Libri parole

Libri su parole, con la parola parole

Confessioni di un Italiano (pagina 138)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Lucilio passeggiava come il solito su e giù per la sala col volto imperturbato e la tempesta nel cuore: Amilcare gridava gesticolava contro il Direttorio, contro Bonaparte, contro tutti; egli diceva che bisognava vivere per vendicarci; Ugo Foscolo sedeva da un canto colle prime parole del suo Jacopo Ortis scolpite sulla fronte ... Alle parole, al contatto del dottore, Giulio si drizzava della persona e si rianimava negli occhi; la vergogna gli ottenebrava nobilmente la fronte, ma l'anima ridestata a un grande sentimento coloriva i segni della prossima morte d'un sublime splendore ... Non tossiva, non tremava più; il sudore dell'entusiasmo succedeva a quello della malattia; la sua bocca balbettava ancora parole tronche e confuse, ma solo per impazienza di pentimento e di generosità ... Una memoria del monastero di Santa Teresa attraversò come un lampo gli occhi di Lucilio mentre proferiva queste parole; ma non commosse punto il suono tranquillo della sua voce, né lasciò orma alcuna sulle sembianze di melanconia o di sconforto ...
Confessioni di un Italiano (pagina 168)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Son vostro fratello! Queste ultime parole gli stridevan tanto fra i denti che le intesi appena ... — disse l'Aglaura lasciando cadere una ad una queste parole sull'ira di Spiro già pronta e rinfiammarsi ... Allora un lampo subitaneo rischiarò il buio dei miei pensieri, ma stava appunto per domandar spiegazioni di questo straordinario viluppo quando l'Aglaura, avendo udito quelle parole pronunciate a voce alta da Spiro, si precipitò nella stanza e addirittura nelle mie braccia, piangendo di consolazione ... Spiro raccontò poi le tronche parole di sua madre dalle quali avea indovinato il mistero della nascita d'Aglaura già prima di partire per la Grecia ...
Confessioni di un Italiano (pagina 232)
di Ippolito Nievo (estratti)

... Io ringraziai più a lagrime che a parole la buona giovine, e Donato si univa con me nel manifestarle la sua riconoscenza; ma ella si schermiva rispondendo che non aveva fatto più di quanto era debito di cristiana carità, e raccomandava al ferito di pensare a sé e di non agitarsi, perché gliene poteva derivare qualche grave nocumento ... Il dottore esaminò la piaga, a trovatala in via di miglioramento si partì raccomandando anch'esso che non tenessimo troppo occupato l'infermo in parole; ma lo si lasciasse riposare che aveva buonissime speranze ... Io per me era più disposto a insuperbire che ad offendermi d'un cotal raffronto; e certamente non chiesi conto al sanfedista di cotali parole che forse egli credette ingiuriose all'ultimo segno ...
Confessioni di un Italiano (pagina 249)
di Ippolito Nievo (estratti)

