Libri asino

Libri su asino, con la parola asino

Confessioni di un Italiano (pagina 19)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Ma mentre io mi ritirava facendo il gradasso fra i miei compagni di quel trionfo, quel cotale che avea ballato la furlana mi gridò dietro che guardassi bene ballando di non perdere la mia cresta di pelo che egli ne avrebbe fatto un trofeo da metter in capo al suo asino pel secondo giorno della fiera ... Io gli risposi con un gesto da piazza che se lo prendesse, e che tra l'asino e lui avrebbero fatto sempre due, ma che mai non mi avrebbero toccato la cresta ... Allora solo m'accorsi che avea perduto il berretto e mi chinava sulla strada per cercarlo; e bisogna dire che, o dalla campagna si vedesse abbastanza chiaro sulla strada o che i miei occhi fossero che facevano il buio, perché quello del salto mi vide curvarmi a cercare e così dalla lunga mi gridò che mi mettessi pure il cuore in pace perché la mia cresta se l'aveva portata via lui per farne bello l'asino al giorno dopo ... E quando ci abbattemmo in quello che aveva fra le orecchie incollato sulla fronte colla pece il mio berrettone di pelo, gliene demmo tante e tante al suo padrone che lo si dovette poi caricare sul suo asino per mandarlo a casa; e il mio berrettone, siccome non era più da portarsi, glielo impegolammo ben bene sul muso a lui dicendogli che glielo lasciavamo per memoria ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 23)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... Venne ultimo, con la sgangherata biroccetta e l'asino, Sugnazza ... Ma l'asino non aveva baldanza: troppi digiuni e troppe bòtte ... — Forza! Se no, l'acqua ti porta via! Dàlli! Dava; e l'asino, duro ... — Gli è crepato l'asino! Gli è crepato l'asino! — esclamarono quegli altri accorrendo a vedere e a ridere ... L'asino non si mosse più ... Si vedeva, a occhi chiusi, morto di fame, là, press'a poco come il suo asino ... Ma se questa, di un altr'asino, era la sola speranza, bisognava persuaderne il mondo e dire: — O voi che potete mi aiutate, o io mi lascio morir di fame qui dove sono, con l'asino ... Allorchè il padrone, dalla biroccia, s'ergeva a sostener la corsa per la maggior via del paese, l'asino dava uno spettacolo di pazienza e di sofferenza così sproporzionate da divertire anche la gente seria ... Tutti riconoscevano un po' sè stessi in quell'asino (siamo al mondo per soffrire); ma la virtù del saper soffrire è così rara negli uomini che diveniva amena a vederla in un animale di quella sorta ... Se però la bestia era sempre una bestia, l'uomo era sempre un uomo; e poichè pativa il tormento della fame, Sugnazza ora s'imaginava che ognuno — anche chi rideva dell'asino sotto le sue bòtte — si commoverebbe della sua disgrazia, della sua disperata decisione ... Certo: il sindaco, l'arciprete, la Congregazione di carità, gli avventori, e, quantunque non fosse in lega, i fratelli della Camera del Lavoro, subito raccoglierebbero sussidi e offerte affinchè il disgraziato non si lasciasse morire là nel fiume, con l'asino ... Quanti, fra poco, correrebbero a vederlo e a compiangerlo, povero diavolo, da venti anni perseguitato dalla sfortuna; e adesso gli era spirato l'asino là in mezzo! Non appena infatti i birocciai della ghiaia ebbero data la nuova all'osteria del borgo, qualche ozioso e parecchi monelli si affrettarono gaiamente allo spettacolo inatteso ... Gli uomini ristettero sul ponte o sulla sponda sinistra; e chiamavano Sugnazza, e lo canzonavano con le grida e le apostrofi che egli usava con il suo asino: i monelli preferirono passare di là dalla strada e dalla sponda destra calar nel greto già asciutto; indi metter mano ai ciottoli ... Al Caffè grande la portò un assessore, e il sindaco, che giocava l'ultima partita a biliardo prima di desinare, disse: — L'asino deve essere seppellito dentro oggi; se no, si applica la multa a termini del nuovo regolamento d'igiene ... — Ma lascerà di certo l'asino ad appestar l'aria e l'acqua, perchè, tanto, la multa non la pagherà mai! — Gli si sequestra la biroccia — ribattè il sindaco ... — Non varrà qualche lira? E in canonica l'arciprete già desinava, quando il campanaro venne a raccontare che Sugnazza aveva accoppato l'asino attraversando la fiumana ... — Sa? Nel fiume, questa mattina, è crepato l'asino di Sugnazza ...
