Sei personaggi in cerca d'autore di Luigi Pirandello pagina 2

Testo di pubblico dominio

di legno un uovo in una ciotola. Filippo ne sbatte un altro, parato anche lui da cuoco. Guido Venanzi ascolta, seduto.» Il primo attore (al Capocomico). Ma scusi, mi devo mettere proprio il berretto da cuoco in capo? Il capocomico (urtato dall'osservazione). Mi pare! Se sta scritto lì! Indicherà il copione. Il primo attore. Ma è ridicolo, scusi! Il capocomico (balzando in piedi sulle furie). «Ridicolo! ridicolo!» Che vuole che le faccia io se dalla Francia non ci viene più una buona commedia, e ci siamo ridotti a mettere in iscena commedie di Pirandello, che chi l'intende è bravo, fatte apposta di maniera che né attori né critici né pubblico ne restino mai contenti? Gli Attori rideranno. E allora egli alzandosi e venendo presso il Primo Attore, griderà: Il berretto da cuoco, sissignore! E sbatta le uova! Lei crede, con codeste uova che sbatte, di non aver poi altro per le mani? Sta fresco! Ha da rappresentare il guscio delle uova che sbatte! Gli Attori torneranno a ridere e si metteranno a far commenti tra loro ironicamente. Silenzio! E prestino ascolto quando spiego! Rivolgendosi di nuovo al Primo Attore: Sissignore, il guscio: vale a dire la vuota forma della ragione, senza il pieno dell'istinto che è cieco! Lei è la ragione, e sua moglie l'istinto: in un giuoco di parti assegnate, per cui lei che rappresenta la sua parte è volutamente il fantoccio di se stesso. Ha capito? Il primo attore (aprendo le braccia). Io no! Il capocomico (tornandosene al suo posto). E io nemmeno! Andiamo avanti, che poi mi loderete la fine! In tono confidenziale: Mi raccomando, si metta di tre quarti, perché se no, tra le astruserie del dialogo e lei che non si farà sentire dal pubblico, addio ogni cosa! Battendo di nuovo le mani: Attenzione, attenzione! Attacchiamo! Il suggeritore. Scusi, signor Direttore, permette che mi ripari col cupolino? Tira una cert'aria! Il capocomico. Ma sì, faccia, faccia! L'Uscere del teatro sarà intanto entrato nella sala, col berretto gallonato in capo e, attraversato il corridojo fra le poltrone, si sarà appressato al palcoscenico per annunziare al Direttore-Capocomico l'arrivo dei Sei Personaggi, che, entrati anch'essi nella sala, si saranno messi a seguirlo, a una certa distanza, un po' smarriti e perplessi, guardandosi attorno. Chi voglia tentare una traduzione scenica di questa commedia bisogna che s'adoperi con ogni mezzo a ottenere tutto l'effetto che questi «Sei Personaggi» non si confondano con gli Attori della Compagnia. La disposizione degli uni e degli altri, indicata nelle didascalie, allorché quelli saliranno sul palcoscenico, gioverà senza dubbio; come una diversa colorazione luminosa per mezzo di appositi riflettori. Ma il mezzo più efficace e idoneo, che qui si suggerisce, sarà l'uso di speciali maschere per i personaggi: maschere espressamente costruite d'una materia che per il sudore non s'afflosci e non pertanto sia lieve agli Attori che dovranno portarle: lavorate e tagliate in modo che lascino liberi gli occhi, le narici e la bocca. S'interpreterà così anche il senso profondo della commedia. I «Personaggi» non dovranno infatti apparire come «fantasmi», ma come «realtà create», costruzioni della fantasia immutabili: e dunque più reali e consistenti della volubile naturalità degli Attori. Le maschere ajuteranno a dare l'impressione della figura costruita per arte e fissata ciascuna immutabilmente nell'espressione del proprio sentimento fondamentale, che è il «rimorso» per il Padre, la «vendetta» per la Figliastra, lo «sdegno» per il Figlio, il «dolore» per la Madre con fisse lagrime di cera nel livido delle occhiaje e lungo le gote, come si vedono nelle immagini scolpite e dipinte della «Mater dolorosa» nelle chiese. E sia anche il vestiario di stoffa e foggia speciale, senza stravaganze, con pieghe rigide e volume quasi statuario, e insomma di maniera che non dia l'idea che sia fatto d'una stoffa che si possa comperare in una qualsiasi bottega della città e tagliato e cucito in una qualsiasi sartoria. Il Padre sarà sulla cinquantina: stempiato, ma