... maledizione! Ma tu hai creduto alla veracità delle parole che ti scrissi da Padova; non badando alla mia vita dissoluta e superba t'affidasti alla costanza dei nuovi proponimenti, e appena puoi conoscere il luogo di mia dimora ecco che mi giungono da te parole di lode, di conforto, di benedizione! Oh come ho baciato riverente e commosso quel foglio che mi recava la certezza dell'amor tuo, della tua stima! Ti ringrazio, o padre mio, perché ti sei fatto solidale e rivendicatore dell'onor mio presso i nostri concittadini ... Certo che le tue parole meglio che le mie opere varranno a redimermi dal loro disprezzo; ma lascia tuttavia ch'io combatta e vinca da me solo, finché possa non ricompensare ma esser degno della tua tenerezza ... Oggi, oggi stesso un grande nome risorse dall'obblio dei secoli; e l'Europa miscredente e contraria non avrà coraggio di ripeterlo col solito ghigno: lo spirito trabocca dalle parole, sia rispetto o paura egli vi costringerà, tutti quanti siete, a pronunciarla con labbra tremanti ...
Corbaccio (pagina 3)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Parvemi allora, nel viso guardandolo, ch'egli alquanto delle mie parole ridesse con seco stesso e poi dicesse: – Veramente mi fa il qui vederti e le tue parole assai manifesto, se altrimenti nol conoscessi, te del vero sentimento essere uscito e <non> conoscere se vivo ti sii o morto; il quale se da te non avessi cacciato, ricordandoti quali occhi fossero quelli e di cui, la cui luce, secondo il vostro parlare, t'aperse il camino che qui t'ha condotto, e fecetelo parere così bello, e conoscendo quanto fossero a me, tu non aresti avuto ardire di pregarmi per la tua salute; ma, veggendomi, ti saresti ingegnato di fuggire per téma di non perderne alquanta che ancora t'è rimasa ... Alle cui parole stando io attento quanto poteva, quando io udi': “poi che dalla vostra mortale vita fui sbandito”, riconoscendo non costui essere quello che io estimava ma la sua ombra, così uno repente freddo mi corse per l'ossa e tutti i peli mi si cominciarono ad aricciare; e, perduta la voce, mi parve, se io avessi potuto, volere lui fuggire ... E di tanto potere fu questa nuova paura, ch'io non so pensare qual cosa fosse quella che sì forte facesse il mio sonno ch'egli allora non si rompesse; e per questa téma, senza alcuna cosa rispondere o dire, stare mi parve: la qual cosa veggendo lo spirito, esso ridendo mi disse: – Non dubitare: parla sicuramente meco e della mia compagnia prendi fidanza; ché per certo io non sono venuto per nuocerti, ma per trarti di questo luogo, se fede intera presterai alle mie parole ... Alle quali parole esso rispuose: – Questo luogo è da varii variamente chiamato; e ciascuno il chiama bene: alcuni il chiamano ‘il laberinto d'Amore’, altri ‘la valle incantata’, e assai ‘il porcile di Venere’, e molti ‘la valle de' sospiri e della miseria’; e oltre a questi, chi in uno modo e chi in uno altro il chiamano, come meglio a ciascun pare ... Tu di' che hai per abitazione luogo più duro che questo, ma meno pericoloso; e io già, per le tue parole medesime e per la mia ricordanza, conosco che tu al nostro mondo non vivi: quale luogo addunque possiedi tu? Se' tu in quella prigione etterna nella quale, senza speranza di redenzione, e s'entra e si dimora? o se' in parte che, quando che sia, speranza vera ti prometta salute? Se tu se' nella prigione etterna, senza dubbio più dura dimora credo che vi sia che qui non è; ma come può ella essere con meno periglio? E, se tu se' in parte che ti prometta ancora riposo, come può ella essere <più dura> che questa non è? – Io sono – rispuose lo spirito – in parte che mi promette sanza fallo salute ...
Corbaccio (pagina 6)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Per che l'uno de' due fini aspettando, quantunque l'uno più che l'altro desiderassi, per una mia lettera, piena di quelle parole che più onestamente intorno a così fatta materia dir si possono, il mio ardente desiderio le feci sentire ... A questa lettera seguitò per risposta una sua piccola letteretta, nella quale, quantunque ella con aperte parole niuna cosa al mio amore rispondesse, pure, con parole assai zoticamente composte e che rimate pareano, e non erano rimate, sì come quelle che l'un piè avevano lunghissimo e l'altro corto, mostrava di disiderare di sapere chi io fossi ... Ahi, disonesta cosa e sconvenevole, che uomo, lasciamo stare gentile, che non mi tengo, ma sempre mai con valenti uomini usato e cresciuto, e delle cose del mondo, avvegna che non pienamente, ma assai convenevolmente informato, sia da una femina a guisa d'un matto ora col muso ora col dito all'altre femine mostrato! Io dirò il vero: questo m'indusse a tanta indignazione d'animo che io fui alcuna volta assai vicino ad usare parole che poco onore di lei sarebbono state; ma pure alcuna scintilletta di ragione, dimostrandomi che molto maggiore vergogna a me, ciò faccendo, acquisterei che a lei, da tale impresa, non poco ma molto turbato mi ritenne, e a quella ira e disordinato appetito, di che tu mi domandi, m'indusse – ... Lo spirito allora, nella vista mostrando d'avere assai bene le mie parole raccolte e la intenzione di quelle, seco non so che dicendo, alquanto, avanti che alcuna cosa che io intendessi dicesse, soprastette pensoso; poi, a me rivolto, con voce assai mansueta cominciò a parlare, dicendo: – E come tu t'innamorasti e di cui, e 'l perché e la cagione della tua disperazione assai bene mi credo dalle tue parole aver compreso ...
Corbaccio (pagina 15)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Perché mi vo io in più parole stendendo? Se io volessi ogni cosa contare, o pure le più notabili de' suoi fatti, e' non ci basterebbe il tempo ... Per ciò che queste parole così dette sono le tanaglie con le quali si convengono rompere e tagliare le dure catene che qui t'hanno tirato; queste parole così dette sono i ronconi e le scuri colle quali si tagliano i velenosi sterpi, le spine e' pruni e gli sconvolti bronchi, che, a non lasciarti la via da uscirci vedere, davanti ti sono asiepati; queste parole così dette sono i martelli, i picconi, i bolcioni, i quali gli alti monti, le dure rocche, gli strabocchevoli balzi conviene che rompano e la via ti facciano, per la quale da tanto male, da tanta ingiuria, da tanto soperchio, da tanto pericolo e di luogo così mortale, come è questa valle, senza impedimento ti possi partire ... Imagina queste mie parole, così sucide e così stomacose a udire, essere quello beveragio amaro il quale, per l'avere tu troppo assentito alle cose dilettevoli e piacevoli al tuo gusto, il discreto medico già nelle tue corporali infermità t'ha donato; e pensa, se, per sanare i corruttibili corpi, quelle amare cose non solamente si sostengono, ma vi si fa di volontà incontro lo 'nfermo, quanta e quale amaritudine si dee per guarire l'anima, che è cosa etterna, sostenere ...
Corbaccio (pagina 18)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E quivi, il lume l'uno tenendo e l'altro la lettera leggendo e a parte a parte guardandola, ti sentii nominare e con maravigliose risa schernire; e te or gocciolone or mellone ora ser Mestola e talora cenato chiamando, sé quasi ad ogni parola abracciavano e, parole tra' baci mescolando, si dimandavano insieme se tu, quando quella cosa scrivevi, eri desto o se sognavi ... Ahi, cattivello a te! Come t'erano quivi colle parole graffiati gli usatti e come v'eri per meno che l'acqua versata dopo le tre! Le tue Muse, da te amate e commendate tanto, quivi erano chiamate pazie, e ogni tua cosa matta bestialità era tenuta ... E, oltre a questo, v'era assai peggio che per te: Aristotile, Tulio, Virgilio e Tito Livio e molti altri uomini illustri, per quel ch'io creda, tuoi amici e domestici, erano come fango da loro e scherniti e anullati, e peggio che montoni maremmani sprezati e aviliti; e, in contrario, se medesimo essaltando con parole da fare per istomacaggine le pietre saltare del muro e fuggirsi, soli sé essere dicevano l'onore e la gloria di questo mondo; di che io assai chiaramente m'avidi che 'l cibo e 'l vino, disordinatamente presi da loro, o il disiderio di compiacere l'uno all'altro schernendoti, di se medesimi, ne' quali forse non furono già mai, gli avea tratti ... Con queste parole e con simili e con molte altre schernevoli lunga peza della notte passarono; e per aver più cagione di farti dire e scrivere et essi di poter di te ridere e schernirti, quivi tra loro ordinarono la risposta che ricevesti; alla quale tu, rispondendo, desti loro materia di ridere e di dire altrettanto, o peggio, della seconda, quanto della prima t'avessono detto ... Questo, secondo che le tue parole suonano, non sapesti tu da singulare persona che ciò ti narrasse, ma da congetture prese da parole, da forse non troppa savia e nociva persona udite; e pure, di quel poco che comprendesti, in disperazione ne volevi venire ... Ben potrebbe alcun altro dire il contrario: cioè che ella, per mostrarsi molto a Dio ritornata e avere del tutto la vita biasimevole, che piacere le soleva, abandonata, te a dito avesse mostrato, dicendo: “Vedete il nimico di Dio quanto s'oppone alla mia salute; vedete cui egli m'ha ora parato dinanzi per farmi tornare a quello di che io del tutto intendeva, e intendo, di più non seguire!”, o forse con quelle medesime parole le quali avea al suo amante le tue lettere mostrate ... Ma lasciamo stare l'essere le femine così fiere, così vili, così orribili, così dispettose, come ricordato t'hanno le mie parole, e l'avere la lettera tua così fieramente palesata e te, per qualunque delle dette cagioni o per qualunque altra voglia, avere a dito dimostrato alle femine, e vegnamo al focoso amore che portavi a costei e ragioniamo della tua demenzia ...
Decameron (pagina 10)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” E oltre a queste, molte altre cose disse della sua lealtà e della sua purità: e in brieve con le sue parole, alle quali era dalla gente della contrada data intera fede, sì il mise nel capo e nella divozion di tutti coloro che v'erano, che, poi che fornito fu l'uficio, con la maggior calca del mondo da tutti fu andato a basciargli i piedi e le mani, e tutti i panni gli furono indosso stracciati, tenendosi beato chi pure un poco di quegli potesse avere: e convenne che tutto il giorno così fosse tenuto, acciò che da tutti potesse essere veduto e visitato ... La quale, sì come colei che non meno era di cortesi costumi che di bellezze ornata, lietamente rispose che volentieri: e cominciò in questa guisa: –Mostrato n'ha Panfilo nel suo novellare la benignità di Dio non guardare a' nostri errori quando da cosa che per noi veder non si possa procedano: e io nel mio intendo di dimostrarvi quanto questa medesima benignità, sostenendo pazientemente i difetti di coloro li quali d'essa ne deono dare e con l'opere e con le parole vera testimonianza, il contrario operando, di sé argomento d'infallibile verità ne dimostri, acciò che quello che noi crediamo con più fermezza d'animo seguitiamo ... Giannotto non stette per questo che egli, passati alquanti dì, non gli rimovesse simiglianti parole, mostrandogli così grossamente, come il più i mercatanti sanno fare, per quali ragioni la nostra era migliore che la giudaica; e come che il giudeo fosse nella giudaica legge un gran maestro, tuttavia, o l'amicizia grande che con Giannotto avea che il movesse o forse parole le quali lo Spirito santo sopra la lingua dell'uomo idiota poneva che sel facessero, al giudeo cominciarono forte a piacere le dimostrazioni di Giannotto: ma pure, ostinato in su la sua credenza, volger non si lasciava ... Così come egli pertinace dimorava, così Giannotto di sollecitarlo non finava giammai, tanto che il giudeo, da così continua instanzia vinto, disse: “Ecco, Giannotto, a te piace che io divenga cristiano: e io sono disposto a farlo, sì veramente che io voglio in prima andare a Roma e quivi vedere colui il quale tu di' che è vicario di Dio in terra e considerare i suoi modi e i suoi costumi, e similmente de' suoi fratelli cardinali; e se essi mi parranno tali, che io possa tra per le tue parole e per quegli comprendere che la vostra fede sia miglior che la mia, come tu ti se' ingegnato di dimostrarmi, io farò quello che detto t'ho: ove così non fosse, io mi rimarrò giudeo come io mi sono ... ” A cui il giudeo rispose: “Io mi credo, Giannotto, che così sia come tu mi favelli; ma recandoti le molte parole in una, io son del tutto, se tu vuogli che io faccia quello di che tu m'hai cotanto pregato, disposto a andarvi, e altramenti mai non ne farò nulla ...
Decameron (pagina 13)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La quale vezzosamente e con lieto viso incominciò: –Sì perché mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte, e sì ancora perché quanto negli uomini è gran senno il cercar d'amar sempre donna di più alto legnaggio che egli non è, così nelle donne è grandissimo avvedimento il sapersi guardare dal prendersi dell'amore di maggiore uomo che ella non è, m'è caduto nell'animo, donne mie belle, di mostrarvi, nella novella che a me tocca di dire, come e con opere e con parole una gentil donna sé da questo guardasse e altrui ne rimovesse ... Le quali parole per sì fatta maniera nell'animo del re di Francia entrarono, che, senza mai averla veduta, di subito ferventemente la cominciò a amare; e propose di non volere, al passaggio al quale andava, in mare entrare altrove che a Genova, acciò che quivi, per terra andando, onesta cagione avesse di dovere andare la marchesana a vedere, avvisandosi che, non essendovi il marchese, gli potesse venir fatto di mettere a effetto il suo disio ... Il quale, oltre a quello che compreso aveva per le parole del cavaliere, riguardandola, gli parve bella e valorosa e costumata, e sommamente se ne maravigliò e commendolla forte, tanto nel suo disio più accendendosi quanto da più trovava esser la donna che la sua passata stima di lei ... E come che il re conoscesse il luogo, là dove era, dovere esser tale che copiosamente di diverse salvaggine avervi dovesse, e l'avere davanti significata la sua venuta alla donna spazio l'avesse dato di poter far cacciare, non pertanto, quantunque molto di ciò si maravigliasse, in altro non volle prender cagion di doverla mettere in parole se non delle sue galline; e con lieto viso rivoltosi verso lei disse: “Dama, nascono in questo paese solamente galline senza gallo alcuno?” La marchesana, che ottimamente la dimanda intese, parendole che secondo il suo disidero Domenedio l'avesse tempo mandato oportuno a poter la sua intenzion dimostrare, al re domandante baldanzosamente verso lui rivolta rispose: “Monsignor no, ma le femine, quantunque in vestimenti e in onori alquanto dall'altre variino, tutte per ciò son fatte qui come altrove ... ” Il re, udite queste parole, raccolse bene la cagione del convito delle galline e la vertù nascosa nelle parole, e accorsesi che invano con così fatta donna parole si gitterebbono e che forza non v'avea luogo; per che così come disavedutamente acceso s'era di lei, saviamente s'era da spegnere per onor di lui il male concetto fuoco ...
Decameron (pagina 26)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Appresso queste parole ella cominciò distintamente a domandare di tutti i suoi parenti nominatamente, alla quale di tutti Andreuccio rispose, per questo ancora più credendo quello che meno di creder gli bisognava ... Di che egli piagnendo, come colui che chiara vedea la sua disaventura, cominciò a dire: “Oimè lasso, in come piccol tempo ho io perduti cinquecento fiorini e una sorella!” E dopo molte altre parole, da capo cominciò a battere l'uscio e a gridare; e tanto fece così, che molti de' circunstanti vicini, desti, non potendo la noia sofferire, si levarono; e una delle servigiali della donna, in vista tutta sonnocchiosa, fattasi alla finestra proverbiosamente disse: “Chi picchia là giù?” “Oh!” disse Andreuccio “o non mi conosci tu? Io sono Andreuccio, fratello di madama Fiordaliso ... Di che Andreuccio, già certissimo de' suoi danni, quasi per doglia fu presso a convertire in rabbia la sua grande ira, e per ingiuria propose di rivolere quello che per parole riaver non potea; per che da capo, presa una gran pietra, con troppi maggior colpi che prima fieramente cominciò a percuoter la porta ... La qual cosa molti de' vicini avanti destisi e levatisi, credendo lui essere alcuno spiacevole il quale queste parole fingesse per noiare quella buona femina, recatosi a noia il picchiare il quale egli faceva, fattisi alle finestre, non altramenti che a un can forestiere tutti quegli della contrada abbaiano adosso, cominciarono a dire: “Questa è una gran villania a venire a questa ora a casa le buone femine e dire queste ciance; deh! va con Dio, buono uomo; lasciaci dormir, se ti piace; e se tu hai nulla a far con lei, tornerai domane, e non ci dar questa seccaggine stanotte ... ” Dalle quali parole forse assicurato uno che dentro dalla casa era, ruffiano della buona femina, il quale egli né veduto né sentito avea, ...
Decameron (pagina 38)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... lei sopra un letto in una camera tutti soli a sedere, avendola il conte già due volte domandata della cagione per che fatto l'avesse venire e ella taciuto, ultimamente da amor sospinta, tutta di vergogna divenuta vermiglia, quasi piangendo e tutta tremante con parole rotte così cominciò a dire: “Carissimo e dolce amico e signor mio, voi potete, come savio uomo, agevolmente conoscere quanta sia la fragilità e degli uomini e delle donne, e per diverse cagioni più in una che in altra; per che debitamente dinanzi a giusto giudice un medesimo peccato in diverse qualità di persone non dee una medesima pena ricevere ... ” A queste parole sopravennero in tanta abbondanza le lagrime, che essa, che ancora più prieghi intendeva di porgere, più avanti non ebbe poter di parlare, ma bassato il viso e quasi vinta piagnendo sopra il seno del conte si lasciò con la testa cadere ... Al romor della donna corsero molti, li quali, vedutala e udita la cagione del suo gridare, non solamente per quello dieder fede alle sue parole, ma aggiunsero la leggiadria e la ornata maniera del conte, per potere a quel venire, essere stata da lui lungamente usata ... Nella quale prima che entrasse, con molte parole ammaestrò i due piccioli figliuoli e massimamente in due cose: prima, che essi pazientemente comportassero lo stato povero nel quale senza lor colpa la fortuna con lui insieme gli aveva recati; e appresso, che con ogni sagacità si guardassero di mai non manifestare a alcuno onde si fossero né di cui figliuoli, se cara avevan la vita ...
Decameron (pagina 52)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Hommi posto in cuore di fargliele alcuna volta dire a' miei fratelli, ma poscia m'ho pensato che gli uomini fanno alcuna volta l'ambasciate per modo che le risposte seguitan cattive, di che nascon parole e dalle parole si perviene a' fatti; per che, acciò che male e scandalo non ne nascesse, me ne son taciuta, e dilibera'mi di dirlo più tosto a voi che a altrui, sì perché pare che suo amico siate sì ancora perché a voi sta bene di così fatte cose non che gli amici ma gli strani ripigliare ... Il valente uomo si maravigliò, sì come colui che mai guatata non l'avea e radissime volte era usato di passare davanti a casa sua, e cominciò a volersi scusare ma il frate non lo lasciò dire, ma disse egli: “Or non far vista di maravigliarti né perder parole in negarlo, per ciò che tu non puoi ... E vedendol venire, tanto lieta e tanto graziosa gli si mostrò, che egli assai ben poté comprendere sé avere il vero compreso dalle parole del frate; e da quel dì innanzi assai cautamente, con suo piacere e con grandissimo diletto e consolazion della donna, faccendo sembianti che altra faccenda ne fosse cagione, continuò di passar per quella contrada ... ” La donna fece sembiante di riconfortarsi alquanto e lasciate queste parole, come colei che l'avarizia sua e degli altri conoscea, disse: “Messere, a queste notti mi sono appariti più miei parenti, e parmi che egli sieno in grandissime pene e non dimandino altro che limosine, e spezialmente la mamma mia, la qual mi par sì afflitta e cattivella, che è una pietà a vedere ... Il santo frate lietamente il prese e con buone parole e con molti essempli confermò la divozion di costei: e datale la sua benedizione la lasciò andare ...
Decameron (pagina 56)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna, la quale il lungo vagheggiare, l'armeggiare, le mattinate l'altre cose simili a queste, per amor di lei fatte dal Zima, muovere non avean potuto, mossero l'affettuose parole dette dal ferventissimo amante: e cominciò a sentire ciò che prima mai non aveva sentito, cioè che amor si fosse ... E cominciò in forma della donna, udendolo ella, a rispondere a se medesimo in cotal guisa: “Zima mio, senza dubbio gran tempo ha che io m'acorsi il tuo amor verso me esser grandissimo e perfetto, e ora per le tue parole molto maggiormente il conosco e sonne contenta, sì come io debbo ... ” Come il Zima in persona della donna ebbe così parlato, e egli incominciò per sé a parlare e così rispose: “Carissima donna, egli è per soverchia letizia della vostra buona risposta sì ogni mia vertù occupata, che appena posso a rendervi debite grazie formar la risposta; e se io pur potessi come io disidero favellare, niun termine è sì lungo che mi bastasse a pienamente potervi ringraziare come io vorrei e come a me di far si conviene; e per ciò nella vostra discreta considerazion si rimanga a cognoscer quello che io disiderando fornir con parole non posso ... La donna, rimasa libera nella sua casa, ripensando alle parole del Zima e all'amore il quale le portava e al pallafreno per l'amor di lei donato e veggendol da casa sua molto spesso passare, disse seco medesima: “Che fo io? perché perdo io la mia giovanezza? Questi se ne è andato a Melano e non tornerà di questi sei mesi; e quando me gli ristorerà egli giammai? quando io sarò vecchia? E oltre a questo, quando troverò io mai un così fatto amante come è il Zima? Io son sola, né ho d'alcuna persona paura: io non so perché io non mi prendo questo buon tempo mentre che io posso ...
Decameron (pagina 58)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Ricciardo in se medesimo godeva di queste parole e senza rispondere alcuna cosa l'abbracciava e basciava, e più che mai le facea le carezze grandi; per che ella seguendo il suo parlar diceva: “Sì, tu mi credi ora con tue carezze infinte lusingare, can fastidioso che tu se', e rapaceficare e racconsolare; tu se' errato: io non sarò mai di questa cosa consolata infino a tanto che io non te ne vitupero in presenzia di quanti parenti e amici e vicini noi abbiamo ... ” Ora le parole furono assai e il ramarichio della donna grande: pure alla fine Ricciardo, pensando che se andare ne lasciasse con questa credenza molto di male ne potrebbe seguire, diliberò di palesarsi e di trarla dello inganno nel quale era; e recatasela in braccio e presala bene sì che partire non si poteva, disse: “Anima mia dolce, non vi turbate: quello che io semplicemente amando aver non potei, Amor con inganno m'ha insegnato avere, e sono il vostro Ricciardo ... L'una fia, di che non poco vi dee calere, che il vostro onore e la vostra buona fama fia guasta, per ciò che, come che voi diciate che io qui a inganno v'abbia fatta venire, io dirò che non sia vero, anzi vi ci abbia fatta venire per denari e per doni che io v'abbia promessi, li quali per ciò che così compiutamente dati non v'ho come speravate, vi siete turbata e queste parole e questo romor ne fate: e voi sapete che la gente è più acconcia a creder il male che il bene, e per ciò non fia men tosto creduto a me che a voi ... ” Catella, mentre che Ricciardo diceva queste parole, piangeva forte; e come che molto turbata fosse e molto si ramaricasse, nondimeno diede tanto luogo la ragione alle vere parole di Ricciardo, che ella cognobbe esser possibile a avvenire ciò che Ricciardo diceva, e per ciò disse: “Ricciardo, io non so come Domenedio mi si concederà che io possa comportare la 'ngiuria e lo 'nganno che fatto m'hai ... ” Ricciardo, che conoscea l'animo suo ancora troppo turbato, s'avea posto in cuore di non lasciarla mai se la sua pace non riavesse: per che, cominciando con dolcissime parole a raumiliarla, tanto disse e tanto pregò e tanto scongiurò, che ella, vinta, con lui si paceficò; e di pari volontà di ciascuno gran pezza appresso in grandissimo diletto dimorarono insieme ...
Decameron (pagina 62)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Il valoroso uomo, al quale d'Aldobrandino increscea, volentier diede orecchi alle parole del pellegrino; e molte cose da lui sopra ciò ragionate, per sua introduzione in sul primo sonno i due fratelli albergatori e il lor fante a man salva prese; e loro volendo, per rinvenire come stata fosse la cosa, porre al martorio, nol soffersero ma ciascun per sé e poi tutti insieme apertamente confessarono sé essere stati coloro che Tedaldo Elisei ucciso aveano, non conoscendolo ... E essendo Aldobrandino di quanto al pellegrino piaceva contento, il pellegrino tantosto n'andò a' quatro fratelli e, con loro assai delle parole che intorno a tal materia si richiedeano usate, alfine con ragioni inrepugnabili assai agevolmente gli condusse a dovere, domandando perdono, l'amistà d'Aldobrandino racquistare: e questo fatto, loro e le lor donne a dover desinare la seguente mattina con Aldobrandino gl'invitò, e essi liberamente, dalla sua fé sicurati, tennero lo 'nvito ... Aldobrandino lagrimando pietosamente gli ricevette e tutti basciandogli in bocca, con poche parole spacciandosi, ogni ingiuria ricevuta rimise ... Il che Aldobrandin veggendo disse: “Che è questo, Ermellina? come non fai tu come l'altre donne festa a Tedaldo?” A cui, udendo tutti, la donna rispose: “Niuna ce n'è che più volentieri gli abbia fatta festa o faccia, che fare'io, sì come colei che più gli è tenuta che alcuna altra, considerato che per le sue opere io t'abbia riavuto; ma le disoneste parole dette ne' dì che noi piagnemmo colui che noi credavam Tedaldo, me ne fanno stare ...
Decameron (pagina 74)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Conobbe il prenze la grandezza dell'animo della sua figliuola ma non credette per ciò in tutto lei sì fortemente disposta a quello che le parole sue sonavano, come diceva; per che, da lei partitosi e da sé rimosso di volere in alcuna cosa nella persona di lei incrudelire, pensò con gli altrui danni raffreddare il suo fervente amore, e comandò a' due che Guiscardo guardavano che senza alcun romore lui la seguente notte strangolassono; e trattogli il cuore a lui il recassero ... Alla quale venuto il famigliare e col presento e con le parole del prenze, con forte viso la coppa prese; e quella scoperchiata, come il cuor vide e le parole intese, così ebbe per certissimo quello essere il cuor di Guiscardo; per che, levato il viso verso il famigliar, disse: “Non si convenia sepoltura men degna che d'oro a così fatto cuore chente questo è: discretamente in ciò ha il mio padre adoperato ... Le sue damigelle, che da torno le stavano, che cuore questo si fosse o che volesson dir le parole di lei non intendevano, ma da compassion vinte tutte piagnevano e lei pietosamente della cagion del suo pianto domandavano invano e molto più, come meglio sapevano e potevano, s'ingegnavano di confortarla ... Le damigelle sue, avendo queste cose e vedute e udite, come che esse non sapessero che acqua quella fosse la quale ella bevuta aveva, a Tancredi ogni cosa avean mandato a dire; il qual, temendo di quello che sopravenne, presto nella camera scese della figliuola, nella qual giunse in quella ora che essa sopra il suo letto si pose; e tardi con dolci parole levatosi a suo conforto, veggendo ne' termini ne' quali era, cominciò dolorosamente a piagnere ... –Pampinea, a sé sentendo il comandamento venuto, più per la sua affezione cognobbe l'animo delle compagne che quello del re per le sue parole: e per ciò, più disposta a dovere alquanto recrear loro che a dovere, fuori che del comandamento solo, il re contentare, a dire una novella, senza uscir del proposto, da ridere si dispose, e cominciò: –Usano i volgari un così fatto proverbio: ‘Chi è reo e buono è tenuto, può fare il male e non è creduto’, il quale ampia materia a ciò che m'è stato proposto mi presta di favellare, e ancora a dimostrare quanta e quale sia la ipocresia de' religiosi, li quali co' panni larghi e lunghi e co' visi artificialmente palidi e con le voci umili e ...
Decameron (pagina 97)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Né guari dopo queste parole stettero, che Ricciardo si svegliò; e veggendo che il giorno era chiaro si tenne morto e chiamò la Caterina dicendo: “Oimè, anima mia, come faremo, che il giorno è venuto e hammi qui colto?” Alle quali parole messer Lizio, venuto oltre e levata la sargia, rispose: “Faren bene ... ” Mentre queste parole si dicevano la Caterina lasciò l'usignuolo, e ricopertasi cominciò fortemente a piagnere e a pregare il padre che a Ricciardo perdonasse; e d'altra parte pregava Ricciardo che quel facesse che messer Lizio volea, acciò che con sicurtà e lungo tempo potessono insieme di così fatte notti avere ... – E avendo a Neifile le parole rivolte, le 'mpose che novellasse; la quale lietamente così cominciò a parlare: –Poi che Filostrato ragionando in Romagna è intrato, a me per quella similmente gioverà d'andare alquanto spaziandomi col mio novellare ...
Decameron (pagina 110)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La qual cosa ottimamente fecero e le parole di madonna Oretta e la risposta di Cisti ... Per che, usando molto insieme il vescovo e 'l maliscalco, avvenne che il dì di san Giovanni, cavalcando l'uno allato all'altro veggendo le donne per la via onde il palio si corre, il vescovo vide una giovane la quale questa pistolenzia presente ci ha tolta donna, il cui nome fu monna Nonna de' Pulci, cugina di messere Alesso Rinucci e cui voi tutte doveste conoscere: la quale essendo allora una fresca e bella giovane e parlante e di gran cuore, di poco tempo avanti in Porta San Piero a marito venutane, la mostrò al maliscalco; e poi, essendole presso, posta la mano sopra la spalla del maliscalco, disse: “Nonna, che ti par di costui? crederestil vincere?” Alla Nonna parve che quelle parole alquanto mordessero la sua onestà o la dovesser contaminare negli animi di coloro, che molti v'erano, che l'udirono; per che, non intendendol a purgar questa contaminazione ma a render colpo per colpo, prestamente rispose: “Messere, e forse non vincerebbe me; ma vorrei buona moneta ... Tacevasi già la Lauretta e da tutti era stata sommamente commendata la Nonna, quando la reina a Neifile impose che seguitasse; la qual disse: –Quantunque il pronto ingegno, amorose donne, spesso parole presti e utili e belle, secondo gli accidenti, a' dicitori, la fortuna ancora, alcuna volta aiutatrice de' paurosi, sopra la lor lingua subitamente di quelle pone che mai a animo riposato per lo dicitore si sareber sapute trovare: il che io per la mia novella intendo di dimostrarvi ... ” Di che donna Brunetta essendo turbata, gli disse: “In fé di Dio, se tu non la mi dai, tu non avrai mai da me cosa che ti piaccia”, e in brieve le parole furon molte; alla fine Chichibio, per non crucciar la sua donna, spiccata l'una delle cosce alla gru, gliele diede ... ” Currado per amore de' forestieri che seco avea non volle dietro alle parole andare, ma disse: “Poi che tu di' di farmelo veder ne' vivi, cosa che io mai più non vidi né udi' dir che fosse, e io il voglio veder domattina e sarò contento; ma io ti giuro in sul corpo di Cristo che, se altramenti sarà, che io ti farò conciare in maniera, che tu con tuo danno ti ricorderai, sempre che tu ci viverai, del nome mio ... ” Finite adunque per quella sera le parole, la mattina seguente, come il giorno apparve, Currado, a cui non era per lo dormire l'ira cessata, tutto ancor gonfiato si levò e comandò che i cavalli gli fossero menati; e fatto montar Chichibio sopra un ronzino, verso una fiumana, alla riva della quale ...
Decameron (pagina 125)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... La donna, fatto buon viso e venuta infino in capo della scala, quanto più poté in parole lietamente il ricevette e domandollo quello che egli andasse faccendo ... ” E dopo queste parole entratisene in camera e serratisi dentro, cominciò messer Lambertuccio a prender diletto di lei ... Il marito della donna, già nella corte smontato, maravigliandosi del pallafreno e volendo sù salire, vide messer Lambertuccio scendere e maravigliossi e delle parole e del viso di lui e disse: “Che è questo, messere?” Messer Lambertuccio, messo il piè nella staffa e montato sù, non disse altro se non: “Al corpo di Dio, io il giugnerò altrove” e andò via ... Qua entro si fuggì un giovane, il quale io non conosco e che messer Lambertuccio col coltello in man seguitava, e trovò per ventura questa camera aperta e tutto tremante disse: ‘Madonna, per Dio aiutatemi, ché io non sia nelle braccia vostre morto!’ Io mi levai diritta, e come il voleva domandare chi fosse e che avesse, e ecco messer Lambertuccio venir sù dicendo: ‘Dove se', traditore?’ Io mi parai in su l'uscio della camera: e volendo egli entrar dentro, il ritenni, e egli in tanto fu cortese, che, come vide che non mi piaceva che egli qua entro entrasse, dette molte parole, se ne venne giù come voi vedeste ... ” E, come cenato ebbero, fattol montare a cavallo a Firenze il ne menò e lasciollo a casa sua; il quale, secondo l'amaestramento della donna avuto, quella sera medesima parlò con messer Lambertuccio occultamente e sì con lui ordinò, che, quantunque poi molte parole ne fossero, mai per ciò il cavalier non s'accorse della beffa fattagli dalla moglie ...
Decameron (pagina 160)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” E duranti ancora le parole, sopravenne uno il quale fece certo l'Angiulieri il Fortarrigo essere stato colui che i suoi denar gli avea tolti, col mostrargli la quantità di quegli che egli aveva perduti ... Il Fortarrigo, non come se l'Angiulieri a lui ma a un altro dicesse, diceva: “Deh, Angiulieri, in buonora lasciamo stare ora costette parole che non montan cavelle; intendiamo a questo: noi il riavrem per trentacinque soldi ricogliendol testé, ché, indugiandosi pure di qui a domane, non ne vorrà meno di trentotto come egli me ne prestò: e fammene questo piacere perché io gli misi a suo senno ... ” L'Angiulieri, da gravissimo dolor punto veggendosi rubato da costui e ora tenersi a parole, senza più rispondergli, voltata la testa del pallafreno prese il camin verso Torrenieri ... ” L'Angiulieri diceva egli altressì ma le sue parole non erano ascoltate ...
Decameron (pagina 176)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... E questo fatto, alquanto indietro tiratesi, cominciarono a cantare un suono le cui parole cominciano: Là ov'io son giunto, Amore, non si poria contare lungamente, con tanta dolcezza e sì piacevolmente, che al re, che con diletto le riguardava e ascoltava, pareva che tutte le gerarcie degli angeli quivi fossero discese a cantare; e quel detto, inginocchiatesi, reverentemente commiato domandarono dal re, il quale, ancora che la lor partita gli gravasse, pure in vista lietamente il diede ... ” Queste parole amaramente punsero l'animo del re e tanto più l'afflissero quanto più vere le conoscea; per che, dopo alcun caldo sospiro, disse: “Conte, per certo ogn'altro nimico, quantunque forte, estimo che sia al bene ammaestrato guerriere assai debole e agevole a vincere a rispetto del suo medesimo appetito; ma quantunque l'affanno sia grande e la forza bisogni inestimabile, sì m'hanno le vostre parole spronato, che conviene, avanti che troppi giorni trapassino, che io vi faccia per opera vedere che, come io so altrui vincere, così similmente so a me medesimo soprastare ... ” Né molti giorni appresso a queste parole passarono che tornato il re a Napoli, sì per torre a sé materia d'operar vilmente alcuna cosa e sì per premiare il cavaliere dello onore ricevuto da lui, quantunque duro gli fosse il fare altrui possessor di quello che egli sommamente per sé disiderava, nondimen si dispose di voler maritare le due giovani, e non come figliuole di messer Neri ma come sue ...
Decameron (pagina 177)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Era in que' tempi Minuccio tenuto un finissimo cantatore e sonatore e volentieri dal re Pietro veduto, il quale Bernardo avvisò che la Lisa volesse per udirlo alquanto e sonare e cantare: per che fattogliele dire, egli, che piacevole uomo era, incontanente a lei venne e, poi che alquanto con amorevoli parole confortata l'ebbe, con una sua viuola dolcemente sonò alcuna stampita e cantò appresso alcuna canzone, le quali allo amor della giovane erano fuoco e fiamma là dove egli la credea consolare ... Appresso questo disse la giovane che a lui solo alquante parole voleva dire; per che partitosi ciascun altro, ella gli disse: “Minuccio, io ho eletto te per fidissimo guardatore d'un mio segreto, sperando primieramente che tu quello a niuna persona, se non a colui che io ti dirò, debbi manifestar già mai, e appresso che in quello che per te si possa tu mi debbi aiutare: così ti priego ... Le quali parole Minuccio prestamente intonò d'un suono soave e pietoso sì come la materia di quelle richiedeva, e il terzo dì se n'andò a corte, essendo ancora il re Pietro a mangiare; dal quale gli fu detto che egli alcuna cosa cantasse con la sua viuola ... “Monsignore, “ rispose Minuccio “e' non sono ancora tre giorni che le parole si fecero e 'l suono”; il quale, avendo il re domandato per cui, rispose: “Io non l'oso scovrir se non a voi ...
Decameron (pagina 186)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... ” Messer Torello, dando alle parole di costui fede, ch'eran verissime, e ricordandosi che il termine ivi a pochi dì finiva da lui domandato alla donna e avvisando niuna cosa di suo stato doversi sapere a Pavia, ebbe per constante la donna dovere essere rimaritata; di che egli in tanto dolor cadde, che, perdutone il mangiare e a giacer postosi, diliberò di morire ... Messer Torello, dando fede alle parole del Saladino e avendo molte volte udito dire che ciò era possibile e fatto s'era assai volte, s'incominciò a confortare e a sollecitare il Saladino che di ciò si diliberasse ... ” Al quale messer Torel disse: “Signor mio, senza le vostre parole m'hanno gli effetti assai dimostrata della vostra benivolenzia, la quale mai da me in sì suppremo grado non fu meritata, e di ciò che voi dite, eziandio non dicendolo, vivo e morrò certissimo; ma poi che così preso ho per partito, io vi priego che quello che mi dite di fare si faccia tosto, per ciò che domane è l'ultimo dì che io debbo essere aspettato ... ” Messer Torello non poté le lagrime ritenere: e per ciò da quelle impedito con poche parole rispose impossibil che mai i suoi benefici e il suo valore di mente gli uscissero e che senza fallo quello che egli comandava farebbe, dove tempo gli fosse prestato ...
Decameron (pagina 189)
di Giovanni Boccaccio (estratti)