Il diavolo nell'ampolla (pagina 24)
di Adolfo Albertazzi (estratti)

... atto di disperazione, e chiese: — Aveva famiglia? — Chi? — L'asino? Rispose uno: — Aveva dei parenti, ma son tutti benestanti, e non dimanderanno sussidi; stia pur tranquillo! E alla Camera del Lavoro il segretario esilarò i compagni, che vi riposavano e conversavano, esclamando: — Poco male se a Sugnazza gli è morto l'asino ... Chi vuoi che ti regali un altr'asino? Sugnazza udiva; e scampava, con lo sguardo, all'orrore di quella voce ... — A te ti è morto l'asino; io ho la donna all'ospedale, e non c'è speranza che si rimetta; e sai che lavorava lei per me, e guadagnava molto; da sarta ... Allora lo vide, il suo nemico, illuminato in faccia dalla lanterna che aveva aperta per osservar lui — la lanterna con la quale affascinava i ranocchi —; e la luce rossa si diffuse nell'acqua intorno all'asino morto ...
Intrichi d'amore (pagina 17)
di Torquato Tasso (estratti)

... ? Trasformarse in un asino?! ALESSANDRO Di questa sorte sei per entrare: altramente non vi sarà garbo, perchè essendo serva, non averà altra commodità di questa ... ? ALESSANDRO In un asino, Signor sì: lo voglio finir io, poichè voi lo lasciaste ... Volete veder se l'asino è buono? Che quando si vuol descrivere la bontà di un uomo, si dice: è tanto buono, che è un asino ... GIALAISE E io in chesso miezzo boglio ire a studiare Apuleio nell'Asino aureo, pe pigliare li giesti e lo muodo di como m'aggio a governare, ca persì a esser asino nce buole capitania ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 22)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... Così ingannava la vista degli altri il velo dell'imagine di quell'uomo, che in Salamina di Cipri pareva un asino, e non quella della donna maga, per il medicamento della quale si sentiva turbare l'animo, e circondarsi dalla forma asinina, sotto la quale stette tre anni a portare legne in cambio di giumente: dove che poi aiutato dalla prudenza de' mercatanti genovesi, i quali accorgendosi che questo asino s'inginocchiava agli usci delle chiese per adorare, giudicarono non essere bestia, e procurarno di liberarlo da quel malefizio, e fare punire la donna incantatrice ... Ti ho mostrato che i circoli, gli unguenti, le parole magiche, i viaggi per la regione dell'aria, gli amorosi congiungimenti de' demonj si trovano così nei tempi nostri come in quelli degli eroi, e che i demonj insino da principio della antiquità trovarno calunnie contra l'umana generazione; avere con risposte schernito, ingannato con la familiarità, con imagini e simulacri, e tentato tendere insidie ad ogni età, e ad ogni sesso; falsamente essersi mostrati Dii, avere dati agli uomini conviti mortiferi, ed avergli portati d'asino con le ali, ed avere appetiti loro scelleratissimi congiungimenti ...
Libro proibito (pagina 4)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... A ognun che il testo esamini Subito si rivela Che all'ombra del pseudonimo Un asino si cela ... ASINO DOTTO Molto studiò; pur, Flavio Fu sempre un ciuco—Io penso Che, entrandogli nel cranio La scienza, uscì il buon senso ...
Novelle rusticane (pagina 11)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Guardate piuttosto la povera comare Angela! Prima le è morto il marito, poi il figliuolo grande, e adesso le muore anche l'asino! - L'asino andrebbe salassato dalla cinghiaia, se ha la doglia, disse compare Meno ... L'asino della vicina Angela era disteso in mezzo al cortile, col muso freddo e le orecchie pendenti, annaspando di tanto in tanto colle quattro zampe in aria, allorché la doglia gli contraeva i fianchi come un mantice ... - Allora non c'è più che fare, conchiuse compare Meno; e stette a guardare l'asino che si allungava sui sassi, rigido, col pelo tutto arruffato al pari di un gatto morto ... Compare Meno mise gli occhi sulla cugina Alfia, la quale fingeva di guardare l'asino, colle mani sul ventre, e conchiuse: - Se è così, se ne potrà parlare ... Non se l'è scordata la sua madre vera? Guardate invece la vicina Angela, ora che le muore l'asino! e non possiede altro! Quella sì che dovrà pensarci sempre! La cugina Alfia vide che era tempo d'accostarsi anche lei, colla faccia lunga, e ricominciò le lodi della morta ... - Ora che ci aspettate a fare scuoiare l'asino? Almeno pigliate i denari della pelle ...