non calvo, fulvo di pelo, con baffetti folti quasi acchiocciolati attorno alla bocca ancor fresca, aperta spesso a un sorriso incerto e vano. Pallido, segnatamente nell'ampia fronte; occhi azzurri ovati, lucidissimi e arguti; vestirà calzoni chiari e giacca scura: a volte sarà mellifluo, a volte avrà scatti aspri e duri. La Madre sarà come atterrita e schiacciata da un peso intollerabile di vergogna e d'avvilimento. Velata da un fitto crespo vedovile, vestirà umilmente di nero, e quando solleverà il velo, mostrerà un viso non patito, ma come di cera, e terrà sempre gli occhi bassi. La Figliastra, di diciotto anni, sarà spavalda, quasi impudente. Bellissima, vestirà a lutto anche lei, ma con vistosa eleganza. Mostrerà dispetto per l'aria timida, afflitta e quasi smarrita del fratellino, squallido Giovinetto di quattordici anni, vestito anch'egli di nero; e una vivace tenerezza, invece, per la sorellina, Bambina di circa quattro anni, vestita di bianco con una fascia di seta nera alla vita. Il Figlio, di ventidue anni, alto, quasi irrigidito in un contenuto sdegno per il Padre e in un'accigliata indifferenza per la Madre, porterà un soprabito viola e una lunga fascia verde girata attorno al collo. L'uscere (col berretto in mano). Scusi, signor Commendatore. Il capocomico (di scatto, sgarbato). Che altro c'è? L'uscere (timidamente). Ci sono qua certi signori, che chiedono di lei. Il Capocomico e gli Attori si volteranno stupiti a guardare dal palcoscenico giù nella sala. Il capocomico (di nuovo sulle furie). Ma io qua provo! E sapete bene che durante la prova non deve passar nessuno! Rivolgendosi in fondo: Chi sono lor signori? Che cosa vogliono? Il padre (facendosi avanti, seguito dagli altri, fino a una delle due scalette). Siamo qua in cerca d'un autore. Il capocomico (fra stordito e irato). D'un autore? Che autore? Il padre. D'uno qualunque, signore. Il capocomico. Ma qui non c'è nessun autore, perché non abbiamo in prova nessuna commedia nuova. La figliastra (con gaja vivacità, salendo di furia la scaletta). Tanto meglio, tanto meglio, allora, signore! Potremmo esser noi la loro commedia nuova. Qualcuno degli attori (fra i vivaci commenti e le risate degli altri). Oh, senti, senti! Il padre (seguendo sul palcoscenico la Figliastra). Già, ma se non c'è l'autore! Al Capocomico: Tranne che non voglia esser lei... La Madre, con la Bambina per mano, e il Giovinetto saliranno i primi scalini della scaletta e resteranno lì in attesa. Il Figlio resterà sotto, scontroso. Il capocomico. Lor signori vogliono scherzare? Il padre. No, che dice mai, signore! Le portiamo al contrario un dramma doloroso. La figliastra. E potremmo essere la sua fortuna! Il capocomico. Ma mi facciano il piacere d'andar via, che non abbiamo tempo da perdere coi pazzi! Il padre (ferito e mellifluo). Oh, signore, lei sa bene che la vita è piena d'infinite assurdità, le quali sfacciatamente non han neppure bisogno di parer verosimili; perché sono vere. Il capocomico. Ma che diavolo dice? Il padre. Dico che può stimarsi realmente una pazzia, sissignore, sforzarsi di fare il contrario; cioè, di crearne di verosimili, perché pajano vere. Ma mi permetta di farle osservare che, se pazzia è, questa è pur l'unica ragione del loro mestiere. Gli Attori si agiteranno, sdegnati. Il capocomico (alzandosi e squadrandolo). Ah sì? Le sembra un mestiere da pazzi, il nostro? Il padre. Eh, far parer vero quello che non è; senza bisogno, signore: per giuoco... Non è loro ufficio dar vita sulla scena a personaggi fantasticati? Il capocomico (subito facendosi voce dello sdegno crescente dei suoi Attori). Ma io la prego di credere che la professione del comico, caro signore, è una nobilissima professione! Se oggi come oggi i signori commediografi nuovi ci danno da rappresentare stolide commedie e fantocci invece di uomini, sappia che è nostro vanto

Tag: capocomico    padre    signore    commedia    attore    autore    palcoscenico    madre    anni    

Argomenti: senso profondo,    volubile naturalità,    qualsiasi bottega,    sorriso incerto,    fascia verde

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