Come chiedere il divorzio (per donne)

Il nostro matrimonio non va più bene e nonostante tutti i tentativi di tornare esattamente come prima, non ci siamo riusciti e le cose vanno a rotoli giorno dopo giorno, per questo motivo non si può fare nient'altro che trovare un'alternativa per divorziare. Quindi bisognerà trovare il momento e il luogo per chiedere a nostro marito di divorziare, cercando di persuaderlo a fare la cosa giusta, qualunque sia, e senza creare soltanto malumori che potrebbero guastare non solo un matrimonio già finito, ma l'intera famiglia.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro Fermo e Lucia con la seguente bella frase:

"Avaro, egli non avrebbe mai potuto persuadersi che una figlia dovesse costargli una parte delle sue ricchezze: questo gli sarebbe sembrato un tratto di nemico giurato, e non di figlia sommessa ed amorosa; superbo, non avrebbe creduto che nemmeno il risparmio fosse una ragione bastante per collocare una figlia in luogo men degno della nobiltà della famiglia: ignorante, egli credeva che tutto ciò che potesse mettere in salvo nello stesso tempo i danari e la convenienza fosse lecito, anzi doveroso; giacchè riguardava come il primo dovere del suo stato il conservarne l'opulenza, e lo splendore: erano questi nelle sue idee, i talenti che gli erano stati dati da trafficare, e dei quali gli sarebbe un giorno domandato ragione"


Prima di tutto, lasciamo perdere i metodi di quest'epoca che prevedono di lasciarsi con una breve telefonata, con un mesaggio scritto o lasciato in segreteria. Evitiamo anche le cose un po' più scenografiche, come lasciare una lettera cartacea dicendo addio a nostro marito: dobbiamo assolutamente trovare un orario decente per parlare, in cui nostro marito ha la mente libera e sgombra per parlare senza che sia occupato e senza che stia facendo altro. Dobbiamo fermarci un momento, fermarlo qualunque cosa stia facendo e parlare, mettendo la cosa su un piano educato e cordiale volto a guardare ad un futuro migliore per entrambi. Se litighiamo, probabilmente anche lui non si trova più bene con noi come una volta: per questa ragione, sarà necessario spiegargli che è la scelta migliore per entrambi tentando di fargli capire che in questo modo ci sarà la felicità anche per lui, o almeno la serenità. Non dobbiamo iniziare con le accuse, i litigi, le maledizioni e gli insulti vari. Soprattutto se ci sono figli, dobbiamo affrontare la cosa con estrema serenità, tentando in tutti i modi di comportarci in modo sereno e tranquillo: la cosa chiara è che dovrà essere soltanto un modo per garantire un futuro a noi e a tutti gli altri componenti della nostra famiglia. Infatti, un futuro relegato ad un matrimonio infelice dove si litiga continuamente, non si fa altro nella vita, non si ha più l'entusiasmo quotidiano, non è assolutamente un futuro felice. Stiamo correndo davvero il rischio di passare gli anni futuri e di conseguenza anche la vecchiaia con una persona che non ci rende felici, che potrà essere una brava persona ma che non potrà essere la persona con la quale condividere la nostra vita. Non dovremo aver già consultato un avvocato o una qualunque altra persona che possa aiutarci nel divorzio, altrimenti nostro marito potrà credere che abbiamo un'altra persona e che programmiamo questo discorso da settimane, mesi. Dovremo comportarci in modo molto intelligente perché il tutto prosegua senza intoppi.

Se nostro marito inizia ad alterarsi o a gridare, calmiamolo immediatamente dicendo che noi ci stiamo comportando in modo civile e pretendiamo lo stesso trattamento. Se vediamo che la situazione inizia a diventare intollerabile, con grida piuttosto alte, dimostriamoci sicure e rimandiamo la conversazione al giorno successivo. Naturalmente, se la discussione arriva addirittura a minacce o insulti molto potenti, allora rivolgiamoci a qualcuno che possa assisterci, facciamo una denuncia alle autorità competenti e avviamo subito il processo di divorzio con l'aiuto di un avvocato. Soggiorniamo in albergo oppure stiamo con i nostri parenti se non vogliamo tornare a casa, in questo caso nostro marito potrà sbollire la rabbia oppure comprendere che non è aria per mettersi a fare scherzetti e giochetti di questo genere davvero squallido e da disprezzare.

Se il discorso continua ad essere civile, usiamo frasi semplici come "non andiamo più d'accordo", parlando al plurale ed evitando completamente di parlare fin da subito di soldi, mantenimento, conti correnti bancari e cose di questo genere. Generalmente, quando si tira in ballo il denaro, le discussioni degenerano in modo molto estremo. Perciò, scansiamo le questioni scomode fin da subito.

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