Calandrino

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Informazioni sulla parola calandrino e giochi di parole


Parola di vocabolario calandrino: sostantivo maschile costituito da dieci lettere, di cui sei consonanti e quattro vocali.

Le lettere che costituiscono la parola sono: c, a, l, a, n, d, r, i, n, o, ossia una c, due a, una l, due n, una d, una r, una i e una o.

Parola con le lettere invertite: onirdnalac.

Altre parole di tipo sostantivo maschile costituite da dieci lettere, di cui sei consonanti e quattro vocali: barboncino, bergamotto, berrettone, brontolone, cappellano, cappellino, cardellino, cartoncino, cavallante.

Parole che contengono la parola calandrino:

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Parole contenute nella parola calandrino:


Parole contenute all'interno della parola data: ala (calandrino), land (calandrino).

Parole contenute all'inizio della parola data: cala (calandrino).

Parole contenute alla fine della parola data: ino (calandrino).

Anagrammi della parola calandrino:

Anagrammi semplici, ottenuti permutando le lettere che compongono la parola, ossia scambiandole di posizione: nessuna parola disponibile.

Anagrammi complessi, ottenuti permutando le lettere che compongono la parola ripetendole un diverso numero di volte: coriandolo, ladrocinio.

Parole ottenute sostituendo una sola lettera della parola calandrino:


Parole ottenute per sostituzione di una lettera all'interno della parola data: nessuna parola disponibile.

Parole ottenute per sostituzione della lettera iniziale della parola data: malandrino (malandrino).

Parole ottenute per sostituzione della lettera finale della parola data: nessuna parola disponibile.

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Parole ottenute aggiungendo una sola lettera alla parola calandrino:

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Sciarade con la parola calandrino:

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Nomi di persona e di animali associabili alla parola calandrino


Nomi di persona e di animali costituiti da dieci lettere, di cui sei consonanti e quattro vocali:

Abbey Rose, Abbi-Gayle, Abd Al-Ala, Abdal Hadi, Abdal Mufi, Abdel Adir, Abdel Aziz, Abdel Hadi, Abdel Hail, Abdi fatah, Abdi-fatah, Abdirahman, Abdul Naim, Abdul-Aziz, Abdulghani, Abdulkadin, Abdulkadir, Abdulkarim, Abdulqader, Abdulrahma, Abdulridha, Abdulsalam, Abdulsatta, Abhinandan, Abhinivesh, Abhivachan, Abhivandan, Abhivandya, Abukcheech, Achillides, Adalbeorht, Adalsteinn, Adbul-Qawi, Aduz Zahir.

Nomi di persona e di animali costituiti soltanto dalle lettere della parola calandrino:

Clorinda.

Nomi di persona e di animali costituiti dalle lettere della parola calandrino e da altre lettere:

Candelario, Clarimond, Clarimonde, Faulconbridge, Haroun Al Rachid, Nicholander.

Città associabili alla parola calandrino


Nomi di città costituiti da dieci lettere, di cui sei consonanti e quattro vocali:

Alì (in provincia di Messina), Arta Terme (in provincia di Udine), Aymavilles (in provincia di Aosta), Balestrate (in provincia di Palermo), Balestrino (in provincia di Savona), Barbaresco (in provincia di Cuneo), Bari Sardo (in provincia di Nuoro), Barlassina (in provincia di Monza e della Brianza), Bassignana (in provincia di Alessandria), Battifollo (in provincia di Cuneo), Bergamasco (in provincia di Alessandria), Bergantino (in provincia di Rovigo), Berzo Demo (in provincia di Brescia), Biandronno (in provincia di Varese), Bolognetta (in provincia di Palermo), Bordighera (in provincia di Imperia), Borgarello (in provincia di Pavia), Borgo Pace (in provincia di Pesaro e Urbino), Borgoricco (in provincia di Padova), Borzonasca (in provincia di Genova), Bossolasco (in provincia di Cuneo), Botricello (in provincia di Catanzaro), Brentonico (in provincia di Trento), Bressanone (in provincia di Bolzano), Briga Alta (in provincia di Cuneo), Brognaturo (in provincia di Vibo Valentia), Brusaporto (in provincia di Bergamo).

