Libri core

Libri su core, con la parola core

Giambi ed Epodi (pagina 5)
di Giosuè Carducci (estratti)

... XIV PER LE NOZZE DI CESARE PARENZO – Superbo! e lui non tocca Gentil senso d'amore: Motto di rosea bocca A lui non scende in core ... Dolci sonate e puri De la candida festa Fra i domestici augùri: Parenzo oggi a la onesta Tua legge affida, o amore, Il prode ingegno e il core ... A l'armi, a l'armi, o amore! Tu puoi, tu sol, cotanto! Se questa speme in core Io porti, ancora il canto Da l'anima ferita Gitterò ne la vita; E su 'l ginocchio, come Il gladiator tirreno, Poggiato, io, fra le chiome E nel riarso seno La fresc'aura sentendo, Morirò combattendo ...
L'Olimpia (pagina 6)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... queste parole, or vi sia entrata tanta oblivione? Sia maladetto tal core e sia maladetta, Amor, la tua potenza, che in quel core ove piú regnar dovresti ti lasci come vil servo vincere e dispreggiare… ... Lasciategli essalar gl'ignicoli accensi nell'intimo del suo core, che exarso dalla concupiscenza abbi l'egresso per questi respiracoli ... Ahi donne perfide e infideli—delle ingrate parlo io,—tutte sète macchiate d'una pece, tutte sète ad un modo! Non perché vi si mostri piagato il core in mille parti, non perché si spenda la vita mille volte per onor vostro, si può acquistar tanto merito appresso voi che in un punto non vi si dilegui dalla memoria ... Ah Mastica Mastica, non senza cagione volevi che non fossi venuto a Napoli, accioché non vedessi che mi tradivi; della tua infedeltá non devo punto maravegliarmi, perché hai fatto da quel che sei! Ma io mi masticherò questo tuo core ... Ma oimè, che la gelosia m'ha posto un verme nel core che mi rode tutto e mi scompiglia: che verme, che verme! Io sento Amore che con cento cannoni mi dá la battaria all'anima ...
L'Olimpia (pagina 13)
di Giambattista Della Porta (estratti)

... portato nel core; giá ti conosco alla sola vista ... Ricordati, moglie, che quando mi desti le tue primizie, mi desti il possesso ancora della vita e del tuo core ... Oimè, che questa parola m'ha veramente passato il core, ché giá mi ricordo avergli io detto questa parola in quel tempo, né penso che altra persona l'ha potuto saper giamai che accadette fra noi duo soli ... (Se la rabbia e la còlera non m'hanno offuscati gli occhi insieme col core, questi mi par Filastorgo mio padre) ...
La sposa persiana (pagina 14)
di Carlo Goldoni (estratti)

... TAMAS Che confusion d'affetti, che turba di pensieri Mi si affollano in mente, ora pietosi, or fieri! Mi si nasconde Ircana; Fatima piange, e prega Tamas, per lei tu vivi, e il [tuo] cor non si piega? Ancor mi sta nel core la mia diletta Ircana; E l'amerò costante anche da me lontana ... Ma s'ami Ircana, ad essa tutto si serbi il core, Fatima è però degna di rispetto, e d'amore; E se non è per anche in poter mio l'amarla, Movasi un grato sposo almeno a rispettarla ... Sì, questa man, che regge del tuo bel core il freno Passi prima il tuo petto, poi mi ferisca il seno ... FATIMA (Fatima, è questi il tempo colla pietà e l'amore Di guadagnar lo sposo, d'incatenargli il core) (da sé) ... Figlio, per la tua sposa dunque spiegasti il core? TAMAS Sì, che Fatima è degna di rispetto, e d'amore, Padre amarla prometto, ed amerò lei sola ...
La sposa persiana (pagina 15)
di Carlo Goldoni (estratti)

... FATIMA Fermati; e voi m'udite, Uditemi, se in core pietade, amor sentite: Io sono offesa, io sono, a cui sola si aspetta D'una rivale ardita pretendere vendetta ... Non basta il suo rimorso, non basta il suo rossore, Rapirmi dello sposo può un'altra volta il core ... Di Tamas non avrai in tuo potere il core, Ma nol vedrai tu stessa arder d'un altro amore ... MACHMUT (a Tamas) E tu sei lieto? TAMAS Lieto son io, se il core di Fatima è quieto ...
Rinaldo (pagina 2)
di Torquato Tasso (estratti)

... 4 E voi, sacro signor, ch'adorno avete d'ostro la chioma e di virtude il core, e sì lucidi raggi omai spargete che se n'oscura ogni più chiaro onore, quando ai gravi pensier la via chiudete, prestate al mio cantar grato favore: ch'ivi vedrete al men, se non espresso, adombrato in altrui forse voi stesso ... 7 Ma Carlo, il pian ridotto in suo potere, e l'uno e l'altro mare a quel vicino, stringea più sempre con l'armate schiere da varie parti il campo saracino, ch'avendo gran cagion del suo temere paventava il furor d'empio destino; pur, con audace e generoso core, era a' nemici suoi d'alto terrore ... 14 Da queste cure combattuto geme, e sospir tragge dal profondo core; d'esser guardato vergognoso teme, ché desta l'altrui vista in lui rossore; crede ch'ognun l'additi e scioglia insieme in tai voci la lingua a suo disnore, come de' suoi maggior le lucid'opre con le tenebre sue questi ricopre ...
Rinaldo (pagina 5)
di Torquato Tasso (estratti)

