Libri corso

Libri su corso, con la parola corso

Decameron (pagina 165)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... troppo più belle che queste non sono e uno storione a messer Corso Donati, le quali non bastandogli per voler dar mangiare a certi gentili uomini, m'ha fatte comperare quest'altre due: non vi verrai tu?” Rispose Ciacco: “Ben sai che io vi verrò ... ” E quando tempo gli parve, a casa messer Corso se ne andò e trovollo con alcuni suoi vicini che ancora non era andato a desinare; al quale egli, essendo da lui domandato che andasse faccendo, rispose: “Messere, io vengo a desinar con voi e con la vostra brigata ... ” A cui messer Corso disse: “Tu sie 'l ben venuto: e per ciò che egli è tempo, andianne ... Biondello, vedutolo, il salutò e ridendo il domandò chenti fossero state le lamprede di messer Corso; a cui Ciacco rispondendo disse: “ Avanti che otto giorni passino tu il saprai molto meglio dir di me ... E poi che dopo molti dì, partiti i lividori del viso, cominciò di casa a uscire, avvenne che Ciacco il trovò e ridendo il domandò: “Biondello, chente ti parve il vino di messer Filippo?” Rispose Biondello: “Tali fosser parute a te le lamprede di messer Corso!” Allora disse Ciacco: “A te sta oramai: qualora tu mi vuogli così ben dare da mangiare come facesti, io darò a te così ben da ber come avesti ...
Fermo e Lucia (pagina 101)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Il corso, ampio e irregolare come al presente, aveva nel mezzo un fossatello, che fra due rive erbose prosaicamente, senza esser campestri, menava un'acqua lenta, bruna e carica d'immondizie: di modo che il corso era partito in due strade strette e torte, coperte or di fanghiglia ora di polvere secondo l'ora del tempo e la stagione ... Delle fabbriche poi che allora costeggiavano il corso, ben poche rimangono ancora, e sono le più povere e disadatte: i palazzi, e le case ornate che ora si veggono son tutte nate molto tempo dopo ... Quando Fermo entrò vide la casa dei doganieri deserta, e deserta quella prima parte del corso; e se non avesse inteso un romore lontano che accennava un grande movimento, avrebbe creduto d'entrare in una città abbandonata ... – Procedendo così come trasecolato, e passando presso la croce per attraversare il corso e incamminarsi dal lato destro, dov'era il convento, parve di vedere al piè della colonna, e sugli scaglioni del piedestallo, certe cose sparse qua e là, che non erano ciottoli, e se fossero state sul banco d'un fornaio, egli non avrebbe dubitato un momento di chiamarle pani: ma non ardiva creder così tosto ai suoi occhi, perchè per esser pani eran troppo fuor di luogo ...