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La divina commedia di Dante Alighieri pagina 19modo de la nona bolgia sozzo. Già veggia, per mezzul perdere o lulla, com'io vidi un, così non si pertugia, rotto dal mento infin dove si trulla. Tra le gambe pendevan le minugia; la corata pareva e 'l tristo sacco che merda fa di quel che si trangugia. Mentre che tutto in lui veder m'attacco, guardommi e con le man s'aperse il petto, dicendo: "Or vedi com'io mi dilacco! vedi come storpiato è Mäometto! Dinanzi a me sen va piangendo Alì, fesso nel volto dal mento al ciuffetto. E tutti li altri che tu vedi qui, seminator di scandalo e di scisma fuor vivi, e però son fessi così. Un diavolo è qua dietro che n'accisma sì crudelmente, al taglio de la spada rimettendo ciascun di questa risma, quand'avem volta la dolente strada; però che le ferite son richiuse prima ch'altri dinanzi li rivada. Ma tu chi se' che 'n su lo scoglio muse, forse per indugiar d'ire a la pena ch'è giudicata in su le tue accuse?". "Né morte 'l giunse ancor, né colpa 'l mena", rispuose 'l mio maestro, "a tormentarlo; ma per dar lui esperïenza piena, a me, che morto son, convien menarlo per lo 'nferno qua giù di giro in giro; e quest'è ver così com'io ti parlo". Più fuor di cento che, quando l'udiro, s'arrestaron nel fosso a riguardarmi per maraviglia, oblïando il martiro. "Or dì a fra Dolcin dunque che s'armi, tu che forse vedra' il sole in breve, s'ello non vuol qui tosto seguitarmi, sì di vivanda, che stretta di neve non rechi la vittoria al Noarese, ch'altrimenti acquistar non saria leve". Poi che l'un piè per girsene sospese, Mäometto mi disse esta parola; indi a partirsi in terra lo distese. Un altro, che forata avea la gola e tronco 'l naso infin sotto le ciglia, e non avea mai ch'una orecchia sola, ristato a riguardar per maraviglia con li altri, innanzi a li altri aprì la canna, ch'era di fuor d'ogni parte vermiglia, e disse: "O tu cui colpa non condanna e cu' io vidi su in terra latina, se troppa simiglianza non m'inganna, rimembriti di Pier da Medicina, se mai torni a veder lo dolce piano che da Vercelli a Marcabò dichina. E fa saper a' due miglior da Fano, a messer Guido e anco ad Angiolello, che, se l'antiveder qui non è vano, gittati saran fuor di lor vasello e mazzerati presso a la Cattolica per tradimento d'un tiranno fello. Tra l'isola di Cipri e di Maiolica non vide mai sì gran fallo Nettuno, non da pirate, non da gente argolica. Quel traditor che vede pur con l'uno, e tien la terra che tale qui meco vorrebbe di vedere esser digiuno, farà venirli a parlamento seco; poi farà sì, ch'al vento di Focara non sarà lor mestier voto né preco". E io a lui: "Dimostrami e dichiara, se vuo' ch'i' porti sù di te novella, chi è colui da la veduta amara". Allor puose la mano a la mascella d'un suo compagno e la bocca li aperse, gridando: "Questi è desso, e non favella. Questi, scacciato, il dubitar sommerse in Cesare, affermando che 'l fornito sempre con danno l'attender sofferse". Oh quanto mi pareva sbigottito con la lingua tagliata ne la strozza Curïo, ch'a dir fu così ardito! E un ch'avea l'una e l'altra man mozza, levando i moncherin per l'aura fosca, sì che 'l sangue facea la faccia sozza, gridò: "Ricordera'ti anche del Mosca, che disse, lasso!, "Capo ha cosa fatta", che fu mal seme per la gente tosca". E io li aggiunsi: "E morte di tua schiatta"; per ch'elli, accumulando duol con duolo, sen gio come persona trista e matta. Ma io rimasi a riguardar lo stuolo, e vidi cosa ch'io avrei paura, sanza più prova, di contarla solo; se non che coscïenza m'assicura, la buona compagnia che l'uom francheggia sotto l'asbergo del sentirsi pura. Io vidi certo, e ancor par ch'io 'l veggia, un busto sanza capo andar sì come andavan li altri de la trista greggia; e 'l capo tronco tenea per le chiome, pesol con mano a guisa di lanterna: e quel mirava noi e dicea: "Oh me!". Di sé facea a sé stesso lucerna, ed eran due in uno e uno in due; com'esser può, quei sa che sì governa. Quando diritto al piè del ponte fue, levò 'l braccio alto con tutta la testa per appressarne le parole sue, che fuoro: "Or vedi la pena molesta, tu che, spirando, vai veggendo i morti: vedi s'alcuna è grande come questa. E