... Ma poco appresso, entratogli un nuovo pensier nell'animo, cioè di volere con lunga esperienzia e con cose intollerabili provare la pazienzia di lei, e' primieramente la punse con parole, mostrandosi turbato e dicendo che i suoi uomini pessimamente si contentavano di lei per la sua bassa condizione e spezialmente poi che vedevano che ella portava figliuoli, e della figliuola che nata era tristissimi altro che mormorar non faceano ... Le quali parole udendo la donna, senza mutar viso o buon proponimento in alcuno atto, disse: “Signor mio, fa di me quello che tu credi che più tuo onore o consolazion sia, ché io sarò di tutto contenta, sì come colei che conosco che io sono da men di loro e che io non era degna di questo onore al quale tu per tua cortesia mi recasti ... Poco tempo appresso, avendo con parole generali detto alla moglie che i subditi non potevan patir quella fanciulla di lei nata, informato un suo famigliare, il mandò a lei, il quale con assai dolente viso le disse: “Madonna, se io non voglio morire, a me convien far quello che il mio signor mi comanda ... La donna, udendo le parole e vedendo il viso del famigliare e delle parole dette ricordandosi, comprese che a costui fosse imposto che egli l'uccidesse: per che prestamente presala della culla e basciatala e benedetola, come che gran noia nel cuor sentisse, senza mutar viso in braccio la pose al famigliare e dissegli: “Te', fa compiutamente quello che il tuo e mio signore t'ha imposto, ma non la lasciar per modo che le bestie e gli uccelli la divorino, salvo se egli nol ti comandasse ... ” Dopo non molti dì Gualtieri, in quella medesima maniera che mandato aveva per la figliuola, mandò per lo figliuolo: e similmente dimostrato d'averlo fatto uccidere, a nutricar nel mandò a Bologna, come la fanciulla aveva mandata; della qual cosa la donna né altro viso né altre parole fece che della fanciulla fatte avesse, di che Gualtieri si maravigliava forte e seco stesso affermava niuna altra femina questo poter fare che ella faceva; e se non fosse che carnalissima de' figliuoli, mentre gli piacea, la vedea, lei avrebbe creduto ciò fare per più non curarsene, dove come savia lei farlo cognobbe ... ” La donna, udendo queste parole, non senza grandissima fatica, oltre alla natura delle femine, ritenne le lagrime e rispose: “Signor mio, io conobbi sempre la mia bassa condizione alla vostra nobilità in alcun modo non convenirsi, e quello che io stata son con voi da Dio e da voi il riconoscea, né mai, come donatolmi, mio il feci o tenni ma sempre l'ebbi come prestatomi; piacevi di rivolerlo, e a me dee piacere e piace di renderlovi: ecco il vostro anello col quale voi mi sposaste, prendetelo ...
La divina commedia (pagina 2)
di Dante Alighieri (estratti)

