Libri veduta

Libri su veduta, con la parola veduta

Corbaccio (pagina 15)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E perciò, tornando ad proposito e volendo di questa donna, nuova posseditrice dell'anima tua divenuta, partitamente parlare, alquanto di quelle dirò che a te non poterono essere note né per veduta né per imaginazione, per ciò che fuggito l'hai ... La quale, essendo artificiata e simile alle matutine rose parendo, con teco molti altri naturale estimaro: la quale se a te e agli altri stolti, come a me, possibile fosse stato d'avere, quando la mattina del letto fosse uscita, veduta, prima che posto s'avesse il fattibello, leggiermente il vostro errore avresti riconosciuto ... E chi non sa che le mura afumicate, non che i visi delle femine, ponendovi sù la biacca, diventano bianche e, oltre a ciò, colorite, secondo che al dipintore di quelle piacerà di porre sopra il bianco? E chi non sa che, per lo rimenare, la pasta, che è cosa insensibile, non che le carni vive, gonfia; e, dove mucida parea, diviene rilevata? Ella si stropicciava tanto, e tanto si dipigneva e si faceva la buccia, la quale per la quiete della notte in giù caduta era, rilevarsi, che a me, che veduta l'avea in prima, una strana maraviglia me ne facea ... E, se tu, come io 'l più delle mattine la vedea, veduta l'avessi colla cappellina fondata in capo e col veluzo dintorno alla gola, così pantanosa nel viso come ora dissi, e col mantello foderato covare il fuoco, in su le calcagna sedendosi, colle ochiaia livide tossire e sputare farfalloni, io non temo punto che tutte le sue virtù, dal tuo amico udite, avessero tanto potuto farti di lei innamorare che, quelle vedendo, cento milia cotanti non t'avessero fatto disamorare ... Sono molto certo che, se veduta così fatta l'avessi, o la vedessi, che, dove di' che vedendola al cuore dal suo viso le fiamme ti corsero come fanno alle cose unte, che ti sarebbe paruto che ti si fosse fatto incontro una soma di feccia e uno monte di letame; per lo quale saresti, come per le spiacevoli cose si fa, fuggito e ancor fuggiresti: e fuggirai, la mia verità imaginando ...
Decameron (pagina 16)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Messere Ermino aveva già sentito come questo Guiglielmo Borsiere era valente uomo; e pure avendo in sé, quantunque avaro fosse, alcuna favilluzza di gentilezza, con parole assai amichevoli e con lieto viso il ricevette e con lui entrò in molti e varii ragionamenti, e ragionando il menò seco, insieme con altri genovesi che con lui erano, in una sua casa nuova, la quale fatta aveva fare assai bella E, dopo avergliele tutta mostrata, disse: “Deh, messer Guiglielmo, voi che avete e vedute e udite molte cose, saprestemi voi insegnare cosa alcuna che mai più non fosse stata veduta, la quale io potessi far dipignere nella sala di questa mia casa?” A cui Guiglielmo, udendo il suo mal conveniente parlare, rispose: “Messere, cosa che non fosse mai stata veduta non vi crederei io sapere insegnare, se ciò non fosser già starnuti o cose a quegli simiglianti; ma, se vi piace, io ve ne insegnerò bene una che voi non credo che vedeste giammai ... ” Come messere Ermino udì questa parola, così subitamente il prese una vergogna tale, che ella ebbe forza di fargli mutare animo quasi tutto in contrario a quello che infino a quella ora aveva avuto, e disse: “Messer Guiglielmo, io la ci farò dipignere in maniera che mai né voi né altri con ragione mi potrà più dire che io non l'abbia veduta e conosciuta ...
Decameron (pagina 36)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Il quale, passando un giorno davanti la casa dove la bella donna dimorava, essendo il cipriano mercatante andato con sua mercatantia in Erminia, gli venne per ventura a una finestra della casa di lei questa donna veduta; la qual, per ciò che bellissima era, fisa cominciò a riguardare e cominciò seco stesso a ricordarsi di doverla avere altra volta veduta, ma il dove in niuna maniera ricordar si poteva ... ” La donna, udendo che desso era, piangendo forte gli si gittò con le braccia al collo; e, dopo alquanto, lui che forte si maravigliava domandò se mai in Alessandra veduta l'avesse ... Se vedi, poi che udito l'avrai, da potermi in alcun modo nel mio pristino stato tornare, priegoti l'adoperi; se nol vedi, ti priego che mai a alcuna persona dichi d'avermi veduta o di me avere alcuna cosa sentita ... Di tanto mi ricorda che, venuto il giorno e io quasi di morte a vita risurgendo, essendo già la straccata nave da' paesani veduta e essi a rubar quella di tutta la contrada corsi, io con due delle mie femine prima sopra il lito poste fummo, e incontanente da giovani prese chi qua con una e chi là con un'altra cominciarono a fuggire ...
Il fiore (pagina 5)
di Dante Alighieri (estratti)

... Guardisi ben chi à corta veduta! LIX Amico «Se quella cu' richiedi ti rifiuta, Tu sì non perdi nulla in su' scondetto, Se non se solo il motto che·ll'ài detto: Dello scondir sarà tosto pentuta ... Una nel cento non fu mai veduta (Ed ancor più, che 'l miglià' ci ti metto) Femina cu' piacesse tal disdetto, Come ch'ella t'asalga di venuta ... E se·lla truovi l'opera faccendo, Non far sembiante d'averla veduta: In altra parte te ne va fuggendo ...