Nomi di città costituiti soltanto dalle lettere della parola calandrino:

Corinaldo (in provincia di Ancona), Radicondoli (in provincia di Siena).

Nomi di città costituiti dalle lettere della parola calandrino e da altre lettere:

Alessandria del Carretto (in provincia di Cosenza), Alessandria della Rocca (in provincia di Agrigento), Anticoli Corrado (in provincia di Roma), Arlena di Castro (in provincia di Viterbo), Baldissero Canavese (in provincia di Torino), Barcellona Pozzo di Gotto (in provincia di Messina), Caldaro sulla strada del vino (in provincia di Bolzano), Calderara di Reno (in provincia di Bologna), Campoli del Monte Taburno (in provincia di Benevento), Capriano del Colle (in provincia di Brescia), Caraffa del Bianco (in provincia di Reggio Calabria), Carbonara di Nola (in provincia di Napoli), Carobbio degli Angeli (in provincia di Bergamo), Carpineto della Nora (in provincia di Pescara), Casalbordino (in provincia di Chieti), Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna), Casalincontrada (in provincia di Chieti), Caslino d'Erba (in provincia di Como), Castel di Sangro (in provincia di L'Aquila), Castelfranco di Sotto (in provincia di Pisa), Castelfranco Piandiscò (in provincia di Arezzo), Castellar Guidobono (in provincia di Alessandria), Castelletto di Branduzzo (in provincia di Pavia), Castellino del Biferno (in provincia di Campobasso), Castello di Brianza (in provincia di Lecco), Castello di Cisterna (in provincia di Napoli), Castelnovo del Friuli (in provincia di Pordenone), Castelnuovo Bormida (in provincia di Alessandria), Castelnuovo di Farfa (in provincia di Rieti), Castelnuovo di Garfagnana (in provincia di Lucca), Castelnuovo di Porto (in provincia di Roma), Castelraimondo (in provincia di Macerata), Castelvecchio di Rocca Barbena (in provincia di Savona), Castelvetro di Modena (in provincia di Modena), Castiglione d'Orcia (in provincia di Siena), Castiglione delle Stiviere (in provincia di Mantova), Castiglione di Garfagnana (in provincia di Lucca), Castiglione Messer Raimondo (in provincia di Teramo), Castione della Presolana (in provincia di Bergamo), Castrignano del Capo (in provincia di Lecce), Castronovo di Sicilia (in provincia di Palermo), Cerano d'Intelvi (in provincia di Como), Cervignano del Friuli (in provincia di Udine), Challand-Saint-Victor (in provincia di Aosta), Cison di Valmarino (in provincia di Treviso), Civitella del Tronto (in provincia di Teramo), Civitella di Romagna (in provincia di Forlì-Cesena), Civitella Messer Raimondo (in provincia di Chieti), Colloredo di Monte Albano (in provincia di Udine), Concordia sulla Secchia (in provincia di Modena).

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Libri che contengono la parola calandrino

Alcuni libri che contengono la parola calandrino:

Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... – 3 Calandrino, Bruno e Buffalmacco giù per lo Mugnone vanno cercando di trovar l'elitropia, e Calandrino se la crede aver trovata; tornasi a casa carico di pietre; la moglie il proverbia e egli turbato la batte, e a' suoi compagni racconta ciò che essi sanno meglio di lui ... Nella nostra città, la qual sempre di varie maniere e di nuove genti è stata abondevole, fu, ancora non è gran tempo, un dipintore chiamato Calandrino, uom semplice e di nuovi costumi ... Il quale il più del tempo con due altri dipintori usava, chiamati l'un Bruno e l'altro Buffalmacco, uomini sollazzevoli molto ma per altro avveduti e sagaci, li quali con Calandrino usavan per ciò che de' modi suoi e della sua simplicità sovente gran festa prendevano ... Era similmente allora in Firenze un giovane di maravigliosa piacevolezza in ciascuna cosa che far voleva, astuto e avvenevole, chiamato Maso del Saggio; il quale, udendo alcune cose della semplicità di Calandrino, propose di voler prender diletto de' fatti suoi col fargli alcuna beffa o fargli credere alcuna nuova cosa ... E informato un suo compagno di ciò che fare intendeva, insieme s'accostarono là dove Calandrino solo si sedeva, e faccendo vista di non vederlo insieme incominciarono a ragionare delle virtù di diverse pietre, delle quali Maso così efficacemente parlava come se stato fosse un solenne e gran lapidario ... A' quali ragionamenti Calandrino posta orecchie, e dopo alquanto levatosi in piè, sentendo che non era credenza, si congiunse con loro, il che forte piacque a Maso; il quale, seguendo le sue parole, fu da Calandrin domandato dove queste pietre così virtuose si trovassero ...
Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... “Oh!” disse Calandrino “cotesto è buon paese; ma dimmi, che si fa de' capponi che cuocon coloro?” Rispose Maso: “Mangiansegli i baschi tutti ... ” Disse allora Calandrino: “Fostivi tu mai?” A cui Maso rispose: “Di' tu se io vi fu' mai? Sì vi sono stato così una volta come mille ... ” Disse allora Calandrino: “E quante miglia ci ha?” Maso rispose: “Haccene più di millanta, che tutta notte canta ... ” Disse Calandrino: “Dunque dee egli essere più là che Abruzzi ... ” Calandrino semplice, veggendo Maso dir queste parole con un viso fermo e senza ridere, quella fede vi dava che dar si può a qualunque verità è più manifesta, e così l'aveva per vere; e disse: “Troppo ci è di lungi a' fatti miei: ma se più presso ci fosse, ben ti dico che io vi verrei una volta con esso teco pur per veder fare il tomo a quei maccheroni e tormene una satolla ... Disse Calandrino: “Di che grossezza è questa pietra? o che colore è il suo?” Rispose Maso: “Ella è di varie grossezze, ché alcuna n'è più, alcuna meno, ma tutte son di colore quasi come nero ... ” Calandrino, avendo tutte queste cose seco notate, fatto sembianti d'avere altro a fare, si partì da Maso e seco propose di volere cercare di questa pietra; ma diliberò di non volerlo fare senza saputa di Bruno e di Buffailmacco, li quali spezialissimamente amava ... ” Bruno e Buffalmacco, udendo costui, fra se medesimi cominciarono a ridere, e guatando l'un verso l'altro fecer sembianti di maravigliarsi forte e lodarono il consiglio di Calandrino; ma domandò Buffalmacco come questa pietra avesse nome ... A Calandrino, che era di grossa pasta, era già il nome uscito di mente; per che egli rispose: “Che abbiam noi a far del nome poi che noi sappiamo la vertù? A me parrebbe che noi andassomo a cercare senza star più ... ” A cui Bruno disse: “Or t'aspetta”; e volto a Buffalmacco disse: “A me pare che Calandrino dica bene, ma non mi pare che questa sia ora da ciò, per ciò che il sole è alto e dà per lo Mugnone entro e ha tutte le pietre rasciutte, per che tali paion testé bianche, delle