... Disse: - Beatrice, loda di Dio vera, ché non soccorri quei che t'amò tanto, ch'uscì per te de la volgare schiera? Non odi tu la pieta del suo pianto, non vedi tu la morte che 'l combatte su la fiumana ove 'l mar non ha vanto? - Al mondo non fur mai persone ratte a far lor pro o a fuggir lor danno, com'io, dopo cotai parole fatte, venni qua giù del mio beato scanno, fidandomi del tuo parlare onesto, ch'onora te e quei ch'udito l'hanno" ... Quali fioretti dal notturno gelo chinati e chiusi, poi che 'l sol li 'mbianca, si drizzan tutti aperti in loro stelo, tal mi fec'io di mia virtude stanca, e tanto buono ardire al cor mi corse, ch'i' cominciai come persona franca: "Oh pietosa colei che mi soccorse! e te cortese ch'ubidisti tosto a le vere parole che ti porse! Tu m'hai con disiderio il cor disposto sì al venir con le parole tue, ch'i' son tornato nel primo proposto ... Queste parole di colore oscuro vid'ïo scritte al sommo di una porta; per ch'io: "Maestro, il senso lor m'è duro" ... Ma quell'anime, ch'eran lasse e nude, cangiar colore e dibattero i denti, ratto che 'nteser le parole crude ...
La divina commedia (pagina 18)
di Dante Alighieri (estratti)

