Come ritrovare la felicità dopo avere divorziato

Per un motivo o per l'altro, molto spesso i divorzi arrivano e lasciano soltanto una scia di angoscia e di tristezza tra i due coniugi. Questo avviene perché si percepisce una forte sensazione di fallimento, la sensazione di aver costruito una vita che però poi non ha dato i frutti che ci aspettavamo. Sarà necessario superare il senso di colpa, di fallimento, l'angoscia e le mille sensazioni che si affollano quando si intraprende una strada di questo genere: quella del divorzio.

Curiosità: nel contesto delle frasi belle, parte di questi concetti viene trattata nel libro L'amore che torna con la seguente bella frase:

"Frattanto era trascorso più di un anno, e la sua tristezza non guariva; ogni cosa le dava un senso di profonda mediocrità, e sognava di andare per il mondo alla ventura, fin quando, in una terra lontana, improvvisamente, come schiuse da un prodigio, davanti a lei si aprissero le porte meravigliose della vita"


Innanzitutto dobbiamo ricercare le ragioni per le quali questo matrimonio è finito. Semplicemente non c'era più amore e nemmeno il rapporto civile con cui in genere si tira avanti una convivenza? Oppure l'altra persona ci ha tradito? O abbiamo deciso di comune accordo di divorziare perché ci siamo resi conto che il nostro matrimonio non da' né soddisfazione né felicità a nessuno dei due? Qualunque sia la motivazione, una volta compresa dovremo mettere da parte i sensi di colpa. Ci si sposa in due, non abbiamo costretto l'altra persona a convolare a nozze, non l'abbiamo obbligata, non abbiamo fatto niente che possa farci sentire in colpa. In due abbiamo deciso di sposarci, in due decideremo di divorziare e in due litigheremo tutti i giorni. Saremo sempre in due a renderci conto che il matrimonio è finito. Non c'è una persona più colpevole dell'altra, a meno che non ci sia stato un tradimento; in questo caso, comunque, bisogna lo stesso andare avanti, sia che il tradimento sia stato messo in atto sia che sia stato subito.

Bisogna imparare a voltare pagina, nello stesso tempo sapendo chiedere scusa e riconoscendo i propri errori. Si va avanti perché non si può fare altrimenti e perché non ci sarebbe un modo più ragionevole di agire. Dobbiamo evitare di pensare che la nostra unione sia stata un fallimento, perché, al contrario di quello che molto spesso si crede prima del matrimonio o dopo i primissimi anni, la convivenza non dura per sempre. Due caratteri diversi finiscono per scontrarsi, è normale, è così anche con la convivenza tra parenti: si finisce comunque per litigare, anche se poi, per i parenti, ci si ristabilisce perché non si può divorziare da una madre, una sorella o un padre.

E' indispensabile, quindi, pensare che abbiamo passato degli anni di felicità o almeno serenità. Un tempo che ci ha permesso di godere ma come sempre accade è concluso, perciò dobbiamo metterci nuovamente alla ricerca, oppure approfittare di questi momenti di solitudine che possono darci più felicità di quanto anche solo possiamo immaginare. Il matrimonio, se non altro, è un mezzo per raggiungere la felicità o per vivere tutti i giorni con una persona alla quale vogliamo molto bene (ed è quindi sempre sinonimo di voler raggiungere la gioia quotidiana): se abbiamo raggiunto questo immenso traguardo che per un periodo ci ha portato davvero la massima serenità, allora vuol dire che abbiamo fatto la cosa giusta. Anche l'altra persona sarà stata felice con noi per un periodo: prendiamone atto e andiamo avanti, abbiamo fatto la cosa giusta, quello che ci diceva il cuore a suo tempo, e tutto questo è finito portando i suoi frutti. Guardiamo al futuro, godiamoci un momento di tranquillità in solitudine.

Quindi, in questo periodo sarà indispensabile perdonare tutti i nostri errori, perché anche l'altra persona farà lo stesso e perché in una qualunque convivenza ci sono degli errori che si commettono anche senza volerlo. Guardiamo al futuro, progettiamo quella che sarà la nostra vita, guardiamo con ottimismo ai nostri nuovi orizzonti. La vita è cambiata, il cambiamento è sempre una cosa positiva, rivolgiamoci verso i mesi che verranno, gli anni che verranno. Pensare a quello che sarà con ottimismo, sarà il modo più semplice per superare tutti gli eventi.

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Libro proibito di Antonio Ghislanzoni (pagina 12)