Novelle rusticane (pagina 13)
di Giovanni Verga (estratti)

... Questa è una ingiustizia di Dio, che dopo di essersi logorata la vita ad acquistare della roba, quando arrivate ad averla, che ne vorreste ancora, dovete lasciarla! E stava delle ore seduto sul corbello, col mento nelle mani, a guardare le sue vigne che gli verdeggiavano sotto gli occhi, e i campi che ondeggiavano di spighe come un mare, e gli oliveti che velavano la montagna come una nebbia, e se un ragazzo seminudo gli passava dinanzi, curvo sotto il peso come un asino stanco, gli lanciava il suo bastone fra le gambe, per invidia, e borbottava: - Guardate chi ha i giorni lunghi! costui che non ha niente! Sicché quando gli dissero che era tempo di lasciare la sua roba, per pensare all'anima, uscì nel cortile come un pazzo, barcollando, e andava ammazzando a colpi di bastone le sue anitre e i suoi tacchini, e strillava: - Roba mia, vientene con me! Storia dell'asino di S ... Guardate che petto! e che pilastri di gambe! Guardate come tiene le orecchie! Un asino che tiene le orecchie ritte a quel modo lo potete mettere sotto il carro o sotto l'aratro come volete, e fargli portare quattro tumoli di farro meglio di un mulo, per la santa giornata che corre oggi! Sentite questa coda, che vi ci potete appendere voi con tutto il vostro parentado! Compare Neli lo sapeva meglio di lui; ma non era minchione per dir di sì, e stava sulla sua colla mano in tasca, alzando le spalle e arricciando il naso, mentre il padrone gli faceva girare il puledro dinanzi ... - Con quel pelame lì, che par l'asino di san Giuseppe! Le bestie di quel colore sono tutte vigliacche, e quando passate a cavallo pel paese, la gente vi ride in faccia ... Cosa devo regalarvi per l'asino di san Giuseppe? Il padrone allora gli voltò le spalle infuriato, gridando che se non conoscevano le bestie, o se non avevano denari per comprare, era meglio non venire alla fiera, e non far perdere il tempo ai cristiani, nella santa giornata che era ... Però di sottecchi non perdevano di vista l'asino di san Giuseppe, e il suo padrone che fingeva di sbucciare delle fave verdi, colla fune della cavezza fra le gambe, mentre compare Neli andava girandolando fra le groppe dei muli e dei cavalli, e si fermava a guardare, e contrattava ora questa ed ora quella delle bestie migliori, senza aprire il pugno che teneva in tasca colle trentacinque lire, come se ci avesse avuto da comprare mezza fiera ... Ma suo fratello gli diceva all'orecchio, accennandogli l'asino di san Giuseppe: - Quello è il fatto nostro ... La padrona dell'asino di tanto in tanto correva a vedere cosa s'era fatto, e al trovare suo marito colla cavezza in mano, gli diceva: - Che non lo manda oggi la Madonna uno che compri il puledro? E il marito rispondeva ogni volta: - Ancora niente! C'è stato uno a contrattare, e gli piaceva ... La donna avrebbe voluto mettersi a sedere su due sassi, là vicino al suo asino, per vedere se si vendeva ... Il sole di maggio era caldo, sicché di tratto in tratto, in mezzo al vocìo e al brulichìo della fiera, succedeva per tutto il campo un gran silenzio, come non ci fosse più nessuno; e allora la padrona dell'asino tornava a dire a suo marito: - Non ti ostinare per cinque lire di più o di meno; che stasera non c'è da far la spesa; e poi sai che cinque lire il puledro se le mangia in un mese, se ci resta sulla pancia ... - Se non te ne vai - rispondeva suo marito - ti assesto una pedata di quelle buone! Così passavano le ore alla fiera; ma nessuno di coloro che passavano davanti all'asino di san Giuseppe si fermava a guardarlo; e sì che il padrone aveva scelto il posto più umile, accanto alle bestie di poco prezzo, onde non farlo sfigurare col suo pelame di gazza accanto alle belle mule baie ed ai cavalli lucenti! Ci voleva uno come compare Neli per andare a contrattare l'asino di san Giuseppe, che tutta la fiera si metteva a ridere al vederlo ... Compare Neli allora e suo fratello, e un altro amico che avevano raccattato per la circostanza, vennero a passare di là, guardando in aria, che il padrone dell'asino torse il capo anche lui per non far vedere di star lì ad aspettarli; e l'amico di compare Neli disse così, stralunato, come l'idea fosse venuta a lui: - O guarda l'asino di san Giuseppe! Perché non comprate questo qui, compare Neli? - L'ho contrattato stamattina; ma è troppo caro ... Poi farei ridere la gente con quell'asino bianco e nero ... E domandò al padrone: - Quanto vi dobbiamo regalare per l'asino di san Giuseppe? La padrona dell'asino di san Giuseppe, vedendo che si ripigliava il negozio, andava riaccostandosi quatta, quatta, colle mani giunte sotto la mantellina ... - Che non posso dire la mia bestialità anch'io? E correva ad afferrare compare Neli pel giubbone; poi tornava a parlare all'orecchio del padrone dell'asino, il quale voleva tornarsene a casa per forza coll'asinello, e gli buttava le braccia al collo, ...