... Come 'l bue cicilian che mugghiò prima col pianto di colui, e ciò fu dritto, che l'avea temperato con sua lima, mugghiava con la voce de l'afflitto, sì che, con tutto che fosse di rame, pur el pareva dal dolor trafitto; così, per non aver via né forame dal principio nel foco, in suo linguaggio si convertïan le parole grame ... Ma come Costantin chiese Silvestro d'entro Siratti a guerir de la lebbre, così mi chiese questi per maestro a guerir de la sua superba febbre; domandommi consiglio, e io tacetti perché le sue parole parver ebbre ... XXVIII Chi poria mai pur con parole sciolte dicer del sangue e de le piaghe a pieno ch'i' ora vidi, per narrar più volte? Ogne lingua per certo verria meno per lo nostro sermone e per la mente c'hanno a tanto comprender poco seno ...
Fermo e Lucia (pagina 8)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » Era questa una confessione che la buona Agnese faceva di rado, in caso di somma necessità, e quando si trattava di dar fede alle sue parole ... Agnese superba di averlo dato pigliò i capponi, riunì le loro otto gambe come se facesse un mazzo di fiori, le avvolse e le strinse con uno spago, e consegnò la preda in mano a Fermo, che date e ricevute parole di speranza uscì per una porticella dell'orto, onde non esser veduto dai ragazzi che gli correrebbero dietro gridando: lo sposo, lo sposo ... Chiuse la porta e rincorò Fermo con queste parole: «Figliuolo, ditemi il vostro caso ... Si fece dunque serio, ma in guisa di chi teme per uno che vuol soccorrere: strinse fortemente le labbra facendone uscire un suono inarticolato che accennava il sentimento che espressero più chiaramente le sue prime parole: «Caso serio, figliuolo, caso contemplato ... ] Mentre il dottore leggeva ad alta voce, pronunziando distintamente le parole che risguardavano il caso, per incutere a Fermo quello spavento salutare di cui il dottore aveva bisogno, Fermo compitando lentamente, seguiva coll'occhio la lettura cercando di cavare il costrutto chiaro, e di vedere proprio quelle benedette parole che gli parevano dover essere il suo ajuto ...
Fermo e Lucia (pagina 15)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Era a quei tempi comunissima a tutte le classi di persone l'usanza d'infiorare il discorso di quelle parole delle quali quando si vogliono stampare non si pone che l'iniziale con alcuni puntini, di quelle parole che esprimono o ciò che vi ha di più sozzo o ciò che vi ha di più riverito, di quelle parole le quali quando scappano ad un signorino nella puerizia, fanno fare viso dell'arme alla mamma, e la fanno sclamare: «ohibò! dov'hai tu inteso questo: nella via o dai servitori certamente» (e l'avrà inteso dal signor padre) di quelle parole che non sono sconosciute nelle sale fastose, e che formano la terza parte dei colloquj del popolo, al quale dicono alcuni sapienti che converrebbe abbandonarle; ma questi sapienti non dicono bene, perchè comunque gli uomini sieno classificati, non vi ha alcuna classe d'uomini alla quale convenga ciò che è turpe ... Si proferivano le parole, ma trasformate: ad alcune consonanti radicali n'erano sostituite altre che toglievano il senso ordinario alla parola, e lasciavano soltanto travedere una lontana intenzione, quasi un bisogno di proferirla ... E fare un tentativo presso Don Rodrigo? Ehn! che cosa varranno le parole d'un povero frate su quel diavolo in carne? Eppure non c'è altro da fare ...
Fermo e Lucia (pagina 20)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Gli accennò con sussiego che sedesse, si pose egli pure a sedere, e ruppe il silenzio con queste parole: «In che posso obbedirla, padre?» Questo era il suono delle parole, ma il modo con cui erano proferite voleva dire chiaramente: frate, bada a chi tu parli, e a quello che dirai ... Il Padre fece le viste di non avvedersene, e continuò, con qualche esitazione, perchè le parole ch'egli stava per proferire non esprimevano veramente quello ch'egli sentiva: «Qualche tristi hanno abusato del nome di Vossignoria illustrissima per minacciare un parroco, ed atterrirlo dal fare il debito suo, e sopraffare indegnamente due poveri innocenti ... Vossignoria può con una parola confondere questi ribaldi, disingannare quelli che potessero aver dato fede alle loro parole, e sollevare quelli che ne patiscono ... Con questo pensiero, riprese: «Signor Don Rodrigo: sa il cielo se io ho disegno di spiacerle: ella pure lo sa: non volga in ingiurie quello che mi detta la carità, sì una umile carità: con me ella non potrà venire a parole, io son disposto ad ingojare tutto quello che le piacesse di dirmi: ma per amor del cielo, per quel Dio innanzi a cui dobbiamo tutti comparire (così dicendo il padre aveva preso fra le mani e poneva dinanzi agli occhi di Don Rodrigo il teschietto di legno che era appeso in capo al suo rosario, e che i cappuccini portavano per un ricordo continuo della morte) per quel Dio, non si ostini a volere una misera, una indegna soddisfazione a spese dell'anima sua, e delle lagrime dei poverelli: pensi che Dio gli ha cari come la pupilla dei suoi occhj, e che le loro imprecazioni sono ascoltate lassù: risparmi l'innocenza e la ... Signor Don Rodrigo, le parole ch'io proferisco ora dinanzi a lei sono numerate, un giorno le potrebbero esser fatte scontare ad una ad una da Colui che me le ispira ... » Il Padre Cristoforo vedendo Don Rodrigo alzarsi, come perduta la pazienza, temè che questi rompesse affatto il discorso, e levatosi egli pure col maggior garbo che potè, e con aria quasi supplichevole, dissimulando quello che potevano avere di frizzante le parole che aveva intese, rispose: «Sì la mi preme; ma non più di lei: io veggio in entrambi dei fratelli di redenzione, e delle anime che mi sono più care del mio sangue ...
Fermo e Lucia (pagina 21)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... e il contegno di Don Rodrigo non permettevano di abbandonarsi alla speranza che parevano annunziare le sue parole ... » Don Rodrigo che combattuto tra la rabbia, e il terrore non trovava parole per rispondere, quando sentì che una predizione stava per venirgli addosso, prese la mano tuttavia alzata del padre, e coprendogli la voce gridò: «Levamiti dinanzi, plebeo incappucciato, poltrone temerario ... » Queste parole così chiare acquietarono in un momento il padre Cristoforo ... Le parole di sicurezza ch'egli aveva dette a Don Rodrigo, non erano state un'arte per atterrir l'avversario: esprimevano un sentimento sincero e distinto ... » Il volto del buon frate rispose a queste parole più chiaro che non avrebbe potuto qualunque discorso; il servo rimase, e il padre uscì nel cortile, quindi nella via, e respirò più liberamente quando si vide fuori di quella caverna ...
Fermo e Lucia (pagina 24)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «Ma che parole ha dette quel tizzone d'inferno?» «Io le ho intese, Fermo, e non te le saprei ripetere ... Dimmi, se tu dopo un lungo giro uscissi da un sentiero intricato, pieno di oscurità e di spini, sapresti tu descrivere la via che hai percorsa? noverare i tuoi passi, segnare le giravolte e gl'inciampi? Povero Fermo! Le parole della iniquità potente sono come il lampo che abbaglia e fa terrore, e non lascia vestigio ... La faccia e l'atteggiamento di Fermo non lasciava dubbio sul senso di queste parole ... «Ebbene Fermo» disse Lucia, come costretta, ed in modo che il Padre non intendesse tutto il senso delle sue parole: «fate quel che vi dice quest'uomo del Signore, ed io vi prometto che io farò tutto quello che si potrà, tutto quello che vorrete perch'io possa esser vostra moglie ...
Fermo e Lucia (pagina 35)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » E sulle ultime parole accennava alle donne che accompagnassero con atti e con inchini la sua supplicazione; la povera Agnese dopo d'aver fatto al padre un cenno del volto che voleva dire: – so quel che va fatto – raddoppiava gl'inchini, rannicchiandosi, e risorgendo come se una molla interna la facesse muovere, e Lucia s'inchinò pure, da inesperta, ma con una certa grazia che la bellezza, la giovinezza, e la purità dell'animo danno a tutti i movimenti ... » Queste parole furono accompagnate da un sorriso che ad altri avrebbe potuto parere di compiacenza, ad altri di scherno ... » Agnese voleva aprir bocca, ma la signora con tuono ancor più brusco riprese: «Zitto, zitto; le vostre parole non servono a nulla ... » A queste parole, la Signora, si pose a sedere tutta turbata, ed ognuno si sarebbe avveduto che un pensiero che i discorsi di Agnese avevan fatto nascere, dominava allora la sua mente, e che gli affari di Lucia non erano che un oggetto di considerazione secondaria ...
Fermo e Lucia (pagina 81)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » Le parole del Cardinale potevano esser belle, ma in questo caso erano veramente perdute ... Ho bisogno di sentir quelle parole che voi solo potete dirmi ... A più d'uno dei riguardanti sovvenne allora di quelle parole d'Isaia: ‘Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme; il leone participerà alla profenda del bue9’ ... In quel tempo in cui la carestia era l'idea la più famigliare, e l'affare il più importante, si diffuse egli con eloquenza cordiale a parlare di pazienza e di liberalità; a far sentire ai poverelli il bene che potevano cavare dai patimenti irrimediabili, agli agiati il bene che potevano farsi col rimediare a quei patimenti che avessero potuto: e le parole dell'uomo di Dio, produssero ivi come da per tutto il doppio effetto ch'egli cercava; perchè quelle parole erano rese ancor più potenti dal soccorso e dall'esempio ...
Fermo e Lucia (pagina 96)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » Il Cardinale cessò di parlare, ma nel suo volto composto al silenzio si dipingevano ancora i sentimenti che avevano mosse le sue parole, e che le sue parole avevano accresciuti: l'ira senza peccato, la commiserazione, un riflesso di terrore sopra se stesso al ricordo di quei doveri, che gli erano comuni con quello ch'egli riprendeva dell'averli sconosciuti ... Ma dalle dalle, la pioggia continua di quelle parole dopo d'avere sdrucciolato su quella terra arida, l'aveva pure penetrata: erano conseguenze impensate, applicazioni nuove, ma d'una dottrina antica pur nella mente di Don Abbondio; il quale cominciò davvero a comprendere quanto la sua condotta fosse stata diversa da quella legge, ch'egli stesso aveva sempre predicata ... Il Cardinale s'accorse dell'effetto delle sue parole; ne sentì consolazione e pietà, in un punto, e riprese: «Queste però, signor curato, non debbono essere le ultime nostre parole su questo affare ... » Federigo fece ancora pausa a queste parole: Don Abbondio non ruppe il silenzio, ma il Cardinale vide ch'egli gli assentiva con l'animo, e continuò: «Il male avvenuto è irrevocabile; ma non irreparabile; speriamo ... se le mie parole possono giovargli ... Dio buono son tanto sospette le parole in bocca nostra! Pure io spero in Dio ...
Fermo e Lucia (pagina 110)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Ripetevano e spargevano le parole del gran cancelliere, vi aggiungevano i commenti e le interpretazioni che erano più accomodate alle idee ed alle passioni della moltitudine, gridavano quelle parole che potevano diventare un grido universale, e comandare le azioni: lodavano, e dirigevano quegli che erano già inclinati alla moderazione, ammonivano con dolcezza gli ostinati, o gli svergognavano anche minacciosamente dove gli ostinati erano in minor numero, e la forza e il favore erano per la moderazione ... «Giustizia», e «Ferrer!» erano le due parole che più risuonavano tra il clamore vario e indisciplinato ... Ferrer andava sempre ripetendo le stesse frasi, talvolta dicendo le parole che soddisfacessero alle grida che sentiva più distintamente ... Ferrer appoggiato a due benevoli pose piede sul predellino, e quivi fermatosi un momento, e dato uno sguardo a destra e a sinistra, come da una bigoncia, salutò la moltitudine, indi posta la destra al petto gridò: «Avrete pane quanto ne vorrete: lo prometto io: vengo a far giustizia, vengo a prenderlo prigione:» e a queste ultime parole, stese la destra in atto severo verso la porta di quella casa, come accennando che veniva a portarle un rigoroso giudizio, e pose piede in terra fra le acclamazioni che ...
Fermo e Lucia (pagina 137)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... Sostanza semplice il contagio non è; e si prova in due parole: non è sostanza aerea; perchè se fosse, volerebbe tosto alla sua sfera, e non potrebbe rimanersi a danneggiare i corpi; non è acquea, perchè bagnerebbe; non è ignea, perchè brucierebbe; non è terrea, perchè sarebbe visibile ... Ah! ah! un accidente trasportato: due parole che cozzano, che ripugnano, che stanno insieme come Aristotele e scimunito; due parole da fare sgangherar dalle risa le panche delle scuole, da fare scontorcere la filosofia, la quale tiene, insegna, pone per fondamento che gli accidenti non possono mai mai passare da un soggetto all'altro ... Ed ecco che due anni fa comparve quella gran cometa causata dalla congiunzione di Saturno e di Giove, apparet cometa magnus in cardine dextro, la quale indicava chiaramente che l'anno susseguente, che è poi l'anno passato, doveva regnare una terribile carestia, come si è trovata la spiegazione in quest'anno, con quelle parole tanto chiare e tanto terribili: Fames in Italia morsque vigebit ubique ... Non basta parlare, a proposito e a sproposito, di vibici, di esantemi, di antraci, di buboni violacei, di foruncoli nigricanti: tutte cose belle e buone, tutte parole rispettabili: ma che non fanno niente alla questione ...
Fermo e Lucia (pagina 156)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » Fermo, in poco più parole che noi non ve ne impieghiamo, proseguì a narrare come Lucia fu condotta al castello del Conte del Sagrato, come mirabilmente da questo renduta alla madre, come collocata poi in casa di Don Ferrante ... » cominciò per rispondere il giovane; e non seppe dir più: perchè sentiva egli bene una grande importanza in quei suoi pensieri; erano per lui un affare molto serio; ma era impacciato a trovar le parole convenienti per esprimere una tale idea ad un vecchio capuccino, che era venuto quivi a vivere, a morire, nel ribrezzo, e nelle fatiche per servire a sconosciuti ... L'interrogazione mista quasi di rimprovero che gli era uscita, non veniva dal fondo della sua mente: erano di quelle parole volgari, che precedono la riflessione, e delle quali anche gli uomini avvezzi a riflettere contraggono l'uso dalla conversazione comune ... Cercala ivi; Dio ti conduca: e che che avvenga delle tue ricerche, prima d'uscire da questo recinto, vieni ancor qui a darmene conto: anch'io vorrei saper s'ella vive!» Il padre Cristoforo proferì queste parole con una commozione compressa, e presa la mano di Fermo, che aveva finito di ristorarsi, e s'alzava, lo condusse su la porta della capanna, e gli segnò più distintamente il lato dove doveva fare le sue ricerche ...
Fermo e Lucia (pagina 160)
di Alessandro Manzoni (estratti)

