Cosa fare quando si trova un gattino abbandonato

Forse capiterà a tutti, prima o poi, per colpa del fenomeno del randagismo che nonostante le numerose campagne animaliste non accenna a diminuire, di trovare un gattino abbandonato. Magari da solo, magari assieme a sua madre (e in quel caso si presenterebbero senza dubbio meno problemi), insieme ad un fratellino o a tutta la cucciolata: in qualunque caso, evitiamo assolutamente di voltarci dall'altra parte, anzi, prestiamo soccorso al gatto e prepariamoci per curarlo e gestirlo al meglio.

Innanzitutto, se trovate un micino per strada, non aspettate che vengano a recuperarlo le istituzioni o il gattile della zona: in una gabbia potrebbe non sopravvivere, il gattile potrebbe essere sovraffollato o non disporre dei fondi necessari per le cure, oppure potrebbe metterci troppo tempo per arrivare. Dunque raccogliamolo delicatamente, se ci è possibile avvolgendolo in una sciarpa od in qualunque cosa che possa tenerlo al caldo, e portiamolo a casa, prestando attenzione che non ci sia nei paraggi sua madre; separandolo da lei potremmo causare gravissimi problemi al suo sviluppo. Se non ce la dovesse avere, proprio per ricordargli il calore di sua madre teniamolo in un posto molto caldo ed asciutto, utilizziamo un termoforo, avvolgiamolo in una coperta che possa proteggerlo molto bene dal freddo, ma ovviamente facciamoci consigliare dal veterinario (se ne conosciamo uno, altrimenti rivolgiamoci ad una di quelle cliniche veterinarie aperte 24 ore su 24 che trattano molto spesso casi di questo genere, alternativamente un veterinario che ci verrà consigliato dalle associazioni animaliste che contatteremo), e magari il gattino verrà ricoverato e curato dagli stessi medici. Ovviamente, in questo caso, fatta eccezione per quelle cliniche che non fanno pagare il ricovero e la cura degli animali abbandonati, dovremo pagare di più per il suo sostentamento: evitiamo di farci domande sul risparmio e sulle nostre tasche, piuttosto pensiamo alla vita che stiamo per salvare.

Sarà fondamentale nello svezzamento di un cucciolo appena nato anche la tranquillità dell'ambiente e il suo sonno: alla larga dagli altri animali di casa che potrebbero essere incuriositi od anche disturbarlo, non vicino alla finestra per non fargli sentire i classici suoni di una città, lontano anche quindi da un televisore che viene acceso di frequente, o dai luoghi nel quale passano moltissime persone, come un salotto se abbiamo ospiti o la stanza di qualcuno dei nostri bambini. Facciamo in modo che non sia disturbato dalla troppa luce ma che abbia anche penombra e non buio totale; lasciamo però la luce spenta durante il suo sonno. Naturalmente sarà necessario allattarlo periodicamente, facendosi consigliare dal veterinario sull'alternanza e su ciò con cui dovremo nutrire il micino; tendenzialmente si acquista del latte in polvere, ma se il micio è abbastanza adulto magari potrà nutrirsi con cibi più solidi. Il gattino dovrà mangiare in posizione eretta, e bisognerà massaggiarlo (un po' come si fa con i bambini) nella posizione cosiddetta anogenitale, in modo tale da farlo urinare e defecare correttamente attraverso la stimolazione. Anche in questa procedura che potrebbe apparirci difficoltosa potremo farci aiutare dal nostro veterinario di fiducia, oppure rivolgendoci agli ambulatori od ospedali veterinari sempre aperti di cui sopra. Ovviamente, per quanto riguarda l'alimentazione, sarà necessario alimentare il piccolo con una siringa per le iniezioni o con un biberon: potrebbe, talvolta, essere complicato allattare il gatto in questa maniera, quindi rivolgiamoci al veterinario per farci spiegare le tattiche adatte al caso (anche se generalmente bisogna alimentare in goccine e muovendo le guance del micino con estrema delicatezza). Per concludere, non dimentichiamoci di evitare di interrompere il sonno del micio, perché è molto importante, ma soprattutto prestiamo attenzione al suo sviluppo ed alla sua crescita, rivolgendoci ad un esperto o ad un'associazione animalista.

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