pietre che vi sono, che la mattina, anzi che il sole l'abbia rasciutte, paion nere: e oltre a ciò molta gente per diverse cagioni è oggi, che è dì da lavorare, per lo Mugnone, li quali vedendoci si potrebbono indovinare quello che noi andassomo faccendo e forse farlo essi altressì; e potrebbe venire alle mani a loro, e noi avremmo perduto il trotto per l'ambiadura ... ” Buffalmacco lodò il consiglio di Bruno, e Calandrino vi s'accordò: e ordinarono che la domenica mattina vegnente tutti e tre fossero insieme a cercar di questa pietra; ma sopra ogni altra cosa gli pregò Calandrino che essi non dovesser questa cosa con persona del mondo ragionare, per ciò che a lui era stata posta in credenza ... Partito Calandrino da loro, essi quello che intorno a questo avessero a fare ordinarono fra se medesimi ... Calandrino con disidero aspettò la domenica mattina: la qual venuta, in sul far del dì si levò ... Calandrino andava, e come più volenteroso, avanti e prestamente or qua e or là saltando, dovunque alcuna pietra nera vedeva si gittava e quella ricogliendo si metteva in seno ... I compagni andavano appresso, e quando una e quando un'altra ne ricoglievano; ma Calandrino non fu guari di via andato, che egli il seno se n'ebbe pieno, per che, alzandosi i gheroni della gonnella, che alla analda non era, e faccendo di quegli ampio grembo, bene avendogli alla coreggia attaccati d'ogni parte, non dopo molto gli empié, e similmente, dopo alquanto spazio, fatto del mantello grembo, quello di pietre empié ... Per che, veggendo Buffalmacco e Bruno che Calandrino era carico e l'ora del mangiare s'avicinava, secondo l'ordine da sé posto disse Bruno a Buffalmacco: “Calandrino dove è?” Buffalmacco, che ivi presso sel vedea, volgendosi intorno e or qua e or là riguardando, rispose: “Io non so, ma egli era pur poco fa qui dinanzi da noi ... Sappi! chi sarebbe stato sì stolto, che avesse creduto che in Mugnone si dovesse trovare una così virtuosa pietra, altri che noi?” Calandrino, queste parole udendo, imaginò che quella pietra alle mani gli fosse venuta e che per la vertù d'essa coloro, ancor che loro fosse presente, nol vedessero ...
Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... non ce ne andiam noi?” A cui Bruno rispose: “Andianne; ma io giuro a Dio che mai Calandrino non me ne farà più niuna; e se io gli fossi presso come stato sono tutta mattina, io gli darei tale di questo ciotto nelle calcagna, che egli si ricorderebbe forse un mese di questa beffa”; e il dir le parole e l'aprirsi e 'l dar del ciotto nel calcagno a Calandrino fu tutto uno ... Calandrino, sentendo il duolo, levò alto il piè e cominciò a soffiare ma pur si tacque e andò oltre ... Buffalmacco, recatosi in mano uno de' codoli che raccolti avea, disse a Bruno: “Deh vedi bel codolo: così giugnesse egli testé nelle reni a Calandrino!” e lasciato andare, gli diè con esso nelle reni una gran percossa; e in brieve in cotal guisa, or con una parola e or con un'altra, su per lo Mugnone infino alla porta a San Gallo il vennero lapidando ... Quindi, in terra gittate le pietre che ricolte aveano, alquanto con le guardie de' gabellieri si ristettero; le quali, prima da loro informate, faccendo vista di non vedere lasciarono andar Calandrino con le maggior risa del mondo ... Il quale senza arrestarsi se ne venne a casa sua, la quale era vicina al Canto alla Macina; e in tanto fu la fortuna piacevole alla beffa, che, mentre Calandrino per lo fiume ne venne e poi per la città, niuna persona gli fece motto, come che pochi ne scontrasse per ciò che quasi a desinare era ciascuno ... Entrossene adunque Calandrino così carico in casa sua ... ” Il che udendo Calandrino e veggendo che veduto era, pieno di cruccio e di dolore cominciò a gridare: “Oimè, malvagia femina, o eri tu costì? Tu