Libri credo

Libri su credo, con la parola credo

Confessioni di un Italiano (pagina 122)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Il che egli non fece poi, e credo che l'andasse per le poste a Vienna ... Ma io credo che o avesse dal carcere intelligenza con questi, o che la grazia fosse concessa anche a lui per isbadataggine, o che la sua pena fosse prossima a finire ... Se fosti stato per qualche tempo alle prese con un bascià o col Gran Visir, credo che sputeresti meno filosofia, ma ci vedresti meglio e più da lontano ...
Confessioni di un Italiano (pagina 234)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io non credo d'aver mai avuto il coraggio di schiccherare all'Aquilina una così lunga predica, ché allora non dubito che l'avrei persuasa; anzi colgo l'occasione di dichiararvi che per quanto parolaio e quaresimalista possa sembrarvi nel racconto della mia vita, all'atto pratico poi sono sempre stato assai parco di parole, e tre persone che avessi dinanzi più del solito bastavano per impegolarmi lo scilinguagnolo ... Suo fratello ci perdette nella moria la vecchia Correggitrice che morì credo più di paura che di vero male; ed egli allora tornò così nuovo al mondo che credo si maravigliasse di non trovarsi in capo la perrucca e di non veder il Doge e le cappe magne degli Eccellentissimi Procuratori ... In quel contagio credo che morisse anche la Doretta che dopo una vita piena di vitupero e di pellegrinaggi era tornata in Venezia ad infamare la propria vecchiaia ...
Corbaccio (pagina 19)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E, se questo non isperavi, in quale altra cosa ti poteva ella molto valere? Potevati costei degli anni tuoi scemare? Sì forse, di quelli che sono a venire, per ciò che già ad altrui ne scemò; ma io non credo che tu questo avessi voluto; e giugnere non te ne potea, per ciò che solamente a Dio s'appartiene questo ... Potevati costei delle cose assai, che tu non sai, insegnare? Sì forse, delle malvagie, per ciò che già ad altrui ne 'nsegnò; ma io non credo che tu quelle vadi cercando; dell'altre mostrare non ti potea, per ciò che niuna buona ne sa ... Potevati costei, morendo tu o vivendo, beatificare? Sì forse, se quella è beatitudine, che essa col suo amante, te schernendo, diterminava, per ciò che già così n'ha assai beatificati; ma io non credo, poi che alquanto la luce t'è tornata dello intelletto, che tu quella beatitudine estimi ma tormento; della vera né hanne né arà mai, sì come colei che ad etterno supplicio per li carnali diletti già se medesima ha condennata ... Che dunque ti poteva costei fare? Certo io nol conosco; né credo ancora che tu il conoscessi o potessi conoscere ...