Novelle rusticane (pagina 14)
di Giovanni Verga (estratti)

... Ed abbracciava anche la padrona dell'asino, le parlava all'orecchio, per tirarla dalla sua ... - Vedete se ha trovato un altro compratore per quel prezzo? In tutta la fiera non c'è più che quattro montoni rognosi e l'asino di san Giuseppe ... Adesso trenta lire, se li vuole! - Pigliatele! - suggeriva piano al marito la padrona dell'asino colle lagrime agli occhi ... L'amico si tirò in disparte colla padrona dell'asino, a contare i denari su di un sasso, mentre il padrone dell'asino scappava per la fiera come un puledro, bestemmiando e dandosi dei pugni ... E se volete, andremo a berle alla salute dell'asino ... Alla trebbiatura il puledro, legato in fila per il collo colle altre bestie, muli vecchi e cavalli sciancati, trotterellava sui covoni da mattina a sera, tanto che si riduceva stanco e senza voglia di abboccare nel mucchio della paglia, dove lo mettevano a riposare all'ombra, come si levava il venticello, mentre i contadini spagliavano, gridando: Viva Maria! Allora lasciava cascare il muso e le orecchie ciondoloni, come un asino fatto, coll'occhio spento, quasi fosse stanco di guardare quella vasta campagna bianca la quale fumava qua e là della polvere delle aie, e pareva non fosse fatta per altro che per lasciar morire di sete e far trottare sui covoni ... Alla sera tornava al villaggio colle bisacce piene, e il ragazzo del padrone seguitava a pungerlo nel garrese, lungo le siepi del sentiero che parevano vive dal cinguettìo delle cingallegre e dall'odor di nepitella e di ramerino, e l'asino avrebbe voluto darci una boccata, se non l'avessero fatto trottare sempre, tanto che gli calò il sangue alle gambe, e dovettero portarlo dal maniscalco; ma al padrone non gliene importava nulla, perché la raccolta era stata buona, e il puledro si era buscate le sue trentadue lire e cinquanta ... I ragazzi certe cose non le capiscono, e dopo che vendettero il puledro a massaro Cirino il Licodiano, il figlio di compare Neli andava a fargli visita nella stalla e ad accarezzarlo nel muso e sul collo, ché l'asino si voltava a fiutarlo come se gli fosse rimasto attaccato il cuore a lui, mentre gli asini son fatti per essere legati dove vuole il padrone, e mutano di sorte come cambiano di stalla ... Massaro Cirino il Licodiano aveva comprato l'asino di san Giuseppe per poco, giacché aveva ancora la cicatrice al pasturale, che la moglie di compare Neli, quando vedeva passare l'asino col padrone nuovo, diceva: "Quello era la nostra sorte; quel pelame bianco e nero porta allegria nell'aia; e adesso le annate vanno di male in peggio, talché abbiamo venduto anche il mulo" ... Massaro Cirino aveva aggiogato l'asino all'aratro, colla cavalla vecchia che ci andava come una pietra d'anello, e tirava via il suo bravo solco tutto il giorno per miglia e miglia, dacché le lodole cominciano a trillare nel cielo bianco dell'alba, sino a quando i pettirossi correvano a rannicchiarsi dietro gli sterpi nudi che tremavano di freddo, col volo breve e il sibilo malinconico, nella nebbia che montava come un mare ... Soltanto, siccome l'asino era più piccolo della cavalla, ci avevano messo un cuscinetto di strame sul basto, sotto il giogo, e stentava di più a strappare le zolle indurite dal gelo, a furia di spallate: "Questo mi risparmia la cavalla che è vecchia, diceva massaro Cirino ... Ha il cuore grande come la Piana di Catania, quell'asino di san Giuseppe! e non si direbbe" ... "Che quell'asino ci ha rimesso ...