m'hai diserto, ma in fé di Dio io te ne pagherò!” e salito in una sua saletta e quivi scaricate le molte pietre che recate avea, niquitoso corse verso la moglie e presala per le trecce la si gittò a' piedi, e quivi, quanto egli poté menar le braccia e' piedi, tanto le diè per tutta la persona: pugna e calci, senza lasciarle in capo capello o osso adosso che macero non fosse le diede, niuna cosa valendole il chieder mercé con le mani in croce ... Buffalmacco e Bruno, poi che co' guardiani della porta ebbero alquanto riso, con lento passo cominciarono alquanto lontani a seguitar Calandrino; e giunti a piè dell'uscio di lui sentirono la fiera battitura la quale alla moglie dava, e faccendo vista di giugnere pure allora il chiamarono ... Calandrino tutto sudato, rosso e affannato si fece alla finestra e pregogli che suso a lui dovessero andare ... Essi, mostrandosi alquanto turbati, andaron suso e videro la sala piena di pietre e nell'un de' canti la donna scapigliata, stracciata, tutta livida e rotta nel viso, dolorosamente piagnere; e d'altra parte Calandrino, scinto e ansando a guisa d'uom lasso, sedersi ... Dove, come alquanto ebbero riguardato, dissero: “Che è questo, Calandrino? vuoi tu murare, ché noi veggiamo qui tante pietre?” e oltre a questo sugiunsero: “E monna Tessa che ha? E' par che tu l'abbi battuta: che novelle son queste?” Calandrino, faticato dal peso delle pietre e dalla rabbia con la quale la donna aveva battuta e del dolore della ventura la quale perduta gli pareva avere, non poteva raccoglier lo spirito a formare intera la parola alla risposta; per che soprastando, Buffalmacco rincominciò: “Calandrino, se tu avevi altra ira, tu non ci dovevi per ciò straziare come fatto hai; ché, poi sodotti ci avesti a cercar teco della pietra preziosa, senza dirci a Dio né a diavolo, a guisa di due becconi nel Mugnon ci lasciasti e venistitene, il che noi abbiamo forte per male; ma per certo questa fia la sezzaia che tu ci farai mai ... ” A queste parole Calandrino sforzandosi rispose: “Compagni, non vi turbate, l'opera sta altramenti che voi non pensate ... Buffalmacco e Bruno, queste cose udendo, facevan vista di maravigliarsi forte e spesso affermavano quello che Calandrino diceva, e avevano sì gran voglia di ridere, che quasi scoppiavano; ma vedendolo furioso levare per battere un'altra volta la moglie, levatiglisi alla 'ncontro il ritennero, dicendo di queste cose niuna colpa aver la donna ma egli, che sapeva che le femine facevano perdere la vertù alle cose e non l'aveva detto che ella si guardasse d'apparirgli innanzi quel giorno: il quale avvedimento Idio gli aveva tolto o per ciò che la ventura non doveva esser sua o perché egli aveva in animo d'ingannare i suoi compagni, a' quali, come s'avedeva averla trovata, il dovea palesare ...
Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... che la reina a Filomena impose che seguitando dicesse; la quale incominciò: –Graziose donne, come Filostrato fu dal nome di Maso tirato a dover dire la novella la quale da lui udita avete, così né più né men son tirata io da quello di Calandrino e de' compagni suoi a dirne un'altra di loro, la qual, sì come io credo, vi piacerà ... Chi Calandrino, Bruno e Buffalmacco fossero non bisogna che io vi mostri, ché assai l'avete di sopra udito: e per ciò, più avanti faccendomi, dico che Calandrino aveva un suo poderetto non guari lontan da Firenze, che in dote aveva avuto dalla moglie, del quale, tra l'altre cose che sù vi ricoglieva, n'aveva ogni anno un porco; e era sua usanza sempre colà di dicembre d'andarsene la moglie e egli in villa, e ucciderlo e quivi farlo salare ... Ora avvenne una volta tra l'altre che, non essendo la moglie ben sana, Calandrino andò egli solo a uccidere il porco; la qual cosa sentendo Bruno e Buffalmacco e