... » «L'ho creduto,» disse Lucia troncando in fretta le parole appassionate di Fermo, «l'ho creduto, perchè sarebbe stato meglio ... » Lucia aveva sempre tenuti gli occhi bassi; ma proferendo non senza fatica queste parole, chinò anche la testa, e la tenne appoggiata sul petto, come per riposarsi d'un grande sforzo ... «È meglio!» disse Fermo, stordito e contristato di quel mistero, e guardando fiso nel volto di Lucia per trovarvi la spiegazione di quelle tronche ed oscure parole ... ? dite; sareste la stessa per me?» «Uomo senza cuore!» rispose Lucia, contenendo le lagrime, «quando mi avreste fatte dire delle parole inutili, delle parole che mi farebbero male, delle parole che sarebbe forse peccati, sareste voi contento? Partite, scordatevi di me: non eravamo destinati; ci rivedremo lassù ... » Dopo queste parole, le lagrime soverchiarono, e fra i singhiozzi ella continuò: «dite a mia madre ch'io son guarita, che ho trovata questa buona amica che pensa a me; ditele che spero ch'ella sarà preservata da questi guai, che Dio provvederà a tutto, e che ci rivedremo ... Egli partì, senza far altre parole, come un uomo che pensa di tornar ben tosto, e s'avviò alla capanna del buon frate ...
Il benefattore (pagina 11)
di Luigi Capuana (estratti)

... Era così bello e così assurdo! E, chiusi gli occhi e quasi trattenendo il respiro, rivedeva quell'angolo—di giardino?… di parco?… di foresta? non sapeva precisarlo—pieno di ombra, solitario, con quei riflessi azzurri delle acque—di un fiume? di un lago? del mare?—che s'intravedevano laggiù, fra i tronchi e i rami degli alberi, sotto la luce diffusa dei raggi solari, che però stentavano a infiltrarsi tra il fitto fogliame là dov'egli sedeva assieme con la signora Arici, tenendosi per mano, scambiando poche parole, in dolce intimità che lo stupiva anche nel sogno… Si erano incontrati parecchie volte in riunioni familiari presso amici comuni; avevano ragionato di musica, di pittura, di poesia, di romanzi, di cose frivole, di pettegolezzi, di piccole malignità, fin di politica; ella, sempre contegnosa, quasi severa anche quando sorrideva delle eccessive opinioni di lui; egli, rispettoso e indifferente davanti a quella bellezza veramente straordinaria che faceva girare il cervello a molti, e che a lui ispirava soltanto un senso di ammirazione artistica e nient'altro, quale egli avrebbe potuto sentirlo per un capolavoro di statuaria o di pittura; convinto com'era della incrollabile virtù di quella donna, e sdegnoso, per natura e per proposito, dei lunghi assedii che esauriscono le forze dell'assediata e dell'assediante, e non sempre sono seguiti dalla resa ... Per ciò egli si stupiva, anche nel sogno, di vedersi in quel posto, tenendosi per mano, scambiando poche parole in dolce intimità con la bellissima signora Arici… Poi, senza avvedersi del cambiamento di scena, a un gesto di invito di lei, si erano trovati in una camera stranamente mobiliata… In casa di essa e di lui?… Ella gli resisteva appena, per vezzo, con negli occhi neri e grandi (invece la signora Arici li aveva limpidamente azzurri, ma egli nel sogno non si meravigliava di questa circostanza, dubitava di non aver osservato bene) con negli occhi neri e grandi una intensa ansietà di dedizione; poi, sciolte le nere trecce copiosissime e lunghe (la signora Arici in realtà era bionda), stringendosi al petto la testa di lui, gliel'aveva coperta ed avvolta con esse ... Sin dalle prime esitanti parole da lui dette alla bellissima signora, egli aveva capito, dal contegno di lei, di non esserle indifferente… Anzi! Anzi! E questo lo aveva molto incoraggiato ad insistere ... Ti ho amato sempre, tanto! Ma sembrava che le parole le uscissero di bocca in modo meccanico, ch'ella le ripetesse come cosa appresa a memoria, senza che il cuore e l'anima vi prendessero parte ...
Il benefattore (pagina 12)
di Luigi Capuana (estratti)

... Si sentiva avvilito da quel che giudicava disprezzo di donna estremamente corrotta! Non sapeva chi lo trattenesse dal mostrarle con parole e con atti, in che conto ormai la teneva ... — Ezio la guardò, colpito dal rimpianto che le era tremato nella voce pronunziando quelle parole ... —Ti sei dunque fatto giuoco di me! E perchè mai? Perchè? Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare? Ella affondava il viso tra le mani, per non udire, immobile, fulminata… E, come dicesi che avvenga alle persone prossime a morire di morte violenta, vedeva passarsi davanti agli occhi, in un lampo, tutto quel che aveva sofferto per lui: e le segrete angosce, e le lotte, e i tormenti dei rimorsi, prima di decidersi al tremendo sacrifizio della sua vita immacolata, della sua reputazione forse e della sua pace; e le raggianti fantasie di amore e di felicità con le quali si era confortata all'immolazione di tutta sè stessa ai piedi di lui! Oh! Ella l'amava tanto, che non avea saputo trovare parole per esprimerglielo, istupidita dalla gioia di darsi incondizionatamente, anima e corpo; resa quasi inerte e ghiaccia dall'estremo accesso della sua stessa passione… Ed egli non lo aveva capito! E poteva rinfacciarle:—Così tu ami? Così?—E buttarle in viso la infame accusa:—Che indegna commedia sei qui venuta a rappresentare?… Ella non udiva più quel che Ezio continuava a dire contro di lei con voce soffocata, scotendole violentemente un braccio ... Le notizie di quella misteriosa malattia lo agitavano, lo spingevano a ripensare tutti i particolari della scena di quel giorno; e di mano in mano che gli sembrava di vedersi schiarire davanti agli occhi l'intimo significato degli atti e delle parole di lei, un sordo rimorso lo assaliva, una profonda angoscia lo tormentava ...
Il ponte del Paradiso (pagina 41)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

... Si amano tanto! — Quelle parole, con tanta calma proferite, giunsero aspre al cuore di Livia, acute, cocenti, come un ferro arroventato ...  — A quelle strane parole Raimondo diede un balzo sulla poltrona ov'era andato a sedersi, presso il letto di sua moglie, fin dal principio del loro colloquio mattutino ... Aperse la prima; gittò un'occhiata sui primi versi dello scritto, e mise un grido; aperse la seconda, lesse ancora poche parole, e il grido di doloroso stupore si mutò in urlo di belva ferita ... Così trangugiato sino alla feccia il suo calice di amarezze, stringendo i fogli maledetti nel pugno, tremando tutto di vergogna e di collera, balbettando parole sconnesse, si volse e andò minaccioso verso il letto ... Le parole gli gorgogliavano nella strozza; ed anche i pensieri si agitavano confusi nel suo cervello ...
Il ponte del Paradiso (pagina 44)
di Anton Giulio Barrili (estratti)

...  — Quelle parole la scossero ... Tutto ciò si accordava con le parole di Filippo ...  — E cadde, così dicendo, sul divano dello studio, ove si tenne rannicchiata, colle palme raccolte intorno agli occhi, non osando levarli a guardare l'effetto che le sue parole producevano in lui ... — Non farò ciò; — diss'egli, più col gesto che con parole formate ...  — Ella non aveva più parole, nè volontà per opporsi; obbediva alla esortazione di Filippo ...
Intrichi d'amore (pagina 12)
di Torquato Tasso (estratti)

