Libri addio

Libri su addio, con la parola addio

Confessioni di un Italiano (pagina 128)
di Ippolito Nievo (estratti)

... CAPITOLO DECIMOSECONDO Nel quale, dopo un patetico addio alla spensierata giovinezza, si comincia a vivere ed a pensare sul serio: ma pur troppo non ebbi il vento in poppa ... Addio, fresca e spensierata giovinezza, eterna beatitudine dei vecchi numi d'Olimpo, e dono celeste ma caduco a noi mortali! Addio rugiadose aurore, sfavillanti di sorrisi e di promesse, annuvolate soltanto dai bei colori delle illusioni! Addio tramonti sereni, contemplati oziosamente dal margine ombroso del ruscello, o dal balcone fiorito dell'amante! Addio vergine luna, ispiratrice della vaga melanconia e dei poetici amori, tu che semplice scherzi col capo ricciutello dei bambini, e vezzeggi innamorata le pensose pupille dei giovani! Passa l'alba della vita come l'alba d'un giorno; e le notturne lagrime del cielo si convertono nell'immensa natura in umori turbolenti e vitali ... — Addio atrii lucenti, giardini incantati, preludi armoniosi della vita! ... Addio verdi campagne, piene di erranti sentieri, di pose meditabonde, di bellezze infinite, e di luce, e di libertà, e di canto d'augelli! Addio primo nido dell'infanzia, case vaste ed operose, grandi a noi fanciulli, come il mondo agli uomini, dove ci fu diletto il lavoro degli altri, dove l'angelo custode vegliava i nostri sonni consolandoli di mille visioni incantevoli! Eravamo contenti senza fatica, felici senza saperlo; e il cipiglio del maestro, o i rimbrotti dell'aia erano le sole rughe che portasse in fronte il loro destino! L'universo finiva al muricciuolo del cortile; là dentro se non era la pienezza di ogni beatitudine, almeno i desiderii si moderavano, e l'ingiustizia prendeva un contegno così fanciullesco, che il giorno dopo se ne rideva come d'una burla ...
Confessioni di un Italiano (pagina 224)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Addio, Carlo, addio! ... Addio addio! ... E mi sfuggì d'infra le braccia, e non ebbi la forza di trattenerla; e piansi piansi com'ella veramente fosse morta, come quell'addio fosse stato la sua ultima parola ...
Fermo e Lucia (pagina 31)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il sagrestano aperse la porta, commosso anch'egli, i viaggiatori partirono dando e ricevendo un addio con voce sommessa e alterata; e la porta si richiuse ... Addio, monti posati sugli abissi dell'acque ed elevati al cielo; cime ineguali, conosciute a colui che fissò sopra di voi i primi suoi sguardi, e che visse fra voi, come egli distingue all'aspetto l'uno dall'altro i suoi famigliari, valli segrete, ville sparse e biancheggianti sul pendio come branco disperso di pecore pascenti, addio! Quanto è tristo il lasciarvi a chi vi conosce dall'infanzia! quanto è nojoso l'aspetto della pianura dove il sito a cui si aggiunge è simile a quello che si è lasciato addietro, dove l'occhio cerca invano nel lungo spazio, dove riposarsi e contemplare, e si ritira fastidito come dal fondo d'un quadro su cui l'artefice non abbia ancor figurata alcuna immagine della creazione ... Addio, casa natale, casa dei primi passi, dei primi giuochi, delle prime speranze; casa nella quale sedendo con un pensiero s'imparò a distinguere dal romore delle orme comuni il romore d'un'orma desiderata con un misterioso timore ... Addio, addio casa altrui, nella quale la fantasia intenta, e sicura vedeva un soggiorno di sposa, e di compagna ... Addio chiesa dove nella prima puerizia si stette in silenzio e con adulta gravità, dove si cantarono colle compagne le lodi del Signore, dove ognuno esponeva tacitamente le sue preghiere a Colui che tutte le intende e le può tutte esaudire, Chiesa, dove era preparato un rito, dove l'approvazione e la benedizione di Dio doveva aggiungere all'ebbrezza della gioia il gaudio tranquillo e solenne della santità ... Addio! Il serpente nel suo viaggio torto e insidioso, si posta talvolta vicino all'abitazione dell'uomo, e vi pone il suo nido, vi conduce la sua famiglia, riempie il suolo e se ne impadronisce; perchè l'uomo il quale ad ogni passo incontra il velenoso vicino pronto ad avventarglisi, che è obbligato di guardarsi e di non dar passo senza sospetto, che trema pei suoi figli, sente venirsi in odio la sua dimora, maledice il rettile usurpatore, e parte ...
L'amore che torna (pagina 20)
di Guido da Verona (estratti)

... — Addio, Elena ... addio ... — Addio! addio! ... ebbe nella faccia il suo respiro, le sue lacrime, udì la sua voce ancora, come in un sogno, gridargli: — Addio! addio! ...
L'amore che torna (pagina 62)
di Guido da Verona (estratti)

... — Addio ... addio ... — Addio! ... addio! ...
Libro proibito (pagina 9)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... Addio, fantastiche Scorrerie del pensier! Gli estri languirono, Morì la celia, ogni gentil tripudio Cessò ... Oggi, i citrulli godano Le ben compre lautezze, e prestin gli omeri Ai nuovi furbi che salir domandano L'albero di cuccagna! Alla politica Ho detto addio ...
Marocco (pagina 74)
di Edmondo De Amicis (estratti)

... E quando il piroscafo partì, ci salutarono ancora, tutti ritti in una barca, sventolando i loro fez rossi, e gridando fin che li potemmo sentire:—Allà sia sulla vostra strada! Tornate al Marocco! Addio ai Nazareni! Addio agli Italiani! Addio! Addio! ...
Novelle rusticane (pagina 27)
di Giovanni Verga (estratti)

... - Addio! mormorò il giovane ... - Non addio ... Ma non addio ... Addio, tramonti del paese lontano! Addio abeti solitari alla cui ombra ella ...
Novelle rusticane (pagina 28)
di Giovanni Verga (estratti)

... aveva tante volte ascoltato le storie che egli le narrava, che stormivate al loro passaggio, e avete visto passare tanta gente, e sorgere e tramontare il sole tante volte laggiù! Addio! Anch'essa è lontana ... Addio, tramonti lontani del paese lontano! Anche lui, allorché levava il capo stanco a fissare nell'aureola della lampada solitaria le larve del passato, quante immagini e quanti ricordi! di qua e di là pel mondo, nella solitudine dei campi, e nel turbinìo delle grandi città! Quante cose erano trascorse! e quanto avevano vissuto quei due cuori lontano l'uno dall'altro! Infine si rivedevano nella vertigine del carnevale ... Quando si lasciarono, e si strinsero la mano, sulla soglia, erano tristi tutti e due, e non tristi soltanto perché dovevano dirsi addio - quasi mancasse loro qualche cosa ... Della gente si abbracciava e si diceva addio; degli sposi partivano sorridenti; una mamma, povera vecchierella del contado, si strascinava lagrimosa dietro il suo ragazzo, robusto giovanotto in uniforme da bersagliere, col sacco in spalla, che cercava l'uscita di porta in porta ... Addio, dolce melanconia del tramonto, ombre discrete e larghi orizzonti solitari del noto paese ... Addio, viottole profumate dove era così bello passeggiare tenendosi abbracciati ... Addio, povera gente ignota che sgranavate gli occhi al veder passare i due felici ...