sappiendo che la moglie di lui non v'andava, se n'andarono a un prete loro grandissimo amico, vicino di Calandrino, a starsi con lui alcun dì ... Aveva Calandrino, la mattina che costor giunsero il dì, ucciso il porco; e vedendogli col prete, gli chiamò e disse: “Voi siate i ben venuti: io voglio che voi veggiate che massaio io sono”; e menatigli in casa, mostrò loro questo porco ... Videro costoro il porco esser bellissimo e da Calandrino intesero che per la famiglia sua il voleva salare; a cui Brun disse: “Deh! come tu se' grosso! Vendilo e godianci i denari e a mogliata dì che ti sia stato imbolato ... Calandrino gl'invitò a cena cotale alla trista, sì che costor non vi vollon cenare e partirsi da lui ... Tu sai, Buffalmacco, come Calandrino è avaro e come egli bee volentieri quando altri paga: andiamo e menianlo alla taverna; quivi il prete faccia vista di pagar tutto per onorarci e non lasci pagare a lui nulla: egli si ciurmerà, e verracci troppo ben fatto poi, per ciò che egli è solo in casa ... Calandrino, veggendo che il prete non lo lasciava pagare, si diede in sul bere, e benché non ne gli bisognasse troppo, pur si caricò bene: e essendo già buona ora di notte quando dalla taverna si partì, senza volere altramenti cenare, se n'entrò in casa, e credendosi aver serrato l'uscio il lasciò aperto e andossi a letto ... Buffalmacco e Bruno se n'andarono a cenar col prete: e, come cenato ebbero, presi loro argomenti per entrare in casa Calandrino là onde Bruno aveva divisato, là chetamente n'andarono; ma trovando aperto l'uscio, entraron dentro e ispiccato il porco via a casa del prete nel portarono e, ripostolo, se n'andarono a dormire ... Calandrino, essendogli il vino uscito del capo, si levò la mattina; e come scese giù guardò e non vide il porco suo e vide l'uscio aperto: per che, domandato quello e quell'altro se sapessero chi il porco s'avesse avuto, e non trovandolo, incominciò a fare il romor grande: oisé, dolente sé, che il porco gli era stato imbolato ... Bruno e Buffalmacco levatisi se ne andarono verso Calandrino per udir ciò che egli del porco dicesse; il quale, come gli vide, quasi piagnendo chiamati, disse: “Oimè, compagni miei, che il porco mio m'è stato imbolato!” Bruno accostatoglisi pianamente gli disse: “Maraviglia che se' stato savio una volta!” “Oimè” disse Calandrino “ché io dico da dovero ... ” Calandrino gridava allora più forte e diceva: “Al corpo di Dio, che io dico da dovero che egli m'è stato imbolato ... ” Disse Calandrino: “Tu mi faresti dar l'anima al nemico: io dico che tu non mi credi, se io non sia impiccato per la gola, che egli m'è stato imbolato!” Disse allora Bruno: “Deh! come dee potere esser questo? Io il vidi pure ieri costì: credimi tu far credere che egli sia volato?” Disse Calandrino: “Egli è come io ti dico ... ” “Deh!” disse Bruno “può egli essere?” “Per certo” disse Calandrino “egli è così, di che io son diserto e non so come io mi torni a casa: mogliema nol mi crederà, e se ella il mi pur crede, io non avrò uguanno pace con lei ... ” Disse allora Bruno: “Se Dio mi salvi, questo è mal fatto, se vero è; ma tu sai, Calandrino, che ieri io t'insegnai dir così: io non vorrei che tu a un'ora ti facessi beffe di moglieta e di noi ... ” Calandrino incominciò a gridare e a dire: “Deh perché mi farete disperare? e bestemmiare Idio e' santi e ciò che v'è? Io vi dico che il porco m'è stato stanotte imbolato ... ” “E che via” disse Calandrino “potrem noi trovare?” Disse allora Buffalmacco: “Per certo egli non c'è venuto d'India niuno a torti il porco: alcuno di questi tuoi vicini dee essere stato, e per ciò, se tu gli potessi ragunare, io so fare la esperienza del pane e del formaggio e vederemmo di botto chi l'ha avuto ... ” Disse Buffalmacco: “Per certo tu di' il vero; e tu, Calandrino, che