perché tu di me novella porti, sappi ch'i' son Bertram dal Bornio, quelli che diedi al re giovane i ma' conforti. Io feci il padre e 'l figlio in sé ribelli; Achitofèl non fé più d'Absalone e di Davìd coi malvagi punzelli. Perch'io parti' così giunte persone, partito porto il mio cerebro, lasso!, dal suo principio ch'è in questo troncone. Così s'osserva in me lo contrapasso". XXIX La molta gente e le diverse piaghe avean le luci mie sì inebrïate, che de lo stare a piangere eran vaghe. Ma Virgilio mi disse: "Che pur guate? perché la vista tua pur si soffolge là giù tra l'ombre triste smozzicate? Tu non hai fatto sì a l'altre bolge; pensa, se tu annoverar le credi, che miglia ventidue la valle volge. E già la luna è sotto i nostri piedi; lo tempo è poco omai che n'è concesso, e altro è da veder che tu non vedi". "Se tu avessi", rispuos'io appresso, "atteso a la cagion perch'io guardava, forse m'avresti ancor lo star dimesso". Parte sen giva, e io retro li andava, lo duca, già faccendo la risposta, e soggiugnendo: "Dentro a quella cava dov'io tenea or li occhi sì a posta, credo ch'un spirto del mio sangue pianga la colpa che là giù cotanto costa". Allor disse 'l maestro: "Non si franga lo tuo pensier da qui innanzi sovr'ello. Attendi ad altro, ed ei là si rimanga; ch'io vidi lui a piè del ponticello mostrarti e minacciar forte col dito, e udi' 'l nominar Geri del Bello. Tu eri allor sì del tutto impedito sovra colui che già tenne Altaforte, che non guardasti in là, sì fu partito". "O duca mio, la vïolenta morte che non li è vendicata ancor", diss'io, "per alcun che de l'onta sia consorte, fece lui disdegnoso; ond'el sen gio sanza parlarmi, sì com'ïo estimo: e in ciò m'ha el fatto a sé più pio". Così parlammo infino al loco primo che de lo scoglio l'altra valle mostra, se più lume vi fosse, tutto ad imo. Quando noi fummo sor l'ultima chiostra di Malebolge, sì che i suoi conversi potean parere a la veduta nostra, lamenti saettaron me diversi, che di pietà ferrati avean li strali; ond'io li orecchi con le man copersi. Qual dolor fora, se de li spedali, di Valdichiana tra 'l luglio e 'l settembre e di Maremma e di Sardigna i mali fossero in una fossa tutti 'nsembre, tal era quivi, e tal puzzo n'usciva qual suol venir de le marcite membre. Noi discendemmo in su l'ultima riva del lungo scoglio, pur da man sinistra; e allor fu la mia vista più viva giù ver' lo fondo, la 've la ministra de l'alto Sire infallibil giustizia punisce i falsador che qui registra. Non credo ch'a veder maggior tristizia fosse in Egina il popol tutto infermo, quando fu l'aere sì pien di malizia, che li animali, infino al picciol vermo, cascaron tutti, e poi le genti antiche, secondo che i poeti hanno per fermo, si ristorar di seme di formiche; ch'era a veder per quella oscura valle languir li spirti per diverse biche. Qual sovra 'l ventre e qual sovra le spalle l'un de l'altro giacea, e qual carpone si trasmutava per lo tristo calle. Passo passo andavam sanza sermone, guardando e ascoltando li ammalati, che non potean levar le lor persone. Io vidi due sedere a sé poggiati, com'a scaldar si poggia tegghia a tegghia, dal capo al piè di schianze macolati; e non vidi già mai menare stregghia a ragazzo aspettato dal segnorso, né a colui che mal volontier vegghia, come ciascun menava spesso il morso de l'unghie sopra sé per la gran rabbia del pizzicor, che non ha più soccorso; e sì traevan giù l'unghie la scabbia, come coltel di scardova le scaglie o d'altro pesce che più larghe l'abbia. "O tu che con le dita ti dismaglie", cominciò 'l Tag: altri capo tutto gente tutti due colpa scoglio terra Argomenti: capo tronco, braccio alto Altri libri consultabili online del sito affini al contenuto della pagina: Marocco di Edmondo De Amicis Le sottilissime astuzie di Bertoldo di Giulio Cesare Croce Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni La favorita del Mahdi di Emilio Salgari Le smanie per la villeggiatura di Carlo Goldoni Articoli del sito affini al contenuto della pagina: Come piantare le rose Aggressività e comportamento del furetto Capo Verde, un'oasi di mare a due ore di aereo da casa Offerte Capodanno Bali Offerte Capodanno Caracas
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