... 80 Nel cader del troncon, speme e baldanza negli aversarii suoi poggiando sorse; non già l'ardir si rompe o la speranza nel fier garzon, che rotto esser lo scorse, ché questa e quello in lui tanto s'avanza, quanto 'l suo stato più si trova in forse: così ben spesso core invito e forte prende vigor da la contraria sorte ... 91 Deh! quante donne son ch'aspro rigore mostran nel volto ed indurato sdegno, c'hanno poi molle e delicato il core, degli strali d'amor continuo segno; incauto è quel che ciò ch'appar di fuore tien del chiuso voler per certo pegno: ch'un'arte è questa per far scempi e prede d'uom che drieto a chi fuga affrett'il piede ... 92 Quel che più rende il cavalier doglioso è, perché non gli sembra esser amato per lo suo poco merto, a lei d'ascoso fuoco il cor non vedendo arso e infiammato; ma speme ha pur di farsi ancor famoso, sì che da lei ne deggia esser pregiato: così ad un nobil core amor sovente è qual lo sprone ad un destrier corrente ... Canto secondo 1 Parte Rinaldo, e nel partir si sente dal petto acceso ancor partirsi il core; null'è ch'allegri la dogliosa mente, nulla che l'alma oppressa alzi e ristore; vorrebbe esser rimaso, e già si pente d'aver lasciato il suo gradito amore: la bella donna di cui fatto è servo, di liber ch'era più ch'in selva cervo ...
Rinaldo (pagina 13)
di Torquato Tasso (estratti)

... 6 Fu per uscir di sé, fu per passarsi col proprio ferro il tormentato core; fu per morir di duol, fu per gittarsi, sì che s'immerga nel profondo umore ... 7 Ma la speranza, che non prima manca in tutto altrui che manchi ancor la vita, benché debole sia, benché sia stanca, e quasi oppressa omai, non che smarita, pur quanto può s'inalza e si rinfranca e gli è contro al dolor schermo ed aita; e tai cose nel core a lui ragiona, ch'a fatto in preda al duol non s'abbandona; 8 ma determina in fin di gir cercando Clarice bella ovunque Apollo illustri, e quando il verno imbianca i campi, e quando Flora gli orna di rose e di ligustri, né, perché a lui più volte il sol girando rapporti in sen gli anni fugaci e i lustri, lasciar l'impresa, se non trova prima lei che de' suoi pensier si siede in cima; 9 ché poi non teme, se trovar la puote, di non la riaver mal grado altrui, benché quanti guerrier son tra Boote ed Austro fusser giunti ai danni sui; ché già gli son l'alte sue forze note, e da l'amor l'ardir s'avanza in lui ... 16 — Lasso! dicea, perché venisti, Amore, Amor d'ogni mio bene invidioso, con le tue fiamme a tormentarmi il core e turbar la mia pace e 'l mio riposo? Deh! qual gloria te aspetti e qual onore, s'io tale schermo alcun non far pur oso, s'a pena l'arco steso, a pena accinto eri a ferir, ch'io mi rendei per vinto? 17 Chi crederia che gli tuo' strali infesti fussero a pastoral rustico petto, non sendo quei di Giove unqua molesti a l'ignobil capanna, al basso tetto? Ma poi che far, oimè! tu pur volesti così vil pruova in così vil suggetto: non dovevi il mio core in luoco porre u' senza speme ognor se stesso aborre ...
Stanze della gelosia (pagina 4)
di Torquato Tasso (estratti)

... Signor, costui mi fece, non pregato da me, libero dono de l' arbitrio de 'l core e de la mente; e m' affermò sovente ch' io poteva a mio senno dispor d' ogni sua voglia, e che d' ogni mio cenno ei si farebbe inviolabil legge ... Se dunque donna io sono de l' alma e de 'l suo core, deggio poter disporre com' ei ne fea, prima ch' ei fesse il dono; e sì come signore può fare il suo talento di legittimo servo, può cambiarlo con oro o con argento, o può donarlo altrui, così poss' io di lui ... Quando le feci il dono de la mente e de 'l core, ben volontario il feci; ed, oltre a 'l mio volere, ciò volle il cielo, e tu 'l volesti, Amore ... Scena 2 AMANTE, AMORE AMANTE Tu, ch' i più chiusi affetti miri, spirando entro agli accesi petti, sciogli i miei dubbi, Amore, e porgi dolce refrigerio a 'l core ...