di'? voglianlo fare?” Disse Calandrino: “Anzi ve ne priego io per l'amor di Dio; ché, se io sapessi pure chi l'ha avuto, sì mi parrebbe essere mezzo consolato ... ” Aveva Calandrino forse quaranta soldi, li quali egli gli diede ... Bruno, andatosene a Firenze a un suo amico speziale, comperò una libra di belle galle e fecene far due di quelle del cane, le quali egli fece confettare in uno aloè patico fresco; poscia fece dar loro le coverte del zucchero come avevan l'altre, e per non ismarrirle o scambiarle fece lor fare un certo segnaluzzo, per lo quale egli molto ben le conoscea; e comperato un fiasco d'una buona vernaccia, se ne tornò in villa a Calandrino e dissegli: “Farai che tu inviti domattina a ber con teco tutti coloro di cui tu hai sospetto: egli è festa, ciascun verrà volentieri, e io farò stanotte insieme con Buffalmacco la 'ncantagione sopra le galle e recherolleti domattina a casa, e per tuo amore io stesso le darò e farò e dirò ciò che fia da dire e da fare ... ” Calandrino così fece ...
Decameron
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Ciascun che v'era disse che ne voleva volentier mangiare: per che Bruno, ordinatigli e messo Calandrino tra loro, cominciatosi all'un de' capi, cominciò a dare a ciascun la sua; e, come fu per mei Calandrino, presa una delle canine, gliele pose in mano ... Calandrino prestamente la si gittò in bocca e cominciò a masticare, ma sì tosto come la lingua sentì l'aloè, così Calandrino, non potendo l'amaritudine sostenere, la sputò fuori ... Quivi ciascun guatava nel viso l'uno all'altro per veder chi la sua sputasse; e non avendo Bruno ancora compiuto di darle, non faccendo sembiante d'intendere a ciò, s'udì dir dietro: “Eia, Calandrino, che vuol dir questo?” per che prestamente rivolto e veduto che Calandrino la sua aveva sputata, disse: “Aspettati, forse che alcuna altra cosa gliele fece sputare: tenne un'altra”; e presa la seconda, gliele mise in bocca e fornì di dare l'altre che a dare avea ... Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima: ma pur vergognandosi di sputarla, alquanto masticandola la tenne in bocca, e tenendola cominciò a gittar le lagrime che parevan nocciuole sì eran grosse; e ultimamente, non potendo più, la gittò fuori come la prima aveva fatto ... Buffalmacco faceva dar bere alla brigata e Bruno: li quali insieme con gli altri questo vedendo tutti dissero che per certo Calandrino se l'aveva imbolato egli stesso; e furonvene di quegli che aspramente il ripresero ... Ma pur, poi che partiti si furono, rimasi Bruno e Buffalmacco con Calandrino, gl'incominciò Buffalmacco a dire: “Io l'aveva per lo certo tuttavia che tu te l'avevi avuto tu, e a noi volevi mostrare che ti fosse stato imbolato per non darci una volta bere de' denari che tu n'avesti ... ” Calandrino, il quale ancora non aveva sputata l'amaritudine dello aloè, incominciò a giurare che egli avuto non l'avea ... Disse Buffalmacco: “Ma che n'avesti, sozio, alla buona fé? avestine sei?” Calandrino, udendo questo, s'incominciò a disperare; a cui Brun disse: “Intendi sanamente, Calandrino, che egli fu tale nella brigata che con noi mangiò e bevé, che mi disse che tu avevi quinci sù una giovinetta che tu tenevi a tua posta e davile ciò che tu potevi rimedire, e che egli aveva per certo che tu l'avevi mandato questo porco ... ” Calandrino, vedendo che creduto non gli era, parendogli avere assai dolore, non volendo anche il riscaldamento della moglie, diede a costoro due paia di capponi; li quali, avendo essi salato il porco, portatisene a Firenze, lasciaron Calandrino col danno e con le beffe ... Molto avevan le donne riso del cattivello di Calandrino, e più n'avrebbono ancora, se stato non fosse che loro increbbe di vedergli torre ancora i capponi a coloro che tolto gli avevano il porco ...