Novelle rusticane (pagina 15)
di Giovanni Verga (estratti)

... la pelle come un mulo! Quello è l'asino della malannata!" La sua donna aveva un gruppo alla gola dinanzi al seminato arso, e rispondeva coi goccioloni che le venivano giù dagli occhi: - L'asino non fa nulla ... Così l'asino di san Giuseppe cambiò di padrone un'altra volta, come massaro Cirino se ne tornò colla falce in spalla dal seminato, che non ci fu bisogno di mieterlo quell'anno, malgrado ci avessero messo le immagini dei santi infilate alle cannucce, e avessero speso due tarì per farlo benedire dal prete ... "Il diavolo ci vuole!" andava bestemmiando massaro Cirino di faccia a quelle spighe tutte ritte come pennacchi, che non ne voleva neppur l'asino; e sputava in aria verso quel cielo turchino senza una goccia d'acqua ... Allora compare Luciano il carrettiere, incontrando massaro Cirino il quale si tirava dietro l'asino colle bisacce vuote, gli chiese: - Cosa volete che vi regali per l'asino di san Giuseppe? - Datemi quel che volete ... - Io vi dò quindici lire perché siete rovinato; ma l'asino non val tanto, che non tira avanti ancora più di sei mesi ... Adesso se non comprava quell'asino di san Giuseppe, non sapeva che farne del suo carro e degli arnesi; e vedrete che quell'asino sarà la sua ricchezza! L'asino imparò anche a tirare il carro, che era troppo alto di stanghe per lui, e gli pesava tutto sulle spalle, sicché non avrebbe durato nemmeno sei mesi, arrancando per le salite, che ci volevano le legnate di compare Luciano per mettergli un po' di fiato in corpo; e quando andava per la discesa era peggio, perché tutto il carico gli cascava addosso, e lo spingeva in modo che doveva far forza colla schiena in arco, e con quelle povere gambe rose dal fuoco, che la gente vedendolo si metteva a ridere, e quando cascava ci volevano tutti gli angeli del paradiso a farlo rialzare ... - Ogni giorno che campa l'asino di san Giuseppe son quindici tarì guadagnati, diceva, e quanto a mangiare mi costa meno d'un mulo ... In tal modo l'asino di san Giuseppe capitò in mano di quello del gesso, il quale ne aveva una ventina di asini, tutti macilenti e moribondi, che gli portavano i suoi saccarelli di gesso, e campavano di quelle boccate di erbacce che potevano strappare lungo il cammino ... Ma l'asino di san Giuseppe non l'avrebbe riconosciuto più nemmeno la padrona che l'aveva visto nascere, tanto era mutato, quando andava col muso a terra e le orecchie a paracqua sotto i saccarelli del gesso, torcendo il groppone alle legnate del ragazzo che guidava il branco ... - Se aveste un asino - gli diceva quello del gesso per vendere l'asino di san Giuseppe che non ne poteva più - potreste portare al villaggio dei fasci più grossi, ora che il vostro ragazzo è cresciuto ... Almeno così il povero asino di san Giuseppe visse meglio gli ultimi giorni; giacché la vedova lo teneva come un tesoro, in grazia di quei soldi che gli era costato, e gli andava a buscare della paglia e del fieno di notte, e lo teneva nel casolare accanto al letto, che scaldava come un focherello anche lui, e a questo mondo una mano lava l'altra ... La donna spingendosi innanzi l'asino carico di legna come una montagna, che non gli si vedevano le orecchie, andava facendo dei castelli in aria; e il ragazzo sforacchiava le siepi e si avventurava nel limite del bosco per ammassare il carico, che madre e figlio credevano farsi ricchi a quel mestiere, tanto che finalmente il campiere del barone colse il ragazzo sul fatto a rubar frasche, e lo conciò per le feste dalle legnate ... Il medico per curare il ragazzo si mangiò i soldi del fazzoletto, la provvista della legna, e tutto quello che c'era da vendere, e non era molto; sicché la madre una notte che il suo ragazzo farneticava dalla febbre, col viso acceso contro il muro, e non c'era un boccone di pane in casa, uscì fuori smaniando e parlando da sola come avesse la febbre anche lei, e andò a scavezzare un mandorlo lì vicino, che non pareva vero come ci fosse arrivata, e all'alba lo caricò sull'asino per andare a venderlo ... Ma l'asino, dal peso nella salita s'inginocchiò tale e quale come l'asino di san Giuseppe davanti al Bambino Gesù, e non volle più alzarsi ...