Decameron (pagina 52)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna rispose: “Padre mio, le novelle che io ho non sono altre che di quello maladetto da Dio vostro amico, di cui io mi vi ramaricai l'altrieri, per ciò che io credo che egli sia nato per mio grandissimo stimolo e per farmi far cosa, che io non sarò mai lieta né mai ardirò poi di più pormivi a' piedi ... ” “Come!” disse il frate “non s'è egli rimaso di darti più noia?” “Certo no, “ disse la donna “anzi, poi che io mi ve ne dolfi, quasi come per un dispetto, avendo forse avuto per male che io mi ve ne sia doluta, per ogni volta che passar vi solea credo poscia vi sia passato sette ... E, or volesse Idio che il passarvi e il guatarmi gli fosse bastato; ma egli è stato sì ardito e sì sfacciato, che pure ieri mi mandò una femina in casa con sue novelle e con sue frasche, e quasi come se io non avessi delle borse e delle cintole mi mandò una borsa e una cintola: il che io ho avuta e ho sì forte per male, che io credo, se io non avessi guardato al peccato, e poscia per vostro amore, io avrei fatto il diavolo; ma pure mi son rattemperata, né ho voluto fare né dire cosa alcuna che io non vel faccia prima assapere ... Io il ripresi l'altrieri, e egli m'ha male attenuto quello che egli mi promise: per che, tra per quello e per questo che nuovamente fatto ha, io gli credo per sì fatta maniera riscaldar gli orecchi, che egli più briga non ti darà: e tu, con la benedizion di Dio, non ti lasciassi vincere tanto all'ira, che tu a alcun de' tuoi il dicessi, ché gli ne potrebbe troppo di mal seguire ... Credo che ella porti grandissime pene di vedermi in questa tribulazione di questo nemico di Dio; e per ciò vorrei che voi mi diceste per l'anime loro le quaranta messe di san Grigoro e delle vostre orazioni, acciò che Idio gli tragga di quel fuoco pennace”; e così detto gli pose in mano un fiorino ...
Decameron (pagina 129)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Tanto era piaciuta la novella di Neifile, che né di ridere né di ragionar di quella si potevano le donne tenere, quantunque il re più volte silenzio loro avesse imposto, avendo comandato a Panfilo che la sua dicesse: ma pur poi che tacquero, così Panfilo incominciò: –Io non credo, reverende donne, che niuna cosa sia, quantunque sia grave e dubbiosa, che a far non ardisca chi ferventemente ama; la qual cosa, quantunque in assai novelle sia stato dimostrato, nondimeno io il mi credo molto più con una che dirvi intendo mostrare, dove udirete d'una donna alla quale nelle sue opere fu troppo più favorevole la fortuna che la ragione avveduta ... E per avergli così compiuti in questo come nell'altre cose, ho per partito preso di volere, sì come di ciò più degno che alcun altro, che il nostro Pirro co' suoi abbracciamenti gli supplisca, e ho tanto amore in lui posto, che io non sento mai bene se non tanto quanto io il veggio o di lui penso: e se io senza indugio non mi ritruovo seco per certo io me ne credo morire ... La qual cosa udendo Pirro si maravigliò forte, sì come colui che mai d'alcuna cosa avveduto non se n'era, e dubitò non la donna ciò facesse dirgli per tentarlo; per che subito e ruvidamente rispose: “Lusca, io non posso credere che queste parole vengano della mia donna, e per ciò guarda quel che tu parli; e se pure da lei venissero, non credo che con l'animo dir te le faccia; e se pur con l'animo dir le facesse, il mio signore mi fa più onore che io non vaglio, io non farei a lui sì fatto oltraggio per la vita mia; e però guarda che tu più di sì fatte cose non mi ragioni ...
La divina commedia (pagina 13)
di Dante Alighieri (estratti)

