed in che cosa consistette? Nella medesima Sparta le fanciulle erano educate come i giovani, si addestravano nelle palestre insieme con quelli ... Lo stesso autore non avverte che Bertoldo di Ratisbona predicava: «L'uomo per la guerra, la donna per la tessitura»? E che la parola tedesca weib, donna, ebbe la stessa origine del verbo weben, tessere? E che schwertmagen, il nome col quale si designano i parenti dal lato paterno, viene da schwert, spada, e quello della parentela materna, spillmagen, da spindel, fuso? Ma concesso che parecchi secoli addietro le quistioni poste dal moderno femminismo fossero tutte risolte, bisognerebbe allora far voti perchè quei tempi tornassero tali e quali: con le monacazioni più o meno spontanee, con le corti d'amore più o meno dissolute, con le cinture di castità e tutto il resto ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 17)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... La più gran parte di loro scrisseno versi, acciocchè non si possa dire che a quei tempi non s'usasse quel modo di scrivere; imperocchè facevano resistenza anco in verso ai nimici della fede ... Sono anco a' tempi nostri alcuni che con l'eloquenza più facilmente sono tirati a' nostri sacrifizj, la quale, pure che sia casta, non si può biasimare ... Sono molti, dati fuora sessanta anni fa, e a tempi nostri uno ... Se noi consideriamo che nelle antiche superstizioni de' demonj si trova il circolo, l'unguento, l'incantamento, l'andare per aria i corpi umani, le vivande apparecchiate, gli amorosi congiungimenti sotto spezie d'uomini e di donne, che ci resta che noi non giudichiamo essere uno antichissimo commerzio degli scellerati e maladetti spiriti con gli uomini dannati? E che si trovino alcune cose in questo spettacolo de' demonj (che ora è dato alla maggior parte), le quali anticamente non si leggono essere state fatte, n'ho anche assegnate le cagioni riferite veramente nelle mutabili e varie astuzie del demonio maligno, e invidioso degli uomini, il quale in diversi tempi, con il mezzo di diversi uomini, e con varie lusinghe, tirasse gli uomini in precipizio ...
Nuove storie d'ogni colore (pagina 17)
di Emilio De Marchi (estratti)

... AI TEMPI DEI TEDESCHI AI TEMPI DEI TEDESCHI —Tutte le mattine la salutavo con un bel trillo di flauto (allora il flauto era di moda): e tutte le sere, prima di levarmi le scarpe, le mandavo un altro saluto con una volatina di note, che volevan dire:—Bona note, siora, Nina! —Lei, insomma, era innamorato della sua vicina ... impiegato alla contabilità, un omaccione linfatico e geloso, meritava qualche riguardo, prima perchè in fondo voleva bene a sua moglie, e poi perchè aveva delle amicizie in polizia e a quei tempi non c'era troppo a fidarsi ... Parlo dei tempi dei tedeschi ...
Sodoma e Gomorra (pagina 16)
di Docteur Jaf (estratti)

... » E togliamo ancora dai Tableaux de Paris di Mercier quest'ultimo meraviglioso quadro della vita libertina di quei tempi: «Alle nove di sera il rumore ricomincia ... Pratiche Viziose Contro Natura (Nell'antichità) La storia del vizio contro natura nelle sue diverse manifestazioni si perde nella notte dei tempi, o almeno non se ne trovano indizii che per la pederastia, ma a partire dalla Grecia antica i poeti di quei tempi sono stati, si può dire, gli storici della concupiscenza, illuminandoci sulle alte turpitudini dei loro concittadini ...
Storia di un'anima
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Erano i tempi della nostra Vita Nuova ... Da questo raccoglimento uscì il suo Buondelmonte, l'Angelica Montanini e l'Ugo, in cui la conoscenza dei tempi e dei costumi è così ricca e precisa e i rapporti così studiati nella lontananza dei tempi, che il lettore moderno, sorpreso dal gran numero delle evocazioni rimane confuso, e accusa d'oscurità e di confusione un'arte che ha il difetto di essere troppo minuziosamente precisa ... Ma chi ha tanta pazienza di rileggere e d'aspettare che l'impressione si snodi trova cento luoghi d'ammirare e finisce col sentire in sè la forza e l'anima dei tempi ...
Storia di un'anima (pagina 40)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... * * * In quel tempo in cui dal faro di Genova pendevano i lampioni fumigati e le galee a velatura e palamento, dall'alta poppa teatrale, sparando una straccia di bombarda, si piegavano su un fianco, in quei tempi in cui una barca metteva fuori tanti remi da sembrare un millepiedi, si poteva incominciare con quei versi la descrizione di Genova, prendere l'aire, e gonfiarsi su fino al settimo cielo della poesia ... Benedetti tempi! Perchè non sono io nato allora? Allora non c'era questo vezzo ribaldo di schizzare degli acquerelli fuggi fatica: così, e così, quattro pennellate, senza fondo, senza un contorno deciso, magari spropositati di disegno, su un brandello di carta qualunque, per far ridere una marinara che non ci capisca un ette, per far sorridere una marchesa, la quale indovina la sua silhouette elegantissima nei tratti del pennello tinto d'azzurro ... A quei tempi c'era l'incisione scrupolosa che vi dava l'idea dell'infinito mare con mille o mille dugento righe orizzontali e digradanti ...