Libri sonno

Libri su sonno, con la parola sonno

La divina commedia (pagina 29)
di Dante Alighieri (estratti)

... IX La concubina di Titone antico già s'imbiancava al balco d'orïente, fuor de le braccia del suo dolce amico; di gemme la sua fronte era lucente, poste in figura del freddo animale che con la coda percuote la gente; e la notte, de' passi con che sale, fatti avea due nel loco ov'eravamo, e 'l terzo già chinava in giuso l'ale; quand'io, che meco avea di quel d'Adamo, vinto dal sonno, in su l'erba inchinai là 've già tutti e cinque sedavamo ... Ivi parea che ella e io ardesse; e sì lo 'ncendio imaginato cosse, che convenne che 'l sonno si rompesse ... Non altrimenti Achille si riscosse, li occhi svegliati rivolgendo in giro e non sappiendo là dove si fosse, quando la madre da Chir¢n a Schiro trafuggò lui dormendo in le sue braccia, là onde poi li Greci il dipartiro; che mi scoss'io, sì come da la faccia mi fuggì 'l sonno, e diventa' ismorto, come fa l'uom che, spaventato, agghiaccia ... Qui ti posò, ma pria mi dimostraro li occhi suoi belli quella intrata aperta; poi ella e 'l sonno ad una se n'andaro" ...
La divina commedia (pagina 42)
di Dante Alighieri (estratti)

... Sì ruminando e sì mirando in quelle, mi prese il sonno; il sonno che sovente, anzi che 'l fatto sia, sa le novelle ... E già per li splendori antelucani, che tanto a' pellegrin surgon più grati, quanto, tornando, albergan men lontani, le tenebre fuggian da tutti lati, e 'l sonno mio con esse; ond'io leva'mi, veggendo i gran maestri già levati ...
Storia di un'anima (pagina 70)
di Ambrogio Bazzero (estratti)

... È Natale!… Mia carissima, ecco che il grand'omino, cogli occhi ingarbugliati dal sonno, sarebbe sdrucciolato dal lettuccio, le calze grinzose, le gambe pienotte, la camiciuola discinta su una spalla grassoccia, una scarpetta scalcagnata nelle mani… ... E vi dico la verità che, avendo dovuto pigliarlo da uno scaffalone alto, per la paura che mi scappasse furiosamente dalle mani fracassando i vetri a me e rompendo il sonno del fattore giù al mio pianterreno, e per quel tanto di moto sui venti piuoli della scaletta traballante, vi dico che mi ero sgranchito un po' o un pochino mi era parso d'aver cacciata la pigrizia di Morfeo ... ?…(19) Quando si ha sonno! E c'erano, c'erano… Ma il Beda mi aveva soddisfatto ... Mi pare, in questo crepuscolo della fantasia che si fonde colle memorie del cuore, in questa tranquilla ora di sonno per i mortali e per gli immortali, in questo soave oblio dei dolori e delle religioni, mi pare di vedervi ancora… Non vi chiamo santi Magi adorati, non vi chiamo pallidi miti dissepolti, ma vi sento placidi custodi della notte e del silenzio e della pace! Siete sorti dalle iridi di quella lagrima che mi trovavo sul ciglio, contemplando una stella? O dalle pagine gialle e allumacate di un vecchio morto che credeva ai morti? Dite perchè l'astro è su nel cielo? Perchè il verme roderà il nostro cuore? Perchè si piange? Perchè si ghigna? Non rispondete nulla e tacete e camminate; così, sempre così, o viatori di una notte, che non voleste mai lo scampanio dei cuochi sacrestani; che non vi arrestate sulle porte alle chiese barocche delle sette indulgenze: che non avete mai nessun dono eterno per i cori reboanti di voci fratesche e nessuna visione per i silenti corritoi delle monache assopite! Non rispondete nulla e tacete e camminate: così, sempre così, o viatori di una notte, che passate avanti ai cimiteri, piangendo sui cumuli piccini ove sono le crocette bianche; che entrate giocondamente furtivi nelle casuccie innanzi a cui avete veduto le orme degli zoccolini stampate nella neve, mentre tutto è pace nella campagna; che vi affacciate timidi ai fessi dei balconi, dove vedete spuntare una scarpetta, mentre tanto è il peccato nella città! O vecchi, vecchioni di mille ottocento ottantadue anni! O amici, ...