... Ma bestiale ca songo io, d'annare accosì reserbato co le donne, le quale no' sanno resistere alli fatti, se bene resisteno alle parole ... Doveva benire subbeto alli fatti e lasciare lo circueto di tante parole ... Non accade a dirvi quel sfortunato che v'ama senza speranza di potere arrivare al desiderio suo: basta a sapere che Camillo è un tristo figliuolo, amando Lavinia contra la volontà vostra, e dandovi buone parole si consuma di robba e di vita a spendere e spandere a ruffiani e messaggeri ... Chi averebbe mai pensato che sotto le dolci parole di Camillo si nascondesse il veleno? Ah, ingrato! Ah, traditore, falso, perverso, iniquo! MAGAGNA Mi dispiace, padrona mia, di cotesta còlera che vi pigliate ...
L'amore che torna (pagina 56)
di Guido da Verona (estratti)

... Cercai di abbracciarla, mi respinse; le dissi parole tenere, le ricordai molte memorie nostre, sentii nel cuore un desiderio di lacrime anch'io ... La sua voce sonò così ferma, le sue parole furon tanto inattese, che non seppi trovare alcuna risposta e solo profferii smarritamente il suo nome ... Queste parole si dicono spesso tra amanti per rendere più dolce la continuazione dell'amore; si dicono anche per misurare la sensibilità della persona amata, ed anche per rammentarsi a vicenda che nell'amore tutto è caduco, e può dissolversi, e deve morire ... Non vorrai convenirne, anzi ti parrà necessario spendere molte parole inutili ... Io, che da lungo tempo vedevo sopraggiungere la necessità di un simile colloquio, mi sentii ferito, quando le sue parole, con tanta fermezza, ne affrontarono l'argomento ... — Parole, parole! — feci amaramente ... — Anche tu lo sai, Germano? — E come non lo saprei, se ti amo, se ti ho amata sempre con tanto dolore! — Un'altra pausa interruppe le nostre parole; lunghe torme di visioni attraversarono la memoria evocatrice ...
L'arte di prender marito (pagina 12)
di Paolo Mantegazza (estratti)

... Ecco ciò che mi ha insegnato la mia lunga esperienza: L'avaro o il candidato all'avarizia, anche nella più semplice e fredda conversazione, sottolinea sempre tutte le parole e tutti i numeri, che si riferiscono al denaro, ai capitali, alla ricchezza in genere e sotto tutte le sue forme svariate ... Per lui la moneta, gli scudi, le rendite, l'oro, l'argento, il capitale, i frutti, son parole sacre, ch'egli pronunzia con una emozione inconscia forse, ma che si tradisce all'accento ... Quanta psicologia celata, misteriosa e potente sta nascosta nell'accento, che diamo alle parole! Quante volte io ho scoperto un amore celato nelle più profonde pieghe dell'anima, al solo sentire pronunziare da un labbro il nome di un uomo o di una donna! Il discorso camminava piano, sereno, senz'urto e senza scosse; ma la voce che doveva tradurre quel nome si abbassava a un tratto di una o due note o si faceva leggermente tremula o tutto al contrario, si innalzava saltellando disinvolta, come se volesse nascondere la trepidaziane, con cui il cuore accompagnava quella cara parola ... La nostra società corrotta, ma ipocrita; libertina nelle opere ma puritana a parole; impone alla fanciulla l'ignoranza più completa, e l'ideale di una giovinetta che va a sposa, e che è forse donna da tre o quattro anni, è quello di non sapere come nascono gli uomini e come si fanno ...
La strega ovvero degli inganni de' demoni (pagina 7)
di Giovan Francesco Pico Della Mirandola (estratti)

... Affermò dipoi questo medesimo ancora quel Platonico che imitò Luciano, dicendo essere andato in Tessaglia, dove che innanzi che lassasse la prima forma finse averne presa un'altra, tolto (s'io mi ricordo bene delle sue parole) un poco più unto che non dovea, e fatto molte altre cose ... Delle quali fa menzione, tal che dimostra d'avere voluto seguitare Luciano nelle parole ed in ogni cosa, avendo egli fatto menzione del mormore di Tessaglia, dell'olio magico che trasforma, e del rimedio delle rose che rende la prima forma ... Correvano velocissimamente infuriate con serpi ravvolti attorno a bastoni, chiamati poi Tirsi, dicendo certe parole magiche e furno aute in tanto grandissima venerazione, che Olimpiade, madre del grande Alessandro, magno imperadore, volse sacrificare con le loro medesime cerimonie; onde quelle cose che paiono bugie, credo che sia più ragionevole che le favole abbino avuto origine e principio e augumento da questi prodigi de' demonj (non senza qualche poco di adombramento di vero mescolatovi insieme di molte vanità) piuttosto che da' sogni (come dicea Sinesio); perciocchè a colui che gli fusse parso di vedere qualche cosa maravigliosa in sogno, non sarebbe corso così tosto a divolgarla, come se l'avesse vista fuora non dormendo ... Sì bene, perchè pure ora mi sovvengono quelle parole: Laura, Lammia, Incubo, favole antiche; e quel verso: A culle di fanciulli, strega nota, Scelleranza del sesso feminile ...
La trovatella di Milano (pagina 8)
di Carolina Invernizio (estratti)

... Queste parole furono la scintilla che diede il fuoco alla mina ... A queste parole, la bella guantaia sentì stringersi il cuore dall'angoscia, dal rimorso; una nebbia le calò sugli occhi e non avendo la forza di rispondere, diè un gemito e cadde svenuta fra le braccia della popolana ... L'espressione sinistra con cui furono pronunziate queste parole, spaventarono la popolana ... Ella sostenne coraggiosamente quegli sguardi: c'era in lei qualche cosa che si ribellava contro la brutalità di quelle parole ...
La vita comincia domani (pagina 12)
di Guido da Verona (estratti)

... Ma quali parole potevan distruggere il valore delle osservazioni accumulate giorno per giorno dall'istinto che non falla, e sotto la vigilanza di una indagine involontaria? Ella diceva di no con la bocca, ma era invece visibilmente più che la sua amante: un oggetto suo, una sua possessione irredimibile, una vita congiunta con la sua vita, un sangue frammisto nel suo medesimo cuore ... Parole! tutto questo non è che un telaio fragile di parole! Vivere! questa è la sola verità; con tutte le sue rapine indispensabili, con tutte le sue crudeltà fatali ... Quasi non ricordava più le parole acerrime dette fra loro; o per lo meno tutto questo gli pareva già lontano, in un tempo quasi remoto, come al di là da un lungo svenimento, e solo a sbalzi, nel turbinìo del suo cervello, nella vuota concavità de' suoi timpani, ricominciavano a stormir sonagliere, ma più fievoli, come se andassero per una strada più lontana, e campanelli a ronzare, ma più confusi, come se infuriassero in alto, lassù, per camere più distanti ...
La vita comincia domani (pagina 15)
di Guido da Verona (estratti)

... Poi fece una pausa ed accrebbe la lentezza delle sue parole ... Ismemorata, come se non potesse bene afferrare il senso di quelle sue parole, ma tuttavia ne rabbrividisse: — La disperazione? ... Così ella pareva dirgli con quelle parole semplici, ed egli se ne rese ben conto ... A sè stesso, più che a lei, mormorò due parole rapide, vicino alla sua bocca: — «Non ancora» ...
La vita comincia domani (pagina 24)
di Guido da Verona (estratti)

... È inutile tradurre in parole oziose quello che l'anima di due uomini risoluti non può nè tollerare nè mutare ... — Vorrei essere ad un altro tempo della mia vita per accettare le tue parole come una bella sfida ... senza esitare, senza riflettere, la darei! — Allora perchè nasconderti fra queste parole? Smàscherati! Dà un nome a tutto questo: il suo vero nome! — No, no! — rispose Andrea con forza; — parliamo di noi, solo di noi ... Queste parole parvero gravi, come l'affermazione d'un reo che dicesse al suo giudice: — «Sì, ho ucciso ... » E Giorgio, sopraffatto, come se al di là da quelle parole non vi fosse che l'immenso nulla, chinò la fronte in silenzio ... Io vi ho perdonati; non con la bocca, non con le parole che tu alteramente mi rifiutavi or ora, ma col mio spirito, con la mia fede, con tutta quella estrema vita che si àgita in me ... Dopo aver velocemente riflettuto, Andrea esclamò: — Le tue parole sono troppo grandi per un uomo: io non le credo ... — Le parole sono grandi forse, non la verità che nascondono, — gli rispose con lentezza il suo fratello d'una volta ...
La vita comincia domani (pagina 25)
di Guido da Verona (estratti)

... io no! — e tutto questo, lo riconosci ora? è meno grande che non sembrassero le mie parole ... Ma, con un atto brusco, Andrea respinse quelle sue parole: — No: tutto questo non è vero! Tu vuoi «sapere», solamente «sapere»! Ti fai debole per fasciare la mia forza ... Comprendi la forza che racchiude questa parola: «potere»? — Le parole son parole ... Ora sorrideva d'un sorriso distante; v'era nelle sue disperate parole una tranquillità già divisa dal mondo ... — Lo credi? — Lo so! Nella pausa che si colmò con l'eco di queste parole, ambedue sentirono il lor cuore accelerarsi fino allo schianto ...
La vita comincia domani (pagina 44)
di Guido da Verona (estratti)

... Paolo Giordano, e gli mormorò alcune parole a bassa voce ... Le tue parole sono queste: — «Non piangete ... «Sì, Giorgio: io che ti conobbi meglio di chicchessia, mi rammento che pronunziavi queste parole poche ore prima di addormentarti ... Era un profeta, non perchè avesse donato ancora una volta la inconoscibile verità, ma perchè predicava la scienza come la sola religione degna del tempo futuro, come quella che, svincolato il pensiero da ogni teosofia, da ogni metafisica imbastita su ipotesi arbitrarie o su telai di parole ingannevoli, guiderebbe ogni spirito ai limiti della conoscenza ed al sereno amore della vita ...
La vita comincia domani (pagina 75)
di Guido da Verona (estratti)

... Con una lettera concisa e ferma rassegnò al Ministero le dimissioni dalla sua cattedra universitaria; nello stesso tempo, radunata in una sala dell'Istituto l'assemblea dei medici, con brevi parole comunicò loro di aver donata la sua Clinica al Comune e di trapassarne in quel giorno stesso la direzione al suo collega più anziano, l'illustre professor Damiato ... Tra quel silenzio, la sua voce scandiva le parole vibratamente, quasi volesse inciderle a duri colpi nella memoria dei compagni e dei discepoli ... » Abbassò gli occhi d'improvviso luccicanti, e tacque, mentre le sue parole vibravano ancora nell'alto silenzio della sala ... e in verità, — poichè tutti, ad un momento dato, sopra l'invidia e l'ira sentono il potere dell'uomo più forte — in verità essere stato il lor maestro, il lor compagno, il lor fratello di pazienza e di fatica, — tutti, e perfino lo stesso rivale, ch'egli debellava con quell'atto di generosità, tutti, come obbedendo all'impulso di un solo cuore, gli si fecero intorno, tumultuosi, e con atti e con parole rifiutavano ch'egli si partisse da loro ... A chi ubbidiremmo noi dunque il giorno che non ci foste più?» Egli ascoltò a fronte china quel tumulto di parole, abbandonò le sue mani a coloro che parlando le stringevano — ma, invece di rispondere, guardava interiormente in sè stesso, provava più che mai la tentazione di sopraffare quel tumulto con un grido, e rispondere: «Ma non sapete, non sapete, o pazzi, che l'ho veramente ucciso? Io, che mi chiamo Andrea Ferento, con le mie proprie mani, l'ho veramente ucciso!» La tentazione era così forte che già gli pareva d'aver gridato, nel suo silenzio interiore; e levò gli occhi smarritamente ...
La vita comincia domani (pagina 76)
di Guido da Verona (estratti)