... I' credo ben ch'al mio duca piacesse, con sì contenta labbia sempre attese lo suon de le parole vere espresse ... Forse per forza già di parlasia si travolse così alcun del tutto; ma io nol vidi, né credo che sia ... Per mille fonti, credo, e più si bagna tra Garda e Val Camonica e Pennino de l'acqua che nel detto laco stagna ...
Fior di passione (pagina 24)
di Matilde Serao (estratti)

... Io credo di aver ceduto a un magnetismo, poichè mentre il capo mi pesava come se fosse coperto di piombo, il cuore si dilatava precipitosamente sotto l'urto del sangue ... Egli non ha mai creduto all'amore: io non vi credo da che lui ha fatto crollare la mia fede ... Quando io gli dico di amarlo, fa un sorriso d'incredulità, e mi risponde: Sai? non t'affannare, chè non ti credo ... Quello che lui non crede, io non credo ...
Il fiore (pagina 8)
di Dante Alighieri (estratti)

... Ché·lla lor compressione è freda e secca, Sì ch'i' non so ch'i' di lor trar potesse: Or che darà colui che 'l coltel lecca? Di gran follia credo m'intramettesse Voler insegnar vender frutta a trecca, O ch'i' a·letto del cane unto chiedesse ... CVIII Falsembiante «Ma quand' i' truovo un ben ricco usuraio Infermo, vo'l sovente a vicitare, Chéd i' ne credo danari aportare Non con giomelle, anzi a colmo staio ... CXI Falsembiante «Chi di cotà' limosine è 'ngrassato, In paradiso non dé atender pregio, Anzi vi dé atender gran dispregio, Almen s'e' non è privilegïato; E s'alcun n'è, sì n'è +fatto+ ingannato E 'l papa che li diè il su' collegio, Ché dar non credo dovria privilegio Ch'uon sano e forte gisse mendicato: Ché·lle limosine che son dovute A' vecchi o magagnati san' possanza, A cui la morte seria gran salute, Colui che·lle manuca i·lor gravanza, Elle gli fieno ancor ben car vendute: Di questo non bisogna aver dottanza ...
L'amore che torna (pagina 44)
di Guido da Verona (estratti)

... — Credete? — Lo credo ... Non credete che una donna possa avere qualche volta un simile desiderio? — Certo lo credo, e se voi lo avete per me, ne sono lusingatissimo ... — Credo vi piaccia tormentare, piccola Yvonne! ...
Libro proibito (pagina 4)
di Antonio Ghislanzoni (estratti)

... A CRISPO Il partito moderato, A tuo dir, molto ha mangiato Alla greppia del poter; Io tel credo, e sarà ver ... SULLO STESSO ARGOMENTO Guai se legge la mia Clara Questo libro abbominato, Questo libro ove s'impara La malizia ed il peccato! Da un romanzo sì perverso Ella apprendere potria Come e quanto io son diverso Dal marito di Sofia! AD UN NUOVO GIORNALE Alla Voce del popolo Mando gli auguri miei; Pur non credo al provverbio Vox populi, vox Dei ... Di maschere e persone Sul tardi c'era un mondo; Credo (tanto al mattino Stipata era la festa) Che vi fosse perfino Qualche persona onesta ...
Piccolo mondo moderno (pagina 38)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Io non credo nè che Maironi ascolterebbe Lei nè che accetterà una candidatura liberale ... Credo che Lei saprà chi sono e cosa mi è toccato a me ... e se ci teniamo liberi vuol dire che ci sarà dei conti da fare perchè potrebbe succedere fatti strepitosi, e questa è una cosa che potrebbe anche interessare giusto il signor Maironi che credo che sarà lui e che la serva avrà fallato a dire ...
Storia di un'anima (pagina 19)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... Ma chi ti conosce? In te ho cercato di sfogare le incertezze, la bontà e i deliri e gli inferni e i paradisi di un'anima che sclama:—Dio, Tu non ci sei, ma c'è la donna! Non credo in Te, ma spero in Lei!—O Lidia, potess'io parlarti di quel mio Giuliano ... Io credo in Te e per Te sono puro! Li leggo i poeti, ora che ho rinunciato ad ogni studio d'arte, li leggo per curiosità Stecchetti e Carducci ... Perseverare, studiare! E senza domandarmi il perchè vero, per solo amore melanconicissimo a Te, io studiavo: non ho perduto un'ora sola in ozio o in divertimento, nell'inverno: studiavo di giorno, di sera, di domenica… L'anno scorso e st'anno, quando il sacerdote alza l'ostia, io dico:—Lidia—e credo… a che? Non credo al prete: credo a Dio! E quando il sacerdote leva il calice, io dico:—Lidia!—e credo! Sono gli istanti solenni della commemorazione… Quando in cimitero vedo gli ossami e mi sento aizzato allo scetticismo, non credo nulla, nulla, e mi sento certo che sotterra non si ama, ma si imputrida, e finisce la bellezza, la bontà, la poesia, l'anima, io mi dico:—Lidia!—e quest'invocazione significa:—Voglio la vita! Camperò solamente dieci o venti anni ancora ...