Come adottare un cavallo

Come abbiamo già detto in altre occasioni, la filosofia animalista secondo la quale una vita non si può comprare bensì adottare, sta raggiugendo tutti i campi e comincia a riguardare anche animali che prima non venivano dati in adozione molto facilmente. Tutto ciò ovviamente è un grande passo avanti per il bene dei cavalli, che prima non venivano considerati "trovatelli" da accogliere e a cui poi trovare una casa: però le cose sono ben diverse rispetto alle altre adozioni, non potremo aspettarci molto da questo cammino e dovremo selezionare attentamente il tipo di adozione. Bisognerà informarsi e decidere se davvero si desidera adottare un cavallo, oppure sarebbe preferibile lasciarlo libero nel posto in cui è, adottandolo a distanza.

Innanzitutto, per dare una risposta al motivo per cui è raro trovare in adozione un animale di questo genere, bisogna farsi un'altra domanda: da quale situazione può provenire un cavallo? Non di certo dall'autostrada, perché questi animali non vengono abbandonati per le strade. Molto spesso, dunque, i cavalli che troviamo in adozione provengono da situazioni di estremo disagio, come allevamenti intensivi, oppure erano diretti al macello, lavoravano in un circo, partecipavano a gare clandestine... per questo motivo, non è detto che l'equino salvato da questa orribile vita sia nelle condizioni per potersi trasferire in una casa vera, con un adottante magari inesperto che desideri soltanto fare delle belle cavalcate o passeggiate. I cavalli, quasi sempre, pur essendo trovatelli non provengono da un semplice abbandono, bensì da una vita di disagi e maltrattamenti. Evitiamo dunque di desiderare a tutti i costi l'adozione di un cavallo se ciò non è possibile e ricordiamoci che, qualora fossero disponibili soltanto cavalli sequestrati da circhi, macelli, allevamenti e altri luoghi, potremo richiedere il cavallo del quale ci siamo innamorati in adozione a distanza. Dovremo semplicemente versare una quota annuale, mensile, semestrale o trimestrale in favore del cavallo, che può variare da 10 a 30 euro mensili; l'associazione a cui verrà effettuato il versamento garantirà al cavallo del cibo, delle cure mediche nel caso in cui ce ne fosse bisogno, assistenza quotidiana, percorsi da esperti in caso di problemi comportamentali seri o meno, visite veterinarie occasionali per verificare le condizioni di salute, passeggiate e molte altre cose. Ovviamente, qualora non riponessimo sufficiente fiducia nell'associazione a cui facciamo il versamento, potremo chiedere di andare a trovare di persona il cavallo così da verificare anche le sue condizioni e verificare anche che si tratti realmente di quello che ci è stato mostrato in fotografia.

Nel caso in cui avessimo comunque trovato un cavallo da adottare, dobbiamo tenere presente che il trasferimento da un maneggio all'altro non potrà avvenire mediante staffetta. Esagerando si potrebbe parlare di un camion apposito per il trasporto di equini, ma dovremo verificare attentamente le condizioni in cui vengono trasportati questi animali da una città all'altra per evitare qualunque problema all'animale. Alcuni privati si occupano di salvare cavalli dal macello, oppure regalano quelli che non sono più in grado di partecipare alle corse o a gare di vario genere; possiamo andare sugli appositi siti web per informarci, o leggere gli annunci sul giornale, altrimenti rivolgerci alle grandi associazioni animaliste che coprono tutto il territorio italiano in modo tale da farci indirizzare al meglio. Ma come al solito è bene pensare prima di qualunque altra cosa al benessere del cavallo, piuttosto che a soddisfare la propria voglia di possedere questo animale; facciamo selezione, non scegliamo un'associazione qualsiasi e soprattutto facciamo la nostra scelta solo se siamo davvero in grado di occuparci di un animale di questo genere.

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Argomenti: territorio italiano,    filosofia animalista,    orribile vita,    sufficiente fiducia,    camion apposito

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