... cos'è accaduto ancora? Che hai? Il respiro delle sue parole gli tormentava il collo ... Egli le aveva comunicata quella decisione con parole semplici: — «Era stanco, si era fatto troppo rumore intorno al suo nome; già da lungo tempo aveva desiderato di ritirarsi a vivere per lei sola e con lei sola, fors'anche lontano di lì, ricominciando la vita ... » Ella credette, o finse di credere, a tutte quelle parole; ma nell'intimo della sua bontà femminile pensò che bisognava medicargli a poco a poco il cuore ferito ... Ma egli frattanto non guariva, ed anzi ogni giorno la sua fatica interiore diventava più manifesta; le pareva talvolta di sorprendere, nelle sue parole, ne' suoi gesti, un'ambiguità indefinibile ...
Le sottilissime astuzie di Bertoldo (pagina 8)
di Giulio Cesare Croce (estratti)

... A queste parole Bertoldo, scostatosi alquanto dal Re e ritiratosi nella corte, si calò le brache, mostrando di voler fare un suo servigio corporale; laonde, veduto il Re tal atto, gridando, disse: RE Che cosa vuoi tu fare manigoldo? BERTOLDO Non dici tu ch'io mi serva della tua corte in ogni mia occorrenza? RE Sì, ho detto; ma che atto è questo? BERTOLDO Io me ne voglio servire adunque a scaricare il peso della natura, il quale tanto m'aggrava ch'io non posso più tenerlo ... Il Re, letta la lettera, prestando fede alle parole della Regina, volto a Bertoldo, disse: RE La Regina di nuovo mi t'ha mandato a domandare e dice ch'essendo alquanto indisposta vorrebbe che tu l'andasti un poco a trattenere e fargli passar l'umore con le tue piacevolezze ... RE Non odi tu le buone parole ch'ella ti manda a dire? BERTOLDO Buone parole e tristi fatti ingannano i savi e i matti ...
Orfeo
di Angelo Poliziano (estratti)

... Aristeo: Mopso, tu parli queste cose a' morti: sì che non spender meco tal parole, acciò che 'l vento via non se le porti ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ... Udite, selve, mie dolce parole, poi che la nympha mia udir non vuole ...
Piccolo mondo moderno (pagina 17)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... È così: non mi conosce, non sa conoscermi, crede che fuori della Sua religione tutto sia impuro, tutto sia falso, tutto sia da fuggire, da odiare!" "Lei sa che non sono libero?" Nel proferire sottovoce queste parole Piero si fermò ... Le parole aggressive di Jeanne sullo spirito del cattolicismo non lo avevano ferito; l'incontro curioso delle parole spensierate di Dessalle con i sentimenti suoi di poc'anzi non lo aveva scosso ... Appena pronunciate, quasi automaticamente, le parole "je crois que non" come colui che nudo saggia col piede una fresca corrente ed esita, ma se si sente sdrucciolare dal margine tutto di slancio le si abbandona, egli si era abbandonato al sentimento che non gli pareva più tentazione ma offerta di un Dio più vero e grande e buono del Dio appresogli da' suoi maestri ...
Piccolo mondo moderno (pagina 31)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Nemmanco poteva, però, chiuder gli orecchi alla voce grave e dolce che gli riconduceva le memorie della solitudine pastorale intorno alla villa silenziosa, dello stanzino, del colloquio sul canapè rosso, delle parole sante, delle sante labbra posateglisi un momento sui capelli ... Quando il celebrante incominciò la lettura del Vangelo, Piero, avvinto al suono e non al senso delle parole, sentì un mutamento del suono ... Nel dir le parole di Gesù, il celebrante si congiungeva in ispirito a Gesù con amore e tremore ... Uscirono di chiesa in un gruppo, la Scremin tutta sorridente e pacifica, Maironi accigliato, la vivace signora Soldini pronta nel viso a parole che già le sfuggivano dagli occhi, il Commendatore modesto e mansueto ...
Piccolo mondo moderno (pagina 42)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Non pensava che lui, non sentiva che lui e se nei primi tempi la tormentava inesprimibilmente il sospetto di non essere amata che a parole o come un fantasma, un'idea impersonale dell'amore, o come un vaso chiuso di piacere, adesso le pareva persino, qualche volta, che le sarebbe bastato di amare, di amare, di amare, le pareva di poter rinunciare a essere amata ... Giunse a pregarlo, con parole di tenerezza e di riverenza per le memorie a lui sacre ... Jeanne, soddisfatta di averle detto due parole con bontà, si avvicinò, in attesa che i panieri fossero pieni di fiori, verso il gran leccio del bosco, che le faceva invito laggiù in capo al viale caldo nell'ombra dorata delle thuye, nel riflesso dei muri sfolgorati in alto dal sole scendente ... Giunta nel bosco fresco e scuro, pendente alla valle del Silenzio, dove le pareva che l'erbe e le frondi basse le mormorassero "sola?" si levò dal seno la lettera di Piero, incominciò a rileggerne, tremandole le mani, l'ultima pagina e subito, come volendo sfuggire a qualche amaro di quella chiusa, risalì alla data — Oria — vi fermò lungamente gli occhi, ridiscese alle parole prime: "Vedi dove sono, perdonami di non averti scritto che ci venivo, è stata una cosa inesplicabile ... L'altra notte, a Brescia, mi sono svegliato di soprassalto con quest'idea, con la memoria viva delle parole tue quando mi esortavi al viaggio di Valsolda, forse le avevo riudite in un sogno che non ricordo, con la trepidazione, quasi, di subire un impulso del soprannaturale ...
Piccolo mondo moderno (pagina 52)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Ah che cosa, Jeanne, che parole, che cenere casta e santa! Che unione è stata quella di mio padre e di mia madre, quanto era dolce questo mio pensiero e quanto era amaro! Mi son sentito come soffocare, prender via dal mondo dei vivi, portar là dentro fra quelle ombre di un mondo passato ... L'altra era un foglietto aperto, con questa intestazione di pugno della povera mamma: "Parole scritte da lui per mia preghiera, un giorno felice ... Mio padre si sentiva meglio, speranze fallaci rinascevano in lui e intorno a lui; le sue parole sono soavissime e vi ho parte anch'io che stavo per nascere ... Jeanne disse queste ultime parole quasi timidamente ...
Piccolo mondo moderno (pagina 55)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... Le prime parole che disse, con l'aria di annunciare una novità interessante e di metterci anche della fretta, furono: "El papà ga pianto tanto, dopo, poro omo ... Se ne andò silenziosa, seguita rispettosamente da lui fino alla soglia del suo appartamento, dove lo congedò con queste asciutte parole senza voltarsi: "Mi no ghe digo gnente, sètu ... In Duomo l'incontro con don Giuseppe gli era stato sgradevole; adesso la vista dei suoi caratteri lo turbava di un turbamento che non era senza mistura di un desiderio e di una particolare commozione, perchè sempre don Giuseppe gli aveva ricondotto le immagini dei suoi genitori e ora gliele riconduceva tanto più note e vive e parlanti all'anima sua parole di amore imperioso ... Pensi anzi tutto le confessioni dolorose che in un'ora di travagliata coscienza Ella venne a portarmi nella mia solitudine con tale generoso abbandono, con tale generoso impeto che in quel momento io mi sentii umiliato davanti a Dio di accettare da Lei parole riverenti ... Pensi quanto Ella è pur troppo sola nel suo dolore immenso nè dubiti che labbra crudeli non Le sussurrino continuamente crudeli parole, non Le parlino di amare offese alla sua diletta infelice ...
Piccolo mondo moderno (pagina 66)
di Antonio Fogazzaro (estratti)

... In ogni volto è una compostezza grave, nulla si domanda più ai medici, essi pure hanno in viso il rispetto del mistero; don Giuseppe legge, presso al letto, parole sante, non si ode altra voce, neppure si osa piangere ... Di fronte alla morente, all'arcano che si compie su quel letto, alla solennità delle sante parole, solo grandeggia la madre ... Ha compreso dolcissime parole di letizia che don Giuseppe, subito dopo il sacramento, le ha dette all'orecchio; ha sorriso, ha cercato Piero con lo sguardo, lo ha visto ritto là, le povere labbra si agitarono a più riprese per parlare, non lo poterono; gli occhi allora dissero tutto, la gioia, la tenerezza, persino un umile ossequio; si alzarono al cielo; ridiscesero; ancora le povere labbra si mossero invano ... Tempo addietro, quando era venuto dal manicomio quel s'ofro pieno di angoscia e di speranza, la marchesa aveva segretamente incaricato don Giuseppe di far incidere in una medaglia d'oro parole appropriate a un dono che l'Elisa risanata ne farebbe, in memoria del beneficio divino, al marito ... Sopra una faccia della medaglia si leggevano, in giro, le parole di Cristo: VENITE AD ME OMNES QUI LABORATIS ET ONERATI ESTIS ET EGO REFICIAM VOS ... Piero prese la medaglia e, leggendovi le parole di Cristo, mise una esclamazione, come ...
Rinaldo (pagina 23)
di Torquato Tasso (estratti)

... 24 Volgeasi omai, di mille fregi adorno, tacito e muto il cielo, e, tolto il sole, col tôrci il volto suo, n'aveva il giorno, quando sentiro un suon qual di parole, qual d'uom a cui vien fatto oltraggio e scorno, che di ciò con le strida alto si duole ... — Per parole parole al Saracino già non rendette il gran figliol d'Amone, ma nel petto, dov'ha l'anima albergo, cacciògli il ferro e fello uscir da tergo ... 35 Già di tutto il villan barbaro stuolo solo un vivo ne' legni era rimaso, e verso lui se 'n gia Rinaldo a volo, per mandar la sua vita anco a l'occaso; ma lo sottrasse a quell'estremo duolo improviso consiglio, anzi pur caso, ch'impetrò breve spazio a la sua morte con atti umili e con parole accorte ... — 41 Si volge poi con più serena faccia dove le dame e i cavalier si stanno, e dal lor petto ancor dubbioso scaccia con cortesi parole il grave affanno ...
Romanzo d'una signorina per bene (pagina 15)
di Anna Vertua Gentile (estratti)

... Certe parole che l'aria le portò nette e precise, la colpirono, svegliarono la sua curiosità, acuirono la sua attenzione ... «E quella povera signora Marta? «Mah!… vivrà della sua pensione di vedova! «E Lucia! Nè l'uno nè l'altra si erano accorti, che Lucia la quale si era alzata alle prime parole del dialogo, stava loro dietro le spalle ... Quel giorno aveva ricevuto due lettere; una della sorella del povero Cecchino, che le annunciava la sua vestizione con parole di commovente riconoscenza; l'altra di Lena, la quale le rispondeva piangendo con lei e confortandola nello stesso tempo a sopportare con dignitosa forza la sventura, a nobilmente rassegnarsi al volere di Dio ... «Se al papà mancherà il pane, io lo potrò soccorrere!—pensò ricordando le parole della lettera ...